04/05/2009 15:51 |
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Marcuccio caro, le cosiddette "università pontificie" sfornano ogni anno decine di "laureati" che dal Burundi vengono in Italia per cercare una pagnotta e un tetto sulla testa. Conosco benissimo lo stato dell'insegnamento di questi atenei (Roma ne è piena) e il fatto che detengano il monopolio dell'insegnamento teologico ha come unica conseguenza che chi vuole imparare qualcosa di teologia è costretto a fare giri assurdi per evitarle come la peste. Non a caso in questi "atenei" la storia non si da dove sia di casa, perché studiare la storia del filioque sui libri dei gesuiti è come studiare antropologia del popolo ebraico sul Mein Kampf, operazione possibile -certo- ma dagli esiti prevedibili.
Detto ciò è verissimo che non sono un teologo, ma conosco "un pochino" la teologia del primo millennio e soprattutto la storia. Ora, attribuire a gente come Lullo di Magonza le speculazioni di Forte o Kasper è talmente insensato che non me lo aspetterei neanche dal più papista dei focolarini: chiunque conosce la storia conosce pure il livello (e l'ortodossia assai dubbia) della teologia franca dell'VIII secolo, come pure l'evoluzione storica dei salti mortali (con relativi bordeggi, per usare una terminologia adatta al forum) che la chiesa romana ha dovuto fare per trovare un'enunciazione vagamente ortodossa del filioque. Dello status quaestionis non so che farmene perché se ieri andava di moda parlare di processione economica, oggi va di moda parlare di equivoco terminologico e domani andrà di moda qualcos'altro. La verità è che il vostro stesso giuridismo medioevale vi toglie gli strumenti per dire semplicemente che vi eravate sbagliati, che risolverebbe tutti i problemi, con la conseguenza che il rumore di unghie sugli specchi arriva fino alla santa montagna.
Ho letto tante di quelle tonnellate di inutilia teologico sul filioque da far passare ogni rigurgito ecumaniaco pure al priore di Bose, il mio pane sono i padri della Chiesa che di filioque (Larchet docet) non ne sentono affatto la necessità. Ti leggerò comunque con interesse, per il momento torno alla mia "mosceria" (Gregorio di Nissa, in questo preciso momento).
Cordialità,
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