23/11/2008 23:24 |
|
| | | Post: 1.431
| Registrato il: 26/06/2006
| Utente Veteran | | OFFLINE |
|
brunodb2, 23/11/2008 21.39:
A parte il significato per i credenti, il crocifisso è simbolo della civiltà e della cultura cristiana nella sua radice storica, come valore universale indipendente da un a specifica confessione religiosa ed ecco perché ho chiesto e ottenuto che in 16 delle 22 classi della mia scuola venissero riappesi i crocifissi in classe.
" Viv a i crocifissi, viva l'Italia
Bruno
Vivia l'Italia!
Per i crocifissi tuttavia (non avertene a male) avrei delle riserve, e non perchè il crocifisso non abbia finito col tempo, col divenire anche un simbolo culturale, ma perchè non è esclusivamente questo, è in misura prevalente espressione di una ben precisa confessione religiosa; non è possibile separare il suo significato religioso da quello culturale, e non è pure possibile innalzarlo a simbolo della nostra identità nazionale. C'è stato un tempo (un passato non troppo remoto) in cui in nome di quella croce, gli ebrei, sono stati perseguitati e segregati proprio nel momento in cui diedero un contributo notevole ( la loro vita e il loro beni ) alle vicende risorgimentali che condussero l'Italia all'unificazione e all'indipendenza. Il Regno di Sardegna ha avuto il merito di avere concesso per primo l’emancipazione agli ebrei d’Italia, ed averlo esteso nelle varie regioni italiane con relativi decreti ma, a Roma, presso lo Stato Pontificio, le condizioni degli ebrei continuarono ad essere sempre gravi e pietose, anche dopo la costituzione del Regno d’Italia. Solo quando Roma sarà annessa al Regno d’Italia, un decreto reale abolirà tutte le differenze religiose e, finalmente gli ebrei romani potranno essere riconosciuti cittadini italiani al pari di tutti gli altri.
Viva l'Italia e il tricolore!
Io non sono affatto favorevole alla rimozione dei crocifissi a suon di decreti e sentenze poichè ritengo che essi vadano rimossi progressivamente e senza clamore, dalle generazioni che verrano, le quali avranno una consapevolezza maggiore di ciò che implica il vivere in un Paese laico, pluralista e multiculturale; un Paese in cui la rimozione di questo simbolo religioso, non verrà vissuto come un rinnegamento di noi stessi, della nostra identità culturale, e della nostra storia. La mia italianità, la mia identità, resta inscritta in me, per la mia capacità di rielaborare ciò che mi è stato trasmesso dalla educazione ricevuta in famiglia (che non è stata religiosa, nè cristiana) confrontandomi con altri italiani appartenenti a fedi e ideologie differenti. Ho rinunciato alla mia identità culturale solo perchè preferisco che il crocifisso continui a trovar posto nei luoghi di preghiera, e in spazi di vita privata, piuttosto che in una scuola pubblica (casa di tutti gli italiani, atei, credenti, ebrei e musulmani?). Quale parte della mia identità culturale avrei rinnegato con questa mia preferenza?
[Modificato da Topsy 23/11/2008 23:27] |
|
|