Esperienza di ERRANNTE

Ho deciso di raccontare la mia storia di militante tra le fila dei Testimoni di Geova, non perchè io voglia distogliere chi attualmente è Testimone di Geova, dal professare con fede la sua religione, (uno dei principi a cui tengo di più, è il rispetto per le idee altrui, di qualsiasi genere esse siano), ne tantomeno stupire i non più Testimoni di Geova, che leggeranno, visto che la mia storia è simile e sicuramente non più tragica di molte altre, esposte nel sito. Ho deciso di farlo semplicemente per condividere la mia esperienza, con chi ad un certo punto si è accorto, o si sta accorgendo di aver dedicato tempo, è perchè no, anche denaro, ad una religione che altro non è che una sorta di prigione psicofisica, da dove se ne può venire fuori solo evadendo. Si cari amici, io credo che questo sia il termine giusto evadere. Qualcuno c'è riuscito al primo colpo, qualcun'altro a più riprese, qualchun'altro ancora ci sta provando. Sapete meglio di me, che i piani per la fuga, sono strettamente personali, difficilmente si può condividerli con qualcuno. Tutti sono possibili traditori: parenti, amici, coniugi, tutti possono vanificare i nostri sforzi affinchè il piano d'evasione riesca.
Ma ritorniamo alla mia storia. Sono sempre stato una persona assetata di conoscenza, ho sempre letto e studiato con attenzione le materie e gli argomenti che mi interessano, vi posso assicurare che ne sono veramente tanti. Uno di essi e sicuramente la religione, ho sempre creduto in Dio, ma mai nelle religioni, ancora adesso credo, ovviamente non più nel dio sanguinario e assetato di vendetta della bibbia, ma questo è un altro argomento!!!
Era il lontano 1984 e come tanti un bel giorno mi incontro con due Testimoni di Geova, erano due donne; parlammo dei soliti argomenti, sapete, quelli che si usano per approcciare, materiale di interesse generale! le due testimoni si accorsero presto che ne sapevo qualcosa di più rispetto alla massa. In effetti io avevo già letto una buona parte della bibbia e anche se non ero particolarmente efferato nella conoscenza della stessa, ne sapevo sicuramente di più di chi usava il testo "sacro" solo come soprammobile. Una di loro tornò a visitarmi la settimana dopo con un pioniere regolare. Dopo i convenevoli, entrammo subito in conversazione, anche questa volta si discusse di tante cose, la mia voglia di sapere e conoscere venne presto allo scoperto, conclusione accettai uno studio bibblico. Tornai a casa e comunicai a mia moglie il tutto, non disse nulla e quando arrivò il giorno dello studio si sedette curiosa con me ad ascoltare le domande e le risposte, che come un fiume in piena correvano veloci. Lo studio fu affidato ad un fratello, che si presentava ogni settimana accompagnato da una sorella, visto che allo studio era presente anche mia moglie. La cosa non dispiaceva ne a me ne a lei, non facevamo niente di male, si studiava la bibbia, si parlava di Dio e di Gesù, della religione in generale, ma sopratutto si avallavano le mie idee riguardanti la religione cattolica, da me vista sempre come pura falsità (non me ne voglia chi crede in essa). Il primo intoppo arrivò subito, chiesi al fratello che mi faceva lo studio, "come mai Adamo ed Eva creati in modo perfetto, caddero in errore?" Qualcosa di perfetto non può sbagliare, altrimenti non può considerarsi tale. Il povero fratello cercò in tutti i modi di spiegarmi le ragioni dell'errore dei nostri primogenitori, ma non ci riusci, tanto che la settimana seguente si presentò con il solito pioniere, che più che risolvermi il dubbio, mi convinse a sorvolare e ad andare avanti. Dopo poco incominciammo a frequentare le adunanze, ricordo che alla prima ero già con la mano alzata. Arrivò il battesimo e per me il progresso fu veloce, i primi privilegi (come li chiamono loro),usciere, addetto alla letteratura e così via fino ad arrivare a servitore di ministero, con incarichi da anziano. Conducevo uno studio di libro il martedi, svolgevo parti nelle adunanze del giovedi e facevo discorsi pubblici, nella mia e in altre congregazioni. Ero molto impegnato, il lavoro e la congregazione prendevano quasi tutto il mio tempo, mia moglie mi sosteneva zelantemente, tutto funzionava alla perfezione, almeno apparentemente. Si perchè odiavo andare in servizio e in tutto quello che facevo non riuscivo a trovare la gioia e la felicità (a parer mio falsa) tanta decantata da altri. Molte volte mi domandavo perchè, visto che facevo tutto con responsabilità e meticolosità. L'unico difetto che trovavo in me spiritualmente parlando, era il mio modo di fare garantista, odiavo il giustizialismo del dio della bibbia e dei testimoni di geova. Incominciai a rendermi conto che mi stavo comportando da meschino, facevo quello che non mi andava di fare. Non potevo parlare, avrei avuto voglia di dire "ma che razza di dio è, chi massacra o comanda di massacrare migliaia di persone e non una volta sola", ma non potevo farlo. Fu a quel punto che incominciai a studiare il mio piano di evasione, dovevo farlo, non potevo più non essere me stesso, ero stufo e disgustato, la mia indole liberale era in pericolo, non ero e non volevo essere come loro.