BAbilonia la Grande è identificata dalla grande maggioranza dei commentari con Roma imperiale. Non si dice da nessuna parte che questa donna sia una chiesa. Si dice che questa prostituta siede sui sette colli, e dunque palesemente è Roma, e che i re della terra si sono prostituiti a lei (i re tributari dell'impero romani e collusi con lui per sfruttare ancor più le popolazioni). L'opera devastatrice di Babilonia la Grande, nome che nell'Apocalittica giudaica indicava già Roma, è palesemente la persecuzione dei cristiani (Domiziano e Nerone). "E vidi che quella donna era ubriaca del sangue dei santi e del sangue dei martiri di Gesù."
Né ovviamente occorre pensare a religioni universali per giustificare la frase "le acque che hai viste e sulle quali siede la prostituta, sono popoli, moltitudini, nazioni e lingue", perché parla palesemente del dominio su tutto il Mediterraneo di Roma.
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Ά όταν έκτιζαν τα τείχη πώς να μην προσέξω.
Αλλά δεν άκουσα ποτέ κρότον κτιστών ή ήχον.
Ανεπαισθήτως μ' έκλεισαν απο τον κόσμο έξω
(Κ. Καβάφης)