“non mi sognerei mai di immaginarmi l'essere divino con un corpo una faccia ecc..”
Poiché mi parli di Dio Padre e del Figlio uno accanto all’altro in senso spaziale avevo avuto l’impressione opposta
“ma ti ho citato scritture chiare dalle quali si fa una distinzione tra la persona del figlio e quella di Dio”
Mi hai preso per un modalista?
“altre volte quella del padre-per me sono la stessa cosa ma occorreva puntualizzarla-“
Per un cattolico il termine Dio è riferibile al solo Padre, al solo Figlio, al solo Spirito, o alla Trinità tutta. Ergo vedere passi del tipo “Gesù e Dio” non fa nessuno scandalo, essendo il Padre Dio tutto intiero quanto alla natura.
“dicendo che tra le due persone c'è una vicinanza ma non una fusione”
Io non credo né che le persone siano vicine né che siano fuse. Dire vicino implica separazione, mentre io credo alla distinzione, e dire fuso implica modalismo, mentre io sono trinitario. Non c’è unità a livello di persona ma di sostanza.
“per quanto riguarda l'entrare di Dio nel tempo a me sembra ovvio altrimenti non potremmo credere che in passato egli sia intervenuto nella dimensione umana.”
Io credo che lui intervenga sin dall’eternità, e non che decida di farlo in un contesto temporale.
“Ricorda inoltre che Giovanni dice che "Dio è uno spirito" (pneuma indeterminato)”
Per l’ennesima volta ripeto che il predicato nominale volto a definire (ma non ad identificare) si costruisce normalmente senza articolo.
“sembra portarci a pensare che l'essere divino abbia una dimensione uguale o simile alle creature spirituali celesti”
Semplicemente né Dio né gli angeli hanno materia. Tuttavia mettersi a disquisire su una differenza tra lo Spirito che è Dio e lo spirito che sono gli angeli è perfettamente inutile, simili amenità vanno bene per i laureati in chimica e non per chi ritiene il lessico umano inadeguato a descrivere il metarazionale.
“essendo chiaro che esse si possano muovere nello spazio, perchè non credere che anche Dio possa farlo?”
Un angelo non è infinito quanto lo è Dio. Se Dio si muovesse nello spazio implicherebbe che lo spazio lo contiene e che il Signore è di minor grandezza che esso. In questo modo Dio non sarebbe più l’id quo maior cogitari non potest, ciò di cui non può essere pensato nulla di più grande.
“luca 1:19 "Rispondendo, l’angelo gli disse: “Io sono Gabriele, che sto dinanzi a Dio, e sono stato mandato a parlarti e a dichiararti la buona notizia di queste cose. "”
Come già detto stare alla presenza di Dio significa far parte della sua dimensione, essere in comunione con lui. Non sta dicendo che il regno dei cieli sia un luogo con tanto di misure tridimensionali. Viene altrimenti da chiedersi come possa esserci un solo angolo quel fantomatico “posto” in cui Dio non sia presente, giacché sta scritto che i cieli dei cieli non possono contenerLo.
“1 giovanni 3:1,2 Vedete quale sorta d’amore il Padre ci ha dato, affinché fossimo chiamati figli di Dio; e lo siamo. Per questo il mondo non ci conosce, perché non ha conosciuto lui. 2 Diletti, ora siamo figli di Dio, ma non è stato ancora reso manifesto ciò che saremo. Sappiamo che quando egli sarà reso manifesto, saremo simili a lui, perché lo vedremo come egli è. 3 E chiunque ha questa speranza posta su di lui si purifica come egli è puro.”
Ignoro perché tu mi abbia citato questa scrittura. La quale parla ovviamente del soma pneumatikon cui noi siamo destinati, una deificazione in Cristo e per Cristo, il quale sarà “tutto in tutti”, altro indice di onnipresenza.
“E tu da dove evinci che Cristo è principio invece di avere un principio”
Leggo che tutto è stato fatto per mezzo di lui, e che senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste, il che include il tempo. Ma se ha creato il tempo evidentemente ne è fuori, e la sua generazione è ab aeterno.
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Ά όταν έκτιζαν τα τείχη πώς να μην προσέξω.
Αλλά δεν άκουσα ποτέ κρότον κτιστών ή ήχον.
Ανεπαισθήτως μ' έκλεισαν απο τον κόσμο έξω
(Κ. Καβάφης)