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Caro Pino la tua affermazione “La persona deceduta, a causa del rifiuto di una trasfusione, merita ammirazione per aver mantenuto integra la sua fede.”, sarebbe condivisibile, ma c’è un aspetto che ne impedisce la con divisibilità.
L’integralità in questione non è dovuta ad una libera scelta, non è dovuta da una riflessione interiore, ed non è il risultato del suo libero arbitrio, perché se così fosse allora si, che tale persona meriterebbe ammirazione, per la sua fede integra.
Ma come ben sai, e come ben lo sanno molti altri, ciò che può apparire come “ integrità” altro non è che una cieca ubbidienza alle direttive del CD, direttive corroborate secondo il CD dalle scritture, ma che molti TdG, non sanno neanche quali, ciò che il TdG fa è dettato dalla paura, si Pino, dalla paura che il CD ha INCULCATO nella sua mente, dalla paura che se prende una trasfusione “ Geova” lo distruggerà, e non ha nessuna importanza ciò che dice la Bibbia, perché tra essa e lui c’è un isolante chiamato Corpo Direttivo, e ricordi la nuova formula battesimale?, quella che chiede di “Comprendi che la tua dedicazione e il tuo battesimo ti identificano come testimone di Geova associato all'organizzazione diretta dallo spirito di Dio?”.
Quindi tra la persona e Dio c’è “ l’organizzazione”, il TdG non può accedere a Dio se prima non ubbidisce alla sua organizzazione, se la medesima IMPONE il rifiuto ad una trasfusione il TdG NON HA SCELTA, deve ubbidire anche se questo vuol dire perdere la vita.
Quindi la morte di questa persona ( che dispiace in ogni modo) non è dovuta alla sua integrità(e quindi ad una libera scelta), ma bensì alla sua ubbidienza a delle direttive dell’organizzazione. Ciao
Franco
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