Di recente, in vari 3D si è argomentato
circa "inesattezze" interpretative quando la WTS dispensa consigli anzichè divieti espliciti.
Nel periodo in cui studiavo avevo compreso che se la società sconsigliava qualcosa, occorreva evitarla.
Certo, veniva presentata come una scelta di coscienza, ma in realtà i fratelli eseguivano come se fosse un obbligo.
Ora, vorrei sapere da coloro che hanno vissuto da Testimoni, quali erano effettivamente i vincoli del "consiglio"
dal momento che la società li cela dietro a giri di parole:
l'interpretazione è libera o vincolata?
Riporto il sito indicato da Achille come promemoria.
www.infotdgeova.it/storia/tesi10.php
Gabriella Prosperi