“Si capisce che con “morti” s’intende la “morte spirituale””
Alcuni hanno quest’esegesi, ma non regge con quello che c’è dopo:
“infatti è stata annunziata la buona novella anche ai morti, perché pur avendo subìto, perdendo la vita del corpo, la condanna comune a tutti gli uomini, vivano secondo Dio nello spirito.”
“Perdendo la vita del corpo”, sono morti veri, non simbolici. Interessante vedere come i TdG passino da “la Bibbia non si interpreta ma si legge” ai più assoluti voli pindarici ed interpretazioni allegoriche quando fa più comodo. Che non siano “morti simbolici” è provato da 1Pt 3,19-20: “E in spirito andò ad annunziare la salvezza anche agli spiriti che attendevano in prigione; essi avevano un tempo rifiutato di credere quando la magnanimità di Dio pazientava nei giorni di Noè, mentre si fabbricava l'arca, nella quale poche persone, otto in tutto, furono salvate per mezzo dell'acqua.”. Una chiarezza disarmante.
“Su TdgForum che stanno trattando lo stesso argomento, ho trovato pure un interessante considerazione. Dice: "D'altra parte se fossero persone che vivono già nella beatitudine celeste che senso avrebbe annunciare la buona notizia della salvezza? E se fossero i dannati dell'inferno che senso avrebbe comunicare loro il giudizio di Dio?"
CI sono varie ipotesi su chi siano questi “spiriti in prigione”:
1)Potrebbero essere i demoni incatenati di cui parla il libro di Enoch. In questo caso la predicazione di Cristo ha il significato di un annuncio di vittoria alle potenze infernali, prima della loro sottomissione definitiva (1 Cor 15, 24s) (Se hai la TOB la nota in calce è più dettagliata, qui per forza di cose riassumiamo)
2)Gli increduli del tempo di Noè, pentiti in punto di morte
3)Anime in purgatorio (2Mac 12, 43-26; Mt 5,25-26; 1 Cor 3,10-17)
4)”I giusti dell’AT che avevano sperato in Cristo e attendevano la liberazione” (Nota in calce alla Bibbia di Emmaus)
“Comunque ci sono scritture che chiaramente lasciano intendere che dopo la morte l’anima non continua a vivere. Per esempio:
Ezechiele 18:4 (Nuova Diodati)
“Ecco, tutte le anime sono mie; tanto l'anima del padre come l'anima del figlio sono mie. L'anima che pecca morirà.”
Ezechiele 18:20
"L'anima che pecca morirà, il figlio non porterà l'iniquità del padre e il padre non porterà l'iniquità del figlio; la giustizia del giusto sarà su di lui, l'empietà dell'empio sarà su di lui."”
Ne abbiamo già trattato quarantamila volte, e non abbiamo nessuna intenzione di ripeterci. Oltre che essere traduzioni manipolate sono pure mal interpretare. Sul sito di Achille c’è una pagina di Berescitte proprio su quest’argomento. Leggila e poi facci sapere.
“Quindi bisogna "nascere di nuovo" ricevendo lo spirito santo e diventare discepoli di Gesù battezzati. Il malfattore non fù ne battezato ne ricevette lo spirito santo, quindi non poteva andare in cielo quel giorno”
Sciocchezze. Gesù Cristo non ha bisogno d’acqua o di rituali magici per conferire lo Spirito Santo, gli basta volerlo. Se Stalin si fosse pentito nell’ultimo istante della sua vita Dio l’avrebbe salvato. Esistono vie extrasacramentali per la salvezza. E’ ovvio che essendo appeso ad una croce Gesù Cristo non aveva un fiume nei paraggi per fare le cose come il cerimoniale e la mentalità geovista richiedono; ma tu pensi forse egli abbia bisogno dell’acqua di un fiume per effondere lo Spirito Santo e testimoniare che una persona è rinata pentendosi e credendo nel Signore? Dio guarda nel cuore delle persone o nei rituali?
A presto
[Modificato da Polymetis 01/11/2004 17.48]