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I "defunti" secondo il geovismo e il cattolicismo

Ultimo Aggiornamento: 08/01/2005 18:38
05/11/2004 13:08
 
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Scolio: il senso delle preghiere di suffragio e le indulgenze

Non è che voglio discuterne. Ne parlo solo a titolo informativo poiché l'accettazione di questo discorso è strettamente dipendente dalla convinzione che la Chiesa di Cristo sia la Cattolica e che sia corretto il di lei intendimento circa il potere delle chiavi.
E siccome so che secondo il geovismo le chiavi erano prima due poi tre e che si ridurrebbero alle "opportunità di predicazione" che Pietro ebbe e non al potere di giurisdizione ecclesiastica che Pietro avrebbe avuto su tutto il popolo di Dio (come poi si pretende invece che lo abbia lo Schiavo geovista!) non voglio discuterne qui.

Semmai la cosa si farà in un thread apposito. Qui voglio solo completare il discorso relativo ai defunti spiegando che:

QUANTO A SUFFRAGI E INDULGENZE
La fede cattolica ammette che la comunione nella grazia di cui gode l'unico Corpo di cristo, fatto di Capo e membra, consenta lo scambio di carità nella intercessione che chiede perdono e misericordia a Dio in favore dei fratelli. E quindi hanno senso ed efficacia reale e non solo simbolica sia le preghiere in suffragio dei defunti (che come abbiamo detto sono vivi) sia l'indulgenza in sconto dei loro peccati che i vivi meritano per loro (come nella commemorazione di novembre).

E nessuno si sogni di tirare fuori lo scandalo delle indulgenze che non inficia minimamente tale discorso. Esso infatti in tanto fu scandalo in quanto concernente un potere reale sulle realtà sacre che Dio ha donato alla sua Chiesa e sottoposto al potere donato a Pietro. E' di questo potere che si sta parlando, non del suo eventuale cattivo uso che danneggia solo i vivi. Si tratta di una realtà di amore caritatevole che Dio non lascia certo vanificare dal comportamento fasullo di alcuni ecclesiastici.

QUANTO ALLA LORO APPLICAZIONE AI DEFUNTI
Un'ultima cosa da chiarire è sul come vengono applicati questi tesori spirituali di grazia e di perdono provenienti dai vivi a favore dei defunti. vengono applicati:

1)- secondo un libero, inperscrutabile criterio divino che non fa preferenze di persone e perciò, mentre da un lato ci dice di chiederGli ciò che ci sta a cuore perché dobbiamo relazionarci con Lui alla maniera umana, dall'altro si riserva di applicare a chi, come e dove vuole tali tesori. Non essendo neanche pensabile che una persona per cui nessuno pensa a pregare resti di fatto senza l'aiuto suffragante di tale tesoro.

In altre parole noi possiamo e dobbiamo chiedere a Dio che sollevi l'anima di XY, ma al contempo dobbiamo sapere che Dio lo farà solo se lo riterrà opportuno, riservandosi di smistare altrove il beneficio.

2)- secondo un criterio che prescinde dalle leggi dello spazio-tempo. Così come la grazia di Cristo ha agito anche retroattivamente santificando Adamo, Abele, Abramo, Noè, i Patriarchi ecc..., così anche le preghiere di suffragio possono essere fatte oggi sia per chi è morto ieri, anche in un lontano passato, sia per chi morrà domani.

Il che non permette di ometterle con tranquillità se la persona è già defunta e si pensa che "ormai i giochi son fatti" e che "non si può cambiare il passato". In ambito soprannaturale si deve pensare che su quel passato gravava anche il futuro e perciò Dio avrà trattato il soggetto anche in previsione di ciò che liberamente gli oranti futuri avrebbero fatto a suo favore. Quindi le preghiere che lo Spirito e il nostro buon cuore ci suggeriscono oggi per i cari defunti, fossero anche di lunga data, vanno fatte perché è come se fossero contemporanee al momento in cui Dio ha pronunciato il suo giudizio definitivo su quella persona costituendo la sua entità di doverosa purificazione (le preghiere di suffragio non riguardano né i beati né i dannati ma solo le anime purganti).
Ecco perché non bisogna meravigliarsi né credere che stava ancora in purgatorio Michelangelo quando Paolo VI ha celebrato una Messa di suffragio nel V° secolo anniversario della sua morte.
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est modus in rebus
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