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messa e collette:cattolicesimo e ortodossia a confronto.

Ultimo Aggiornamento: 05/04/2009 23:32
06/03/2009 16:20
 
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Allora, solo due parolette in risposta ad alcune delle tante cose che si sono dette da più parti:

Teodoro Studita (ovviamente tralascio tutta la parte relativa allo sviluppo della prassi liturgica cattolica per la quale lo rimando ad un manuale specifico onde chiarire i suoi dubbi) ha scritto:


In barba a ogni norma igienico-sanitaria (come evocato da domingo) tutta l'assemblea che si comunica (solo dopo una opportuna preparazione di digiuno, astinenza e confessione) riceve corpo e sangue tutti dallo stesso cucchiaio, con la certezza che il corpo di Cristo non può essere veicolo di alcuna malattia ma che, viceversa, è il Farmaco per antonomasia, quello del corpo e dell'anima.



Uhm... affascinante. Allora, se io prendessi un pezzo di pane e lo utilizzassi come cultura batterica per un paio di settimane, poi chiamassi il tuo pope e lo faccessi consacrare, tu lo mangeresti senza batter ciglio?
Di fronte a questo genere di affermazioni, ringrazio Iddio di avermi fatto incontrare la fede tramite gli scritti di San Tommaso d'Aquino (si veda il suo trattato sull'Eucaristia nella III parte della Summa Teologica).


Per quello che mi riguarda le verbosità tomistiche sul mutamentod di sostanza e menate affini sono proprio ciò che distrugge la fede della gente e che porta ad aberrazioni tipo "il capo visibile della Chiesa è il papa".



Mah... la scrittura ci invita a rendere ragione della speranza che è in noi. Tutta la teologia tomista non ha che lo scopo di ottemperare a questo invito e le sue affermazioni, pertanto, per essere cassate devono essere dimostrate come irragionevoli (vale a dire facenti uso di termini imprecisi, proposizioni false e ragionamenti scorretti). Per il resto, quod gratis adfirmatur, gratis negatur.


n effetti mi ero dimenticato delle collette. Nel rito latino sono le vestigia delle offerte di primizie che il popolo portava e dalle quali si traevano il pane e il vino per l'eucaristia, questo è il motivo per cui a volte questi cestini sono deposti sotto l'altare (cosa che a me lascia alquanto perplesso comunque). Per noi la risposta è semplice: niente collette. Naturalmente se qualcuno vuole sostenere la vita della comunità (considerate che il clero NON viene pagato) può farlo comprando le candele o facendo offerte direttamente alle pie donne che di solito aiutano nelle faccende pratiche della chiesa, e che sono nel nartece con candele e prosfore.



Della serie: una cosa appartiene alla tradizione ed è quindi imprescindibile se noi ortodossi la osserviamo, oppure ciccia.
Giustino ci descrive la Santa Messa così come era celebrata al principio del II secolo e dice:

“2. Per tutti i beni che riceviamo ringraziamo il creatore dell'universo per il Suo Figlio e lo Spirito Santo.
3. E nel giorno chiamato "del Sole" ci si raduna tutti insieme, abitanti delle città o delle campagne, e si leggono le memorie degli Apostoli o gli scritti dei Profeti, finché il tempo consente.
4. Poi, quando il lettore ha terminato, il preposto con un discorso ci ammonisce ed esorta ad imitare questi buoni esempi.
5. Poi tutti insieme ci alziamo in piedi ed innalziamo preghiere; e, come abbiamo detto, terminata la preghiera, vengono portati pane, vino ed acqua, ed il preposto, nello stesso modo, secondo le sue capacità, innalza preghiere e rendimenti di grazie, ed il popolo acclama dicendo: "Amen". Si fa quindi la spartizione e la distribuzione a ciascuno degli alimenti consacrati, ed attraverso i diaconi se ne manda agli assenti.
6. I facoltosi, e quelli che lo desiderano, danno liberamente ciascuno quello che vuole, e ciò che si raccoglie viene depositato presso il preposto. Questi soccorre gli orfani, le vedove, e chi è indigente per malattia o per qualche altra causa, e i carcerati e gli stranieri che si trovano presso di noi: insomma, si prende cura di chiunque sia nel bisogno.” [Giustino, Apologia Prima, XVIII, 2-6]

Il preposto (o presbitero) è il celebrante. Giustino ci dice che durante la celebrazione dell'eucaristia chi poteva donava qualcosa e tutto il donato veniva condotto al presbitero (che stava presumibilmente in prossimità dell'altare).


Luteranamanier ha scritto:


Dalle nostre parti le cose sono un po' diverse però, posso fare il nome del paese: Cagnano Varano, di cui una parocchiana ha detto che il prezzo stabilito dal prete per la celebrazione del matrimonio e non per l'addobbo della chiesa sarebbe di 400 Euro e per un battesimo 300 Euro con il beneplacido del vescovo.



La CEI ha stabilito delle cifre massime che i parroci possono richiedere per le celebrazioni e, pur non ricordando quali queste siano, sono certo che qui siamo ben al di là di queste cifre. Magari, però, in queste sono inclusi anche il costo per gli addobbi floreali e l'organista.


Sai io molte volte ho visto cose assurde nella cc per esempio so che colui che non ha fatto la cresima non può sposarsi in chiesa e bene sì mio marito si è sposato senza cresima, molte volte i preti delle varie parocchie applicano non la legge della chiesa ma la loro.



Di norma, nessuno può accedere al sacramento del matrimonio prima di aver ricevuto quello della confermazione (sempre che non si tratti di un matrimonio misto). Il vescovo, però, in casi particolari, può concedere una dispensa ad uno o a entrambi gli sposi, con l'impegno che questi ricevano la cresima il prima possibile.

Teodoro Studita ha poi aggiunto:


Noi non siamo usciti da un bel nulla, altrimenti mostrami in cosa avremmo cambiato la fede dal 1054 a oggi. E' il patriarcato di Roma ad essere uscito dalla comunione di fede con gli altri 4 patriarcati, introducendo innovazioni nella fede trasmessa dagli apostoli. Ergo peggio per loro, stando al tuo ragionamento.



Alla luce del Concilio di Firenze, questa affermazione è gravemente fallace. Poi un giorno dovremo fare quattro chiacchiere sulle “nobilissime” ragioni che indussero gli orientali ad abbandonare la piena comunione con la Cattedra di Pietro e con l'unica Chiesa visibile di Cristo.

Mario, infine, ci ha messo lo zampino:


Da un certo punto di vista sti cattolici un po mi fanno tenerezza, prima vengono attaccati dai tdg, poi dagli ex e dai protestanti, per non parlare degli anticlericali, ora anche dagli ortodossi...



Non c'è bisogno che ti rammenti cosa Cristo disse che sarebbe successo alla sua Chiesa.
E' un vezzo di tutti gli eretici quello di dire peste è corna della Chiesa che hanno deciso di abbandonare.

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Deus non deserit si non deseratur
Augustinus Hipponensis (De nat. et gr. 26, 29)

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