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IL PURGATORIO.. Dove, Come, Quando alla luce delle scritture.

Ultimo Aggiornamento: 06/03/2009 21:19
08/01/2009 18:54
 
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http://apologetica.altervista.org/purgatorio.htm
http://apologetica.altervista.org/cosa_dice_antico_test.htm

apologetica.altervista.org/cosa_dice_nuovo_test.htm


Esiste il Purgatorio? Naturalmente! Le ragioni di tanta certezza non risiedono solamente nella fede, ma anche nell'approfondito studio della Scrittura e dei testi dei Santi Padri che la tradizione della nostra Chiesa Cattolica ci ha donato. Attraverso alcuni dei più significativi brani della Parola e ripercorrendo le più importanti tappe storiche desideriamo portarvi alla nostra medesima certezza. Il Purgatorio esiste e ve lo dimostriamo!

In molti si sono cimentati nel cercare di dare una spiegazione definitiva all’interrogativo circa l’esistenza del Purgatorio che, per noi cattolici, è una profonda e ben salda verità di Fede. Molti però non accettano l'idea di una purficazione dopo la morte, credendola una tradizione puramente umana e creata di recente. Persino alcuni storici di prestigio ritengono che la dottrina del Purgatorio sia stata inventata dalla Chiesa medievale. Secondo tali personaggi quindi nessuno avrebbe mai parlato prima di questa realtà ultraterrena. Dimostreremo che non è così. Anche qualche giornalista è di questo parere. Su un articolo del Corriere della Sera del 1 agosto 1999 si legge che il Purgatorio è nato con il MedioEvo. Dall'assurdità e dalla completa infondatezza di queste affermazioni nasce l’esigenza di difendere la verità sul Purgatorio. Innanzitutto che cos'è il Purgatorio per noi Cristiani? Acoltiamo ciò che dice il Catechismo della Chiesa Cattolica. Chiunque fosse interessato ad approfondire ulterioremente questo tema, potrà farlo consultando l'approfondimento sul Purgatorio presente nella sezione teologica del sito.

Che cos’è il Purgatorio?

Il Catechismo della Chiesa Cattolica (1030-1032) dice

1030 Coloro che muoiono nella grazia e nell'amicizia di Dio, ma sono imperfettamente purificati, sebbene siano certi della loro salvezza eterna, vengono però sottoposti, dopo la loro morte, ad una purificazione, al fine di ottenere la santità necessaria per entrare nella gioia del cielo.
1031 La Chiesa chiama purgatorio questa purificazione finale degli eletti, che è tutt'altra cosa dal castigo dei dannati. La Chiesa ha formulato la dottrina della fede relativa al purgatorio soprattutto nei Concili di Firenze (621) e di Trento. (622) La Tradizione della Chiesa, rifacendosi a certi passi della Scrittura, (623) parla di un fuoco purificatore:
« Per quanto riguarda alcune colpe leggere, si deve credere che c'è, prima del giudizio, un fuoco purificatore; infatti colui che è la Verità afferma che, se qualcuno pronuncia una bestemmia contro lo Spirito Santo, non gli sarà perdonata né in questo secolo, né in quello futuro (Mt 12,32). Da questa affermazione si deduce che certe colpe possono essere rimesse in questo secolo, ma certe altre nel secolo futuro ». (624)
1032 Questo insegnamento poggia anche sulla pratica della preghiera per i defunti di cui la Sacra Scrittura già parla: « Perciò [Giuda Maccabeo] fece offrire il sacrificio espiatorio per i morti, perché fossero assolti dal peccato » (2 Mac 12,45). Fin dai primi tempi, la Chiesa ha onorato la memoria dei defunti e ha offerto per loro suffragi, in particolare il sacrificio eucaristico, (625) affinché, purificati, possano giungere alla visione beatifica di Dio. La Chiesa raccomanda anche le elemosine, le indulgenze e le opere di penitenza a favore dei defunti:
« Rechiamo loro soccorso e commemoriamoli. Se i figli di Giobbe sono stati purificati dal sacrificio del loro padre, (626) perché dovremmo dubitare che le nostre offerte per i morti portino loro qualche consolazione? [...] Non esitiamo a soccorrere coloro che sono morti e ad offrire per loro le nostre preghiere ». (627)

cosa dice l'antico testamento?


Abbiamo deciso di iniziare la nostra spiegazione apologetica riguardante il Purgatorio a partire dall’analisi di alcuni brani dell’Antico e del Nuovo Testamento proprio perché la dottrina sul Purgatorio nasce, come vedremo, all’interno della Sacra Scrittura e sebbene in molti si rifiutino di accettare questa verità essa è ben illustrata nella Parola di Dio!

Vi proponiamo la bellissima spiegazione data dal noto apologeta e direttore della rivista “Il Timone” Giampaolo Barra, nel corso di una delle sue seguitissime trasmissioni di Apologetica su Radio Maria.

Nell’Antico Testamento è di fondamentale importanza il capitolo 12 del secondo libro dei Maccabei, specialmente i versetti 43-46. Qui si narra di un episodio veramente significativo. Giuda Maccabeo, dopo avere vinto una decisiva battaglia per la nobile causa dell’indipendenza degli Ebrei, si reca sul campo di combattimento per seppellire i caduti. Si accorge che sotto la tunica di ciascun caduto vi erano oggetti idolatrici, oggetti dedicati agli idoli pagani e Giuda Maccabeo capisce, in quel momento, il perché questi soldati erano morti.
Dio li aveva puniti per questo grave peccato.

Cosa ci racconta la Bibbia?
Ci racconta che Giuda Maccabeo prega e fa pregare il popolo di Israele perché Dio perdoni il peccato commesso da questi soldati. Erano morti combattendo per una nobile causa, erano morti con “sentimenti di pietà” (lo dice il racconto biblico) e Giuda Maccabeo fa innalzare preghiere a Dio per i defunti. Questa è la prova che si credeva nella possibilità che i peccati dei defunti fossero perdonati, rimessi.

Si legge ancora nel racconto biblico Giuda Maccabeo fece una colletta e la “inviò a Gerusalemme perché fosse offerto un sacrificio espiatorio” e la Bibbia dice che agì “in modo molto buono e nobile, suggerito dal pensiero della Risurrezione. Perché se non avesse avuta ferma fiducia che i caduti sarebbero risuscitati, sarebbe stato superfluo e vano pregare per i morti. Ma se egli considerava la magnifica ricompensa riservata a coloro che si addormentavano nella morte con sentimenti di pietà, la sua considerazione era santa e devota. Perciò egli fece offrire il sacrificio espiatorio per i morti, perché fossero assolti dal peccato” (2 Mac 12,43-45).
Dunque, ricaviamo subito un primo insegnamento. Quanto noi cattolici preghiamo per le anime dei nostri defunti siamo in perfetta sintonia, in perfetto accordo con quanto è insegnato nella Parola di Dio, fin dall’Antico Testamento. Facciamo un’opera “buona e nobile”, facciamo un’opera “santa e devota” quando preghiamo per i nostri defunti, proprio come ha fatto Giuda Maccabeo.

cosa dice il nuovo testamento?

Il Nuovo Testamento presenta ben tre brani significativi. Vi proponiamo (come abbiamo già fatto per l'Antico Testamento) la bellissima spiegazione data dal noto apologeta e direttore della rivista “Il Timone” Giampaolo Barra, nel corso di una delle sue seguitissime trasmissioni di Apologetica su Radio Maria.
Ricordiamo brevemente tre passi del Nuovo Testamento che alludono abbastanza chiaramente al Purgatorio.

Il primo lo troviamo nel Vangelo di san Matteo. Ascoltiamolo:
“Mettiti presto d’accordo con il tuo avversario, perché l’avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia e tu venga gettato in prigione. In verità ti dico: non uscirai di là finché tu non abbia pagato fino all’ultimo spicciolo” (5,25-26)

Questo brano del vangelo di san Matteo è interessantissimo. Lasciamo agli esegeti il compito di approfondire il significato di questo passo, ma facciamo solo una considerazione. Delle due l’una: o Gesù, quando parla di questa prigione, intende una prigione terrena, come quelle che ci sono sulla terra (e allora, spiace dirlo, si è sbagliato: pensate a quanti esempi, soprattutto nella nostra Italia, si possono fare di persone che escono di prigione senza aver scontato tutta la pena), oppure Gesù parlava di una “prigione” non terrestre, prigione dove si sconta – quindi si purga – fino all’ultimo spicciolo, infallibilmente. E questa prigione dove, chi lo merita, sconta fino all’ultimo spicciolo è il Purgatorio.


Il secondo passo lo troviamo sempre nel Vangelo di san Matteo:
“Perciò io vi dico: qualunque peccato e bestemmia sarà perdonata agli uomini, ma la bestemmia contro lo Spirito non sarà perdonata. A chiunque parlerà male del Figlio dell’uomo sarà perdonato; ma la bestemmia contro lo spirito non sarà perdonata né in questo secolo né in quello futuro” (12, 31-32)

Sant’Agostino, san Gregorio Magno e san Bernardo hanno visto in questo passo evangelico la chiara allusione alla possibilità che alcuni peccati, meno gravi della bestemmia contro lo Spirito, siano perdonati nella vita futura, quindi dopo una purificazione.

Ma il brano più importante viene da san Paolo. Ascoltiamo attentamente quanto l’Apostolo delle genti scrive nella sua prima Lettera ai Corinti:

“Secondo la grazia di Dio che mi è stata data, come un sapiente architetto io ho posto il fondamento; un altro poi vi costruisce sopra. Ma ciascuno stia attento come costruisce. Infatti nessuno può porre un fondamento diverso da quello che già vi si trova, che è Gesù Cristo. E se, sopra questo fondamento, si costruisce con oro, argento, pietre preziose, legno, fieno, paglia, l’opera di ciascuno sarà ben visibile: la farà conoscere quel giorno che si manifesterà col fuoco, e il fuoco proverà la qualità dell’opera di ciascuno. Se l’opera che uno costruì sul fondamento resisterà, costui ne riceverà una ricompensa; ma se l’opera finirà bruciata, sarà punito; tuttavia egli si salverà, però come attraverso il fuoco” (1 Cor 3,10-17)

Anche per questo brano di san Paolo lasciamo il compito agli esegeti di spiegarci bene ogni particolare. Ma a noi resta un dato di fatto: san Paolo insegna che l’opera di quelli che hanno costruito la loro vita sul fondamento Gesù Cristo verrà provata, verrà giudicata. Se, nonostante abbiamo costruito meritoriamente su Gesù Cristo , l’opera verrà trovata imperfetta, costoro verranno puniti, ma non per sempre: si salveranno, però dopo essere passati per il fuoco purificatore.
Bene: questo è il Purgatorio.
Vedete bene che la credenza nella esistenza del Purgatorio è fondata biblicamente. La credenze nella possibilità di scontare i propri peccati in Purgatorio è credenza fondata biblicamente. Credere che è necessario pregare per le anime del Purgatorio ha fondamento biblico.
Noi cattolici possiamo dunque stare tranquilli. La nostra fede è pienamente conforme all’insegnamento biblico.

[Modificato da Bicchiere mezzo pieno 08/01/2009 18:56]
La verità non è qualcosa di statico ma è basata su una conoscenza progressiva, in grado di mettere in discussione anche i precedenti concetti raggiunti usando il modello del metodo scientifico
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