Teodoro Studita, 10/03/2009 12.24:
E' semplice. Il prete cattolico, che di norma agisce in persona Christi smbra che solo quando prende il calice si trasformi e agisca in persona populi: è sufficiente che uno solo prenda il calice per la "validità" dell'eucaristia. Anche le parole del canone del resto sono un po' strane: ...prese il calice e disse: "prendete, bevetene tutti (???) questo è il calice del mio sangue... versato per voi e per tutti (chi trova il passo del vangelo dove dice "versato per tutti" vince un premio speciale) in remissione dei peccati... etc.
A me sembra un'anafora impazzita: il sacerdote afferma che Cristo disse ciò che non ha mai detto per poi fare una cosa diversa da quella che comanda di fare. Fantastico, e menomale che è un rito rifatto ex novo da meno di quarant'anni, noi che abbiamo 1500 anni di corruttele testuali da scontare non siamo messi così male!
Cordialità,
I Corinzi 10:21
Voi non potete bere il calice del Signore e il calice dei de mòni; voi
non potete partecipare alla mensa del Signore e alla mensa dei demòni.
Matteo 26:28
Bevetene tutti, perché questo è il mio sangue, il sangue del patto, il quale è sparso per molti per la remissione dei peccati.
Giovanni 6:53
Perciò Gesú disse loro: "In verità, in verità vi dico che
se non mangiate la carne del Figlio dell'uomo e non bevete il suo sangue, non avete vita in voi.
I Corinzi 11:26
Poiché ogni volta che mangiate questo pane
e bevete da questo calice, voi annunciate la morte del Signore, finché egli venga".
quindi quando
dice bevetene TUTTI è una metafora??