Stellar Blade Un'esclusiva PS5 che sta facendo discutere per l'eccessiva bellezza della protagonista. Vieni a parlarne su Award & Oscar!


Avviso per i nuovi utenti

Per essere ammessi in questo forum è obbligatorio  
compilare il modulo di presentazione.

Cliccare qui

ATTENZIONE:
il forum è stato messo in modalità di sola lettura.
Le discussioni proseguono nel nuovo forum:
Nuovo Forum
Per partecipare alle discussioni nel nuovo forum bisogna iscriversi:
Cliccare qui
Come valeva per questo forum, anche nel nuovo forum non sono ammessi utenti anonimi, per cui i nuovi iscritti dovranno inviare la loro presentazione se vorranno partecipare.
Il forum si trova su una piattaforma indipendente da FFZ per cui anche chi è già iscritto a questo forum dovrà fare una nuova registrazione per poter scrivere nel nuovo forum.
Per registrarsi nel nuovo forum clicccare qui

Nuova Discussione
Rispondi
 
Vota | Stampa | Notifica email    
Autore

Mi raccomando, diamogli anche l'8 per 1000

Ultimo Aggiornamento: 05/06/2009 11:55
22/05/2009 02:16
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Post: 7.884
Registrato il: 08/07/2004
Utente Master
OFFLINE
Per Eretikus


“Le tue posizioni revansciste sono state abbondantemente stoppate nel 1970 da Paolo VI con la sua visita al Campidoglio per la breccia di Portta Pia dove affermò che fu: " atto della Provvidenza", una "liberazioine" per la Chiesa da un potere temporale che ne ostacolava l'autentica missione.”



La breccia di Porta Pia non è l’abolizione degli ordini contemplativi e dei loro beni, sono due episodi storici diversi. Le citazioni che hai fatto parlano della scomparsa (provvidenziale) dello Stato della Chiesa, non di quel particolare provvedimento di matrice giurisdizionalista che fu l’abolizione degli ordini contemplativi.


“La Legge 222 del 1985 non c'entra un "fico secco" con la tua, compensazione di confische.”



C’entra eccome. Il Concordato del ’29 era per l’appunto la risoluzione di una serie di fatti incresciosi avvenuti tra Stato della Chiesa e Stato Italiano. In quel Concordato si stabiliva anche un rimborso, sia in denaro sia nello stipendio dei sacerdoti che sarebbe stato pagato dallo Stato. Questo stipendio si basava dunque sui crediti che lo Stato della Chiesa vantava nei confronti dello Stato italiano, e la revisione di come pagare questo stipendio è dunque ancora nella scia di quei rimborsi.


“Perchè, conosci un altra religione in Italia che si oppose, chiamando eserciti stranieri, per impedire la sua unità di nazione?”



Tutto ciò, se anche volessi ammettere la tua interpretazione storiografica, sarebbe irrilevante, perché precedente al Concordato del ’29 che per l’appunto risolve la Questione Romana. Inoltre vorrei ricordare che, per ottenere l’unità d’Italia, il regno di Sardegna e Piemonte ha dovuto de facto attaccare quello che allora era uno Stato, cioè lo Stato della Chiesa, e ogni stato ha il diritto di difendersi. Questo non ha nulla a che fare poi col fatto che il papa non volesse l’unità Italia, bensì col fatto che non voleva quell’unità d’Italia, cioè quella in mano a un branco di atei massoni, garibaldini &Co.
Il Regno sabaudo era avvertito come un’ovvia minaccia, visti i governi e i loro provvedimenti giurisdizionalisti, per lo Stato della Chiesa.

Vorrei citare un trafiletto di Vittorio Messori sull’argomento, tanto di parte quanto ineccepibile:


A proposito di soldi, la campagna scandalistica contro quell’otto per mille dell’imposta sul reddito delle persone fisiche che i contribuenti possono liberamente mettere a disposizione della Chiesa italiana ignora (o vuole ignorare) quale sia il retroscena storico. Nel 1860 i Piemontesi, per raggiungere (e bloccare) Garibaldi al Sud, invasero - approfittandone per annetterle con la forza al nuovo Regno - le regioni pontificie della Romagna, delle Marche e dell’Umbria. Dei suoi possedimenti, alla Chiesa non restò che il Lazio, anch’esso poi invaso e incamerato dai Savoia nel 1870. Tutto ciò fu considerato come una vera e propria rapina da parte degli studiosi dì diritto internazionale, e di certo non solo cattolici: si scandalizzarono per il sopruso persino i grandi giuristi della luterana Germania di Bismarck. A questo si aggiunse quell’altro clamoroso sopruso del sequestro e dell’incameramento di tutti i beni ecclesiastici italiani: dai monasteri, alle istituzioni benefiche, ai campi, sino alle chiese stesse. Confisca, si badi, senza alcun indennizzo. Per tentare di salvare la faccia di fronte alla comunità internazionale - e per dare una qualche rassicurazione alle masse cattoliche che rappresentavano l’enorme maggioranza, ma senza voce perché escluse dal voto, dei sudditi del nuovo Regno d’Italia - subito dopo la breccia di Porta Pia il governo dei liberali approvava la cosiddetta "Legge delle Guarentigie". Una legge che, riconoscendo implicitamente che la conquista, senza neppure dichiarazione di guerra, di tutti i territori di uno Stato violava il diritto delle genti, attribuiva un "rimborso" al papa, come sovrano derubato. La somma fu stabilita in una rendita di quasi tre milioni e mezzo di lire-oro: un’enormità, per uno Stato come quello italiano, il cui bilancio era di poche centinaia di milioni di lire. Un’enormità che confermava però quale fosse l’entità della "rapina" perpetrata. Quello delle Guarentigie non era però un trattato accettato dalle due parti, era una legge unilaterale del governo sabaudo: i Papi mai la riconobbero né vollero accettare un centesimo di quella somma vistosa. Per le necessità economiche della Santa Sede preferirono affidarsi alla carità dei fedeli, istituendo l’Obolo di San Pietro.

Solo quasi sei decenni dopo, nel 1929, si giunse ai Patti Lateranensi, che comprendevano un Concordato e un Trattato che regolava anche i rapporti finanziari. Il Trattato ristabiliva il principio di quel "rimborso" per la confisca dello Stato Pontificio e dei beni ecclesiastici che lo stesso governo italiano del 1870 aveva giudicato necessario. Si stabilì così che l’Italia avrebbe versato 750 milioni in contanti e che si sarebbe accollata alcuni oneri come quello di uno stipendio ai sacerdoti "in cura d’anime". Quello stipendio, in parte era fondato sui crediti che la Chiesa vantava verso lo Stato italiano, in parte derivava dalle nuove funzioni pubbliche - come la celebrazione e la registrazione dei matrimoni con rito religioso, aventi però anche validità civile che i Patti attribuivano alla Chiesa. Dunque, le concessioni economiche del 1929, motivo di tanto scandalo per la polemica anticlericale, non erano un "regalo", il frutto di qualche favore "costantiniano", ma la copertura (seppure, solo parziale) di un debito determinato dalle spoliazioni del XIX secolo. È in questa prospettiva storica che andrebbe giudicata la recente revisione dei Patti Lateranensi ad opera del governo non di un democristiano ma di un socialista come Bettino Craxi. In quella revisione, tra l’altro, si supera il concetto, pur del tutto legittimo alla luce del diritto internazionale, di "rimborso" e si instaura quello della contribuzione volontaria della quale lo Stato si limita a fare da esattore. Il famoso "otto per mille", dunque, va inquadrato in una più che secolare vicenda della storia italiana. Ma, questa, chi la conosce più? ("Pensare la storia", San Paolo, Milano 1992)

---------------------
Ά όταν έκτιζαν τα τείχη πώς να μην προσέξω.
Αλλά δεν άκουσα ποτέ κρότον κτιστών ή ήχον.
Ανεπαισθήτως μ' έκλεισαν απο τον κόσμο έξω
(Κ. Καβάφης)
Nuova Discussione
Rispondi
Cerca nel forum

Feed | Forum | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 23:28. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com