Toglimi una curiosità, ma se l'esistenza di Dio non è una materia di fede, come per esempio l'esistenza del sole non lo è, o quella delle montagne neppure, degli alberi ecc. ecc. Non lo sono fino al punto che se tu da domani chiedessi a tutti quelli che conosci se credono che esistono gli alberi, se credono che esistono le montagne o se credono che esiste la luna, non passerebbero troppi giorni prima di ritrovarti tra i cosidetti pazzi. Mentre è prassi normale chiedere e sentirsi chiedere se si crede nell'esistenza di Dio senza creare il minimo disappunto nel tuo interlocutore, non è questa una dimostrazione di fede nei confronto do Dio?
Questo perché l'esistenza di Dio, oggi come oggi, in una cultura che ha voluto mettere a tutti i costi tra parentesi il "senso comune", l'esistenza di Dio non è più una verità data per scontata e deve necessariamente essere recuperata per via filosofica. Se avessi fatto la stessa domanda cinquecento anni fa, prima dell'avvento dell'empirismo nella nostra cultura, tutti ti avrebbero detto di credere in Dio, anche se, dato il carattere pre-filosofico di tale affermazione, non è detto che tutti avrebbero avuto poi la stessa idea di Dio. Del resto, tutti credono nell'esistenza del sole, ma è molto diversa l'idea che del sole aveva mia nonna da quella che può averne un astrofisico. Questo, fermo restando che noi non sappiamo dell'esistenza di Dio in modo immediato (come invece sappiamo dell'esistenza del sole), ma in modo mediato dal raziocinio, perché, come ci dice l'apostolo Giovanni, Dio nessuno lo ha mai visto.
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Deus non deserit si non deseratur
Augustinus Hipponensis (De nat. et gr. 26, 29)