Un pensiero al giorno

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
Pagine: 1, 2, 3, 4, 5, 6, [7], 8, 9, 10
rambosette
00lunedì 11 agosto 2008 22:09
Chi cerca la verità non si fa assalire dalla paura del futuro M.Gandhi
felice notte a voi tutti [SM=x570894] [SM=x570894] rambosette
ilnonnosa
00lunedì 11 agosto 2008 23:28

... Non sprecate lacrime leggendo le pagine macchiate dei vostri anni trascorsi; ma voltate il foglio e sorridete, ah! sorridete, vedendo le belle pagine bianche che vi rimangono.

Buona notte. [SM=x570894] Ilnonnosa.
mancagraziella
00venerdì 22 agosto 2008 11:20
re
"Se tutti si battessero soltanto secondo
le proprie opinioni,la guerra non si farebbe mai".
(L.TOLSTOJ)
brunodb2
00sabato 23 agosto 2008 07:14
Bisogna impegnare quarantacinque muscoli per fare una faccia seria
e solo diciassette per sorridere.[SM=g1537196]

[SM=g1543902]
e
Buona giornata a tutti

Bruno
berescitte
00giovedì 4 settembre 2008 09:52
Dio è così santo
che alla sua presenza
sarà ammesso solo l'uomo
che, calvo come una patata pelata,
si preoccupa di non presentarsi spettinato.
mancagraziella
00domenica 7 settembre 2008 10:06
re

Una cattiva azione
non ci tormenta appena compiuta,
ma a distanza di molto tempo,
quando la si ricorda,
perchè il ricordo non si spegne.
J.J.Rosseau

berescitte
00mercoledì 17 settembre 2008 12:58
Nel libro "Preghiere" di Michel Quoist ce n'è una ove Dio dichiara (cito a senso) che...

In cielo entreranno solo bambini
è tassativo
Gli adulti sono un disastro, dice Dio.
E saranno
bambini di tenera età
bambini adulti e muscolosi
bambini con la barba bianca
bambini acciaccati dalle malattie
e curvati dagli anni eccetera...
ma bambini, solo bambini
perché il regno dei cieli è dei bambini
e di coloro che si sono resi tali.


E siccome non è possibile essere bambini
quanto all'innocenza, che metta il dito qua sotto
chi non l'ha perduta...
La cosa diventa possibile con la penitenza
e il lavacro di rigenerazione.
che ci fa nuove creature.
mancagraziella
00domenica 21 settembre 2008 10:31
re

IL MAESTRO DISE A UN ALLIEVO:
YU,VUOI CHE TI DICA IN CHE COSA CONSISTE LA CONOSCENZA?
cONSISTE NELL'ESSERE CONSAPEVOLI
SIA DI SAPERE UNA COSA
CHE DI NON SAPERLA.
QUESTA E'LA CONOSCENZA.
CONFUCIO .
BUONA DOMENICA A TUTTI![SM=g1543902] [SM=x570865]
Grazia

berescitte
00martedì 23 settembre 2008 06:49
Una buona formula di augurio nuziale

La Vostra vita sia come la matemtica,

I piaceri addizionati,

la felicità moltiplicata,

le gioie tra Voi divise,

i dissapori sottratti.


E voi fate ogni sforzo per avere almeno 8 in matematica
giacché questi bei risultati dipendono dal saperla molto bene
il che si ottiene facendo tanti esercizi.
berescitte
00lunedì 29 settembre 2008 11:10
Il modo migliore per lasciare questo mondo
è quello di poter dimostrare a Chi lo ha fatto
che lo si è apprezzato nella sua bellezza
e lo si è amato in quegli esseri che Lui considera
il capolavoro della Sua creazione.

petitio
00martedì 30 settembre 2008 10:48
"La felicita' nel matrimonio non dipende dal trovare la persona adatta, ma dall’ essere la persona adatta".
(G.B. Shaw - citazione segnalata in un post da Matisse)
berescitte
00giovedì 2 ottobre 2008 02:10
Naufragare o imparare a nuotare?

Se Leopardi diceva “E il naufragar m’è dolce in questo mare” lo diceva perché lui non aveva sbocchi (o meglio, non ne vedeva). Ma se avesse potuto uscire dalla sua situazione di narcisistico piangersi addosso avrebbe detto, come un nostro forista:

Meglio una fine tormentosa che un tormento-schiavitù senza fine, per quanto possa essere anche dolce.

Suggerimenti applicativi utili:
- verso i piaceri della gola che ci fanno diventare tondi;
- verso le sigarette che ci fanno i polmoni neri;
- verso il gioco d’azzardo che ci vuole portare al suicidio dopo averci dilapidato;
- verso l’erotismo indisciplinato che ci vuole ridurre a “Epicuri de grege porcus”;
- verso… beh continuate voi pensando a voi stessi, io ho esaurito qui la lista dei miei vizi presenti nel mare in cui mi era dolce naufragare...

brunodb2
00giovedì 2 ottobre 2008 08:16

Chi tace può dimostrarsi saggio,
mentre chi ha la lingua lunga si fa odiare.
Certo, c'è chi tace
perchè non sa che cosa dire,
ma anche chi sta zitto
perchè aspetta il momento giusto.
L'uomo saggio tace
fino al momento giusto,
l'astuto chiacchierone parla a spoposito.
Se uno non smette mai di parlare,
si rende insopportabile,
e chi vuole imporsi agli altri,
attira l'odio su di sé.

Siracide 20, 5-8

[SM=g1543902]

Bruno

berescitte
00venerdì 3 ottobre 2008 12:19
Ma il Signore mi disse: “Non dire: sono giovane, ma vai da coloro a cui ti manderò e annunzia ciò che io ti ordinerò” (Geremia 1,7)

E non dire neanche "sono vecchio" [SM=g27832] giacché il Signore con i vecchi ha fatto faville sia nei tempi biblici che in quelli successivi; né dire "il giorno è quasi finito" [SM=g27832] perché "andate anche voi nella mia vigna" è un invito che è stato fatto alla fine della giornata e nessun esegeta al mondo vi dirà che significa "lasciate che ci vadano altri nella mia vigna".

Ma allora che dirò? [SM=x570872]

Prova con "Eccomi, manda me!" (Isaia)
summer82
00lunedì 6 ottobre 2008 20:47
"NON FARE FILOSOFIA PER SCHERZO MA SUL SERIO:
XCHè NON ABBIAM BISOGNO DI APPARIRE SANI MA PIUTTOSTO
DI ESSERLO VERAMENTE"
Epicuro


[SM=g1537336]
Sum [SM=x570865]
berescitte
00lunedì 6 ottobre 2008 23:15
Se hai una buona scusa
Con Dio non usarla
petitio
00mercoledì 8 ottobre 2008 18:51
I pregi del cane
I cani sono ottimi compagni di vita. Prima di scegliere, come compagno di vita, un cane, bisogna stabilire quali sono le cose veramente importanti: se non si desidera un legame profondo e totale meglio evitare, perché il cane avrà sempre bisogno di te, sia per le sue esigenze materiali sia per quelle affettive. Il cane è un amico che ti scegli e che ti accetta acriticamente, senza badare ai tuoi pregi ed ai tuoi difetti, il cane insegna l'umiltà, perché è umile e generoso ed antepone a se stesso l'amico umano, il cane insegna ad apprezzare la duttile docilità con la sua infinita capacità di imparare. Il cane insegna la tolleranza: è una creatura dotata di un'incredibile capacità di comprensione. Il cane insegna la prudenza, infatti, è un amico affidabile, ma, proprio per questo, è necessario che resti sempre sotto il controllo del suo amico umano, affinché non trascenda in situazioni che potrebbe interpretare come di potenziale pericolo. Un cane insegna a valutare sempre le conseguenze delle proprie azioni: qualsiasi cosa si faccia, bisogna ricordarsi che lui esiste. Il cane insegna a non lasciarsi ingannare dalle apparenze: mai fidarsi di chi è guardato con sospetto da un cane. Il cane insegna ad esercitare la pazienza e la dolcezza, quando, volubile cucciolo di un paio di mesi, lo si vuole addestrare o quando, adulto, si concede imprevedibili marachelle. Il cane sviluppa la capacità di comprensione verso gli altri, infatti, esige di essere capito e compreso, proprio come fa lui nei nostri confronti. Un cane è una compagnia rassicurante, se c'è lui non siamo mai soli, se temiamo qualche cosa ci rassicura, se siamo addolorati ci consola se siamo preoccupati ci rasserena. Un cane insegna a prendere la vita con filosofia, poiché lui prende la vita come viene. Il cane insegna la tenerezza, perché diventa tenero e consolatorio quando intuisce che è ciò di cui abbiamo bisogno, e sa essere allegro ed esuberante quando percepisce la nostra allegria, è sempre felice del nostro ritorno e si rassegna se usciamo lasciandolo a casa, conosce i nostri orari e sa sempre quando prepararsi ad uscire e quando limitarsi ad un affettuoso commiato ed infine, il cane insegna l'amicizia disinteressata, poiché resta accanto all'amico, umano od animale, indipendentemente dai vantaggi che gli può offrire.
Vitale
00mercoledì 8 ottobre 2008 19:18
Re:

Dov’è il rispetto,

quando alla fonte c’è il difetto.


Vitale

brunodb2
00giovedì 9 ottobre 2008 09:43


[SM=g1543902]

Bruno
berescitte
00martedì 14 ottobre 2008 16:30
10 cose Dio non ti chiederà, te ne chiederà 10

1) Dio non ti chiederà che modello di auto usavi…
…ti chiederà a quanta gente hai dato un passaggio.


2) Dio non ti chiederà i metri quadrati della tua casa…
…ti chiederà quanta gente hai ospitato.


3) Dio non ti chiederà la marca dei vestiti nel tuo armadio…
…ti chiederà quanta gente hai aiutato a vestirsi.


4) Dio non ti chiederà quanto era alto il tuo stipendio…
…ti chiederà se hai venduto la tua coscienza per ottenerlo.


5) Dio non ti chiederà qual era il tuo titolo di studio…
…ti chiederà se hai fatto il tuo lavoro al meglio delle tue capacità.


6) Dio non ti chiederà quanti amici avevi…
…ti chiederà quanta gente ti considerava suo amico.


7) Dio non ti chiederà in che quartiere vivevi…
…ti chiederà come trattavi i tuoi vicini.


8) Dio non ti chiederà il colore della tua pelle…
…ti chiederà la purezza della tua anima.


9) Dio non ti chiederà perché hai tardato tanto a cercare la salvezza…
…ti porterà con amore alla tua casa in Cielo, e non alle porte dell’Inferno..


10) Dio non ti chiederà a quante persone hai mandato questo messaggio…
… ti chiederà se ti sei vergognato di farlo.
mancagraziella
00domenica 19 ottobre 2008 10:04
re

La preghiera di San Francesco.
Signore,
dove c'è l'odio,
io porti l'amore;
dove c'è l'offesa,
io porti il perdono;
dove c'è la discordia,
io porti l'unione;
dove c'è la tristezza,
io porti la gioia.
Grazia[SM=x570865]

berescitte
00martedì 21 ottobre 2008 11:26
Non uno ma due pensieri, con commento

I ricchi non sono mai generosi. Se fossero generosi non sarebbero ricchi.(di chi è?)

Il ricco, o è ingiusto o è erede di ingiustizia. (Leone XIII)

E non è una scusante la situazione in cui si fosse diventati ricchi perché si è ereditata una ricchezza enorme dallo zio d’america, o perché (come accadeva nei casati principeschi e nobiliari di un tempo) facenti parte di una famiglia che non ha diviso mai il patrimonio, ma avendo un unico figlio lo ha trasmesso, aumentato, di padre in figlio.
In quel caso, quando la ricchezza diventa tale che ne hai molta più di quanta ti serve per vivere di rendita e quindi ce n’è una parte che non usi, allora quella si chiama “superfluo” e il superfluo va diviso con i poveri.
E’ una regola divina evangelica, ma corrisponde anche a quella laica onesta (quella disonesta si basa sulla forza e il sopruso e non crea vera proprietà ma appropriazione indebita). Anche una regola di proprietà laica non può stabilire altro principio che un bene (prendiamo la base di terreni e costruzioni) diventa di tua proprietà solo se ti serve, se la usi.

Conferma n. 1
Se muori tu e tutta la tua famiglia, i beni che lasci non sono più tuoi perché non li usi. Non li seppelliscono con te. Passano a qualcun altro: o lo Stato o un privato che se ne appropria.

Conferma n. 2
Se gli americani, giunti sulla luna, avessero piantato la bandiera senza fare alcun recinto e avessero dichiarato: non ci sono recinti perché avendola conquistata noi abbiamo deciso di recintarla tutta e ci siamo accorti che allargandoci e allargandoci col territorio siamo arrivati a comprendervi anche l’altra parte della luna così che l’abbiamo recintata tutta piazzando un solo bastone, quello che fa anche da bandiera”; se, dico, avessero fatto questo discorso, non per questo sarebbe vero che la luna sarebbe diventata una loro proprietà. Se invece l’avessero totalmente colonizzata, questo discorso sarebbe stato giusto. E allora avrebbero anche potuto vendere a chi li avesse voluti dei metri quadrati del territorio. Il nuovo proprietario lo avrebbe recintato e tutto ciò che si trova fuori del suo recintino sarebbe confine di proprietà USA.
Anche questo conferma il principio esposto che chi non usa di un bene non ha diritto di possederlo.

Conferma n. 3
A parte il fatto dell’uso della violenza che c’è stato. Ponendo il caso che la colonizzazione dell’America fosse avvenuta senza colpo ferire. Chi potrebbe mai sostenere che appropriarsi di terre disabitate sarebbe comunque stato un sopruso ai danni dei nativi? Ma davvero i nativi, per il fatto che ne abitavano una parte e non l’avevano recintata, erano legittimi proprietari di tutta l’America? O non è vero piuttosto che andavano considerati proprietari solo delle terre che usavano? Chi potrebbe ragionevolmente sostenere che se un popolo, crescendo di numero e non avendo più spazio vivibile nella terra di origine, emigra in altre terre disabitate le deve considerare proprietà di chi abita solo un’infima parte di quelle terre, così da doverle acquistare per renderle proprie?

Conferma n. 4
E’ vero o no che oltre una certa distanza dalle coste, il mare non è di proprietà di nessuno? Ed è vero o non che le cosiddette “acque territoriali” sono divenute tali solo grazie a una convenzione internazionale? Nel caso che così non fosse non sarebbe stato un sopruso considerarle tali e cacciare chi avesse voluto stabilirsi su di esse con una zattera ancorata al fondo?

Conferma n. 5
Perciò qualora un popolo, metti il Giappone, non riuscendo più a sopravvivere con le risorse del proprio territorio, emigrasse verso l’Australia occupando aree disabitate, non dovrebbe forse avere diritto di libero accesso e di occupazione delle terre o sarebbe diritto di chi abita attualmente una parte di quel continente impedirglielo a cannonate? E se per caso gli attuali residenti si opponessero con la violenza dicendo loro: “Avete figliato troppo, ora arrangiatevi. Qui non entrate!” non sarebbe sacrosanto diritto di autodifesa da parte del Giappone usare la forza per entrare e insediarsi stabilmente? Ma se ciò appare del tutto ragionevole, non lo sarà appunto perché in tal caso il Giappone andrebbe ad esercitare il proprio diritto di possedere ciò che userà per il suo bisogno vitale e a difendersi contro il sopruso degli australiani che vogliono vietarne l’esercizio?

Provate a dire che non è vero.
berescitte
00giovedì 23 ottobre 2008 19:14
Il vanesio
è colui che vuole parlare ininterrottamente
di sé
mentre tu
vorresti parlare ininterrottamente
di te.





Morale

E' una questione di... pagliuzze e travi.
Non c'è manco un giusto a 'sto monno.
Tu, io, lui siamo tutti diavolo e acqua santa, un concentrato (ma non di pomodoro che sarebbe buono) di vizi e virtù. E' tutto dentro ciascuno di noi. E siccome teniamo tutti al nostro piccolo piedistallo di santità, puntiamo il dito per sentirci dalla parte giusta.
La cura? Prima di puntarlo mettiamoci uno specchio davanti.
berescitte
00martedì 28 ottobre 2008 15:02
Reclutamento

Come sapranno se non ascolteranno?
Come ascolteranno se nessuno parla loro?
Ma chi manderò e chi andrà per noi?
Allora dissi: “Eccomi, manda me!”
berescitte
00mercoledì 29 ottobre 2008 19:24
Suggerimento utile ai genitori

Piantate un... sicomoro nel vostro giardino
affinché i vostri figli possano salirvi
per vedere Gesù.

Anzi, dal momento che i papà di solito e con piacere
prendono i figli piccoli sulle spalle,
siate voi stessi il sicomoro
che permette loro di vedere Gesù.
brunodb2
00giovedì 30 ottobre 2008 07:44
Un bellissimo modello di FIDES ET RATIO che lavorano insieme.
Ai miei ragazzi a scuola è piaciuto moltissimo.
[SM=x570889]




Il professore universitario fece ai suoi studenti questa domanda:
“Dio ha creato tutto ciò che esiste?”

Uno studente, coraggiosamente rispose: ”Si, lo ha fatto!”
“Dio ha creato tutto?“ chiese il professore?
“Si, signore” replicò lo studente.

Il professore rispose: “Se Dio ha creato tutto, allora Dio ha creato il male dal momento che il male esiste e secondo il principio che le nostre opere ci dicono chi siamo , allora Dio è il male!"

Lo studente rimase in silenzio senza una risposta.
Il professore fu piuttosto compiaciuto con sé stesso e si vantò con gli studenti per aver provato ancora una volta che la fede cristiana è un mito.

Un altro studente alzò la mano e disse: “Le posso fare una domanda, professore?“
”Naturalmente” replica il professore
Lo studente si alzò in piedi e chiese:
“Professore, esiste il freddo?“
“Che razza di domanda è questa? Certo che esiste. Non hai mai avuto freddo?“

Gli studenti risero alla domanda del giovane uomo.

Il giovane replicò, “Infatti, signore, il freddo non esiste.
Secondo le leggi fisiche, ciò che consideriamo freddo è in realtà l’assenza di caldo. Ogni corpo o oggetto è suscettibile di studio nel momento in cui esso possiede o trasmette energia e il calore è ciò che permette ad un corpo o a della materia di possedere o trasmettere energia. Lo zero assoluto (-460 gradi Farenheit) è la totale assenza di calore; tutte le materie divengono inerti ed incapaci di reagire a quelle temperature.

Il freddo non esiste.
Abbiamo creato questa parola per descrivere quello che sentiamo se non abbiamo calore.

Lo studente continuò:
“Professore, esiste il buio?”
Il professore rispose: “Certo, esiste”

Lo studente replicò:
Ancora una volta si sbaglia signore, non esite nemmeno il buio.
Il buio in realtà è l’assenza di luce.
La luce possiamo studiarla ma non il buio.
Infatti, possiamo usare il prisma di Newton per suddividere la luce bianca in tanti colori e studiare le differenti lunghezze d’onda di ogni colore.
Non può misurare il buio.
Un semplice raggio di luce può irrompere in mondo di buio ed illuminarlo.
Come può sapere quanto è buio un determinato spazio?
Misura la quantità di luce presente. Giusto?
Buio è un termine usato dall’uomo per descrivere cosa accade dove non è presente la luce.”

Infine, il giovane uomo chiese al professore:
“Signore, esiste il male? “

A questo punto, incerto, il professore rispose:
“Certamente, come ho appena detto. Lo vediamo ogni giorno. E’ negli esempi quotidiani di crudeltà degli uomini su altri uomini. E’ nella moltitudine di crimini e violenza ovunque nel mondo. Queste manifestazioni non sono altro che male.”

A questo punto lo studente replicò:
“Il male non esiste signore, o almeno non esiste in sé stesso.
Il male è semplicemente l’assenza di Dio.
E’ esattamente come il buio e il freddo, una parola che l’uomo ha creato per descrivere l’assenza di Dio. Dio non ha creato il male.
Il male non è come la fede, o l’amore che esistono come la luce e il calore.
Il male è il risultato di ciò che accade quando l’uomo non ha l’amore di Dio presente nel suo cuore. E’ come il freddo che arriva quando non c’è calore o il buio che arriva quando non c’è luce.”

Il professore sedette.



Il nome del giovane uomo era ........................................................................Albert Einstein.

Qui, potete scaricare la presentazione in power point.

www.partecipiamo.it/presentazione_power_point/Il_male_esiste.pps

[SM=g1543902]

Bruno


berescitte
00lunedì 3 novembre 2008 06:42
E il giovane ateo disse che il male, il disordine, fanno problema e sono contro l'esistenza di Dio.
Ma il vecchietto di 132 anni rispose che si sbagliava. Perché ciò che fa problema in una spiaggia deserta non è il disordine caotico della sabbia e dei ciottoli ma la presenza di un orologio. E' lui che pone prepotentemente la domanda circa il suo esserci che non si spiega con la casualità, e non il resto.
Di fronte al nulla non esisterebbe alcun problema e nessuna domanda.
E' la presenza anche di un solo piccolissimo essere, metti un granello di sabbia, che farebbe chiedere a una mente intelligente:
- E tu di dove vieni?
- Perché ci sei?
- Che ci stai a fare qui?
- Chi ti ci ha messo?

E quella stessa mente intelligente direbbe che non esiste l'assenza ma solo la presenza delle cose.
E senza aver bisogno di essere un Einstein. [SM=g1678738]
brunodb2
00martedì 4 novembre 2008 08:29
"Occorre davvero fare ogni sforzo, perché la famiglia sia riconosciuta come società primordiale e, in un certo senso, "sovrana"!
La sua "sovranità" è indispensabile per il bene della società.
Una Nazione veramente sovrana e spiritualmente forte è sempre composta di famiglie forti, consapevoli della loro vocazione e della loro missione nella storia.
La famiglia sta al centro di tutti questi problemi e compiti: relegarla ad un ruolo subalterno e secondario, escludendola dalla posizione che le spetta nella società, significa recare un grave danno all’autentica crescita dell’intero corpo sociale"


[Giovanni Paolo II - Lett. Ap. Gratissimum sane 17,11; EV 14/284].

[SM=g1543902]

Bruno
berescitte
00mercoledì 5 novembre 2008 16:27
Un amico è colui che osserva con occhio benevolo
tutto quello che porgi di bene e di male
sulla sua mano
accoglie ciò che c'è di buono
e disperde il resto con un soffio
sorridendo.
berescitte
00lunedì 10 novembre 2008 21:45
Timeo Dominum transeuntem

(ho paura del Signore che passa… senza che io lo inviti ad entrare)
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 05:17.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com