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trinità ontologica, economica e filioque

Ultimo Aggiornamento: 03/06/2009 17:28
20/05/2009 00:44
 
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E' la parte in grassetto che devi provare perchè secondo me non è assolutamente vero.
Abbiamo tre entità una ingenerata, una generata, una procedente, non vedo perchè se la procedente non fosse tale anche dalla generata, sarebbe come la generata, questo tuo assioma non regge.
inoltre come spiegato perfettamente da teo, se la generata ha la processione della proceduta, anche la proceduta deve avere la generazione della generata, e allora si che la trinità intera non esisterebbe perchè sarebbero perse le relazioni che le contraddistinguono!
In finale non è che senza filioque lo spirito e il figlio sarebbero la stessa persona come dici tu, ma come abbiamo visto sarebbe così al contrario



Aridaje!. Il mio non è un “assioma”, ma semmai un teorema derivante dal concetto (che in questo contesto possiamo anche assumere come primitivo) secondo cui la Persone della Trinità si distinguono per relazione. Ora, se dette Persone si distinguono per relazione (tanto che la teologia tomista parla delle Persone come di relazioni sussistenti), ne viene necessariamente che se tra due Persone non c'è relazione, allora quelle Persone non si distinguono. Se Figlio e Spirito Santo sono in relazione solo con il Padre e non anche tra di loro, allora non c'è distinzione tra di esse.
Forse non te ne rendi conto, ma tu assumi le qualità ipostatiche come “proprie” (in senso logico) delle Persone, così facendo, però, tu annulli l'unicità della sostanza divina, concependo delle diversità essenziali nelle Persone che ne fanno tre sostanze distinte. Se invece presupponiamo l'unità della sostanza divina e poniamo la distinzione delle Persone divine nelle loro relazioni (in quanto relazioni sussistenti e quindi solo logicamente distinte dalla sostanza di Dio), salviamo l'unità (ed unicità) della sostanza divina, ma dobbiamo necessariamente porre una relazione che leghi il Figlio e lo Spirito.
Se a preoccuparti è la “dipendenza” dello Spirito dal Figlio in quanto per questo spirato dal Padre, evidentemente non hai ancora compreso il senso in cui ciò viene asserito. Quando si dice che lo Spirito deriva dal Padre e dal Figlio come da un unico principio, infatti, non si fa che asserire il risvolto della stessa necessità logica che vuole che, per distinguersi, Figlio e Spirito debbano essere posti in relazione. La spirazione attiva, infatti, è indistinguibile dalla generazione e dalla filiazione proprio perché in questa Padre e Figlio non si oppongono. E' dalla stessa generazione e filiazione che spira lo Spirito Santo come il vincolo d'amore che unisce il Padre al Figlio. Ne deriva la processione dello Spirito Santo, dal Padre per il Figlio, come quell'amore che Padre e Figlio unisce e fa del Padre il Padre e del Figlio il Figlio. Viene così salvata l'unità della sostanza divina (dalla quale le relazioni si distinguono solo concettualmente e non sostanzialmente) e si evita di spaccare la Trinità con due processioni indipendenti.

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Deus non deserit si non deseratur
Augustinus Hipponensis (De nat. et gr. 26, 29)

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