Arca di salvezza o di morte?
Queste interessanti osservazioni su Arca di Noè e specie animali che sono state salvate mi sono state inviate da Claudio Forte:
Caro Achille, dopo aver letto le ultime considerazioni interessanti sui paradossi derivanti da una lettura di tipo fondamentalista della Bibbia e, nel caso in questione, della storia dell'arca di Noè, vorrei aggiungere un altro paradosso che mi sembra particolarmente interessante in quanto non tocca solo il piano della logica ma anche quello etico. Siamo sicuri cioè che Dio abbia salvato con l'arca tutto ciò che meritava fosse salvato dal diluvio, o piuttosto l'arca è stata per l'umanità successiva (e quindi non ancora colpevole) come un sorta di bomba ad orologeria, una sorta di subdola arma di distruzione di massa molto peggiore di quelle che i fondamentalisti americani di oggi invano hanno cercato in Irak?
Per comprendere l'obiezione occorre partire da alcuni fondamenti peraltro condivisi sia dalla scienza che da coloro che credono nei racconti biblici:
A) tutte le specie viventi erano strate create (o si erano già evolute) al tempo in cui, secondo la Bibbia, è avvenuto il diluvio.
B) per conseguenza di A tutte le specie oggi esistenti sono evidentemente sopravvissute al diluvio e quindi sono state salvate tramite l'arca (ad eccezione delle specie acquatiche che, in realtà, avrebbero dovuto quasi tutte estinguersi per via del mescolamento delle acque dolci con quelle salate).
Quando si parla di specie viventi, i creazionisti si dimenticano che il buon Dio ha creato anche i microbi. Ora, se è vero che la stragrande maggioranza dei microbi non è pericolosa per l'uomo e gli animali, ed anzi è indispensabile per la vita sulla terra, è altrettanto vero che esistono delle specie il cui unico scopo evidente è quello di sopravvivere a danno di altre specie tra cui l'uomo.
Non solo, ma alcuni microbi come quello della sifilide, del vaiolo, del tifo, della lebbra, del colera, del morbillo, ecc, ecc. nonchè molti parassiti tra cui la scabbia e le piattole (per citare i più noti ma anche i più innocui) colpiscono solo l'uomo e possono sopravvivere solo trasmettendosi da un essere umano all'altro.
Alla luce quindi delle due premesse precedenti se ne deduce che Noè e la sua famiglia erano necessariamente malati di sifilide, tifo, vaiolo, lebbra, ecc. oltre ad ospitare tutti i parassiti che colpiscono l'uomo mentre l'altra serie era evidentemente ospitata dagli animali presenti, che a loro volta erano malati di tutte la malattie infettive che colpiscono o sono derivate dagli animali tra cui la peste, l'AIDS e la SARS di cui non poteva non essere di conseguenza colpito Noè che era a stretto contatto.
Ma non è tutto, non solo infatti il buon Dio ha deciso di salvare ad esempio una coppia di zanzare che forse meritava l'estinzione al posto di tante altre specie più innocue, ma ha evidentemente deciso di salvare nell'arca anche una coppia di zanzara anofele l'unica in grado di trasmettere il protozoo della malaria di cui erano evidentemente malati Noè e famiglia dal momento che anche questa malattia colpisce solo l'uomo e questo protozoo sopravvive solo grazie alla riproduzione che avviene nell'uomo colpito dalla malattia. Ancora oggi di malaria muore almeno 1 milione di persone all'anno, era così necessario salvare anche la zanzare anofele? E perchè salvare anche il parassita "schistosoma mansoni" o quello della anchilostomiasi (che sopravvivono solo nell'intestino umano e di conseguenza sono stati trasmesso da Noè) che oggi colpiscono centinaia di milioni di persone con sintomi di cui risparmio la descrizione?
L'elenco delle malattie potrebbe continuare con molte altre, meno note, ma credo sia sufficiente per domandarci: ma non era meglio se l'arca fosse affondata con il suo carico di morte?
Buona riflessione,
Claudio