Clint ha scritto:
Premettendo che non tutti quei pamphlet di cui parli, e ne conosco molti specie di autori protestanti, debbano essere necessariamente scartati, ma uno studio storico completo, il lavoro appunto degli storici, consiste appunto nel vagliare tutte le fonti possibili, lavoro svolto cmq sulla base di storici precedenti.
La questione è che il dato storico deve anche essere storicizzato al fine di permettere un'interpretazione del medesimo secondo un'ottica ermeneuticamente non fallace. Questo a prescindere dal fatto che, come dicevo, della stragrande maggioranza delle accuse di molti tra gli autori anti-cattolici operanti sia oggi che in passato non ho mai trovato alcun riscontro storico attendibile. Si citano spesso documenti che nessuno ha mai sentito nominare e di cui non si trova traccia in nessun archivio e si prendono spesso come prove inoppugnabili degli scritti che sono dei falsi conclamati.
Difatti non ci si limita a studiare ed eventualmente muovere critica ad uno specifico atto commesso in una cultura che la pensava così, ma anche andare indietro e vedere "perchè" la pensava così, e finora non ho trovato serie motivazioni ma solo fanatismi ideologici e religiosi.
Evidentemente non ti sei applicato più di tanto allo studio della materia, sulla quale sono stati scritti diversi articoli e testi da storici della filosofia del diritto. Ad esempio, la giustificazione che Tommaso d'Aquino dà della necessità di condannare gli eretici alla pena capitale (se valutata in base al contesto storico-culturale in cui questi operava) non fa una grinza da un punto di vista meramente logico (se è giusto condannare a morte i falsari, è giusto condannare coloro che con le loro false dottrine mettono a repentaglio la salvezza eterna dei singoli). Certo che, oggi come oggi, tale argomentazione ha perso di validità, ma non perché non sia logicamente valida in sé, ma perché noi non possiamo più condividerne (fortunatamente) le premesse (del resto, oggi, nemmeno i falsari vengono condannati a morte).
Di fronte a fanatici imbizzarriti è tutto un'altro discorso, peccato che nn tutti gli "eretici" erano così, e poi chissà, magari Francesco per la sua bontà non avrebbe chiamato nessuno nemmeno di fronte a loro ma avrebbe cercato di aiutare con le sue forze.
Perdonami, ma io penso che Francesco fosse un uomo pacifico, ma non un “pacifista” idiota. Io penso che a mali estremi sarebbe ricorso ad estremi rimedi, ma come dissi, la storia non si fa con i se e con i ma.
Io penso che le leggi in vigore non possano giustificare delle violenze, quindi la parola crimine non credo sia sbagliata, questo anche a discrezione di chi muove la critica;
Un atto violento è condannabile quando non è giustificato, ma per coloro che condannarono Giordano Bruno la condanna del medesimo non era ingiustificata. Costoro consegnarono il Bruno al braccio secolare ed implorarono clemenza per lui. Il braccio secolare, però, non poteva non agire che in base alle leggi vigenti, le quali consideravano l'eresia un crimine passibile di morte (e questo in tutti i sistemi giuridici allora vigenti, anche nella protestante e tollerante Olanda, per esempio).
sia giusto muovere critiche anche per non cadere più in errori passati, e ripeto come sopra che non è solo l'atto singolo a dover essere vagliato ma come si è creata tutto quella ideologia che l'ha causato.
E la questione è che io non ritengo che sia stato il Cristianesimo a creare questa modo di pensare, ma che proprio la progressiva inculturazione del vangelo abbia dato un contributo fondamentale perché questo modo di pensare e di agire fosse, col passare dei secoli, superato.
[Modificato da Trianello 08/08/2009 10:04]
-------------------------------------------
Deus non deserit si non deseratur
Augustinus Hipponensis (De nat. et gr. 26, 29)