IL PURGATORIO.. Dove, Come, Quando alla luce delle scritture.

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Luteranamanier
00domenica 18 gennaio 2009 21:43
Re:
Trianello, 18/01/2009 20.49:


Era ovvio ma non il problema, quando ho espresso un parere sul versetto in Maccabei tu hai cominciato con il discorso della tradizione.
Infatti se mi puoi fare qualche citazione di qualche Padre dei primi due secoli ( già chiesto nell'altro post) ti sarei grata.



Fin dai primi secoli è universale la pratica delle preghiere e delle offerte per i Defunti, come provano iscrizioni delle Catacombe, dove si prega che le "anime abbiano il refrigerio, abbiano la luce".
Tra i Padri della Chiesa, tanto per fare due esempi, Tertulliano (De corona 3) ricorda che vengono fatte offerte per i Defunti nell’anniversario della morte e racconta di una sposa che prega per il "refrigerio" dell’anima del marito (De monog. 10), mentre S. Cirillo di Gerusalemme (Cath. 23, 9) ci invita a pregare per i Defunti, pensando di portare aiuto alle loro anime.




Quindi inizialmente si facevano offerte solo nel giorno dell' anniversario?
Ma che tipo di offerte?

Poi altra cosa io credo che il rifiuto del purgatorio da parte di Lutero e di seguito di tutto il protestantesimo abbia il suo motivo nel come veniva depinto dalla chiesa all'epoca e ovviamente dall'abuso della vendita delle indulgenze.

Già le indulgenze, io anche oggi a volte sento di parlare d'indulgenze nell'ambito cattolico.
Ma in che cosa consistono?

Ho per esempio trovato questo in wikipedia

La dottrina dell'indulgenza è nata in ambito cattolico e si riferisce alla credenza nella possibilità di cancellare una parte ben precisa delle conseguenze di un peccato (detta pena temporale), dal peccatore che abbia confessato sinceramente il suo errore e sia stato perdonato tramite il sacramento della confessione.

Cosa si intende con pena temporale, il tempo nel purgatorio?
Se cosi fosse ed io sono cattolica con poche opere buone e molte cattivi ma prima della mia morte confesso i miei errori e vengo perdonato tramite il sacramento della confessione non dovro più andare nel purgatorio, o come funziona?


Scusa la mia ingnoranza nella materia, ma sai a volte si viene circondata da tanta disinformazione che alla fine non si arriva al nocciolo della questione.






[SM=g1543902]
Veronika




predestinato74
00lunedì 19 gennaio 2009 09:58
domingo7
00lunedì 19 gennaio 2009 10:34
Carissima Luteranamanier

Non ho capito ci credi o no nell'esistenza del purgatorio?

Ci credo perché sono cattolico
ma anche e soprattutto perché mi sembra
una soluzione giusta, logica e razionale
da parte della misericordia e della giustizia divina

pazienza pagare uguale i lavoratori che arrivano a tutte le ore (in fondo un po' di più o un po' di meno hanno lavorato tutti)

fare un po' aspettare chi ne ha fatte più di Bertoldo e magari si è pentito solo alla fine o solo a metà mi sembra giusto logico e rispettoso soprattutto verso chi ha camminato tutta la vita e di tutto cuore nelle vie del Signore

Allego un documento trovato su una vecchia Confraternity Bible
che promette indulgenze generose a chi legge la Bibbia con regolarità e metodo




enrico

[Ho rimpicciolito l'immagine perchè alterava la visualizzazione corretta del forum. Achille]
Luteranamanier
00lunedì 19 gennaio 2009 10:50
Re:
predestinato74, 19/01/2009 9.58:




Grazie.

Ma la differenza tra indulgenza parziale e plenaria qual è?
Cosa si intende invece con acquistare l'indulgenza?

"7. Le Indulgenze sono sempre applicabili o a se stessi o alle anime dei defunti, ma non sono applicabili ad altre persone viventi sulla terra."

In che senso si può applicare una indulgenza ad un defunto ?

Certo leggendo queste cose vengo mandato indietro nel tempo.

Se da una parte mi sembra ragionevole e anche in parte sostenuto da qualche scrittura l'esistenza del purgatorio ( almeno come stato d'animo), non si può certo dire la stessa cosa di queste pratiche per ottenere l'indulgenza. [SM=g27829]


Bye
Veronika




predestinato74
00lunedì 19 gennaio 2009 11:02
nella dottrina cattolica, un concetto é legato ad altri, per cui l'indulgenza tira in ballo altri concetti tipicamente cattolici non condivisi dal protestantesimo.

ad esempio la "meritorietà" dinanzi a Dio delle nostre buone azioni o preghiere o sacrifici (volontari ed involontari)

la prerogativa dei pastori della Chiesa di decidere come si accede al "tesoro della Chiesa" per lucrare l'indulgenza (legata al "legare e sciogliere" e alle "chiavi del Regno")

la "comunione dei santi" per cui tutti i santi (la Chiesa terrestre e la Chiesa celeste) sono in intima comunione in Cristo e tra loro, per cui il bene compiuto da uno, ha effetti su tutto il corpo e così il male.

diciamo che c'é un bel pò di carne sul fuoco [SM=g1678738]
predestinato74
00lunedì 19 gennaio 2009 11:06
ho trovato un commento che spiega il concetto di indulgenza e gli altri concetti connessi che ti ho elencato, in effetti il linguaggio del documento che ti ho linkato prima sembra piuttosto "arcaico" rispetto alla cultura odierna

209.85.129.132/search?q=cache:5_FlzDxoHwIJ:www.qumran2.net/materiale/download.pax%3Fid%3D1641+catechismo+indulgenza&hl=it&ct=clnk&cd=5&gl=it&client=f...
PFrancesco
00lunedì 19 gennaio 2009 16:11
Veramente la polemica conto il "Sola Scriptura", che trova largamente concordi i cattolici ortodossi con la maggior parte dei latini, può ben giustificare qualche forzatura polemica. Tuttavia certi eccessi possono portare ad opposti errori. Del resto la Sacra Scrittura che il Santo Spirito ha affidato alla Chiesa comprende tutto intero, come Vera Parola del Vero Dio, anche qello che è definito "Antico Testamento". Per quanto riguarda il Purgatorio, oltre al punto di vista "protestante" e a quello romano-cattolico, ve ne è un terzo, ben distante e distinto da entrambi.
La Santa Chiesa Cattolica che vive pienemanente, senza limitazioni, modificazioni o adulterazioni, nella Chiesa Ortodossa, prega da sempre per i defunti, anche per i baeti e persino per i dannati, eppure, da sempre, solidissimamente fedele alla Santa Tradizione Apostolica, difende il punto di vista pienamente e autenticamente cattolico, anche su questo contoverso tema, dalle innovazioni dei latini, che meno che mai possono essere intese fondate sulle Scritture e meno ancora sulla corretta lettura dei Padri.

Shalom
santapazienzauno
00lunedì 19 gennaio 2009 17:47
Re:
Trianello, 08/01/2009 21.16:

Io non crederei nelle Scritture se non fosse l'autorità della Chiesa a spingermi a farlo.
Per un cattolico non ha alcun senso la domanda che hai posto!!!
Per il cattolico la fede non nasce dalle Scritture, ma dalla Chiesa.
Per un cattolico non ha senso chiedersi quali siano i fondamenti scritturistici di una qualche dottrina, ma, semmai, chiedersi quali siano i fondamenti ecclesiali della Scrittura.
Questo, ovviamente, a prescindere dal fatto che, letta come fa la Chiesa, la Scrittura contiene diversi accenni più o meno espliciti a quell'aspetto della cosiddetta "escatologia intermedia" che viene generalmente chiamato Purgatorio.




SECONDO QUANTO HAI DETTO SOPRA C'E' DA DEDURE CHE PER I CATTOLICI IL CAPO DELLA CHIESA NON è CRISTO MA CHIESA STESSA!!!?

Seconda domanda: Perchè cattolici fanno il riferimento alla Bibbia se la NEGANO così apertamente SONO IN NETA CONTRADIZIONE CON ESSA!?

Trianello
00lunedì 19 gennaio 2009 18:28
Re: Re:
santapazienzauno, 19/01/2009 17.47:




SECONDO QUANTO HAI DETTO SOPRA C'E' DA DEDURE CHE PER I CATTOLICI IL CAPO DELLA CHIESA NON è CRISTO MA CHIESA STESSA!!!?

Seconda domanda: Perchè cattolici fanno il riferimento alla Bibbia se la NEGANO così apertamente SONO IN NETA CONTRADIZIONE CON ESSA!?





Scusami, e da dove si dedurrebbe ciò che hai scritto?
Trianello
00lunedì 19 gennaio 2009 18:31
Re:
PFrancesco, 19/01/2009 16.11:

Veramente la polemica conto il "Sola Scriptura", che trova largamente concordi i cattolici ortodossi con la maggior parte dei latini, può ben giustificare qualche forzatura polemica. Tuttavia certi eccessi possono portare ad opposti errori. Del resto la Sacra Scrittura che il Santo Spirito ha affidato alla Chiesa comprende tutto intero, come Vera Parola del Vero Dio, anche qello che è definito "Antico Testamento". Per quanto riguarda il Purgatorio, oltre al punto di vista "protestante" e a quello romano-cattolico, ve ne è un terzo, ben distante e distinto da entrambi.
La Santa Chiesa Cattolica che vive pienemanente, senza limitazioni, modificazioni o adulterazioni, nella Chiesa Ortodossa, prega da sempre per i defunti, anche per i baeti e persino per i dannati, eppure, da sempre, solidissimamente fedele alla Santa Tradizione Apostolica, difende il punto di vista pienamente e autenticamente cattolico, anche su questo contoverso tema, dalle innovazioni dei latini, che meno che mai possono essere intese fondate sulle Scritture e meno ancora sulla corretta lettura dei Padri.

Shalom



Ovviamente, mi guarderò bene dal raccogliere questa provocazione. I motivi per cui gli ortodossi su questa, come su molte altre faccende farebbero meglio a tacere sono noti a chiunque abbia sfogliato un manuale di Storia della Chiesa (tanto per provocare un pochino anche io).
Trianello
00lunedì 19 gennaio 2009 18:46

Quindi inizialmente si facevano offerte solo nel giorno dell' anniversario?
Ma che tipo di offerte?



No, Tertulliano ci dice che le offerte che venivano fatte per i morti nell’anniversario del loro decesso erano da intendersi come tese a commemorare la loro “vera” nascita. Purtroppo, questo scrittore ecclesiastico non ci dice di che tipo di offerte si trattasse, ci dice però altrove che era d’uso tra i cristiani della sua epoca pregare per i morti. Ma, del resto, tutte le catacombe dove i primi cristiani seppellivano i loro morti sono ripiene di preghiere per i defunti, per cui…


Poi altra cosa io credo che il rifiuto del purgatorio da parte di Lutero e di seguito di tutto il protestantesimo abbia il suo motivo nel come veniva depinto dalla chiesa all'epoca e ovviamente dall'abuso della vendita delle indulgenze.



Tale rifiuto ha avuto certamente come pretesto l’abuso che in taluni ambienti si faceva dell’istituto dell’indulgenza, ma affonda le proprie radici nella dottrina luterana della giustificazione, la quale si distacca in maniera radicale da quella tradizionale.


Se cosi fosse ed io sono cattolica con poche opere buone e molte cattivi ma prima della mia morte confesso i miei errori e vengo perdonato tramite il sacramento della confessione non dovro più andare nel purgatorio, o come funziona?



L’indulgenza serve, lo dice il nome stesso, a lenire (in caso di indulgenza parziale) o ad estinguere (nel caso di indulgenza plenaria) il debito dell’anima e pertanto a cancellare in tutto o in parte le sofferenze che della medesima nel Purgatorio (più che di “tempo” io parlerei di “intensità” della pena).
Se ti confessi prima di morire, certo che dovrai andare in Purgatorio. Solo il Battesimo (facendoci rinascere a nuova vita) è in grado di cancellare i peccati ed il debito a questi legato.

Ti consiglio comunque di leggere il documento linkato da predestinato, che è molto ben fatto.
Luteranamanier
00martedì 20 gennaio 2009 11:47
Re:
PFrancesco, 19/01/2009 16.11:


dalle innovazioni dei latini, che meno che mai possono essere intese fondate sulle Scritture e meno ancora sulla corretta lettura dei Padri.

Shalom



E quale sarebbero queste innovazioni?


[SM=g1543902]
Veronika


PFrancesco
00martedì 20 gennaio 2009 18:40
Re: Re:
Luteranamanier, 20/01/2009 11.47:



E quale sarebbero queste innovazioni?


[SM=g1543902]
Veronika







Parecchie: tra cui l'aggiunta ardita nel Credo circa la processione del Santo Spirito, la dottrina del Purgatorio, il "superamento" della Patristica con la teologia razionalisticheggiante della Scolastica, la dilatazione abnorme dei poteri dell'Antico Patriarca latino di Roma (Papa) e della dottrina del suo Primato, l'abolizione del Calice per i laici, la normalizzazione del battesimo per aspersione (sempre ammesso per concessione ossia economia in determinate circostanze e nulla di più), la separazione temporale fra il Mistero del Battesimo e quelli del Santo Crisma e della Santa Eucarestia, la promulgazione unilaterale di dogmi anche in assenza di minaccia ereticale ad una Verità sempre creduta dalla Chiesa e per altro con contenuti QUANTO MENO dubbi, eccetera.....eccetera....eccetera......eccetera

Ovviamente sui "manuali" di "storia della Chiesa" si può trovare questo e altro, solo che li si legga, persino quelli di netta impostazione eterodossa, con umiltà, intelligenza e con spirito di Verità.

P.S. = chissà perchè gli eterodossi definiscono ogni volta "provocazione" la semplice illustrazione di "un punto di vista" diverso da quello del loro Corpo Direttivo.

Shalom
Trianello
00martedì 20 gennaio 2009 23:14

Parecchie: tra cui l'aggiunta ardita nel Credo circa la processione del Santo Spirito,



Su questo caschi male, visto che stai parlando con un luterana.


la dottrina del Purgatorio, il "superamento" della Patristica con la teologia razionalisticheggiante della Scolastica,



Beh... mi rendo conto che si possa provare un senso di soggezione rispetto alla grandezza della sistematizzazione teologica operata dai grandi geni che Dio ha voluto donare all'Occidente, ma che ci vogliamo fare?


la dilatazione abnorme dei poteri dell'Antico Patriarca latino di Roma (Papa) e della dottrina del suo Primato,



Uhm... vatti a lamentare con Cristo e gli apostoli che tale primato hanno stabilito.


l'abolizione del Calice per i laici, la normalizzazione del battesimo per aspersione (sempre ammesso per concessione ossia economia in determinate circostanze e nulla di più), la separazione temporale fra il Mistero del Battesimo e quelli del Santo Crisma e della Santa Eucarestia,



Questi sono punti che varrebbe la pena di prendere in esame uno per uno, tanto per evidenziare chi, come e quando si è distaccato dalle consuetudini più antiche e verificare se tale distacco sia o meno giustificato. Fermo restando che si tratta di semplici questioni pastorali e liturgiche che nulla hanno a che vedere con l'ortodossia dottrinale.


Ovviamente sui "manuali" di "storia della Chiesa" si può trovare questo e altro, solo che li si legga, persino quelli di netta impostazione eterodossa, con umiltà, intelligenza e con spirito di Verità.



Sì, io comincerei col dare un'occhiata ai capitoli dedicati al Concilio di Firenze, tanto per rilevare tutta l'incoerenza di chi pretende di predicare bene (senza, per altro, avere le carte pienamente in regola per farlo), ma poi razzola male persino rispetto a ciò che predica.


P.S. = chissà perchè gli eterodossi definiscono ogni volta "provocazione" la semplice illustrazione di "un punto di vista" diverso da quello del loro Corpo Direttivo.



Per il semplice fatto che Cristo, da queste parti, ha proclamato la fratellanza, mentre qualcuno che pretende di essere figlio della Vera Chiesa di Cristo non fa che appigliarsi a cavilli e sofismi per alimentare discordia e divisione in seno al Corpo Mistico di Nostro Signore.
Luteranamanier
00mercoledì 21 gennaio 2009 12:17
Re: Re: Re:
PFrancesco, 20/01/2009 18.40:





Parecchie: tra cui l'aggiunta ardita nel Credo circa la processione del Santo Spirito, la dottrina del Purgatorio, il "superamento" della Patristica con la teologia razionalisticheggiante della Scolastica, la dilatazione abnorme dei poteri dell'Antico Patriarca latino di Roma (Papa) e della dottrina del suo Primato, l'abolizione del Calice per i laici, la normalizzazione del battesimo per aspersione (sempre ammesso per concessione ossia economia in determinate circostanze e nulla di più), la separazione temporale fra il Mistero del Battesimo e quelli del Santo Crisma e della Santa Eucarestia, la promulgazione unilaterale di dogmi anche in assenza di minaccia ereticale ad una Verità sempre creduta dalla Chiesa e per altro con contenuti QUANTO MENO dubbi, eccetera.....eccetera....eccetera......eccetera

Ovviamente sui "manuali" di "storia della Chiesa" si può trovare questo e altro, solo che li si legga, persino quelli di netta impostazione eterodossa, con umiltà, intelligenza e con spirito di Verità.

P.S. = chissà perchè gli eterodossi definiscono ogni volta "provocazione" la semplice illustrazione di "un punto di vista" diverso da quello del loro Corpo Direttivo.

Shalom




Conoscevo già alcune differenze tra la cc e co che trovo alquanto interesssante quello che ho trovato strano è se tutte due le chiese credono di aver conservata la tradizione apostolica com'è possibile che sono giunte a "conclusioni" differenti?
In questo particolare caso si parla del purgatorio qual è dunque la differenza tra cc e co?
La co non insegna che esista uno stato d'animo intermedio tramorte e risurrezione dove le anime si "purgano"?

Quello che sempre mi ha interessato è anche la questione del calice per i laici, è una cosa che rispetta la tradizione ( la Bibbia la lascio a parte)?


[SM=g1543902]
Veronika






PFrancesco
00venerdì 23 gennaio 2009 18:20
Re: Re: Re: Re:
Luteranamanier, 21/01/2009 12.17:




Conoscevo già alcune differenze tra la cc e co che trovo alquanto interesssante quello che ho trovato strano è se tutte due le chiese credono di aver conservata la tradizione apostolica com'è possibile che sono giunte a "conclusioni" differenti?
In questo particolare caso si parla del purgatorio qual è dunque la differenza tra cc e co?
La co non insegna che esista uno stato d'animo intermedio tramorte e risurrezione dove le anime si "purgano"?

Quello che sempre mi ha interessato è anche la questione del calice per i laici, è una cosa che rispetta la tradizione ( la Bibbia la lascio a parte)?


[SM=g1543902]
Veronika










Per la Chiesa Cattolica Ortodossa la Rivelazione biblica costituisce il ristabilmento dell'umana natura nel suo autentico stato, fornendole la forza per raggiungere il Fine Ultimo alla quale l'anima dell'uomo naturalmente anela.

Pertanto è evidente all’Una, Santa, Apostolica e Cattolica Chiesa che senza le Sante Scritture la Fede perderebbe alla fine la propria medesima Forza e il proprio contenuto tenderebbe ad impoverirsi ineluttabilmente. Tuttavia senza la Santa Chiesa la Scrittura non otterrebbe nemmeno l'attualizzazione della propria efficacia in quanto cesserebbe, ovviamente, la trasmissione dello Spirito Santo, che abita nella comunione ecclesiale degli Ortodossi, ossia nella Chiesa Cattolica Apostolica, Una e Santa.

Quindi la lettura della Sacra Scrittura nella Chiesa Ortodossa è soprattutto un ATTO DI CULTO, un atto di comunione del fedele con la Chiesa. E in particlare la lettura del Nuovo Testamento è un mettersi in comunione del cristiano ortodosso con la VIVA testimonianza di Fede dei Santi Apostoli. Il Nuovo Testamento è essenzialmente un frutto santissimo (non certo un "podotto") della Fede della Chiesa Viva. Viva in quanto vivificata costantemente dal Santo Spirito.

Bisogna altresì ricordare come la Chiesa delle origini VIVE la propria Fede e questo vivere la Verità è un'esperienza costitutiva che attua nel suo essere e divenire la Santa Tradizione Apostolica.

La Chiesa dalla Tradizione e dalla Scrittura fruttifica una Dottrina, dei dogmi, ma non si riduce a questi, in quanto la FEDE viva della Chiesa conosce la Verità che è Cristo prima ancora di aver formulato una qualsiasi proposizione sul medesimo che E’ “la Via, la Verità e la Vita”. E’ una conoscenza intima e Rivelata, che si manifesta mediante il Santo Spirito.

La Chiesa costituisce storicamente i propri dogmi le sue formulazioni teoriche e dottrinali soltanto quando l'esperienza vivificante della Verità della Chiesa viene minacciata dall'errore, dall'eresia. Quando dal Tesoro Vivo della Fede vengono estrapolate, scelte, separate alcune affermazioni e distaccate dalla linfa vitale dello Spirito che rendeva dette affermazioni (contemporaneamente enunciazioni di Verità e atti liturgici) delle forme della Viva Fede Ecclesiale, nasce appunto l’eresia.

L'eresia muore alla verità ANCHE quando afferma singoli concetti veri, giacchè separa quei concetti dal TUTTO della VERITA' VIVA E VIVIFICANTE, e quindi uccide la verità che formalmente detti concetti annunciano, facendola morire dentro di loro.

L’eresia separando la dottrina che professa dalla FEDE VIVIFICANTE della Rivelazione, separa la dottrina stessa dalla Scrittura anche quando lo fa ricorrendo alla Scrittura. Separa la dottrina dalla Tradizione Apostolica, anche quando lo fa in nome della Tradizione Apostolica. La Scrittura fuori dalla Chiesa cessa di dare il suo frutto e può anzi essere fonte di errore, di eresia e quindi di morte, così la Tradizione separata dalla Chiesa Una e Santa resta solo una dottrina morta, anche se falsamente attribuita agli Apostoli, pur citando singoli versetti ispirati scritti dagli Apostoli.

Possiamo dire che se la Scrittura è una via per entrare, grazie all’azione del Santo Spirito, in contatto con la Persona Viva di Cristo Gesù, la Santa Tradizione è il permanere del dialogo sacro fra la Santa Chiesa e il medesimo Cristo Signore. Anche per ciò la Sacra Scrittura presuppone la Santa Tradizione: fin dalla sua genesi la Chiesa Ortodossa e Cattolica esorta a persistere nell’insegnamento degli Apostoli, che è esperienza continua e vivificante.

La Chiesa non ci ha infatti trasmesso solo la Santa Scrittura come mera collezione di testi mirabili e divinamente ispirati, essa ci ha trasmesso con la Scrittura e nella Tradizione Apostolica anche e soprattutto la Grazia del Santo Spirito. La Santa Tradizione Apostolica è la presenza permanente della vita divina, mediante la presenza ininterrotta del Santo Spirito. E’ esclusivamente grazie alla Tradizione che l’essenza della Scrittura è permanentemente vivificata e attualizzata. Per ciò la Tradizione Apostolica fa parte integrante e inseparabile della Divina Rivelazione, e il proprio ruolo è appunto quello di mantenere le generazioni umane, una dopo l’altra, in relazione vivificante con il Cristo Signore. Tuttavia la Santa Tradizone non può vivere senza la Santa Chiesa Cattolica e fuori dall’Ortodossia e dall’Ortoprassi che ne fanno, appunto, la Chiesa Cattolica Apostolica, UNA e Santa.

Detto questo, non volendo qui ricordare che di passaggio, la natura necessariamente apofatica della teologia della Santa Chiesa (che è prodotto non del genio umano ma del Santo Spirito Vivificante), la rinuncia alla quale è ineluttabilmente fonte di rottura con il senso profondo della Divina Rivelazione, e cagione di appassimento delle VERITA’ VIVIFICANTI e quindi della pienezza dalla Grazia che fa della comunità dei credenti LA CHIESA CATTOLICA, passerò, nel prossimo postato, brevemente a trattare dei motivi per cui la Chiesa Cattolica Ortodossa, Una e Santa, non ha alcuna discrezionalità circa l’accoglimento dell’opinione teologica sul Purgatorio, sostenuta dai romano-cattolici, ma è costretta dal proprio essere la Santa Chiesa Cattolica nella sua Pienezza e Indefettibile Santità a respingerla totalmente quale dottrina fallace e insegnamento erroneo.


Shalom



Luteranamanier
00domenica 25 gennaio 2009 17:51
Re: Re: Re: Re: Re:
PFrancesco, 23/01/2009 18.20:




circa l’accoglimento dell’opinione teologica sul Purgatorio, sostenuta dai romano-cattolici, ma è costretta dal proprio essere la Santa Chiesa Cattolica nella sua Pienezza e Indefettibile Santità a respingerla totalmente quale dottrina fallace e insegnamento erroneo.







Mi sembra che sia qualcosa di più di una semplice opinione teologica visto che si tratta di un dogma.
Appunto credo che solo uno in quel caso può "professare la verità"sul purgatorio, o è la cc o è la cco.
Ma se tutte e due dicono di rispettere sia la scrittura che la tradizione e di essere sostenuto dallo santo spirito come'è possibile che le due chiese non credono nella stessa "verità" riguardo a questo dogma professato dalla cc?

Idem per altri dogmi tipo l'immacolata concezione ed infallibilità papale.


Per il resto grazie delle tue spiegazioni che trovo molto preziose per sapere anche qualcosa di più sulla chiesa cattolica ortodossa.

Aspetto con interesse la tua spiegazione del punto di vista della cco sul purgatorio.


[SM=g1543902]
Veronika






Trianello
00domenica 25 gennaio 2009 18:05

Mi sembra che sia qualcosa di più di una semplice opinione teologica visto che si tratta di un dogma.
Appunto credo che solo uno in quel caso può "professare la verità"sul purgatorio, o è la cc o è la cco.



Beh... per lui si tratta di un semplice opinione teologica in quanto appartiene ad una frangia scismatica della Chiesa di Cristo il cui sviluppo del dogma è fermo da più di mille anni (con tutti i difetti che una tale situazione può comportare).
PFrancesco
00giovedì 29 gennaio 2009 18:38
Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Luteranamanier, 25/01/2009 17.51:





Mi sembra che sia qualcosa di più di una semplice opinione teologica visto che si tratta di un dogma.
Appunto credo che solo uno in quel caso può "professare la verità"sul purgatorio, o è la cc o è la cco.
Ma se tutte e due dicono di rispettere sia la scrittura che la tradizione e di essere sostenuto dallo santo spirito come'è possibile che le due chiese non credono nella stessa "verità" riguardo a questo dogma professato dalla cc?

Idem per altri dogmi tipo l'immacolata concezione ed infallibilità papale.


Per il resto grazie delle tue spiegazioni che trovo molto preziose per sapere anche qualcosa di più sulla chiesa cattolica ortodossa.

Aspetto con interesse la tua spiegazione del punto di vista della cco sul purgatorio.


[SM=g1543902]
Veronika











Gli ortodossi non sono scismatici giacchè SONO la Chiesa Cattolica Apostolica, Una e Santa nella sua PIENEZZA e INTEGRITA'. Ovviamente le opinioni teologiche e i nuovi intendimenti che hanno, quanto meno, fortemente impoverito la cattolicità (pienezza) della fede della chiesa separata dell'Antica Roma, e certamente leso in molti punti essenziali la sua ortodossia, non possono costituire un "dogma" per la Chiesa ortodossa. Prima di entrare nel merito della questione del Purgatorio occorrono alcune ulteriori precisazioni.
Mettiamola così....

I Testimoni di Geova non credono nel Purgatorio, nella dottrina che i romano-cattolici hanno dogmatizzato in merito, hanno perciò ragione?

A scanso di equivoci occorre subito dire che per un cristiano ortodosso i motivi per i quali i Testimoni di Geova respingono la dottrina erronea sul Purgatorio professata dalla Chiesa romano-cattolica sono, a propria volta, profondamente sbagliati. Essi traggono, e non è un paradosso, una giusta conclusione (non esiste alcun “Purgatorio”) da premesse radicalmente false e usando argomenti e concezioni complessivamente ancor meno accettabili dell’idea del Purgatorio medesima.

Il contesto dottrinale del rifiuto geovista del Purgatorio è assolutamente dissonante con il cristianesimo in genere, e distante persino dalle argomentazioni protestanti classiche (da cui pur senza dubbio deriva).

Tra l’altro, come spero sia noto, I Testimoni di Geova e i protestanti ritengono entrambi, per ragioni parzialmente diverse, che è inutile pregare per i defunti. I cristiani ortodossi, invece, da sempre “pregano per i morti”, e ritengono dette preghiere benefiche, “utili”.

I romano-cattolici solitamente polemizzano con protestanti e geovisti rilevando come nelle Scritture e nei Padri esistano prove evidenti del fatto che la Chiesa Apostolica “delle origini” ritenesse utile pregare per i defunti, e lo facesse consapevolmente rispondendo a una visione del destino umano “dopo la morte” perfettamente conforme con la Rivelazione.

I romano-cattolici non a torto richiamano prove scritturali e della Tradizione a sostegno della loro convinzione. Come non a torto citano l’aggettivo “purgatorio” tratto da alcuni Padri.
La Chiesa romano-cattolica, tuttavia, non si limita affatto a rimanere su tale terreno. Come in molti altri campi ha “evoluto” una concezione teologica che, volendo parlare con carità e misericordia, non trova sufficiente sostegno nella “arcaica” visione che fu della “Chiesa Indivisa”, anche se gli errori dei romano-cattolici hanno, in qualche modo, dei propri [lontani] “precursori” prima del loro scisma dalla "Chiesa Indivisa".

L’evoluzione della dottrina romano-cattolica si è infine tradotta, nel secondo millennio, ben dopo il consumarsi la rottura della comunione con i Patriarcati Apostolici "orientali", in una concezione che, con diverse oscillazioni, si è presto sistematizzata in quella che è tutt’oggi la posizione del Papa e della sua Chiesa. Lo storico Jacques Le Goffe ha significativamente chiamato “La Nascita del Purgatorio” questo lungo e laborioso processo di formazione di questo “nuovo intendimeno” dottrinale.

In un sito di apologetica romano-cattolica si criticano duramente le posizioni degli ortodossi sulla “vita dopo la morte” e sul Purgatorio, e si definisce addirittura e letteralmente niente meno che “ODIOSA” la visione della Chiesa Cattolica Ortodossa, Una e Santa in merito!

Per gli ortodossi, notoriamente “sottosviluppati” teologicamente (secondo l’opinione “occidentale”, intrisa della superbia e dell'arroganza che tanto danno hanno fatto nei secoli al popolo cristiano) il Purgatorio è un’invenzione dottrinale che non è odiosa in sé, ma ha avuto storicamente delle conseguenze odiose, e ha reso in qualche modo inevitabile, a propria volta, lo scisma protestante (qualche ortodosso ha scritto che in un certo senso......il Papa Romano fu....ad un certo punto della storia della Chiesa.... il primo protestante).

Per la Chiesa Cattolica Ortodossa questa invenzione dottrinale del Purtatorio,nel suo evolversi e soprattutto nei suoi esiti finali, non risulta comunque assolutamente compatibile con la Fede Apostolica, e pertanto non può essere accettata, tanto meno come Verità Rivelata Indiscutibile ( o Dogma).

Le ragioni dei cristiani ortodossi sono parecchie e profonde. Mi limiterò, nel prossimo post, a trattare in estrema sintesi soltanto circa alcune di esse. Il fine di tale rapida esposizione non è certo quello di convincere alcuno, ma piuttosto, in questo contesto,soprattutto quello di esporre alcuni elementi del punto di vista della Chiesa, che distingue nettamente i cattolici ortodossi tanto dai romano-cattolici, che dai protestanti delle varie comunità ecclesiali, che dai settari post-cristiani come i geovisti e gli stessi “studenti biblici” russelliti dei vari gruppi “indipendenti” dalla Società Torre di Guardia (anche loro, in quel contesto "arcaici", perchè rifiutano i parecchi nuovi intendimenti della società rispetto all'epoca del signor Russell).

Shalom

Trianello
00giovedì 29 gennaio 2009 23:20

Gli ortodossi non sono scismatici giacchè SONO la Chiesa Cattolica Apostolica, Una e Santa nella sua PIENEZZA e INTEGRITA'. Ovviamente le opinioni teologiche e i nuovi intendimenti che hanno, quanto meno, fortemente impoverito la cattolicità (pienezza) della fede della chiesa separata dell'Antica Roma, e certamente leso in molti punti essenziali la sua ortodossia, non possono costituire un "dogma" per la Chiesa ortodossa. Prima di entrare nel merito della questione del Purgatorio occorrono alcune ulteriori precisazioni.



Questione di punti di vista, ovviamente. [SM=g27823]
Poi, bisogna vedere quale dei punti di vista sia storicamente e logicamente più affidabile... ehm...
Ovviamente, non mi imbarcherò in disquisizioni d'ordine teologico sull'argomento, perché tutto quello che c'è da dire sul medesimo lo puoi trovare in un qualsiasi trattato di Dogmatica Cattolica di impostazione storico-genetica.
Luteranamanier
00venerdì 30 gennaio 2009 11:25
pfrancesco scrive:

Per gli ortodossi, notoriamente “sottosviluppati” teologicamente (secondo l’opinione “occidentale”, intrisa della superbia e dell'arroganza che tanto danno hanno fatto nei secoli al popolo cristiano) il Purgatorio è un’invenzione dottrinale che non è odiosa in sé, ma ha avuto storicamente delle conseguenze odiose, e ha reso in qualche modo inevitabile, a propria volta, lo scisma protestante (qualche ortodosso ha scritto che in un certo senso......il Papa Romano fu....ad un certo punto della storia della Chiesa.... il primo protestante).

Deduco
Purgatorio= invenzione dottrinale cioè non è la verità
Pugatorio= non è una invenzione odiosa

Ma se si tratta di una invenzione dottrinale che viene "spacciata" per verità dovrebbe già essere qualcosa di odioso.
Interessante anche il pensiero che il papa fu il primo protestante, perché dovrebbe esserlo perchè ha protestato contro la sana dottrina inventandosi un'altra o cosa?

La cco cosa pensa invece delle indulgenze?



[SM=g1543902]
Veronika

voyager62
00venerdì 30 gennaio 2009 12:44
Dico la mia:
Francamente sono confuso su questa dottrina, storicamente essendo di provenienza geovista non ho mai creduto al purgatorio, tuttavia devo pur ammettere che per un'anima che fino a poche ore prima magari si masturbava, è veramente difficile pensare che nel giro di poche ore venga a contatto con la piena purezza di Dio!
Per questo penso che il purgatorio altro non sia che una specie di "sala d'attesa" in paradiso, dove l'anima peccatrice SALVATA dalla grazia di Cristo si va a purificare dai suoi peccati prima di essere ammessa alla presenza di Dio, se poi ci mettiamo il passo paolino che parla di "prova col fuoco" per il salvato negligente e altri passi, ecco che seppur nel contesto del paradiso, qualcosa di molto simile al purgatorio deve esistere!
Posso capire poi che i protestanti (a cui sono molto vicino come fede) sono rimasti scottati da alcune applicazioni negative della dottrina, ed è queste applicazioni che bisogna combattere e non una dottrina che era descritta già nei libri dei Maccabei (che io però accetto come deuterocanonici) e insegnata dai "Padri della Chiesa" che sicuramente sapevano molte più cose di noi 2000 anni dopo.
Comunque ripeto che chi va in purgatorio è SALVO comunque, in quanto è già in paradiso ma in attesa di essere ammesso alla presenza di Dio.
Poi non so se sbaglio.
[SM=g1543902] [SM=p1654041]
voyager62
00venerdì 30 gennaio 2009 12:49
Re:
Luteranamanier, 30/01/2009 11.25:


La cco cosa pensa invece delle indulgenze?
[SM=g1543902]
Veronika



Io francamente penso che la vendita delle indulgenze fu una porcata similgeovista, un tentativo da ladroni del tempio di trasformare la Parola di Dio in un bene di consumo da vendere per fare soldi, cosa nella quale la WTS è maestra a dispetto della sua provenienza dal terzo protestantesimo americano!
Ma si sà, per la WTS contano solo i soldi per poter mantenere in piedi il suo costoso apparato tipografico propagandista.
[SM=g1558696]
[SM=g1543902]
Luteranamanier
00venerdì 30 gennaio 2009 18:08
Re: Re:
voyager62, 30/01/2009 12.49:



Io francamente penso che la vendita delle indulgenze fu una porcata similgeovista, un tentativo da ladroni del tempio di trasformare la Parola di Dio in un bene di consumo da vendere per fare soldi, cosa nella quale la WTS è maestra a dispetto della sua provenienza dal terzo protestantesimo americano!
Ma si sà, per la WTS contano solo i soldi per poter mantenere in piedi il suo costoso apparato tipografico propagandista.
[SM=g1558696]
[SM=g1543902]



Ti do ragione sulla vendita delle indulgenze una porcata totale, ma io mi riferivo alle indulgenze in genere ancora in voga nella cc.


[SM=g1543902]
Veronika


voyager62
00venerdì 30 gennaio 2009 20:24
Re: Re: Re:
Luteranamanier, 30/01/2009 18.08:

Ti do ragione sulla vendita delle indulgenze una porcata totale, ma io mi riferivo alle indulgenze in genere ancora in voga nella cc. [SM=g1543902] Veronika

Essendo il geovismo la copia cattiva del Vaticano, mi sorprende che nn abbiano ancora un nv intendimento con una trovata simile, tipo la preghiera a geova in sala a pagamento x la resurrezione dei parenti non tdg defunti?
Trianello
00venerdì 30 gennaio 2009 23:10

Comunque ripeto che chi va in purgatorio è SALVO comunque, in quanto è già in paradiso ma in attesa di essere ammesso alla presenza di Dio.



Per la dottrina cattolica, essere in paradiso altro non è che essere alla presenza di Dio. Un'anima che non sia alla presenza di Dio non è in paradiso. Come ho spiegato sopra, però, il purgatorio può essere inteso proprio come l'incontro con Dio di un'anima imperfettamente purificata dalle scorie dei peccati commessi in vita, la quale viene purificata dall'amore stesso di Dio, che come fuoco brucia dette scorie.

La pratica cattolica delle indulgenze è collegata a alla dottrina del purgatorio, ma trova il suo senso più vero alla luce dell'antropologia e della ecclesiologia che sono tipiche dell'insegnamento della Chiesa.

Per chiunque fosse interessato a comprendere il cattolicesimo nel suo complesso (soprattutto in relazione alle sue dottrine e pratiche più contestate), rimando a questo bellissimo volume:



Titolo Cattolicesimo. Storia e dottrina
Autore O'Collins Gerald; Farrugia Mario
Prezzo € 39,50
Dati 2006, 440 p., brossura
Traduttore Volpe G.
Editore Queriniana (collana Biblioteca di teologia contemporanea)

Descrizione:

Come è giunto il cattolicesimo, con le sue credenze e le sue pratiche, ad essere quello che è attualmente? Questa presentazione spiega che cosa è tipicamente cattolico, senza perdere di vista gli altri cristiani e le altre religioni.

voyager62
00sabato 31 gennaio 2009 08:55
Re:
Trianello, 30/01/2009 23.10:


Comunque ripeto che chi va in purgatorio è SALVO comunque, in quanto è già in paradiso ma in attesa di essere ammesso alla presenza di Dio.



Per la dottrina cattolica, essere in paradiso altro non è che essere alla presenza di Dio. Un'anima che non sia alla presenza di Dio non è in paradiso. Come ho spiegato sopra, però, il purgatorio può essere inteso proprio come l'incontro con Dio di un'anima imperfettamente purificata dalle scorie dei peccati commessi in vita, la quale viene purificata dall'amore stesso di Dio, che come fuoco brucia dette scorie.



Francamente penso che per un peccatore come me essere purificato da Dio per potermi presentare puro davanti a Lui è già un essere in paradiso! Per effetto della Grazia del sacrificio di Cristo, molti che non potrebbero neanche pensare di poter stare alla presenza del Signore, lo saranno per davvero, se poi qualcuno sarà così santo da essere ammesso da subito (sempre per grazia del Signore) davanti alla presenza di Dio, non cambia il fatto che un numero "che nessuno poteva contare" potrà stare alla presenza del Signore nonostante non meriti altro che di spegnersi in eterno nella geenna, questo secondo me è il motivo per cui dobbiamo gioire del fatto che "ci è stato dato un Figlio", infatti solo chi volontariamente rifiuta la grazia salvifica di Dio si perderà e purtroppo molti che percorrono una via sbagliata sono perfettamente consapevoli di dove stanno andando, anzi ci scherzano pure sopra e purtroppo di fronte a quella prospettiva molti Tdg internettiani dicono ironicamente che sanno di andarci e poi ci ridono sopra e mi prendono in giro, ecco perchè temo che molti Tdg che non possono credere nell'inferno a causa degli insegnamenti del CD, finiranno invece per farne conoscenza proprio quando sarà troppo tardi per sfuggirne, mentre in vita sarebbe bastato oltre a credere in Cristo Gesù solo dire di "NO" a quella prospettiva!
[SM=g1543902] [SM=p1654041]
Trianello
00domenica 1 febbraio 2009 15:09

Francamente penso che per un peccatore come me essere purificato da Dio per potermi presentare puro davanti a Lui è già un essere in paradiso!



E' ciò che da sempre dice anche la Chiesa. Le anime del purgatorio, pur nella sofferenza derivante dalla loro imperfezione, pregustano, nella certezza della propria salvezza, le gioie del paradiso.
PFrancesco
00lunedì 2 febbraio 2009 17:45
Per l’Ortodossia il cristianesimo non è semplicemente una “religione dell’immortalità dell’anima”. L’uomo, creato a immagine e somiglianza del Suo creatore, in quanto Persona (ma persona creata) è fatto per l’eternità. La vita terrena prelude all’ordine eterno, e tra questa e quello è reso possibile dall’Amore Infinito di Dio, dalla sua Grazia, un perfezionamento spirituale continuo.
Se la vita umana finisse con la morte, l’esistenza non avrebbe senso, non avrebbe valore, non potrebbe comunicare e ricevere l’Amore Infinito di Dio. Se la vita umana non riceve l’Amore Infinito di Dio, come Causa Divina della propria esistenza, allora essa precipita nella Morte.
Il corpo e l’anima, in quanto energie dell’umana natura, quindi modi attraverso i quali si realizza e manifesta la Persona (ipostasi) umana, costituiscono il nostro essere, fatto “a immagine e somiglianza” dell’Unico Dio Tri-ipostatico. Ma mentre Dio ha in se stesso la fonte della propria Vita, in quanto esiste perché liberamente VUOLE esistere (esistere come AMORE, come comunione tri-ipostatica), l’uomo in quanto essenza “multi-ipostatica” è creato e non esiste in ragione della propria libera volontà, ma a causa dell’Amore Divino che lo ha fatto soffiando il lui la vita. In quanto creato “a immagine e somiglianza” di Dio l’uomo può autotrascendersi, può entrare in comunione con l’Amore di Dio in virtù del quale TUTTO esiste.
Per l’Ortodossia la fede nell’eternità è, in ultima analisi, la certezza che l’Amore di Dio è inestinguibile.
Tramite Cristo, l’uomo tutto intero (anima, corpo e …..umanità) è infine chiamato a entrare completamente, pienamente, in comunione con la Santissima Triade. In Cristo Dio si è fatto uomo affinché l’uomo possa farsi Dio, possa essere deificato.
La Chiesa, che come disse San Massimo Il Confessore: “è formata da peccatori che, pero’ si purificano attraverso la preghiera vicendevole”, nella propria essenza di Corpo Sacramentale di Cristo, è, per la teologia ortodossa: “il roveto ardente del fuoco inesauribile dell’Amore che Cristo offre agli uomini nella Sua umanità” (Padre Dimitru).
Per l’Ortodossia la Cristologia è il fondamento dell’Antropologia cristiana e dell’Ecclesiologia cattolica. L’escatologia ortodossa è la ricapitolazione di questo Tutto.

Per il cristiano ortodosso, in fondo, la fede nella vita eterna non è un’opzione filosofica, ne’ una credenza razionale, è un moto di profondissima fiducia nella Divina Rivelazione che permette all’uomo di riporre la propria speranza nella certezza dell’Amore di Dio.

La deificazione in Cristo è la suprema speranza della cristiana salvezza, che si compirà pienamente alla fine dei tempi, con la Resurrezione dai morti (che come scrisse Tertulliano è la speranza dei cristiani). Gesù nell’Evangelo ci dice: “Questa è infatti la volontà del Padre mio, che ognuno che vede il Figlio e crede in Lui abbia la vita eterna e Io lo risusciti nell’Ultimo Giorno” (Gv 6, 40); e San Giovanni Damasceno, sulle orme dell’Apostolo Paolo, afferma che: “se non c’è la resurrezione non c’è neppure Iddio, non c’è provvidenza, tutto è spinto e portato dal caso”.
Riguardo alla propria essenza e dottrina il cristianesimo, per l’Ortodossia, non può conoscere alcuna “evoluzione” storica, alcun “progresso” nella conoscenza della Rivelazione, perché la Chiesa fu veramente e pienamente (cattolicamente) tale fin dal suo Principio, che è Gesù Cristo. Il teologo e il credente sono in ogni epoca storica, in quanto membri della Chiesa di Cristo, dei contemporanei di Gesù.
Il cristiano ortodosso vuole la salvezza di tutti, perché l’Amore di Dio è rivoltò all’umanità intera, agli uomini, ontologicamente consustanziali fra di loro, e ciascuno fatto a “immagine e somiglianza” di Dio, nonostante la caduta (a cagione della quale “la morte è entrata nel mondo”).
La Chiesa Cattolica Ortodossa, Una e Santa è protesa in modo ineludibile verso la Resurrezione dell’Ultimo Giorno, verso la Parusia, quando l’Amore di Dio si manifesterà “tutto in tutti”.
La Chiesa Cattolica Ortodossa, Una e Santa, prega per TUTTI i defunti, affinché il “sonno mistico” ( in cui si prefigurano per il “giudizio particolare” la gioia futura o la possibile futura perdizione) , sia un processo di purificazione che prepari ciascuno alla Resurrezione.
Il cristiano ortodosso implora e spera tuttavia nell’Apocastasi, ossia nella restituzione di tutto e tutti nella Divina Energia ad opera del Divino Amore, pur nel tremore dell’anima davanti alla Perfezione Santissima dell’Eterno e della Sua Giustizia. Tremore dell’anima che è presupposto del pentimento e della purificazione. Agli uomini della Santa Chiesa non è dato sapere ne’ dell’Essenza di Dio, ne’ del Giorno e dell’Ora della Parusia, come non è dato sapere nemmeno, nella Santa Rivelazione di Dio sul destino finale dell’uomo quanto è pedagogico e parenetico e quanto è invece assertorio e dogmatico. La Tradizione Ortodossa prende le mosse, da un lato dall’anatema pronunciato dalla Santa Chiesa Cattolica Ortodossa contro il sistema di Origene, compresa la sua dogmatizzazione dell’apocastasi come certezza nel quadro di una visione filosoficheggiante del rapporto fra uomo e Dio non corrispondente alla cattolicità della Fede cristiana Rivelata, e dall’altro dell’insistenza dei Padri, come San Basilio il Grande, San Gregorio il Teologo, San Gregorio di Nissa, San Massimo il Confessore, Anastasio il Sinaita, per citarne solo alcuni, nell’idea di una tensione della Chiesa intera verso la salvazione universale degli uomini (apocastasi implorata e sperata), e misteriosamente tramite gli uomini, in Cristo, dell’intera Creazione. Ciò detto, nella sostanza della dottrina ecclesiologica ortodossa si possono fare alcune precisazioni:
Per la Chiesa Cattolica Ortodossa, Una e Santa, nello stato intermedio fra la morte e la Resurrezione dell’Ultimo Giorno è possibile, ad opera della Misericordiosa Bontà dell’Eterno, con la cooperazione delle preghiere della Santa Chiesa, il perdono di quei peccati che non siano “contro il Santo Spirito”. Il perdono e il perfezionamento dell’anima sono dati da Dio senza alcuna necessità di “soddisfazione” o di “pagamento” in virtù della Perfezione del Divino Amore, che è Dio.
Innanzi a questa Santissima Perfezione del Divino Amore, che è Dio, nessuna opera umana può definirsi “sovrabbondante” o “supererogatoria”, e persino la fede più grande non può non sentirsi oggetto di continuo e ulteriore perfezionamento, sino al Giudizio, potendosi abbandonare soltanto alla consapevolezza fiduciosa dell’Infinita Potenza della Grazia, e alla certezza che Cristo è morto come uomo per vincere la morte, ed è Risorto quale “primizia” dei Risorti dai morti.
L’uomo reintegrato con la sua stessa carne, richiamata da Dio dalla morte (in forza del suo essere Amore Infinito che da la Vita Eterna), soltanto dopo la Parusìa e la Resurrezione può godere pienamente e integralmente, in anima e corpo carnale glorificato, della Beatitudine alla quale la Divinizzazione operata da Dio, mediante Cristo, lo ha destinato. E’ opinione dei cristiani ortodossi che in conseguenza della Santa Dormizione, la Tutta Santa Madre di Dio, chiamata da Cristo dopo la morte in anima e corpo glorificato alla Vita Divinizzata, già gode di questo stato Beato in pienezza assoluta.
L’opinione romano-cattolica di considerare lo stato intermedio fra la morte e la resurrezione, ad opera del giudizio particolare, come definitivo e irreformabile (quindi indubitabilmente confermato dal Giudizio dell’Ultimo Giorno) non appartiene quindi alla Fede della Santa Chiesa Cattolica Ortodossa. Quindi è estranea alla concezione dei cristiani ortodossi la visione essenzialmente legalistica della salvezza che è diventata prevalente nel romano-cattolicesimo e poi, seppur con diversi sviluppi e profonde trasformazioni, persino più acutamente nel protestantesimo.
Per i romano-cattolici è inutile pregare per i defunti che sono in Cielo e per quelli che sono nell’Inferno, ecco quindi sorgere la necessità, nella loro concezione, di un Purgatorio, un “terzo stato”, intermedio fra i due, dove anime già destinate al Cielo, si purificano per essere degne della Futura, già certa, beatitudine. La Chiesa Cattolica Ortodossa, Una e Santa, conformemente alla Santa Tradizione, prega invece, e utilmente, per tutti i defunti.
Al cosiddetto Concilio di Firenze, tuonando contro la falsa unione e contro quei primati ortodossi che, ben effimeramente, la accettarono sperando con ciò di salvare Costantinopoli-Nuova Roma dai turchi musulmani, con l’aiuto della Chiesa Latina, San Marco d’Efeso sintetizzò così la controversia fra la Chiesa Cattolica Ortodossa, Una e Santa e coloro che l’avevano abbandonata, circa la questione in argomento:” Noi affermiamo che nè i santi godono già del Regno che è stato loro preparato, e dei beni indicibili, nè i peccatori sono già caduti nella geenna, ma che gli uni come gli altri attendono il loro rispettivo destino che appartiene ai tempi dopo la resurrezione e il Giudizio; essi, con i Latini, vogliono che gli uni godano già, subito dopo la morte, di ciò di cui sono degni; per coloro che sono tra i due, e cioè che sono morti senza aver finito di fare penitenza, essi hanno inventato un fuoco purgatorio, diverso da quello della geenna, al quale essi affidano i loro defunti affinchè, essi dicono, una volta purificate le loro anime da questo fuoco, dopo la morte, trovino anch'essi posto nel Regno con i giusti; dottrina questa che è stata anche consegnara nella loro Definizione di Fede.
San Marco d’Efeso, difendendo la dottrina di sempre della Santa Chiesa, si fece nuovo Confessore della Fede Ortodossa, che è la nostra fede cattolica.

Shalom

Luteranamanier
00venerdì 6 marzo 2009 19:47
Re:
PFrancesco, 02/02/2009 17.45:


Al cosiddetto Concilio di Firenze, tuonando contro la falsa unione e contro quei primati ortodossi che, ben effimeramente, la accettarono sperando con ciò di salvare Costantinopoli-Nuova Roma dai turchi musulmani, con l’aiuto della Chiesa Latina, San Marco d’Efeso sintetizzò così la controversia fra la Chiesa Cattolica Ortodossa, Una e Santa e coloro che l’avevano abbandonata, circa la questione in argomento:” Noi affermiamo che nè i santi godono già del Regno che è stato loro preparato, e dei beni indicibili, nè i peccatori sono già caduti nella geenna, ma che gli uni come gli altri attendono il loro rispettivo destino che appartiene ai tempi dopo la resurrezione e il Giudizio; essi, con i Latini, vogliono che gli uni godano già, subito dopo la morte, di ciò di cui sono degni; per coloro che sono tra i due, e cioè che sono morti senza aver finito di fare penitenza, essi hanno inventato un fuoco purgatorio, diverso da quello della geenna, al quale essi affidano i loro defunti affinchè, essi dicono, una volta purificate le loro anime da questo fuoco, dopo la morte, trovino anch'essi posto nel Regno con i giusti; dottrina questa che è stata anche consegnara nella loro Definizione di Fede.
San Marco d’Efeso, difendendo la dottrina di sempre della Santa Chiesa, si fece nuovo Confessore della Fede Ortodossa, che è la nostra fede cattolica.

Shalom





Quindi deduco che per gli otodossi il purgatorio come intesa dai latini è una pura invenzione e non un insegnamento divino.
Ma mi chiedo esattamente cosa credono gli ortodossi "di coloro che si trovano tra i due"?
In quale stato si trovano?


[SM=g1543902]
Veronika


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