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Ecco la differenza!
Tutto quanto finisce in un "peccato" è una violazione della "legge", e per le "trasgressioni" vi sono le "pene".
In genere esiste una sola "pena" = la "morte", ossia la disassociazione.
Quali sono i "peccati"?
Generalmente viene usata, ma non esclusivamente la scrittura di Galati 5:19-21 che dice:
Ora le opere della carne sono manifeste, e sono fornicazione, impurità, condotta dissoluta, idolatria, pratica di spiritismo, inimicizie, contesa, gelosia, accessi d’ira, contenzioni, divisioni, sette, invidie, ubriachezze, gozzoviglie e simili. Circa queste cose vi preavverto, come già vi preavvertii, che quelli che praticano tali cose non erediteranno il regno di Dio
Tutti i "peccati" per i quali la Bibbia specifica "
non erediteranno il regno di Dio", o espressione simile, essi sono peccati per i quali vi è comitato giudiziario e potenziale disassociazione.
Tutti gli altri, sono "principi", per cui non si può formare nessun comitato giudiziario.
Se un "cristiano" non tiene conto dei principi, non è "spirituale", dunque non è di esempio, dunque non può ricevere nessun "privilegio".
Ma a volte, si calca così tanto il "principio", che vengono prese disposizioni contro colui che non li segue, anche se non può essere disassociato, come per esempio il frequentare, fidanzarsi e/o sposare un non-credente.
In casi del genere, e non esclusivamente questo, vi è la "
segnatura", ossia si identifica la persona come non solo non degna di non ricevere privilegi, ma nemmeno di essere frequentata per scopi sociali o ricreativi.
Rimane un "fratello", da frequentare solo per le attività teocratiche, come la predicazione o la preparazione per un'adunanza.
Questo secondo la scrittura di 2 Tess.3:14,15 che dice:
Ma se qualcuno non è ubbidiente alla nostra parola per mezzo di questa lettera, tenetelo segnato, smettete di associarvi con lui, affinché si vergogni. Eppure non lo considerate come un nemico, ma continuate ad ammonirlo come un fratello.
[Modificato da Cerebrale 31/01/2009 09:52]
Nick!
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La dove regna l'impostura, non c'è posto per me ! (Vincenzo Vela)