Scritto da: Polymetis 02/05/2005 21.55 "2) In ambito giuridico in quanto con la morte i peccatti dell'uomo vengono a decadere e questo concorda pienamente con la tesi del CD" Scusa ma questa sarebbe la nota a piè pagina di quale Bibbia? Devi aver frainteso, il contesto è chiarissimo. Ciao
[Modificato da metalsan 03/05/2005 12.37]
"2) In ambito giuridico in quanto con la morte i peccatti dell'uomo vengono a decadere e questo concorda pienamente con la tesi del CD" Scusa ma questa sarebbe la nota a piè pagina di quale Bibbia? Devi aver frainteso, il contesto è chiarissimo. Se qualcuno sostenesse che dopo la morte non c'è il giudizio dei peccati ma un'assoluzione per tutti, Hitler compreso, costui sarebbe contrario alla tesi immortalista.
Scritto da: reny2000 03/05/2005 7.59 Cmq sia metto sempre in conto che posso aver sbagliato e pertanto se qualcuno nel forum ci fa la cortesia di trascrivere qualche nota in riferimento a tale versetto ne sarei grato.
[Modificato da Biceleon 03/05/2005 14.58]
Perfino gli Avventisti, che non credono nell'immortalità dell'anima, non intendono il passo di Romani 6:7 allo stesso modo dei TdG.
"Colui che è morto è libero dal peccato": il peccatore è considerato come uno'schiavo'. Soltanto col suo 'morire' in Cristo può essere liberato dal suo legame col peccato. Paolo illustra questo concetto con l'ovvia costatazione che quando uno schiavo muore cessa d'essere soggetto al controllo del suo padrone. In tal modo, una volta morto al peccato, il cristiano non è più sotto il suo controllo (cioè del peccato)" [1 Pt 4:1].