Un conto è essere contro l'aborto.
Un conto cercare di vietarlo agli altri.
Sono invece due cose che si implicano a vicenda. Se uno è contro l'aborto è perché crede che il bambino in grembo sia già una persona, e che dunque non può essere giustificata la soppressione esattamente come è vitato l'omicidio di un neonato o di una persona di 30 anni. Ergo per l'antiabortista colui che vuole abortire non sta scegliendo qualcosa per se medesimo, bensì sta sopprimendo la vita di qualcun'altro. Per dirlo in altri termini lo slogan delle femministe "l'utero è mio e me lo gestisco io" non vuol dire nulla, perchè l'utero sarà pure loro ma quallo che c'è dentro no, in quanto è solo un'altra persona ospitata. Ergo si capisce perché l'antiabortista vuole negare anche agli altri di abortire, e la tua frase suona alle nostre orecchie assurda come "un conto è essere contro l'omicidio, altro invece è che tu proibisca a me di uccidere". Si tratta solo di stabibilire se il feto sia persona, o se invece questa legge proaborto sia passata unicamente perché quelli che ci rimettono la pelle, a differenza delle donne, non possono difendersi, e dunque ci vuole qualcuno che che parli in loro difesa.
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Ά όταν έκτιζαν τα τείχη πώς να μην προσέξω.
Αλλά δεν άκουσα ποτέ κρότον κτιστών ή ήχον.
Ανεπαισθήτως μ' έκλεισαν απο τον κόσμο έξω
(Κ. Καβάφης)