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Identificata" Babilonia la Grande"

Ultimo Aggiornamento: 11/05/2008 10:28
05/05/2008 10:34
 
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Re:
Polymetis, 04/05/2008 21.57:

“Caro polymetis, ti sei fatto una (bella?) "fotografia", con l'autoscatto, col tuo ultimo post, confermando appieno col tuo livore, i tuoi aggettivi, il tuo senso di superiorità, a che gioco vorresti giocare.”

"Ti consiglio la lettura di Friedrich Nietzsche, e in particolare la Genealogia della morale, troverai un’interessante analisi di cosa vogliano dire “risentimento” e “morale degli schiavi”."


AGABO: Ma dààiiii! Che razza di consigli mi dai?*

Con grande scandalo di chiunque, oso dire che per parlare di qualcosa bisogna avere le competenze per farlo, e non è arrogante chi ricorda all’interlocutore questo fatto, bensì chi pretende di poter parlare di venti secoli di storia senza averne la preparazione. Chi è l’arrogante? Chi pretende di etichettare duemila anni e miliardi di persone come “Babilonia la Grande”, dall’alto di chissà quale sapere storico, o chi dice a costui che forse deve ridimensionarsi?

AGABO: D'accordo, per esempio, dovrebbe avere delle solide competenze bibliche, cose che a te sono del tutto aliene.

“La tua "logica" ti ha tradito ancora una volta: non hai tenuto conto che, dando a me dell'ignorante, lo hai dato in effetti a tutti coloro che ne sanno o potrebbero saperne quanto me”

"Ma io non ho nessun problema a dirlo: gli italiani non sanno in genere un fico secco di storia, e non a caso si fanno studi universitari per conoscerla. Non capisco proprio perché questo dovrebbe nuocermi.
Quanti dei lettori presenti nel forum si sentirebbero pronti a sostenere un esame di storia medievale? Io credo ben pochi, e dunque si può legittimamente dire che ignorano la materia. Non è un’offesa, semplicemente ognuno ha il suo campo. Io non so nulla di botanica, alcuni non sanno nulla di storia medievale. Dire che qualcuno ignora qualcosa vuol semplicemente dire che non ha fatto studi in proposito, e per questa ragione io sono ignorante in un’infinita di cose (biologia molecolare, mineralogia, ecc.). Non è una colpa non conoscere la storia della Chiesa nel medioevo, è una colpa se non la si consoce e tuttavia si pretende di parlarne, cioè il tuo caso."

AGABO: Che cosa vuoi? Dio ha messo ognuno al posto che gli compete e molti eccellono in cose nelle quali altri sono ignoranti. Ma, siccome non riesci e non riuscirai a distrarmi con le tue tecniche da sofista, ti ricordo che tu hai dato dell'ignorante a molti cattolici, preti, suore, cardinali e papi (chi di noi due è il vero anticlericale?), per il discutibilissimo motivo di non sapere a memoria i nomi di 20 papi.

“Se, per te, lo sono io lo sono logicamente anche tutti quelli che non sanno mettere in fila, a memoria, 20 nomi di papi. Bravo e grazie!”

"Ma come? Nella tua grande conoscenza di migliaia di fatti e misfatti della Chiesa non sai neppure il nome di venti papi ad essi collegati? La memoria in grado di creare un elenco qui non c’entra: chi conosce bene un periodo storico sa perfettamente collare i protagonisti delle varie epoche, anche perché altrimenti non si vede proprio come poter ricostruire il tessuto inter-relazionale fra le varie potenze dell’epoca, e dunque capire l’azione dei pontefici che si vuole “giudicare”. Se ad esempio si dice “Lotta per le investiture”, devono subito venire in mente i nomi di almeno tre papi, altrimenti, semplicemente, non si conosce quello di cui si parla."

AGABO: Una persona intelligente sa fare una sana discriminazione tra le cose meritevoli di ritenere "a memoria". In campo di personaggi, libri, episodi biblici ed altro ancora sono un "Pico delle Mirandola", ma non vado in giro a vantarmene. Che dici, la merito una piccola laurea, almeno "ad honorem" ?

“hai mai pensato che chiunque potrebbe semplicemente ricorrere ad un libro di storia per conoscere vita, morte e miracoli di tutti i papi che vuole?”

"Allora non ti è chiaro il punto. Mi sono lungamente profuso per spiegare che il problema del dilettante in un argomento x che si vuole documentare su quell’argomento è proprio che, non conoscendo le varie interpretazioni che ne sono state date, o il panorama degli studi e le varie scuole di pensiero, non è in grado di valutare quello che legge. Tu puoi leggere quello che vuoi sul medioevo, ma senza un corso di teorie storiografiche non saprai mai se quello che leggi è spazzatura, non hai le capacità critiche dell’umanista per valutarlo, ti manca il tessuto connettivo che ogni latinista si forma nella mente da quando aveva 13 anni. Ma soprattutto, se manca la metodologia storiografica, se non si sa nulla di codicologia, archivi, ecc. la nostra capacità di valutare la documentazione di qualcosa è inesistente."

AGABO: Bhè, l'hai detto. Ai posteri l'ardua sentenza!

Ad maiora



Agabo.

www.testimonigeova.com
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*Genealogia della morale. Uno scritto polemico (Zur Genealogie der Moral. Eine Streitschrift) è un'opera del filosofo tedesco Friedrich Nietzsche composta e pubblicata nel 1887. È l'opera in cui il filosofo espone la contrapposizione tra morale dei signori e morale del gregge e indaga le origini stesse della morale, intendendo provocatoriamente criticarne il "valore oggettivo". Alla base di quest'opera è quindi la riflessione sull'origine del bene e del male, a cui Nietzsche afferma di essersi dedicato sin dalla giovinezza, quando "a quel tempo, ebbene, com'é logico, resi l'onore a Dio e feci di lui il padre del male". (tratto da Wikypedia)
[Modificato da Agabo 05/05/2008 10:48]
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