sapevo che non sono i peccati (piccoli o grandi) da cui ci si purifica in Purgatorio, o meglio dire, "nello stato" del Purgatorio, ma la purificazione riguarda gli insani
attaccamaenti o inclinazioni.
Ogni volta che pecchiamo, il peccato oltre che
ferire o
recidere la nostra comunione con Dio (attuata grazie a Cristo), provoca in noi un'attaccamento ad esso, una inclinazione che ci rende più deboli nei confronti del peccato.
Si tratta di un disordine interiore che permane anche dopo che il nostro peccato è stato perdonato da Dio.
Da tali attaccamenti disordinati ci si libera attraverso una pratica costante delle virtù, attraverso la preghiera e la pratica della penitenza che acquista valore solo in riferimento al sacrificio redentore di Cristo.
Purtroppo è difficile che al momento della morte, il nosto cuore sia completamente rivolto a Dio, in esso permangono attaccamenti al mondo, false sicurezze, attaccamenti insani al denaro, alle comodità, al sesso, all'auto-esaltazione ecc ecc.
Questi attaccamenti impediscono di fatto all'anima (o se preferite all'
IO COSCIENTE) di raggiungere Dio. Un impedimento che provoca grandissime sofferenze; l'anima percepisce la presenza di Dio, ne percepisce l'Amore ineffabile, è lì proprio dietro l'angolo, ma è impedita dall'abbracciarlo. Tanto più forte è l'amore percepito, tanto più forte la sofferenza per la
separazione, sofferenza che in virtù di quella redentiva di Cristo, finisce col purificarla liberando l'anima da tutto ciò che è contrario all'Amore.
Il peccato è perdonato in vita, ma le conseguenze del peccato permangono anche dopo morte (per i più, se non hanno vissuto una vita all'insegna dell'amore di Dio).
[Modificato da predestinato74 09/01/2009 10:13]
"Darò loro un cuore nuovo e uno spirito nuovo metterò dentro di loro."
"Formatevi un cuore nuovo e uno spirito nuovo."
Ezechiele