19/05/2009 16:25 |
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Caro Sandro,
Quanto a Barth, ha recitato un simbolo senza filioque e dunque non vedo lo scandalo, al di là della violazione di un canone apostolico sul quale, viste le circostanze eccezionali, si poteva soprassedere. Il Patriarca è dunque sempre ortodosso, non temere.
Dall'altro Peri afferma cose condivisibili, ma bisogna saperle leggere:
1) il filioque non si può imporre senza un concilio ecumenico. Ma nell'ottica latina questo è stato fatto, e quindi? Peri sta dicendo esattamente ciò che dico io, cioè che fino a quando il concilio non sarà veramente ecumenico, questo rimarrà (almeno) un'eresia ecclesiologica
2) la formula filioque ed altre simili possono andare bene fuori dal simbolo "se rettamente intese", cioè in chiave economica, esattamente come dice Larchet.
Ciò che vado dicendo sin dall'inizio, appunto.
Chi non è d'accordo con Peri è invece Trianello, secondo cui il Concilio di Firenze avrebbe sanato il problema ecclesiologico e secondo cui il filioque va inteso anche in senso ontologico. Che poi non sia in grado di rispondere alle obiezioni che più volte sono state sollevate alle sue arrampicate teologiche è un altro problema, evidentemente.
Cordialità,
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