Tra i problemi già evocati, ne spicca uno che ha sottolineato poc'anzi Mario, il fatto, cioè, che il tomismo ha moltiplicato enormemente gli enti in maniera che noi percepiamo come totalmente non necessaria. Su questi enti moltiplicati ha poi costruito la sua teologia. Ad esempio:
le relazioni sussistenti in Dio, le quali, appunto, sono ontologicamente indistinguibili dalla sostanza divina.
Da dove deriva questo assioma? Secondo la patristica greca invece le due cose sono nettamente separate, dal momento che la sostanza è comunicabile e le proprietà ipostatiche no.
In base a cosa affermi che le relazioni sono "sussistenti"?
Questa confusione è devstante dal mio modesto osservatorio.
Cordialità,