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Identificata" Babilonia la Grande"

Ultimo Aggiornamento: 11/05/2008 10:28
29/04/2008 22:37
 
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In primis vorrei proprio sapere cosa dovrebbero confutare le citazioni di Ravasi e della BJ che hai messo, visto che non ho detto che “non identifica la Chiesa”, ma che solitamente la tradizione cattolica, e alludo ovviamente agli scrittori ecclesiastici di varie epoche, hanno visto in questa donna Maria, ho concluso con un: “Si può anche vedervi la Chiesa nel senso del popolo santo al tempo del ritorno di Cristo.” Tu mi riporti due commentari che non dicono né affermano di dire qual è la posizione tradizionale della Chiesa, che è quello su cui avevo fatto un’affermazione, bensì due commentari che dicono cosa è per loro quella donna. Ora siccome io non ho fatto nessuna affermazione su cosa pensino Ravasi o i commentatori della BJ, che in quanto filologi non riportano la posizione della tradizione, ma quella che loro ritengono essere la visione filologicamente corretta, sebbene non necessaria, non vedo proprio perché me li citi. Rispondere ad affermazioni mai fatte e attingere a fonti che nulla hanno a che fare con quella che era la mia affermazione sembra essere un’abitudine.

“La Babele dell’interludio è presentata nelle vesti di una donna, i cui tratti ricordano, nel suo contrario, la donna del capitolo 12 che rappresenta il popolo di Dio, ancora alle prese con la storia di quaggiù. “

Quello che non ho ancora capito è perché mai due donne costruite in modo antitetico debbano significare che si tratta della stessa donna in due periodi diversi. Questa deduzione non è resa necessaria da nulla. Si può costruire due cose in modo antitetico proprio per mettere a confronto due modelli esistenti: “noi popolo di Dio siamo così, il popolo invece venduto a Satana, cioè Roma imperiale, è l’esatto contrario di noi”. Nulla ci fa pensare che una costruzione volutamente antitetica debba significare un’identità tra i due personaggi.
La prostituta può certamente rimandare all’infedeltà di un popolo, ma non si vede dove stia scritto che abbia questa valenza monocromatica. In questo caso la prostituta viene designata così per una ragione già spiegata, e cioè che i re della terra si prostituiscono a lei. Roma è vista come la capitale del potere che corrompe gli animi e fa deviare dalla retta via gli uomini. Non c’è alcun bisogno di vedere nella prostituta un richiamo ad una Chiesa infedele, né del resto c’era bisogno di riportare commentari non scientifici per sostenere una cosa simile, roba che non starà mai nella biblioteca della facoltà di neotestamentaristica all’università di Heidelberg tanto per capirci.
Anche volendo sostenere che questa prostituta sia un richiamo all’AT, cosa di nessuna necessità, la prostituta nell’AT non raffigura solo un popolo infedele ma anche una città infedele, motivo per cui nulla contro l’identificazione con Roma. (Per l’immagine della prostituta riferita alle città si veda Is 1,21; 23,16-18, ecc. perché non ho voglia di mettermi a cercare alti riferimenti che comunque ci sono)
Tutti i tratti della prostituta si applicano perfettamente a Roma imperiale: è seduta sulle acque perché domina tutti i mari, si circonda di re debosciati che sono i suoi burattini, è unita al dragone perché persegue i cristiani, ecc. Tutto il resto è una fantasia non necessaria

“Il nome che la designa,
«Babilonia la grande» (17:5), si riferisce alla sua natura religiosa,
tradendone, nello stesso tempo, l’orgoglio e l’ambizione di
prendere il posto di Dio.”

Cosa perfettamente in linea con l’epoca. Gli imperatori romani pretendevano di prendere il posto di Dio e reclamavano culto per se stessi. Prima culto per il loro divo padre, poi per il proprio nume tutelare, e infine, proprio nel periodo in cui fu scritta l’Apocalisse, Domiziano arrivò a dichiararsi “Dominus et deus”, titolo che i cristiani davano a Gesù. Quest’imperatore scatenò una persecuzione contro i cristiani che rifiutavano di attribuirgli questo titolo. Erg, da capo, non c’è alcun bisogno di fantasie, tutto è perfettamente spiegato in modo lineare e convincente guardando alla situazione coeva a Giovanni.
La bestia è identificata dalla maggioranza dei commentari con Nerone, feroce persecutore dei cristiani, e infatti la gematria di Cesare Nerone è proprio 666. In più si dice “la bestia era e non è pi, ma ritornerà”, allusione chiarissima per gli studiosi di letteratura latina alla leggenda del ritorno in vita di Nerone, così popolare nella letteratura protopatristica

“La
formula del suo essere è data come un enigma in quattro tempi:
A 1. «La bestia che hai visto era
2. e non è
3. essa deve salire dall’abisso
4. e andare in perdizione» (17:8).
Questa definizione della bestia ricalca la definizione stessa
di Dio che «era, che è, e che viene» (4:8; cfr. 1:4,8). Questa coincidenza
conferma l’identità e l’ambizione del potere che si considera
come Dio.”

Da capo, perfetta critica ad un imperatore megalomane che si crede Dio, anzi, è perfettamente in linea col contesto storico.

“L’identità della prostituta dell’Apocalisse non rappresenta davvero
un enigma.”

Ma che umiltà…
Forse non ti sei reso conto che nel tuo post hai riportato due volte lo stesso brano, provvedi a modificarlo.

“Il problema contenuto nel versetto 8, viene ripreso e analizzato
in due fasi successive e parallele, nei versetti 10 e 11.
Nella prima fase, viene rappresentata la storia dei sette re
di cui si fa allusione:
B 1. «Cinque sono caduti
2. uno è
3. l’altro non è ancora venuto
4. e quando sarà venuto, dovrà durare poco» (17:10).”

Questo non c’entra nulla con la successione degli imperi tratteggiata dall’articolo, molto più semplicemente di solito la si identifica con la successione degli imperatori romani.


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Ά όταν έκτιζαν τα τείχη πώς να μην προσέξω.
Αλλά δεν άκουσα ποτέ κρότον κτιστών ή ήχον.
Ανεπαισθήτως μ' έκλεισαν απο τον κόσμο έξω
(Κ. Καβάφης)
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