Che cumolo di insensatezze leggo. Innanzitutto ogni generazione è nuova, ergo il fatto che il Vangelo sia stato annunciato agli ebrei del passato, non vuol, dire che non vada annunciato agli ebrei del presente. Da ultimo trovo scandalosa, e priva di senso, la posizione che le differenze, per il solo fatto che esistono, devono rimanere tali e quali. In questo caso, lasciamo pure che gli islamici integralisti segreghino le loro donne, o che in Iran impicchino i gay…
Voi direte: “ma qui si violano i diritti umani”! Giusto, ma forse non vi rendete conto che dalla posizione relativistica da cui partite non potete più affermare nulla del genere, perché quegli islamici vi risponderebbero come fate voi coi cattolici: “è la nostra cultura, lasciateci in pace, e non pretendete che i vostri diritti
occidentali siano diritti umani, la vostra è presunzione ed imperialismo culturale!”.
Come già spiegato, è IMPOSSIBILE dialogare non pensando di aver ragione. Voi stessi, nel preciso momento in cui dite al papa cosa dovrebbe o non dovrebbe fare, qual è il modo giusto di dialogare, stare dicendo implicitamente che la vostra posizione è corretta mentre quella del papa no. Giacché, se invece sostenente che neppure la vostra posizione è corretta, perché cavolo parlate cercando di convincerci?
Se i cristiani non avessero annunciato, oggi saremmo ancora intenti ad adorare Zeus. Non è un peccato predicare, è un peccato costringere a convertirsi con la forza. Se quel rabbino ebreo non vuole ascoltare, amen, ci sono altri ebrei che vogliono farlo, e le conversioni eccellenti ci sono sempre state. Un caso eclatante? S’è convertito, decenni fa, persino il rabbino capo di Roma. Se nessuno gli avesse annunciato il cristianesimo, non avrebbe mai avuto l’opportunità di farlo. Noi annunciamo solo, e abbiamo il diritto di farlo, il nostro rispetto consiste nel fatto che lasciamo che gli altri decidano liberamente se ascoltarci o meno. Ma non vengano a dire ipocritamente che bisogna dialogare senza pensare di aver ragione, perché è impossibile, e loro stessi non potrebbero far diversamente. Non ha senso dire che per il solo fatto che una differenza esista, allora quella differenza è buona, nel senso che è vera. Questo è uno squallido tipo di relativismo che rende non giudicabile nessuna manifestazione della cultura umana. Non ci sarebbe stato nessun progresso nella storia dell’umanità se nessuno avesse provato a convincere degli altri che era lui ad aver ragione, nessuna novità, né scientifica né filosofica, avrebbe mai visto la luce né si sarebbe affermata.
[Modificato da Polymetis 15/01/2009 20:29]
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Ά όταν έκτιζαν τα τείχη πώς να μην προσέξω.
Αλλά δεν άκουσα ποτέ κρότον κτιστών ή ήχον.
Ανεπαισθήτως μ' έκλεισαν απο τον κόσμο έξω
(Κ. Καβάφης)