Caro Agabo, tutta la tua disamina parte dal presupposto che la storia della Chiesa sia un qualcosa di palesemente malvagio, cosa a mio avviso decisamente semplicistica. Come già spiegato non credo tu sappia il nome di neppure una ventina di papi vissuti nel medioevo, e mi chiedo dunque come tu pretenda di giudicare un’istituzione che solo a livello di clero a contato milioni di persone nell’arco dei secoli.Se tu hai una visione del medioevo o della storia della chiesa internettiana io non so proprio che farci, posso solo tentare di spiegarti le motivazioni psicologiche alle base delle tue riflessioni, e la prima è che il bene non fa notizia. Puoi postarmi anche una lista di mille misfatti, ma davanti all’esistenza di milioni di persone e delle infinite azioni che hanno compiuto sarebbe sempre statisticamente irrilevante. Per ogni azione negativa se ne potrebbe citare una positiva, come il fatto che la Chiesa manda avanti da duemila anni uno stato assistenziale parallelo: un solo esempio, la catena di ospedali “Fatebenefratelli” che sono opera dello sforzo missionario di San Giovanni di Dio. Ma si può andare avanti all’infinito: per ogni papa simoniaco citarne uno santo. Ma soprattutto: come si può dimenticare a questi livelli la frase di Cristo “non giudicate”? Si può davvero condannare una persona (e si basi, non i suoi errori, ma lui come persona), e definirlo irrimediabilmente malvagio? Io non credo spetti a noi.
La Bibbia inoltre non parla di nessuna apostasia della Chiesa, ma di apostasia di membri della Chiesa. Ci sarà sempre una Chiesa, per quanto piccola, che resisterà all’apostasia, perché così promise Cristo a Pietro, e l’unica Chiesa che può vantare questo requisito in quanto esiste da duemila anni è la Chiesa cattolica d’Occidente ed Oriente (cioè i fratelli ortodossi che hanno una successione episcopale valida). Detto questo il tuo post non c’entra più nulla con Babilonia la Grande o la sua identificazione. Io non sto riferendo mie opinioni personali, fantasie da apologetica cattolica, come tu invece mi hai ingiustamente accusato di fare dicendomi che cito “commentari cattolici”: ti ho citato il GLNT, che cattolico non lo è neppure un po’, e pure la TOB, che è interconfessionale, ma puoi andarti a vedere qualunque commentario con autori protestanti o cattolici prodotto in un’università laica dai dipartimenti di antichistica per sapere qual è la posizione del mondo accademico. Per tutti i problemi numerologici del capitolo e l’identificazione dei vari simboli rimando all’edizione critica dell’Apocalisse a cura di Lupieri curata per la Lorenzo Valla, che come tutti i grecisti sanno è la più prestigiosa collana di testi antichi commentati del nostro Paese.
L’identificazione con la Chiesa cattolica è veramente buona solo per il cosiddetto “terzo protestantesimo americano”, cioè quell’insieme di sette con nulla di scientifico alle spalle.
Falso poi che la Chiesa non si interessi di escatologia, semplicemente insieme al giudizio universale insegniamo anche l’esistenza dell’immortalità dell’anima, ma questo in nulla sminuisce la nostra predicazione sulla fine dei tempi. Quello che contesto non è che la Bibbia parli di un generico futuro dell’umanità limitandosi a dire che Cristo tornerà per dare nuovi cieli e nuova terra (cioè una nuova realtà trasfigurata), quello che contesto è l’uso della Bibbia come un oroscopo per riconoscere nelle descrizioni bibliche una precisa serie di descrizioni di eventi futuri concatenati. Questo è veramente una perdita di tempo che da duemila anni a questa parte non porta a nulla.
La differenza tra la Chiesa di oggi e quella degli apostoli in termini di strutture sta banalmente nel fatto che ai tempi di Pietro ci si poteva riunire nelle case perché erano in poche migliaia su tutto l’impero, oggi invece siamo più di un miliardo e dunque c’è stata la necessità di costruire luoghi di culto. Gli apostoli non sono contro un tipo di sfarzo a meno che non sia fine a se stesso. Essi ad esempio pregavano nel tempio, una delle meraviglie del mondo (a mio parere), perché sapevano che esso era a gloria di Dio.
Altri punti: la Chiesa non è banalmente un’insieme di fedeli anarchici, è anche chi li guida. Il problema è se Cristo abbia voluto una chiesa solipsistica o una chiesa che, come qualunque scuola rabbinica, aveva gente deputata a guidare. La letteratura del I secolo non lascia dubbi in proposito, si veda la celebre formulazione di Ignazio “dove c’è il vescovo, lì c’è la Chiesa”. La motivazione è che il vescovo rappresenta Cristo. Questo non vuol dire che Chiesa non possa darsi anche senza un pastore ordinato, altrimenti addio a tutti i movimenti del laicato, semplicemente Ignazio qui delinea la forma ideale di Chiesa voluta da Cristo nella sua forma normale. Non ho alcun dubbio che Cristo salvi e ascolti le preghiere anche dei protestanti sinceri, semplicemente essi non sono nella perfetta comunione sacramentale col corpo di Cristo, ma Dio perdona coloro che sono nell’errore senza saperlo. Non ha senso parlare di un “Cristo sì, Chiesa no”, perché Cristo si dà attraverso la Chiesa. E’ attraverso la Chiesa che noi diveniamo cristiani, che conosciamo Cristo, e soprattutto è solo per mezzo della Chiesa che lo presenta che abbiamo il Nt. Non esiste il Nt senza qualcuno che ti dica che quello è il NT.
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Ά όταν έκτιζαν τα τείχη πώς να μην προσέξω.
Αλλά δεν άκουσα ποτέ κρότον κτιστών ή ήχον.
Ανεπαισθήτως μ' έκλεισαν απο τον κόσμο έξω
(Κ. Καβάφης)