‘NON MI INTERESSANO I TESTIMONI DI GEOVA’ (7 punti, pag. 17)
QUINDICESIMO
Puntino nero1/7
PROCLAMATORE - ‘Molti ci rispondono così. Si è mai domandato perché ci offriamo gratuitamente di fare queste visite pur sapendo che la maggioranza delle persone non ci accoglierà?
CAMPO – Come no? Me lo sono chiesto e ho trovato anche la risposta sui vostri stampati. Voi non vi offrite gratuitamente ma spinti da un grosso interesse. Quello di entrare in possesso del “bottino di guerra” di cui abbiamo parlato l’ultimo incontro.
In verità esiste anche qualche altro fattore che vi fa da pungolo per darvi da fare e (salvo anche la presenza dell’amore per il prossimo che devo supporre, salvo smentite; smentite che qualche TG mi ha espresso molto schiettamente…) si tratta:
1) Del bisogno di raggiungere una “condizione approvata davanti a Geova”, il quale, si sa, è molto esigente e non tollera scuse di stanchezza (ho letto che se un proclamatore si ammala, deve comunque recuperare il tempo perduto arrivando alla stabilita quota annuale di ore di predicazione!). So anche che tale impegno dovete documentarlo con la “cartolina del Proclamatore” ove dovete segnara le visite fatte, le ore, la letteratura “collocata”, le “visite ulteriori” eccetera… non contando (è scritto proprio così: non va contato il tempo che utilizzate per spostarvi da un appartamento all’altro o il tempo che adoperate per mangiare un panino) il tempo che vi serve per gli spostamenti e per rifocillarvi. Controllori e censori di tale tempo dedicato alla cosiddetta “predicazione” o “ministero/servizio di campo” o “opera di testimonianza” sono i solertissimi Anziani che, interpretando la salutare severità di Geova, vi spingono a dare sempre il massimo, anche allettandovi con promesse di “privilegi”, che anche se sono privilegi di servizio (non voglio profittare di intendimenti equivoci!) costituiscono tuttavia una grossa gratificazione interiore. Un mio datore di lavoro di gioventù, che possedeva un capitale di miliardi, in cima al suo successo economico ha sentito l’ambizione di diventare politico. Fortuna che non gli è riuscito, ma il fatto dimostra che “a comannà è mejo che a ……” come si dice un detto Romanesco.
2) Dello evitare la “colpa del sangue”. Lei sa di che parlo vero? Sa che Geova avrebbe promesso a Ezechiele (cf 3,18) che se non avvertiva il peccatore, questi sarebbe morto per il suo peccato, ma Geova avrebbe chiesto conto del suo sangue al profeta? Non è forse anche questo terrore che mette le ali ai piedi ai TG?
3) Dello sperare giustamente in una entità di premio adeguata alle prestazioni offerte. Perché se esiste un minimo per essere approvati da Geova, c’è anche da aspettarsi che, da un Dio che fa ogni cosa “con ordine e disposizione”, venga riconosciuta la prestazione di chi ha superato abbondantemente quel minimo. Non per nulla si garantisce che, tra i vari TG, che sarebbero tutti “alla pari” non essendovi tra loro chi è preposto in autorità neanche se comanda di fatto (chi comanda non farebbe altro che “prendere la direttiva” per un servizio volontario!), coloro che attualmente fanno da Anziani saranno coloro che, insieme ai giusti dell’AT risuscitati, “faranno da principi” nella nuova terra… Non fu questa la trovata geniale di W. Franz che annunciò a sorpresa che “gli antichi principi” erano già tra i TG che ne attendevano la risurrezione? Ricorda quando disse che era inutile attenderla poiché essi consistevano negli Anziani che già dirigevano le Congregazioni?
(segue in SEDICESIMO)
----------------------
est modus in rebus