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Fini: leggi razziali, la Chiesa non si oppose.

Ultimo Aggiornamento: 08/01/2009 12:34
26/12/2008 14:22
 
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Per Helelen


“l'atteggiamento di ridicolizzare internet che è una fonte di informazione meravigliosa”


Internet è una fonte meravigliosa se lo si sa utilizzare, vale a dire che si ha una formazione precedente chge permetta di discernere la spazzatura dalle cose utili.


“è l'atteggiamento artatamente demagogico tipico dei monopolizzatori dell'informazione”



O forse è l’atteggiamento di chi mette in guardia contro il fatto che in rete può scrivere chiunque.


“un documento del papa, una bolla papale che dimostra che non serviva un magistero precedente e ufficiale quando poi ci sono fior fiori di documenti per provare la diffusa opinione della chiesa cattolica sul popolo ebreo“



Mi sfugge la sensatezza di questa argomentazione. Non vedo come una singola bolla papale possa dimostrare che quest’ atteggiamento fosse “diffuso”, giacché come dicono i giuristi. Inoltre come già spiegato non è possibile affermare che il documento Nostra Aetate abbia abolito qualcosa, perché come sa chiunque abbia studiato anche solo l’abc della teologia cattolica una bolla papale non rende un qualcosa un articolo di fede. Per la teologia cattolica sono verità da credersi obbligatoriamente solo le definizioni dogmatiche in materia di fede e di morale pronunciate da un Concilio Ecumenico (e non da Concili provinciali), oppure le definizioni date dal papa e pronunciate ex cathedra Petri (prerogativa che è stata usata solo due volte nella storia, a mia memoria almeno). Ergo tutto il resto della pastorale pontificia, sebbene di altissimo libello, è perfettamente criticabile. Non a caso ci sono stati addirittura papi dichiarati eretici e scomunicati. Se fosse articolo di fede tutto quello che il papa dice, avremmo una tale serie di eresie contraddittorie che non finiremmo più… (pensiamo ad esempio a quello che pensava Giovanni XXII sullo stato dei defunti).


“tto ciò chiederei a polymetis di non fare sempre il gatto che nasconde la coda spostando l'attenzione e l'intenzione dell'argomento quando è stato ribadito più e più volte che nessuno colpevolizza i singoli cristiani quanto piuttosto le gerarchie ecclesiastiche“



E io ribadisco che “gerarchia”, esattamente come “chiesa”, è un soggetto plurale, e dunque nessuna colpevolizzazione o imputazione ha senso. Se vuoi colpevolizzare Paolo IV accomodati, ma Paolo IV non è “la gerarchia”.


“nel ventesimo secolo non posso assicurarti che ci sia una piena avvertenza ne un deliberato consenso, ma di fatto le sostennero “



Chi le sostenne? Continui a imputare soggetti plurali.


“ci son affermazioni della chiesa che fanno rabbrividire in merito”



La Chiesa non afferma alcunché tranne che nei Concili Ecumenici e nelle dichiarazioni ex cathedra Petri del Pontefice, in caso contrario neppure la voce del papa è “la Chiesa”, la quale è composta da tutti i vescovi in comunione con Roma e dai loro fedeli, defunti compresi.


“n po tardi tanto da diventare anche poco credibili se poi si negano le proprie responsabilità.”



Le responsabilità di chi? Io non ho nessuna mia responsabilità da negare, non più di quante i tedeschi di oggi ne abbiano per i tedeschi nazisti vissuti a inizio ventesimo secolo.



Per Mauro


“accordo fra Stato italiano e Santa Sede.
Questo è quanto io ho sottolineato.”



Visto quello a cui stati rispondendo quotandolo, cioè la mia affermazione in base alla quale non si trattava di un trattato tra Stato e Chiesa, la tua risposta sarebbe stata un puro pleonasmo, se non ammettiamo che tu partissi dall’errata convinzione che dire “accordo tra Santa Sede e Stato Italiano” fosse in qualche modo confutatorio delle mie considerazioni. Inoltre come già detto si tratta di accorto tra due stati, perché quello era uno stato prima e dopo del ventinove, sebbene dopo il 29 abbia visto la luce con una nuova definzione.


“tutte queste affermazioni potevano venire fatto con uno Stato, come avevi sostenuto, o con la Santa Sede quale presidenza di uno Stato, come ora sostieni ?”



Le due cose non si escludono minimamente. Infatti la Santa Sede può compiere meglio la sua missione proprio perché sovrana di un territorio e svincolata da altri poteri statali, ed è dunque in base a questo che c’è un trattato tra due capi di stato per stabilire i territori dello Stato della Chiesa.


“se ti leggi i Patti vedresti che la Santa Sede non compare qui quale "presidenza di uno stato" ma è vero invece l'opposto, ossia i Patti costituiscono con particolari modalità lo Stato Città del Vaticano che è di piena e esclusiva proprietà della Santa Sede.”



“Costituiscono” è un verbo che ha senso solo se correttamente inteso, e cioè inteso nel senso di “riconoscere ciò che era stato rubato, e dunque restituirlo”. La Santa Sede si vede riconosciuto da questo trattato quelli che saranno i confini del nuovo territorio, ma è con la Santa Sede che si dialoga in quanto è costei il capo dello Stato della Chiesa che si era invaso.

Ad maiora



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Ά όταν έκτιζαν τα τείχη πώς να μην προσέξω.
Αλλά δεν άκουσα ποτέ κρότον κτιστών ή ήχον.
Ανεπαισθήτως μ' έκλεισαν απο τον κόσμο έξω
(Κ. Καβάφης)
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