Un pensiero al giorno

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brunodb2
00mercoledì 12 marzo 2008 06:22
La famiglia è fatta per accogliere Dio e quindi l’assenza di Dio significa il fallimento dello scopo della famiglia. La maturità di coscienza dei genitori cristiani sta proprio nel sentirsi manifestazione di Dio: paternità e maternità sono due modi che Dio ha scelto per presentarsi al mondo.

E’ cristiana la famiglia nella quale umilmente si vive la fede, ricordando che Dio agisce sempre nel solco della pazienza e della coerenza.

Ogni bambino che nasce ci porta la notizia che Dio non si è ancora stancato degli uomini.

R. Tagore


Buona giornata a tutti [SM=x570892]

Bruno
berescitte
00mercoledì 12 marzo 2008 18:26
LA PUPAZZA

Quann’ero regazzino, mi’ sorella,
Che su per giù ciaveva l’età mia,
Teneva chiusa drento a ’na scanzia
Una pupazza bionna, tanto bella.
Era de porcellana, e m’aricordo
Che portava un bell’abbito da ballo,
scollato, co’ la coda, tutto giallo,
guarnito con un bordo.

Cor giraje una chiave sospirava,
Moveva l’occhi, e, in certe posizione,
pijava un’espressione
come avesse pensato a chissà che…
Se chiamava Bebè.

Io ce giocavo, e spesso e volentieri
La mettevo sur letto a la supina
Pe’ vedèje sparì l’occhioni neri:
E co’ la testa piena de pensieri
Dicevo fra de me: - Quant’è carina!
Chissà che belle cose ciavrà drento
Pe’ move l’occhi tanto ar naturale
Pe’ sospirà co’ tanto sentimento! –

Ecchete che una sera,
Nun se sa come, tutto in un momento
Me sartò in testa de vedé che c’era.
A mezzanotte scensi giù dar letto,
Detti de guanto a un vecchio temperino
E come un assassino
Je lo ficcai ner petto!
La squartai come un pollo, poverella:
Ma drento nun ciaveva che una molla,
Un po’ de fil-de-fero, una rotella,
E un soffietto attaccato co’ la colla.

D’allora in poi, se vedo una regazza
Che guarda e che sospira.
Benanche me ce sento un tira-tira
Nun me possò scordà de la pupazza.

(Trilussa)
brunodb2
00giovedì 13 marzo 2008 07:23
Amando il prossimo purifichi l’occhio per poter vedere Dio, come chiaramente afferma Giovanni: Se non ami il fratello che vedi, come potrai amare Dio che non vedi? (cf 1Gv 4,20)… Tu dunque ama il prossimo e guardando dentro di te donde nasca questo amore, vedrai, per quanto ti è possibile, Dio… Amando il prossimo e prendendoti cura di lui, tu cammini. E dove ti conduce il cammino se non al Signore, a colui che dobbiamo amare con tutto il cuore, con tutta l’anima, con tutta la mente? Al Signore non siamo ancora arrivati, ma il prossimo l’abbiamo sempre con noi. Aiuta dunque il prossimo con il quale cammini, per poter giungere a colui con il quale desideri rimanere

(S. Agostino, dai “Trattati su Giovanni”, 17).

Buona giornata a tutti [SM=x570897]

Bruno
brunodb2
00venerdì 14 marzo 2008 07:54
Non ricordo le parole esatte ma il significato è lo stesso.

Preghiamo il Signore perché possa donarci tanta luce per avere fede
e tanta tenebra per essere liberi di credere.

Card. Martini


Ciao e buona giornata a tutti. [SM=x570892]

Bruno
Vitale
00venerdì 14 marzo 2008 23:28
Re:

Alla vita

Il Signore ha messo un seme nella terra del giardino,
il Signore ha messo un seme nel profondo del mattino.
Ama e onora quel seme, in povertà e ricchezza.
Ama il tuo prossimo come te stesso.

Buon weekend a tutti

Vitale

brunodb2
00sabato 15 marzo 2008 07:41
“Non si vede bene che con il cuore.
L’essenziale è invisibile agli occhi”

da: Il piccolo Principe

Ciao [SM=x570892]

Bruno
brunodb2
00domenica 16 marzo 2008 08:34
Il vero cristiano può essere odiato, ma non può odiare:
esattamente come accade per Dio.

Anonimo

Buona Domenica a tutti [SM=x570892]

Bruno
berescitte
00lunedì 17 marzo 2008 16:44
LA GRANNEZZA

Quanno er bagherozzetto de la rogna
Vidde un compagno drento ar microscopio
Invece de morì pe’ la vergogna
Se ‘ntese puncicà’ ne l’amor proprio
Tanto che disse: - In fonno in fonno poi
Vedo che semo granni puro noi!

(Trilussa)
mancagraziella
00lunedì 17 marzo 2008 19:25
re

La nostra paura può condizionare negativamentegli eventi:dal timore può sprigionarsi un'energia negativa bastevole  a peggiorare la nostra realtà.
Efficace esercizio per allontanare la paura è sorridere.Il sorriso è scudo e spada.Abbiamo una vocazione a sorridere e dobbiamo soddisfarla.
In tal modo l'attesa non si muta in ansia e il Caos viene compreso. (Miao Yin)  
Grazia [SM=x570865]

brunodb2
00martedì 18 marzo 2008 07:55
Dove finisce lo stupore,
finisce anche l’amore e la comprensione

Z.M.Raudive

Buona giornata a tutti [SM=x570892]

Bruno
mancagraziella
00martedì 18 marzo 2008 17:06
re
L'amore per l'essere indifeso,
l'amore per il povero e per lo straniero sono il principio dell'amore fraterno.
Amare la propria carne e il proprio sangue non è una conquista.
Solo l'amore gratuito è un sentimento maturo,completo.
Eric Fromm  GRAZIA [SM=x570865]
francocoladarci
00martedì 18 marzo 2008 20:40
I TRE AMICI
C’erano tre amici, i loro nomi erano ACQUA, FUOCO, ONORE, s'incamminarono per un lungo viaggio, nel loro tragitto dovevano attraversare un bosco, allora uno di loro disse:” diamoci un segno nel caso ci dovessimo smarrire, così ci potremmo ritrovare “.

Allora prese la parola, l’ACQUA e disse:” se mi dovreste perdere, per ritrovarmi basta che guardiate dove c’è l’umidità, li sarò io”.

Prese la parola, il FUOCO che disse:” se mi dovreste perdere, per ritrovarmi basta che guardate dove c’è del fumo li sarò io”.

L’ONORE tacque.

Allora gli amici le dissero:” dicci se ti perdiamo,come facciamo a ritrovarti" ?.

Allora l’ONORE rispose: ”TENETEVI STRETTI A ME, PERCHE’, SE MAI MI DOVRESTE PERDERE, NON MI RITROVERETE MAI PIU’”.

Non so di chi sia, ma mio padre, la raccontava quanto ero bambino, ed è rimasta sempre impressa nella mia mente
Buona Giornata a tutti
Franco [SM=x570892]
Vecchia Marziana
00mercoledì 19 marzo 2008 06:38
Genio è l'uomo capace di dire cose profonde in modo semplice.
Charles Bukowski
Trianello
00mercoledì 19 marzo 2008 07:03
"In Germania se la presero in primo luogo con i comunisti, e io non feci sentire la mia voce perché non ero comunista. Poi se la presero con gli ebrei, e io non feci sentire la mia voce perché non ero ebreo. Poi se la presero con i sindacalisti, e io non veci sentire la mia voce perché non ero un sindacalista. Poi se la presero con i cattolici, ed io non feci sentire la mia voce perché ero protestante. Infine se la presero con me – e a quel punto non era rimasto nessuno che potesse far sentire la sua voce."

Martin Niemöller 1892-1984
mancagraziella
00mercoledì 19 marzo 2008 15:13
re
L'amore nulla dà se non se stesso e nulla prende se non da se stesso.
L'amore non possiede nè vuole essere posseduto:poichè l'amore basta all'amore
.
Kahlil Gibran     GRAZIA[SM=x570865]
berescitte
00mercoledì 19 marzo 2008 18:22
La santità non consiste nel non cadere mai
ma nel rialzarsi sempre

(Giovanni XXIII)

Buona, anzi santa Pasqua da
Bery
brunodb2
00giovedì 20 marzo 2008 07:30
Uomini vanno a Dio nella loro tribolazione,
piangono per un aiuto,
chiedono felicità e pane,
salvezza dalla malattia,
dalla colpa, dalla morte.
Così fanno tutti, tutti, cristiani e pagani.
Uomini vanno a Dio nella sua tribolazione,
lo trovano povero, oltraggiato senza tetto nè pane,
lo vedono consunto dal male, dalla debolezza, dalla morte.
I cristiani stanno vicino a Dio nella sua sofferenza.
Dio va a tutti nella loro tribolazione,
sazia il corpo e l'anima del suo pane,
muore in croce per cristiani e pagani
e a questi e a quelli perdona.

D. Bonhoeffer

Buona giornata a tutti [SM=x570892]

Bruno
mancagraziella
00giovedì 20 marzo 2008 19:24
re
La paura un giorno bussò alla porta .
Il coraggio aprì la portà e non trovò nessuno!

Coraggio Daniela ! ti siamo vicini! GRAZIA[SM=x570865]

brunodb2
00venerdì 21 marzo 2008 09:51
Due uomini bestemmiavano la morte, perché non la comprendevano.
E chi la può comprendere?
Uno guardò alla morte di Cristo: e ciò che vide bastò perché comprendesse anche la propria morte.
Infatti la si è compresa e compresa bene, se si dice al Cristo morente:
ricordati di me quando verrai nel tuo regno.
E a questo morente il Figlio dell’uomo,
il quale condivise il nostro destino di morte e lo redense per la vita, disse:
Oggi sarai con me in paradiso. E questo lo dice anche a noi.
E affinché questa notizia della beatitudine della nostra morte
non ci privi di quel santo timore,
nel quale appunto dobbiamo operare la beatitudine della nostra morte,
all’altro malfattore disse… niente.
Il buio e silenzio di morte che sovrastarono questa morte,
ci ricordano che la morte può essere pure l’inizio della morte eterna.


Ciao [SM=x570892]

Bruno


Luteranamanier
00venerdì 21 marzo 2008 18:42
Una lezione dalla storia
Una lezione dalla storia:
non conosciamo i nomi di coloro che inchiodarono Gesù alla croce.
Ricordiamo a malapena i nomi di coloro che lo giudicarono falsamente e lo condannarono ingiustamente a morte.
Il nome di Ponzio Pilato invece, l’uomo che si lavò le mani e rifiutò d’immischiarsi, vive nella mente di tutti.
Gli esecutori materiali della condanna furono più brutali, i giudici più crudeli.
In Pilato ci fu solo tiepidezza, timorosità e infine indifferenza. Nonostante ciò, è proprio il ricordo di lui che resta.
La sua codardia, la sua mancanza di impegno personale si perpetuano nella storia. C’è una lezione in tutto questo.
Dobbiamo condannare coloro che fanno il male, ma ancora di più coloro che avrebbero la possibilità di impedirlo
e non fanno nulla. Il male è colpevole, ma l’indifferenza è ancora più colpevole.
E' questo che ci dimostra Pilato mentre continua, anche oggi, a lavarsi le mani.


Armando Fuentes Aguirre
brunodb2
00martedì 25 marzo 2008 07:45
Studia pure le cose di questo mondo, ma guardale con un occhio solo; con l’altro occhio guarda costantemente la luce eterna. Ascolta gli scienziati, ma ascoltali con un orecchio solo: l’altro sia sempre pronto ad ascoltare Dio.

A. M. Ampère

Lettera al figlio

Buona giornata a tutti [SM=x570892]

Bruno


berescitte
00mercoledì 26 marzo 2008 02:15
Spezzo una lancia in favore dell'attenzione
Si faccia il seguente esperimento per notare come ad ogni situazione diversa si percepisca sempre di più il contenuto e il senso di ciò che viene comunicato:

- la forma più bassa: un testo letto da altri vedendo la persona lettrice (ad es. in televisione)

- la forma superiore: lo stesso testo non vedendola, cioè ascoltato alla radio

- poi abbiamo: lo stesso testo letto da se stessi*

- infine: lo stesso testo ricopiato da se stessi

L'ultima forma è quella che si usa quando si vuole trasmettere un testo non affidandosi al "copia incolla" ma copiandolo a mano.
Mentre si scrive ci si rende conto del peso delle parole, della loro scelta oculata, della ricchezza insomma del pensiero che l'autore ha voluto comunicare.
________________________________
* In questo caso si presuppone il perfetto possesso della lingua da parte del lettore. Qualora invece ci fossero carenze linguistiche, ci si trovasse davanti all'intoppo di una parola non conosciuta, allora la regola aurea da seguire è quella di Ron Hubbard che suggerisce di leggere con accanto un vocabolario, perché, dice: "L'unico motivo per cui una persona non capisce il contenuto di uno scritto è il fatto che ha oltrepassato una parola senza comprenderla."
Maripak
00mercoledì 26 marzo 2008 07:08
Re: Spezzo una lancia in favore dell'attenzione
berescitte, 26/03/2008 2.15:

Si faccia il seguente esperimento per notare come ad ogni situazione diversa si percepisca sempre di più il contenuto e il senso di ciò che viene comunicato:

- la forma più bassa: un testo letto da altri vedendo la persona lettrice (ad es. in televisione)

- la forma superiore: lo stesso testo non vedendola, cioè ascoltato alla radio

- poi abbiamo: lo stesso testo letto da se stessi*

- infine: lo stesso testo ricopiato da se stessi

L'ultima forma è quella che si usa quando si vuole trasmettere un testo non affidandosi al "copia incolla" ma copiandolo a mano.
Mentre si scrive ci si rende conto del peso delle parole, della loro scelta oculata, della ricchezza insomma del pensiero che l'autore ha voluto comunicare.
________________________________
* In questo caso si presuppone il perfetto possesso della lingua da parte del lettore. Qualora invece ci fossero carenze linguistiche, ci si trovasse davanti all'intoppo di una parola non conosciuta, allora la regola aurea da seguire è quella di Ron Hubbard che suggerisce di leggere con accanto un vocabolario, perché, dice: "L'unico motivo per cui una persona non capisce il contenuto di uno scritto è il fatto che ha oltrepassato una parola senza comprenderla."





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Infatti quando andavo a scuola e prima di un compito in classe mi facevo i bigliettini, quindi ero costretta a ricopiarmi a mano le parti essenziali, alla fine poi mi rimanevano in mente, e anche se non avevo studiato per l'occadione, qualcosa poi alla fine la sapevo lostesso! [SM=x570867] [SM=g27828] [SM=g27828] (scusa per aver preso con ironia il tuo pensiero, tra l'altro molto significativo)

Saluti, Maripak [SM=x570864] [SM=x570892]


Maripak
00mercoledì 26 marzo 2008 07:15
UNA COSA E' DIMOSTRARE A UN UOMO CHE E' IN ERRORE,
UN'ALTRA E' METTERLO IN POSSESSO DELLA VERITA' (J. Locke-filosofo inglese)

Buon giorno a tutti da Maripak [SM=x570892]
Maripak
00giovedì 27 marzo 2008 06:56

Non è importante il posto che noi occupiamo, quanto la direzione verso cui stiamo andando.(Tolstoj)

Buon giorno da Maripak [SM=g27835]
brunodb2
00giovedì 27 marzo 2008 14:02
Il paradiso e l’inferno cominciano già in questa vita: dipende da come viviamo.

L’uomo ha bisogno di qualcosa che sia diverso dalla terra.

A. Camus

Ciao [SM=x570892]

Bruno
cashmire_ffz
00giovedì 27 marzo 2008 21:40
L’UOMO NELL’ARENA (di T. Roosevelt)


L’onore spetta all’uomo che realmente sta nell’arena, il cui viso è segnato dalla polvere, dal sudore, dal sangue; che lotta con coraggio; che sbaglia ripetutamente, perché non c’è tentativo senza errori e manchevolezze; che lotta effettivamente per raggiungere l’obiettivo; che conosce il grande entusiasmo, la grande dedizione, che si spende per una giusta causa; che nella migliore delle ipotesi conosce alla fine il trionfo delle grandi conquiste e che, nella peggiore delle ipotesi, se fallisce, almeno cade sapendo di aver osato abbastanza.


Alex69rm
00giovedì 27 marzo 2008 22:55
errare è umano, perseverare è diabolico, correggersi è saggio.
Maripak
00venerdì 28 marzo 2008 09:55
COLORO CHE SI APPLICANO TROPPO ALLE PICCOLE COSE,
DIVENTANO SOLITAMENTE INETTI ALLE GRANDI

(F. La Rochefoucauld - scrittore francese)

Saluti, Maripak [SM=x570892]
)Aurora(
00lunedì 31 marzo 2008 22:49


Ogni uomo che ti passa vicino e' tuo fratello. Le persone alle quali stai abitualmente accanto lo sono ancora di piu'. Avvicinale come se le avessi conosciute da sempre.
Gli uomini, troppo spesso, non sono cattivi, ma frustrati nell'affetto: consenti loro, aiutandoli discretamente, di potersi aprire.
Sappi sorridere molto, giacche' il sorriso crea un ambiente.
Sii uomo del sorriso, ma non del compromesso. Sforzati di acquistare un sano senso dell'umorismo: il mondo e' gia' troppo serio ed ha bisogno di essere sdrammatizzato.


A chi ti chiede qualcosa se e' un suo diritto:
- fai subito cio' che ti e' possibile
- non rendere difficile cio' che e' facile
- non far cadere dall'alto cio' che e' semplice


se domanda un favore:
- se ti e' possibile, fallo volentieri
- se realmente non puoi, rispondi scusandoti con sincerita'
- in ogni caso, non mostrarti disturbato.


A chi nulla ti chiede o nulla vuole, riserva il dono di una preghiera piu' viva. Spesso solo attraverso la fraternita' umana potrai arrivare a quella cristiana e a quella spirituale, ma non arrestarti ai primi gradini dell'amore: prosegui sempre piu' in alto.
L'amore, e quindi la santita', e' profondamente concreto e operativo e vuole calarsi nella realta'.
La vita dei santi lo dimostra.




Guglielmo Giaquinta


[SM=g1537159] [SM=g1537336] [SM=g1537159]
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