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"Esegesi" fondamentalista

Ultimo Aggiornamento: 08/06/2008 10:11
28/05/2008 16:20
 
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Re:
Polymetis, 27/05/2008 21.59:

In quel versetto non c'è nessun riferimento allo scritto. Non ha caso subito dopo si dice che questa "parola del Signore" è il vangelo (cioè la buona novella), che vi è stata annunziata (e non "che avete letto"). Pietro non allude ad alcun vangelo scritto, neppure esistevano ancora. (
La base del cristianesimo è la predicazione del kerygma, la parola di DIo è l'insegnamento di Gesù, in qualunque forma lo si porti alla Chiesa, orale e scritto.

Ad maiora



Checché se ne dica, i "barbari" sanno leggere.




Isaia 40:8 L'erba si secca, il fiore appassisce,
ma la parola del nostro Dio dura per sempre».


1Pietro 1:24 Infatti,
«ogni carne è come l'erba,
e ogni sua gloria come il fiore dell'erba.
L'erba diventa secca e il fiore cade;

25 ma la parola del Signore rimane in eterno».
E questa è la parola che vi è stata annunziata.

"1,24 tutti sono ...: questi vv. citano Isaia 40,6-8 come si legge nell'antica traduzione greca." (la Bibbia 'Parola del Signore' LDC-ABU-SEI ed. seconda 2001).


Agabo.


[Modificato da Agabo 28/05/2008 16:44]
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Re: Re:
Agabo, 28/05/2008 16.20:



Checché se ne dica, i "barbari" sanno leggere.




Isaia 40:8 L'erba si secca, il fiore appassisce,
ma la parola del nostro Dio dura per sempre».


1Pietro 1:24 Infatti,
«ogni carne è come l'erba,
e ogni sua gloria come il fiore dell'erba.
L'erba diventa secca e il fiore cade;

25 ma la parola del Signore rimane in eterno».
E questa è la parola che vi è stata annunziata.


Agabo.






Le cose che si vedono sono per un tempo
ma quelle che non si vedono sono eterne - 2Corinzi 4:18


28/05/2008 17:37
 
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“Checché se ne dica, i "barbari" sanno leggere.
"1,24 tutti sono ...: questi vv. citano Isaia 40,6-8 come si legge nell'antica traduzione greca." (la Bibbia 'Parola del Signore' LDC-ABU-SEI ed. seconda 2001)”



Saper leggere non basta, bisogna anche capire quello che si legge. Lo ripeto: non c’è alcun riferimento allo scritto. Non hai capito nulla del mio discorso, eppure non mi sono lanciato in quadri semiotici o in altre stravaganze che ti insegnano ad ermeneutica. Non ho mai negato, e ti prego di farmi vedere dove l’avrei fatto, che in quelle parole di 1Pt venga citato Isaia, ho negato che nella frase, che tu avevi evidenziato, e cioè “e questo è il vangelo che vi è stato annunziato”, ci sia un qualsiasi riferimento allo scritto. Il vangelo che vi è stato annunziato non sono i due versetti di Isaia citati. Quei due versetti non sono citati in quanto siano essi il vangelo, ma sono citati per dire che la parola che è stata annunziata oralmente è eterna, poiché quel versetto di Isaia dice che la parola del Signore rimane in eterno. Si potrebbe riassumere il sillogismo di Pietro in questo modo:
Premessa maggiore: Io vi predico la Parola del Signore, ed è la parola del Signore perché l’ho udita da Cristo
Premessa minore: Isaia dice che la parola del Signore rimane in eterno.
Ergo, poiché la parola che oralmente vi predico oralmente viene dal Gesù, che è il Signore, tale parola è eterna.
Si capisce dunque perché nella frase da te evidenziata, e cioè “e questo è il Vangelo che vi è stato annunziato”, e che tu hai creduto di sbatterci in faccia come fosse una prova del Sola Scriptura, non si sta parlando di alcuno scritto, ma della parola di Gesù, ed Isaia è citato solo per confermare che tale parola è eterna, essendo Gesù il Signore, Isaia infatti dice che la parola del Signore dura per sempre.

La ripetizione è voluta per dipanare meglio il pensiero. Più schematico di così non so proprio come spiegartelo.
Come disse il grande Aristotele, di solito quando la gente pensa di aver colto un filosofo in contraddizione in realtà non ha capito nulla di ciò che quel filosofo ha detto. Mi succede continuamente quando parlo di storia antica con chi non ha una formazione classica, do per scontati dei distinguo che invece sono frutto di una forma mentis maturata in anni.
[Modificato da Polymetis 28/05/2008 17:51]
---------------------
Ά όταν έκτιζαν τα τείχη πώς να μην προσέξω.
Αλλά δεν άκουσα ποτέ κρότον κτιστών ή ήχον.
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Per polymetis, che scrive:

Saper leggere non basta, bisogna anche capire quello che si legge. Lo ripeto: non c’è alcun riferimento allo scritto. Non hai capito nulla del mio discorso,

Carissimo,

Saper leggere non basta?

D'accordo.
Bisogna anche capire quello che si legge?
Capito.

Non ho capito il tuo discorso?


Io non ti ho chiesto di fare alcun discorso. Discorso che, tra l'altro, sfonda le classiche porte aperte. Tu hai fatto un'affermazione imprudente, forse una svista?

Ed io ti ho corretto. Tutto qui. Il resto è del tutto fuori luogo.

Agabo.

Agabo.
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29/05/2008 10:07
 
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Re:
Achille Lorenzi, 28/05/2008 13.22:

Luteranamanier ha scritto:

Meno male che oggi invece i "barbari" sanno leggere!

Considerando l'incredibile "esegesi" di alcuni "barbari" - in questo 3D ve ne sono dei significativi esempi -, era quasi meglio se non sapevano leggere... [SM=g27829]

[SM=g1543902]
Achille




Beh io direi che ci sono "barbari" e "barbari".
[SM=x570874]

Poi accusiamo i tdG di scoraggiare l'istruzione ma nello stesso momento vogliamo quasi quasi lasciare i "barbari" nell'analfabetismo? [SM=g1537196] [SM=g1537196]


[SM=g1543902]
Veronika


29/05/2008 10:32
 
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Re: Re:
Agabo, 28/05/2008 16.20:



Checché se ne dica, i "barbari" sanno leggere.

Agabo.







Pensavo che tu fossi italiano! [SM=g27824] [SM=g27824]


[SM=g1543902]
Veronika


29/05/2008 12:01
 
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Per Veronika:

Sono un "barbaro" e me ne vanto! [SM=x570889]

Agabo. [SM=x570865]
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"Tu hai fatto un'affermazione imprudente, forse una svista?"

Non ho fatto alcuna informazione imprudente, sottoscrivo tutto quello che ho già detto: nella frase che tu avevi evidenziato e che io ho commentato non c'è alcun riferimento allo scritto.

" Ed io ti ho corretto. Tutto qui."

Continuare a riaffermare quando già confutato non è di nessun pregio. Quando vorrei rispondere alle mie obiezioni forse scriverai qualcosa di pertinente.

"Il resto è del tutto fuori luogo."

Tutto il mio precedente post è una confutazione della tua pretesa di avermi corretto, la realtà è che non avevi capito nulla di quanto stavo affermando, ed evidentemente non lo comprendi ancora.


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Re:
Polymetis, 29/05/2008 13.21:

"Tu hai fatto un'affermazione imprudente, forse una svista?"

Non ho fatto alcuna informazione imprudente, sottoscrivo tutto quello che ho già detto: nella frase che tu avevi evidenziato e che io ho commentato non c'è alcun riferimento allo scritto.




Fammi capire,
sei d'accordo con il commento del testo di 1 Pt. 1,24 contenuto ne la: "Parola del Signore" ?:

"1,24 tutti sono ...: questi vv. citano Isaia 40,6-8 come si legge nell'antica traduzione greca." (la Bibbia 'Parola del Signore' LDC-ABU-SEI ed. seconda 2001)

Agabo.




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Un'altra lettura (od "esegesi") a dir poco... originale dell'Apocalisse e dei suoi simboli è quella di chi vede nel numero 666 niente meno che il codice a barre presente su tutti i prodotti in commercio! [SM=g27829]
A questo proposito, incollo anche qui un mio intervento di qualche tempo fa:
-------------------
...Un'altra delle bizzarre e stravaganti letture dell'Apocalisse che non tengono in alcun conto lo scopo e le intenzioni originarie dello scrittore... Ma, al di la del fatto che la Bibbia si riferisse al codice a barre, è poi vero ... che nel codice a barre vi sia il numero 666? C'è chi definisce il tutto leggenda metropolitana...

Come si è detto le letture... stravaganti (o deliranti) dell'Apocalisse non sono mai mancate nel corso dei secoli. Anche Russell scrisse parecchie sciocchezze su questo libro ...
Una delle "interpretazioni" più recenti è appunto che il numero 666 sia contenuto nel codice a barre. Questa idea è sostenuta da varie sette fondamentaliste di stampo nord americano, ma abbiamo anche in Italia qualche portavoce di tale "dottrina".
Non credo ci sia bisogno di molte spiegazioni per capire quanto queste idee siano lontane anni luce dalle intenzioni originali del libro dell'Apocalisse.
Ma ahimé, è successo innumerevoli volte che le teorie più strampalate, le idee più folli e deliranti, a forza di essere presentate e ripresentate, siano state alla fine accettate da qualcuno. E' così che sono nate innumerevoli sette.

Ho trovato un sito (inglese) dove si analizza in maniera piuttosto approfondita questo argomento, e cioè se davvero nel codice a barre sia presente il numero 666.
Questo il link: www.av1611.org/666/barcode.html

Riporto qualche immagine da questo sito:



Notare che ci sono tre "separatori" (colorati di rosso) all'inizio, in mezzo e alla fine del codice. Si può notare che il numero sei (colorato di azzurro) sembra essere uguale alle barre rosse.
In realtà c'è solo una somiglianza visiva, ma non c'è nessun 666 realmente presente nel codice. Il numero 6 e le tre barre di separazione non sono la stessa cosa. Sembrano essere identici, ma in realtà sono differenti.

Ecco come si rappresentano le barre di seprazione (rosse) ed il numero 6:



Nota: le barre finali e iniziali sono "barra-spazio-barra" o "101" (la B nella suddetta tabella). La barra centrale è spazio-barra-spazio-barra-spazio" o "01010" (la M. nella suddetta tabella). Il numero sei è "1010000" (il 6 nella suddetta tabella). Va ricordato che tecnicamente un numero del codice a barre consiste di sette unità. Le barre di conclusione e di inizio sono composte soltanto di tre unità e la barra centrale è composta soltanto da cinque unità.

Quindi non esiste nessun numero 666 nel codice a barre, checché ne dicano tutti i propugnatori di queste stravaganti interpretazioni.
-----------------
Si veda anche: freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?c=47801&f=47801&idd...

Achille
[Modificato da Achille Lorenzi 29/05/2008 19:24]
29/05/2008 21:01
 
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Il Vaticano e il Codice da Vinci
"Fedeli, portate il film in tribunale"


www.repubblica.it/2006/05/sezioni/spettacoli_e_cultura/codice-da-vinci/codice-da-vinci/codice-da-vi...

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"sei d'accordo con il commento del testo di 1 Pt. 1,24 contenuto ne la: "Parola del Signore" ?: "

Sì, ma, se non l'avessi ancora capito, sto dicendo che la frase da tre evidenziata, cioè "e questo è il Vangelo che vi è stato annunziato", non sta parlando di quelle righe di Is, per i motivi già spiegati su cui non ho avuto risposta. Ma è così difficile da capire?

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"Il Vaticano e il Codice da Vinci
"Fedeli, portate il film in tribunale" "

Non è "il Vaticano", perché i giornalisti fanno sempre confusione?
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Re:
Polymetis, 29/05/2008 23.22:

"sei d'accordo con il commento del testo di 1 Pt. 1,24 contenuto ne la: "Parola del Signore" ?: "

Sì, ma, se non l'avessi ancora capito, sto dicendo che la frase da tre evidenziata, cioè "e questo è il Vangelo che vi è stato annunziato", non sta parlando di quelle righe di Is, per i motivi già spiegati su cui non ho avuto risposta. Ma è così difficile da capire?



Chi decide a che cosa uno si riferisce?

Alla tua battuta "nessun riferimento scritto", ho provato che il riferimento scritto c'è. Punto. [SM=x570892]

Agabo.



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Re:
Polymetis, 29/05/2008 23.24:

"Il Vaticano e il Codice da Vinci
"Fedeli, portate il film in tribunale" "

Non è "il Vaticano", perché i giornalisti fanno sempre confusione?




FONDAMENTALISMI ...


Questi giornalisti ... tutti fondamentalisti amerikani!

L'episodio me ne fa ricordare un altro:

I versi satanici (nell'originale inglese, The Satanic Verses) è un romanzo scritto da Salman Rushdie.

"I versi satanici a cui fa riferimento il titolo sono i versi 19 e 20 della 53ª sura (Al-Najm, La Stella) e, soprattutto, il verso immediatamente successivo, presente solo in alcune antiche versioni del Corano e successivamente espunto nelle edizioni ortodosse. In questi versetti, che la tradizione considera ispirati da Satana, si dichiaravano degne di venerazione le tre dee pagane preislamiche Allāt, `Uzzā e Manāt (figlie di Allāh, dio pagano del pantheon arabo, chiamato con lo stesso nome con cui oggi in arabo si indica il Dio unico delle religioni monoteiste)."
...

Il libro contiene una rivisitazione romanzata in chiave onirica dell'episodio dell'ispirazione diabolica di Maometto, che valse all'autore una fatwa di Khomeyni, che ne decretò la condanna a morte per bestemmia.

"Anche chi ebbe a che fare con l'opera di Rushdie ne subì delle conseguenze. Il 3 luglio 1991 venne pugnalato nella sua abitazione milanese Ettore Capriolo, traduttore del libro in italiano, fortunatamente non a morte. Una sorte peggiore toccò al traduttore giapponese, Hitoshi Igarashi, che venne ucciso a Tokio il 12 luglio, mentre l'editore norvegese, William Nygaard fu ferito a colpi d’arma da fuoco nell'ottobre del 1993.[1]."

it.wikipedia.org/wiki/I_versi_satanici

Agabo.


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"Alla tua battuta "nessun riferimento scritto", ho provato che il riferimento scritto c'è."

No, è impossibile, basta vedere il verbo greco usato per dire "annunciare".
Non c'è alcun riferimento allo scritto. Quella frase "e questo è il Vangelo che vi è stato annunciato", non si riferisce ai versetti di Isaia citati, bensì a quello di cui anche quei versetti parlano. I versetti di Is dicono che la parola del Signore è eterna, e Pietro li cita per concludere che anche il Vangelo che annuncia, in quanto viene da Cristo, è eterno poiché Isaia dice che la parola del Signore è eterna. Nella frase che hai evidenziato si parla del kerygma cristiano, non dei due versetti di Isaia prima. Quei due versetti sono citati non per dire che sono quei due versetti il Vangelo, ma per dire che, siccome essi dicono che la parola del Signore è eterna, allora, poiché il kerygma orale che porto viene dal Signore, è anch'esso eterno.
Più schematico di così non so come fartelo capire.

"
Questi giornalisti ... tutti fondamentalisti amerikani! "

No, basta una buona dose di ignoranza ecclesiologica, si riscontra anche qui in Italia.
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30/05/2008 12:13
 
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non capisco l'accostamento dei versi satanici con la storia del romanzo di Dan Brown.

tanto più, che secondo me, noi cattolici ci abbiamo fatto una magra figura, in quanto a reazione all'uscita del romanzo. e questa è una critica a noi cattolici.
ho ammirato molto le chiese protestanti che si sono levate in coro a protestare contro questo romanzo.

dovremmo prendere il loro esempio.

altra cosa è la reazione dei musulmani, che c'entra? il vaticano ha chiesto di condannare al rogo Dan Brown? [SM=x570868]

che fantasia [SM=x570867]






"Darò loro un cuore nuovo e uno spirito nuovo metterò dentro di loro."
"Formatevi un cuore nuovo e uno spirito nuovo."

Ezechiele



30/05/2008 16:50
 
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Re:
predestinato74, 30/05/2008 12.13:

non capisco l'accostamento dei versi satanici con la storia del romanzo di Dan Brown.

tanto più, che secondo me, noi cattolici ci abbiamo fatto una magra figura, in quanto a reazione all'uscita del romanzo. e questa è una critica a noi cattolici.
ho ammirato molto le chiese protestanti che si sono levate in coro a protestare contro questo romanzo.

dovremmo prendere il loro esempio.

altra cosa è la reazione dei musulmani, che c'entra? il vaticano ha chiesto di condannare al rogo Dan Brown? [SM=x570868]

che fantasia [SM=x570867]




SOCIETA'
LA SANTA SEDE SCOMUNICA L'OPERA CHE STA PER ESSERE PRESENTATA AL FESTIVAL DI CANNES
Vaticano contro il film sul Codice da Vinci
29/4/2006
Marco Tosatti

CITTA' DEL VATICANO. La saga del Codice da Vinci si arricchisce di un altro capitolo: una scomunica di altissimo livello, che naturalmente non potr� non riempire di gioia autori, produttori e tutti quanti militano sotto le bandiere di Dan Brown. L'ha pronunciato, l'anatema, addirittura il Segretario della Congregazione per la Dottrina della Fede, monsignor Angelo Amato; e per giudicare il peso di questa uscita baster� ricordare che una volta la Congregazione, gi� Sant'Uffizio, era chiamata �La Suprema�, proprio per sottolineare il ruolo eccezionale nel firmamento vaticano. (da La Stampa 29-4-2006)




Chi istiga al ricorrere a mezzi di coercizione dimostra uno spirito di intolleranza. Dimostra anche che professa una religione di natura fondamentalista. In questo caso c'è il FONDAMENTALISMO CATTOLICO ad emergere.

Il libro di Dan Brown è un romanzo e va preso come tale. La fortuna di questo libro non l'ha fatta il romanzo in sé ma la reazione "reazionaria" cattolica, soprattutto.
Qualcuno dice per la scandalosa, quanto fantasiosa, relazione tra Gesù e la Maddalena. Non ne sono affatto convinto, per la semplice ragione che non c'era nulla di nuovo in tali false insinuazioni.
Più verosimilmente, il motivo è che, nel romanzo, si parla di IOR di banche di relazioni segrete ed intromissioni della chiesa cattolica nel tessuto politico ed economico della società.

Nemmeno tanto un "romanzo", se pensiamo ad un altro "caso" nel quale furono coinvolti l'Ambrosiano a Calvi, Sindona, Marcinkus & C.




[Modificato da Agabo 30/05/2008 17:10]
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"Qualcuno dice per la scandalosa, quanto fantasiosa, relazione tra Gesù e la Maddalena. Non ne sono affatto convinto, per la semplice ragione che non c'era nulla di nuovo in tali false insinuazioni."

La teoria non era nuova ma il mezzo per veicolarla sì. Finché questa teoria era rimasta nei saggi scritti degli esoteristi, letti dai soliti 4 gatti, non c'erano grandi problemi. Ma la differenza è immensa se si pensa a tali insinuazioni in un romanzo ad ampia diffusione e addirittura messo su pellicola.

"iù verosimilmente, il motivo è che, nel romanzo, si parla di IOR di banche di relazioni segrete ed intromissioni della chiesa cattolica nel tessuto politico ed economico della società. "

Di romanzi su questi temi ce ne sono una quantità incredibile. Il successo è stato decretato dalla volontà di riscrivere un personaggio scomodo, Gesù come lo presentano i cristiani.
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Polymetis, 30/05/2008 17.00:

"Qualcuno dice per la scandalosa, quanto fantasiosa, relazione tra Gesù e la Maddalena. Non ne sono affatto convinto, per la semplice ragione che non c'era nulla di nuovo in tali false insinuazioni."

La teoria non era nuova ma il mezzo per veicolarla sì. Finché questa teoria era rimasta nei saggi scritti degli esoteristi, letti dai soliti 4 gatti, non c'erano grandi problemi. Ma la differenza è immensa se si pensa a tali insinuazioni in un romanzo ad ampia diffusione e addirittura messo su pellicola.

"iù verosimilmente, il motivo è che, nel romanzo, si parla di IOR di banche di relazioni segrete ed intromissioni della chiesa cattolica nel tessuto politico ed economico della società. "

Di romanzi su questi temi ce ne sono una quantità incredibile. Il successo è stato decretato dalla volontà di riscrivere un personaggio scomodo, Gesù come lo presentano i cristiani.




Sono quasi 2.000 anni che Gesù costituisce per molti un personaggio scomodo. Si doveva aspettare un oscuro scrittore come Dan Brown per accorgersene?

Chi ha reso oltremodo famoso il romanzo e ricco il suo autore è stata la classe reazionaria trasversale di bigotti e di poteri più o meno "interessati".

Agabo.
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30/05/2008 17:25
 
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"Sono quasi 2.000 anni che Gesù costituisce per molti un personaggio scomodo. Si doveva aspettare un oscuro scrittore come Dan Brown per accorgersene?"

Ma qui c'è di più, e cioè la più grande tentazione che l'uomo ha: la teoria del complotto.
Scrivere un saggio per dire che Gesù non è mai esistito non avrebbe lo stesso effetto: qui in un unico calderone erano condensati l'esoterismo, la teoria cospirazionistica, e la critica al cristianesimo. Davvero irresistibile.

"Chi ha reso oltremodo famoso il romanzo e ricco il suo autore è stata la classe reazionaria trasversale di bigotti e di poteri più o meno "interessati"."

E' verissimo che le recensioni di fuoco alzano le vendite, ma non sono in grado di giudicare se queste prese di posizione critiche siano arrivate quando il fenomeno aveva già preso piede o meno.
---------------------
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Αλλά δεν άκουσα ποτέ κρότον κτιστών ή ήχον.
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(Κ. Καβάφης)
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Re:
Polymetis, 30/05/2008 17.25:

"Sono quasi 2.000 anni che Gesù costituisce per molti un personaggio scomodo. Si doveva aspettare un oscuro scrittore come Dan Brown per accorgersene?"

Ma qui c'è di più, e cioè la più grande tentazione che l'uomo ha: la teoria del complotto.
Scrivere un saggio per dire che Gesù non è mai esistito non avrebbe lo stesso effetto: qui in un unico calderone erano condensati l'esoterismo, la teoria cospirazionistica, e la critica al cristianesimo. Davvero irresistibile.

"Chi ha reso oltremodo famoso il romanzo e ricco il suo autore è stata la classe reazionaria trasversale di bigotti e di poteri più o meno "interessati"."

E' verissimo che le recensioni di fuoco alzano le vendite, ma non sono in grado di giudicare se queste prese di posizione critiche siano arrivate quando il fenomeno aveva già preso piede o meno.

il CDV è uno dei due unici libri nei quali la Mondadori ha usato pubblicità subliminale.
E' anche l'unico libro di un autore praticamente sconosciuto pubblicato e pubblicizzato in maniera abnorme rispetto alle prospettive iniziali e alle consuetudini editoriali. Un giorno sarà un caso da studiare.




******************************

"Uomini che cominciano a combattere la Chiesa per amore della libertà e dell'umanità, finiscono col combattere anche la libertà e l'umanità pur di combattere la Chiesa" (G.K. Chesterton)
30/05/2008 19:57
 
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Re: Re:
Vazda Vjeran, 30/05/2008 19.51:

il CDV è uno dei due unici libri nei quali la Mondadori ha usato pubblicità subliminale.
E' anche l'unico libro di un autore praticamente sconosciuto pubblicato e pubblicizzato in maniera abnorme rispetto alle prospettive iniziali e alle consuetudini editoriali. Un giorno sarà un caso da studiare.






E l'altro caso quale sarebbe?

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Deus non deserit si non deseratur
Augustinus Hipponensis (De nat. et gr. 26, 29)

31/05/2008 00:11
 
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Re: Re: Re:
Trianello, 30/05/2008 19.57:




E l'altro caso quale sarebbe?

Il Santo Graal, di Baigent e soci.
Curioso, vero?


******************************

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01/06/2008 15:31
 
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Re: Re: Re: Re:
Vazda Vjeran, 31/05/2008 0.11:

Il Santo Graal, di Baigent e soci.
Curioso, vero?




Beh... devi calcolare che quel "saggio" fu preceduto da una serie di documentari che Lincoln curò per la BBC sul medesimo argomento, per cui era anche logico che l'editore si attendesse che il suddetto volume vendesse bene (specie per il modo "romanzesco" in cui è scritto).

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02/06/2008 17:10
 
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Per Agabo
Se ho ben capito sei avventista-del-settimo-giorno
Ho fatto un salto nel sito ufficiale e ho scoperto che il vs discorso escatologico ha molti punti di contatto con la dottrina dei tdG, in particolare per quanto riguarda il millenarismo.
Ora io come cattolico seguo la dottrina della chiesa che recita che alla morte naturale chi si salva e chi sarà purificato sarà talmente ripieno di grazia divina da conformarsi liberamente alla volontà di Dio, il tempo dell’accoglienza e del rifiuto della grazia di Dio è terminato.
Per i tdG , dopo lo scontro finale ecc entriamo nei mille anni che sono un tempo di perfezionamento o di redenzione ancora aperto alla prova con possibilità finale di cadere, possibilità che a quanto mi risponde qualche tdG persiste oltre i mille anni(anche se a suo dire molto improbabile)e ci sarà sempre.
Nel sito avventista si parla genericamente dei mille anni senza alcun dettaglio che possa confrontarsi con i tdG.
Potresti ragguagliarmi sull’argomento con particolare riferimento all’aspetto che ho esposto?
Tralasciando per ora ogni confronto esegetico e inerenze teologiche.
Grazie
Roberto
cercoilvero
02/06/2008 20:14
 
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Re:
robi1943, 02/06/2008 17.10:

Per Agabo
Se ho ben capito sei avventista-del-settimo-giorno
Ho fatto un salto nel sito ufficiale e ho scoperto che il vs discorso escatologico ha molti punti di contatto con la dottrina dei tdG, in particolare per quanto riguarda il millenarismo.
Ora io come cattolico seguo la dottrina della chiesa che recita che alla morte naturale chi si salva e chi sarà purificato sarà talmente ripieno di grazia divina da conformarsi liberamente alla volontà di Dio, il tempo dell’accoglienza e del rifiuto della grazia di Dio è terminato.
Per i tdG , dopo lo scontro finale ecc entriamo nei mille anni che sono un tempo di perfezionamento o di redenzione ancora aperto alla prova con possibilità finale di cadere, possibilità che a quanto mi risponde qualche tdG persiste oltre i mille anni(anche se a suo dire molto improbabile)e ci sarà sempre.
Nel sito avventista si parla genericamente dei mille anni senza alcun dettaglio che possa confrontarsi con i tdG.
Potresti ragguagliarmi sull’argomento con particolare riferimento all’aspetto che ho esposto?
Tralasciando per ora ogni confronto esegetico e inerenze teologiche.
Grazie
Roberto




Sarò contento di risponderti.
Ti chiedo solo di aprire un 3d ad hoc, non ritengo che questo sia il topic adatto a questa discussione.
Agabo.
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08/06/2008 10:11
 
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Cuore e personalità cristiana

Quando i Testimoni di Geova consideravano i trapianti una forma di cannibalismo e nelle loro pubblicazioni veniva detto che Dio non autorizzava questa pratica medica - si veda www.infotdgeova.it/dottrine/trapianti.php - vennero scritti vari articoli in cui si enfatizzavano i pericoli, anche di carattere spirituale, che si sarebbero incontrati disubbidendo a questa “volontà divina”. Ecco per esempio, cosa venne scritto il 15/8/1971 nelle pagine 486-487 della rivista “La Torre di Guardia”:
Dov’è e che cos’è il cuore? Potete dire: Di quale cuore parli? Voi sapete di avere un cuore nel torace, quello che pompa il sangue in tutto il vostro corpo, provvedendo a ogni singola cellula tale flusso vitale. Ma avete un altro “cuore” nella testa, un “cuore figurativo”? Fa esso parte del vostro cervello o è esso quella capacità astratta del cervello che chiamiamo “mente”? No! Il cervello, in cui ha sede la mente, è una cosa e il cuore che abbiamo nel torace, con la sua facoltà di spronare, ne è un’altra.
Salvo poche eccezioni, l’uso della parola “cuore” nella Bibbia è limitato alle funzioni del cuore umano come centro dei propri desideri, delle proprie emozioni e dei propri affetti, come luogo che include le capacità di spronare. La Bibbia non parla di un cuore simbolico o spirituale facendo un contrasto con il cuore carnale o letterale, come non parla di una mente simbolica, e pertanto non vogliamo fare l’errore di considerare il cuore letterale come una semplice pompa carnale come fa oggi la fisiologia ortodossa. La maggioranza degli psichiatri e degli psicologi hanno la tendenza a mettere in una categoria superiore la mente e ad attribuire poca se non nessuna influenza al cuore carnale, considerando la parola “cuore” semplicemente come una figura del linguaggio a parte il suo uso per indicare l’organo che pompa il sangue.
Il cuore, ciò nondimeno, è in maniera complessa collegato al cervello dal sistema nervoso ed è ben provvisto di estremità nervose sensoriali. Le sensazioni del cuore vengono registrate nel cervello. Lì il cuore influisce sulla mente con i suoi desideri e affetti per pervenire a conclusioni relative ai motivi. In senso inverso, la mente alimenta il cuore fornendogli le interpretazioni degli impulsi dei sensi e le conclusioni a cui è pervenuta in base alla conoscenza che ha ricevuta, sul momento o dalla memoria. C’è una stretta interdipendenza fra il cuore e la mente, ma sono due diverse facoltà, accentrate in luoghi diversi. Il cuore è una pompa muscolare fatta in modo meraviglioso, ma, in modo più significativo, insite in esso sono le nostre facoltà emotive e di spronare. Amore, odio, desiderio (buono e cattivo), preferenza per una cosa piuttosto che per un’altra, ambizione, timore, in effetti, tutto ciò che serve a spronarci in relazione con i nostri affetti e i nostri desideri ha origine dal cuore.
La Bibbia fa una netta distinzione fra cuore e mente. Gesù fece tale distinzione dicendo che dobbiamo amare Geova con ‘tutto il nostro cuore’ oltre che con ‘tutta la nostra mente’. (Matt. 22:37) Ciò che siamo nel cuore determina in larga misura la nostra personalità. A questo riguardo l’apostolo Pietro parla della “persona segreta del cuore nella veste incorruttibile dello spirito quieto e mite, che è di grande valore agli occhi di Dio”. — 1 Piet. 3:4.
Consideriamo alcuni punti significativi circa l’organo carnale che avete nel torace, il cuore, detto in ebraico lev e le•vav´ e in greco kar•di´a (da cui viene la parola “cardiaco”). Alcuni scienziati in medicina e psichiatri credono che il cuore faccia notevolmente di più che pompare il sangue. Per esempio, il dott. D. E. Schneider, neurologo e psichiatra di New York, rileva che, quando l’embrione umano è in formazione, il cuore e il cervello si sviluppano dalla stessa parte, che il cuore è in parte tessuto nervoso e, per di più, ha la funzione di fabbricare e conservare certe sostanze chimiche molto potenti che esercitano un effetto regolatore sul corpo, incluso, secondo questa ricerca, il cervello. Egli conclude che c’è “evidenza di una relazione a due sensi fra la mente e il cuore”, e che, come la mente ha il suo effetto sul cuore, “il cuore [sì, quello carnale che avete nel torace] può a sua volta influire intensamente sulla mente”. Certi altri ricercatori sono pervenuti a conclusioni alquanto simili.
È significativo che quelli che sono stati sottoposti a trapianto di cuore, quando i nervi che collegano il cuore al cervello sono tagliati, hanno gravi problemi emotivi dopo l’operazione. Il nuovo cuore è ancora in grado di funzionare da pompa, avendo la propria provvista d’energia e il proprio meccanismo sincronizzatore indipendente dal sistema nervoso generale per dare impulsi al muscolo cardiaco, ma proprio come ora esso risponde solo lentamente alle influenze esterne, a sua volta il cuore nuovo registra pochi, chiari fattori di motivazione sul cervello, se ne registra. Fino a che punto le estremità nervose del corpo e il nuovo cuore saranno in grado col tempo di stabilire qualche legame non è chiaro, ma non si può escludere che questo sia uno dei vari fattori che causano le gravi aberrazioni mentali e il disorientamento osservato dai medici in quelli che hanno subìto un trapianto di cuore. Questi pazienti hanno pompe per il loro sangue fornite da donatori, ma hanno ora tutti i fattori necessari per dire che hanno un “cuore”? Una cosa è certa, perdendo il loro proprio cuore, sono stati privati delle facoltà del “cuore” edificate in loro col passar degli anni e che contribuivano a renderli quello che erano in quanto alla personalità.
Il grassetto è mio. Notate quindi che si dice senza alcuna esitazione che la Bibbia non parla di un cuore simbolico e che non c’è quindi la possibilità di intendere in senso figurato le espressioni in cui si associano sentimenti , desideri, emozioni, ecc. al muscolo cardiaco. La conclusione poi non lascia aperta alcuna ipotesi contraria: E’ certo che chi accettava un trapianto di cuore perdeva la sua personalità cristiana!
Quale Testimone di Geova avrebbe mai corso il rischio di vedersi privare della sua "personalità cristiana", accettando il trapianto del cuore di una persona "malvagia" e diventando quindi a sua volta - a causa del "trapianto di personalità" di cui parlava la Torre di Guardia - una persona "meritevole del giudizio avverso di Geova"? Dopo il 1980, anno in cui i trapianti sono stati permessi, ogni accenno a tali, a dir poco, stravaganti teorie, prive di qualsiasi sostegno scientifico, è sparito dalle pubblicazioni della Società. Anzi, una rivista provvide a sottolineare come fosse assurdo avere simili idee in merito al cuore letterale (grassetto aggiunto):
«Gli antichi egizi credevano che il cuore fisico fosse la sede delle facoltà intellettuali e dei sentimenti. Pensavano anche che il cuore possedesse una volontà propria. I babilonesi dicevano che il cuore ospitasse sia l'intelligenza che l'amore. Secondo il filosofo greco Aristotele, il cuore era la sede dei sensi e la sfera d'attività dell'anima. Ma col passare del tempo e col crescere della conoscenza, queste concezioni vennero messe da parte. Infine si comprese cos'è effettivamente il cuore: una pompa che fa circolare il sangue in tutto il corpo» (La Torre di Guardia del 1/6/1986, pag. 20.).
Davvero paradossali queste osservazioni da parte della Torre di Guardia, dopo quello che aveva scritto solo pochi anni prima. I TdG, a causa della loro lettura fondamentalista di alcune scritture, condivisero queste assurde e concezioni - abbandonate da secoli dalla scienza - fino agli anni 70 del secolo scorso!
Ecco quindi che dopo aver, finalmente, compreso quello che era ormai universalmente noto, ed aver abbandonato le credenze dei Babilonesi e degli Egiziani di 3000 anni fa, quello che prima la Bibbia non diceva, ora improvvisamente lo dice.
Ecco un articolo pubblicato nel 1984, dopo abolizione del veto sui trapianti:
« Ma guardiamo più in là del cuore letterale, quello formato da tessuto vivente. Nel modo in cui è usato nella Bibbia il cuore rappresenta la sede dei motivi e anche dei sentimenti. Questo è il cuore simbolico, che in realtà rappresenta il nostro io più profondo. In I Pietro 3:4 viene descritto come “la persona segreta del cuore” (NM), “l’essere occulto del cuore” (Versione Riveduta), “l’intimo del cuore” (Garofalo). Così ci viene comandato di amare Geova Dio con ‘tutto il cuore’. Ci viene anche comandato di amare Geova Dio con tutta la nostra anima, con l’intero nostro essere. Questo richiede che amiamo l’unico vivente e vero Dio, l’Onnipotente, con tutta la nostra forza vitale, spendendo tutte le nostre energie per fare la rivelata volontà di Dio e per completare pienamente la sua opera in questo “termine del sistema di cose”. (Matteo 24:3) Inoltre è necessario amare l’Iddio della Bibbia con tutta la nostra “mente”, cioè le nostre facoltà mentali. — Marco 12:29-31. …. in questo modo il nostro cuore simbolico non diverrà ansioso a causa di avventati motivi errati e di apprensioni emotive, e le nostre facoltà mentali, la nostra mente, non saranno confuse o distorte. Il cristiano continuerà a comportarsi secondo la Bibbia ispirata da Dio, con l’aiuto di Gesù Cristo, il Condottiero. (La Torre di Guardia del 1/11/1984, pp. 12 -13
«… Lo stesso vale per i termini ebraico e greco resi “cuore” nella Bibbia. In alcuni casi, relativamente pochi, si parla del cuore letterale, come in Esodo 28:30 e Salmo 45:5, per esempio. Ma in quasi mille altri riferimenti biblici al “cuore”, questo viene chiaramente usato in senso simbolico. Ciò non vuol dire che non ci sia alcuna relazione tra il cuore fisico e quello simbolico. C’è. Lo stress emotivo, per esempio, può avere un effetto deleterio sul cuore letterale, provocando malattie e persino la morte. Ma, naturalmente, va fatta una distinzione tra il cuore come organo e il cuore simbolico. W. E. Vine afferma: “Il cuore è impiegato in senso simbolico per le sorgenti profonde della vita personale”. — An Expository Dictionary of New Testament Words, Volume II, pagine 206-7». (Ibid. pp. 6-7)
Mentre nel 1971 si diceva che “La Bibbia non parla di un cuore simbolico”, nel 1984 si “scopre” invece che in quasi altri mille riferimenti la Bibbia parla chiaramente di cuore simbolico. Ma ci voleva la speciale guida del “Canale di Dio” per abbandonare le credenze degli antichi Babilonesi ed Egiziani di 3000 anni fa e per comprendere quello che era ormai universalmente noto e “chiaramente” affermato per circa mille volte nella Bibbia?

Domanda

Come si può affidare la propria vita, e quella dei propri figli, a delle persone che fanno un uso così sconsiderato ed irresponsabile della Parola di Dio in questioni che riguardano la salute e le cure mediche, e quindi la vita e la sopravvivenza di coloro che ne accettano la guida, convinte che si tratti non delle irragionevoli e contraddittorie opinioni di uomini ma della immutabile e perfetta volontà di Dio?

Ho inserito nel sito una nuova pagina con queste informazioni: www.infotdgeova.it/dottrine/cuore.php

Achille
[Modificato da Achille Lorenzi 08/06/2008 10:11]
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