Immagini e automatismo nel peccato: due infantilismi
Caro Sandro
Dici bene e hai capito bene scrivendo...
>Certamente uno solo è il mediatore tra Dio e gli uomini, ed è Gesù Cristo, il quale è mediatore per la Salvezza, e può esserlo solo lui: “Dio si è fatto uomo per rendere gli uomini uguali a Dio” (S:Ireneo),
ma Dio accetta e desidera che gli uomini siano mediatori per “la clemenza” e per “la misericordia”, non perché Dio non abbia clemenza e misericordia, ma perché vuole che nella sua Chiesa ognuno abbia a cuore tutti gli altri.
Questo è ciò che mi sembra di aver capito.
Sandro
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Rifletto
Ma la cosa buffa sta nel fatto che anche i TG considerano i loro 144.000 come "sottosacerdoti di Cristo", e vivi attualmente in Cielo. Ora se il "Sommo Sacerdote" Cristo sta in cielo "a pregare per noi" gli Unti come non potranno fare altrettanto se ciò fa parte del loro mansionario?
E' anche attestato dalla Bibbia l'invito e quindi la liceità di pregare gli uni per gli altri, cioè di chiedere a un cristiano (e se è un unto è meglio) che preghi Dio a nostro favore, come la liceità di un Unto (come Paolo) di chiedere sia ad altri unti che a pecore di pregare Dio a proprio favore; il che si fa, fino a prova contraria rivolgendo una PREGHIERA/RICHIESTA al soggetto perché si dia una smossa e parli a Dio per noi se davvero ci vuole bene.
Questa verità rende il discorso proibitivo di Sea e della WT tremendamente contraddittorio.
Senza parlare del fatto che la loro è una tesi assurda e capace di demolire totalmente l'esistenza di Geova, se egli fosse davvero un Dio che, come scrive Sea e la WT, non giustifica la buona fede e se perciò il peccare entrando nel suo disfavore avviene automaticamente non appena si fa un'infrazione alle sue regole. E' proprio questo che ipotizza Sea scrivendo «Quindi il mio pensiero personale su tutte le persone che usano queste immagini è che
inconsapevolmente cadono nel disfavore di Dio.» (post del 20/11/2004 1.33)
Perfino un giudice terreno sarebbe migliore di un DIo siffatto, dal momento che la giustizia umana contempla, nel reato, la premeditazione, la preterintenzionalità, e perfino l'incoscienza del reato che trasformano il delitto in doloso, colposo o in non delitto, e la sanzione realtiva da pesantemente doverosa, a mitigata, e perfino ad assoluzione.
Un Dio così non può esistere. Sarebbe l'ingiustizia autosussistente, cioè la massima imperfezione fatta Dio.
Ce lo dice con assoluta certezza la ragione. Checché ne dica la Bibbia! Intendo dire che se la Bibbia dicesse il contrario, come credono che dica sia Sea sia la WT, lo "dice" perché la si legge senza decodificarla in punti ove l'intelligenza obbliga ad armonizzare verità di fede con verità di ragione
e perciò a capire un senso diverso oltre le parole, come invece pare che anche i TG fanno quando si sentono invitato a "tagliarsi una mano e cavarsi l'occhio"...
Naturalmente il solo ipotizzare questa necessità di decodifica (che per gli esegeti moderni è pacifica da un pezzo) terrorizza i protestanti che vedono tornare a galla come un sughero irriducibile la necessità di una voce che sia interprete ufficiale e non fallibile del messaggio divino trasmesso tramite le Scritture.
La fanno! Tutti i seguaci di Cristo la fanno la decodifica, ma a proprio talento: come, quando e dove a loro sembra giusto.
Ma per loro disgrazia (e liberazione dal dubbio) il senso delle Scritture non è affidato "ad umana interpretazione". "Chi ascolta voi ascolta me e chi disprezza voi disprezza me e Colui che mi ha mandato" ha detto il Rivelatore. Non ha detto che ascolta Lui chi pretende, dietro la superbia di un monaco ribelle di abolire il "chi ascolta voi" in "chi legge da sé la Bibbia". Che poi, come vediamo con evidenza, non è mai un leggere la Bibbia da se stessi ma un allinearsi alla propria Chiesa; cioè rendendola depositaria/usurpatrice di quel Magistero che si vuol negare alla Chiesa Cattolica.
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est modus in rebus