Per Sonny
“Ti ho chiesto il permesso di offenderti? Mi mostri dove l'avresti letto please?”
Ho dedotto che questa tua frase fosse la richiesta della possibilità di condurre attacchi ad personam vietati dal regolamento: “Rispondere a questo tuo ultimo post, credimi, fa solleticare le mie dita sulla tastiera in modo che non immagini, ma... a meno che tu non mi autorizzi espressamente a poterti dire ApertaMente ciò che realmente penso, dovrai accontentarti delle tue supposizioni.....”
E l’ho dedotto per il semplice fatto che non vedo proprio perché mai dovresti chiedere il permesso di dire qualcosa, se vuoi limitarti a criticare delle argomentazioni e non delle persone. Ognuno qui può dire quello che vuole, basta che non siano attacchi ad personam, che non si utilizzi un linguaggio volgare, e che non siano offese.
“Per il resto del tuo post, che tu dici essere andato OFF TOPIC, ebbene, cos'altro replicarti?”
E come potrebbe essere IN-TOPIC, visto che siamo passati dal problema di cosa la Chiesa debba dire ai politici, ad un processo alle ricchezze del clero?
“Lasciamo perdere i beni catastali su cui POTRESTI avere ragione, e spiegami allora una cos”
I beni catastali, cioè chiese, scuole, ecc. non sono il possesso di un solo uomo che li utilizzi. A ciascuno di quegli immobili corrispondo vari ordini religiosi, varie parrocchie, o diocesi. Non si tratta della ricchezza di un qualche singolo, ma delle infrastrutture che servono per ospitare e mandare avanti il lavoro di centinaia di migliaia di singoli, cioè il clero di tutto il mondo. E’ ovvio che, se il clero è diffuso, quanto più è numeroso tanto maggiore sarà il numero degli edifici adibiti ad ospitare il clero, o a portare avanti le opere dei vari ordini.
“I famosi 5/1000 e 8/1000 che piovono ogni anno nelle casse del Vaticano, come sarebbero spesi di grazia?”
C’è una relazione dettagliata pubblicata ogni anno. Ho trovato questi dati on-line, presumo siano affidabili:
35% - sostentamento dei sacerdoti
20% - interventi caritativi in Italia e nel terzo mondo
12% - nuova edilizia di culto
8% - beni culturali ecclesiastici
16% - alle diocesi (le iniziative diocesane possono essere di vario tipo, dall’edilizia alla carità)
10% - altre iniziative nazionali (fondo per la catechesi, tribunali ecclesiastici, ecc.)
Ovviamente, non ha senso dire, come fanno i geni dell’UAAR, che la Chiesa destini solo una parte minore dell’otto per mille in beneficienza. Infatti, non è possibile fare una distinzione tra i soldi dati per i sacerdoti e i soldi dati in beneficienza. I sacerdoti infatti non si limitano a dire messa, ma solo il più vasto e organizzato plotone di operatori sociali che abbiamo in Italia. Non solo perché sostengono la comunità scandendone la vita coi sacramenti (cioè il fatto che per sposarsi o per dare l’estremo saluto ai loro cari gli italiani gradiscano andare in Chiesa), ma perché sono essi stessi, in prima persona, che mandano avanti l’assistenzialismo di questo paese. E’ inutile distinguere tra i soldi dati in beneficienza e i soldi dati ai sacerdoti, proprio perché il lavoro dei sacerdoti è proprio quella beneficienza, e possono farla, possono darsi a tempo pieno al prossimo, proprio perché c’è l’otto per mille. Non ha senso avere delle organizzazioni di carità se non hai il personale che le manda avanti, ergo si può tranquillamente dire che dare i soldi ai sacerdoti nella prospettiva ecclesiastica è del tutto equivalente al mantenere in piedi la possibilità stessa dell’assistenzialismo cattolico. Quando ai soldi destinati al mantenimento delle Chiese, penso non sia il caso di spendere troppe parole per spiegare come mai siano soldi ben spesi. In primis perché chi ha donato quei soldi è un cattolico, e dunque egli ha tutto l’interesse che i propri soldi vengano impiegati affinché i propri edifici di culto continuino a stare in piedi, la seconda ragione è che le chiese cattoliche, così come tutta l’arte all’interno di immobili ecclesiastici, costituisce ciò che fa grande l’Italia nel mondo. Tenere restaurata Santa Maria Novella a Firenze o San Pietro a Roma non è nell’interesse della Chiesa ma degli italiani, specie visto che il nostro paese vive sul turismo.
Il cinque per mille è una cosa diversa, perché non si può destinare alla Chiesa Cattolica Italiana, ma semmai a varie strutture gestite da religiosi e dunque cattoliche, motivo per cui come spendono questi soldi è qualcosa ogni volta diverso. Se finanzi un’organizzazione cattolica per aiutare i disabili quello sarà l’impiego dei soldi, se ne finanzi una che serve pasti gratis ai barboni l’utilizzo sarà un altro.
“Leggendo gli ultimi libri sull'argomento non mi sembra che dette elemosine vadano ai bisognosi, ai poveri, ai malati, agli orfani e alle vedove come nel passato apostolico! Caso mai le bricciole, ma lo sappiamo tutti... con le bricciole, non si sfamano nemmeno i cagnolini!”
Suppongo tu abbia letto quel libro pieno di falsità noto come “La questua” di Curzio Maltese, se ti interessa è già uscita la confutazione riga per riga del suddetto volume, si intitola “La vera questua”, di Umberto Folena. Potrai trovare lì tutte le risposte alle mezze verità e alle vere e proprie castronerie del libro di Maltese. Se ti riferivi ad altri libri invece, dimmi quali sono. Grazie al cielo questo argomento mi interessa molto e posso produrre della contro-bibliografia su qualunque cosa, perché in questo caso la Chiesa Italiana ha ragione da vendere. Ovviamente qui non scendo nei particolari per argomentare, e non lo faccio perché tu stesso non hai argomentato la tua affermazione. Se vorrai portare delle prove del fatto che ai poveri andrebbero solo le briciole, sarò felice di discutere queste prove. Fino ad allora la tua argomentazione sarà solo il riferimento generico a quello che hai letto negli “ultimi libri sull’argomento”, ergo un argumentum ex auctoritate, senza neppure specificare quale sarebbe quest’autorità.
“Ma non vorrei rimanere off topic, e quindi, sorvoliamo questa mia ultima risposta e ritorniamo in tema. “
Non puoi lanciare il sasso e nascondere la mano. E’ vero, sei off-topic, ma questo avrebbe dovuto indurti a non scrivere quello che hai scritto, e non, come hai fatto tu, a scriverlo e poi a scusarti perché sei off-topic.
“Il malcontento generale che la chiesa sta vivendo ultimamente, dovrebbe essere un chiaro segnale che la chiesa, se vuole sopravvivere, deve porre dei cambiamenti. Primo fra i tanti, smettere di fare politica solo quando e con chi gli è comodo a lei!”
In primis: da dove deduci che verso la Chiesa c’è del malcontento generale? Certo, se tu hai frequentato per anni i tdG, e ti dai alla lettura di testate giornalistiche sinistroidi, non potrai che concluderne nessuno vuole più bene alla Chiesa. Ma hai forse una statistica che convalidi quello che dici? Io vedo una realtà molto diversa, e cioè che c’è davvero una parte dell’Italia che non sopporta la Chiesa, e cioè il cosiddetto partito “laicista”, e che tuttavia c’è un'altra Italia, fatta di gente che crede e che lavora, che aderisce ai nuovi movimenti spirituali, che si impegna in parrocchia, e che non ha proprio niente contro la Chiesa. Tutto dipende dalle fonti che si scelgono di leggere…
Inoltre, la tua argomentazione non sta minimamente in piedi. Se anche ci fosse il malcontento generale verso la Chiesa cui tu alludi, non sarebbe la prova che la Chiesa sta sbagliando qualcosa. Perché mai la verità dovrebbe essere determinata dal consenso? In realtà, sono possibili due ragionamenti, che si contraddicono a vicenda, e che mostrano il perché sia impossibile giudicare la verità di una posizione sulla base del consenso popolare. Infatti è noto il detto “la verità fa male”. Potrei cioè tranquillamente sostenere che c’è dello scontento verso la Chiesa perché dice verità scomode, cioè perché “rompe”. In una società post-liberazione sessuale come la nostra, gli appelli della Chiesa alla castità pre-matrimoniale, che suppongo tu approvi, non risulterebbero forse odiosi ai più? Ma questo vuol forse dire che quello che predica la Chiesa è falso? Si può sostenere il contrario, Scritture alla mano, e cioè citare versetti come “beati voi quando vi insulteranno”. Gesù aveva avvertito i suoi discepoli che avrebbero parlato male di loro, perché erano portatori di posizioni “scomode” per il mondo”. Il ragionamento contrario invece è sostenere che se un’organizzazione non ha successo, è perché dice cose che non fanno presa sul cuore degli uomini perché sono false. Tuttavia, come fare a dimostrare qual è dei due ragionamenti quello che si applica a questo caso? Non si può. Dunque appare chiaro che la tua mossa di stabilire la verità e l’opportunità di un azione sulla base del consenso popolare presta il fianco ad un ribaltamento, ed è un procedimento logicamente scorretto.
“Primo fra i tanti, smettere di fare politica solo quando e con chi gli è comodo a lei!”
Non affermare quello che non hai ancora provato. Non hai prodotto alcuna argomentazione per sostenere che la Chiesa “faccia politica” solo quando fa comodo a lei. Finora s’è semplicemente visto che, com’è giusto, la Chiesa si occupa solo di disegni di legge e di argomenti di interesse nazionale, e che lascia stare il privato dei politici. Questa è la linea di demarcazione tra l’intervento e il non intervento della CEI.
“O fa politica sempre e con tutti, disapprovando apertamente, come faceva Cristo, chiunque è dalla parte del peccato”
La Chiesa disapprova il peccato, ma come già detto non si vede proprio perché dovrebbe mettersi ad additare la vita privata dei peccatori. Come già detto noi non siamo Gesù Cristo, non siamo cioè Dio, e non conosciamo come lui il cuore degli uomini. Come dice Gesù stesso, il Padre ha rimesso ogni giudizio al Figlio, mentre a noi ha comandato di non giudicare. La Chiesa disapproverebbe chi è dalla parte del peccato solo se costui volesse incitare al peccato pubblicamente, se cioè ad esempio Berlusconi facesse una legge per rendere la prostituzione legale. In quel caso sì potrebbe intervenire, perché non starebbe dicendo qualcosa su Berlusconi in quanto singolo, ma su una proposta di legge del governo Berlusconi. Si condanna l’errore, e non l’errante.
“oppure si limiti ad amministrare le sue cose non intromettendosi in cose che non dovrebbero riguardarla!”
La Chiesa, come già spiegato, non si limita ad amministrare le sue cose, ma, per bocca dei suoi ministri, condanna il peccato (che non è condannare il peccatore). Tu stai ponendo un’aut-aut che non ha senso. Per te o si addita anche il peccatore, oppure si deve tacere del tutto e non fare politica. Mi spieghi perché dovrei accettare una simile scelta tra due posizioni che sono entrambe erronee? La posizione della Chiesa è un’altra, come già ricordato, e cioè occuparsi di “politica”, limitandosi a ribadire il suo insegnamento tradizionale, quando dei politici vogliano far passare leggi che, ad avviso della Chiesa, offendano la dignità umana. Questo non ha nulla a che fare col condannare i singoli peccatori. Non si tratta di “agire solo quando fa comodo”, ma di delimitare il campo in cui è lecito intervenire, e questo campo non comprende l’immischiarsi della vita privata altrui, se questo immischiarsi vuol dire additare una singola persona pubblicamente come peccatrice, che è quello che don Farinella proponeva di fare con Berlusconi.
“sento sempre di più lo stridere delle tue unghie sui vetri!”
L’unica cosa che mi chiedo è perché tu continui a riproporre argomentazioni che ho già smontato senza degnarti di rispondere alle osservazioni che erano già state fatte a queste tue argomentazioni.
Per Flatbot
"Mi sembra che Sonny sia riuscito a piazzare un buon pugno, metaforicamente parlando, al povero Poly. vista la rabbiosa reazione, manifestata nel lenzuolo da lui scritto”
Scusa ma si vede che sei nuovo. Io scrivo sempre lenzuoli… Penso che Sonny non avrà nessun problema a confermartelo. Infatti ho la magnifica abitudine di sezionare le argomentazioni del mio interlocutore riga per riga. Sono un filosofo, e non posso tollerare che qualcuno mi dica che non so argomentare o che non giustifico le mie posizioni, motivo per cui tento di argomentare tutto ciò che dico.
“volevo far notare che se esiste gente che può argomentare di religione come in questo forum è grazie principalmente ai protestanti, che sono stati i primi a voler far togliere il, secondo me, ridicolo divieto di accedere liberamente alla lettura della bibbia,”
Questo è un cliché. Il divieto della lettura della Bibbia ai cattolici non era legato al fatto che non potessero leggere la Bibbia, bensì al dove leggerla. Quando la Chiesa proibiva di leggere la Bibbia, proibiva di leggere le traduzioni opera di eretici che circolavano, e questo perché ad avviso della Chiesa erano piene di errori in grado di menare le anime in perdizione. Nulla vietava di leggere la Bibbia, il problema era che, se togliamo queste famose traduzioni in volgare opere di eretici, ciò che rimaneva era leggerla in latino dalla traduzione latina di Girolamo. Questo non era in realtà un gran problema, perché in quelle epoche, con l’analfabetismo alle stesse, coloro che sapevano leggere e coloro che sapevano il latino erano lo stesso gruppo di persone. I pochi che sapevano leggere, ma non sapevano il latino, erano i mercanti, che dovevano saper tener conto e annottare i registri delle loro attività.
Le Bibbie in volgare erano, dal punto di vista dell’autorità ecclesiastica, sospette ed usate dagli eretici. Questo ad esempio è il motivo per cui il Sinodo di Tolosa nel 1299 proibì, per il solo Sud della Francia, la lettura della Bibbia in volgare, perché erano terrorizzati dai catari. Tra le traduzioni in volgare approvate dall’autorità ecclesiastica si può ricordare quella di Malermi del 1471 e quella di Martini del 1778.
“Il Santo Padre, oltre al medico, segretario, personali”
Ha un medico che lo visita, ma non è un medico che segue solo lui. Esattamente come ciascuno di noi ha il proprio medico curante, ma non per questo è il nostro medico in esclusiva. Il segretario personale ce l’ha chiunque rivesta un incarico di governo, povero o ricco che sia.
“avra sicuramente chi gli cucina, chissà cosa mangerà, chi gli lava, stira, pulisce”
Scusa, ma questa è la descrizione di qualsiasi maschio italiano sposato! Non se se tu lo sai, ma generalmente è normale avere qualcuno che cucina per te, che lava, che stira, e che pulisce, perché magari tu sei al lavoro, e hai altro da fare. Questo tra l’altro è quello che facevano anche gli apostoli. Si portavano dietro delle mogli, o delle donne, che adempivano ai loro bisogni primati, e che erano ben liete di farlo, visto che gli apostoli erano votati ad una missione ben più importante. Secondo te, se devi governare un organismo diffuso su tutta la terra, indipendentemente da quanto tu sia ricco, avresti il tempo di pulire casa e di stirarti i vestiti? Come dice Paolo, a chi lo contestava con le tue stesse argomentazioni, e cioè dandogli del “mantenuto”: “Non abbiamo forse noi il diritto di mangiare e di bere? Non abbiamo il diritto di portare con noi una donna sorella in fede, come fanno anche gli altri apostoli e i fratelli del Signore e Cefa? Ovvero solo io e Bàrnaba non abbiamo il diritto di non lavorare? E chi mai presta servizio militare a proprie spese? Chi pianta una vigna senza mangiarne il frutto? O chi fa pascolare un gregge senza cibarsi del latte del gregge?” (1Cor 9,4-7)
Già, il papa fa il servizio miliare, è impegnato in missione nella milizia di Cristo…
“lo veste, lo lava ecc.”
No, si veste e si lava da solo. Non è mica disabile. A meno che tu non intenda l’indossare gli abiti ufficiali da cerimonia. In quel caso è solo una questione pratica, se si viene aiutati si fa molto prima a metterli…
Ad maiora
[Modificato da Polymetis 07/07/2009 20:30]
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Ά όταν έκτιζαν τα τείχη πώς να μην προσέξω.
Αλλά δεν άκουσα ποτέ κρότον κτιστών ή ήχον.
Ανεπαισθήτως μ' έκλεισαν απο τον κόσμο έξω
(Κ. Καβάφης)