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eluana ce l'ha fatta

Ultimo Aggiornamento: 09/02/2009 17:20
15/11/2008 12:48
 
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Sul discorso che tu hai fatto non ho nulla da eccepire, ma di fatto il testamento biologico va fatto con la testa, va meditato e ponderato, non va preso sottogamba...

Il problema non è se è giusto o no il testamento biologico, il problema è la superficialità umana, perche se io faccio scrivere per filo e per segno 20 pagine di dichiarazioni volontarie in cui ipotizzo i vari casi che si possono verificare, sarò sicuramente più tutelato rispetto ad un povero superficialotto che con una singola decisione dice NO ALLA TRASFUSIONE DI SANGUE e basta....o casi simili......del tipo se sto cosi staccate le macchine......

sarano problemi suoi.....

Ma questo non impedisce ad una persona matura ed accorta e soprattutto aiutata da esperti, di fare un testamento per far fronte alle varie evenienze.....

e perchè no, io ci includerei un aiuto alla morte......

certe cose importanti vanno prese seriamente, perche poi sono dolori....
[Modificato da Deliverance1979 15/11/2008 12:50]
15/11/2008 15:19
 
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Puoi meditare quanto vuoi, ma prospettarsi una cosa non è la stessa cosa che trovartici dentro. C'è una distanza tra quello che una persona si immagina, e quello che poi potrà fare. I TdG non sono affatto superficiali quando dicono che rifiuteranno una trasfusione, è una posizione che hanno meditato e vagliato. Il problema è: la rispetterebbero davvero, nel momento in cui si trovino in pericolo di morire, anche a costo della vita, sebbene intellettualmente la mente dice loro che è peccato?

Ad maiora
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15/11/2008 16:40
 
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Pur difendendo la vita non posso fare a meno di pensare che...

Lo Stato, nell'ambito delle sue prerogative, sul terreno che è di sua esclusiva competenza e di fronte a fatti che non sono più così tanto isolati, deve pur trovare degli stumenti idonei per regolarli (il giudizio di moralità o amoralità dei suoi atti non inficia l'essenza stesso dello Stato) tra questi, a torto o a ragione, ne ha individuato uno: il testamento biologico (pur non entrando nel merito). Se si dovessero accogliere affermazioni come quelle espresse da POLYMETIS:

"se anche ci fosse una dichiarazione di Eluana, scritta di suo pugno, sul fatto che qualora si fosse trovata in questa situazione, avrebbe voluto morire, sarebbe del tutto irrilevante. Perché? Perché la volontà di fare qualcosa dev’essere espressa nel momento in cui c’è da prendere la decisione, non anni prima, e per un banalissimo motivo: prospettarsi una situazione con la mente e trovarvisi all’interno sono due condizioni profondamente diverse".

...Allora, si può anche chiudere "baracca e burattini" e buonanotte ad ogni confronto! Perché, a questo punto, mi si deve spiegare chi sia così tempestivo che, pur trovandosi nella situazione come quella di Eluana, abbia la straordinaria capacità di riuscire a vergare su carta o registrare su nastro le disposizioni circa la propria volontà di lasciare questa terra. O chi, trovandosi in stato terminale e squassato dagli spasmi, abbia la forza di fare ciò. [SM=x570868]

Credo sia naturale che sulla materia (a torto o a ragione) si pensi in anticipo...ed anche con molto anticipo; certo, ci sono state e ci saranno sempre persone che affermano, in tempi non sospetti, di porre in essere un dato comportamento in determinate circostanze e che poi, all'atto pratico, fanno marcia indietro. Ma ci sono state (e ci sono) anche persone che (testardamente o consapevolmente?) hanno mantenuto (e mantengono) le loro convinzioni fino all'ultimo, come Welby, per esempio. Salvo dargli addosso successivamente [SM=g27816] a cominciare dai soliti "ben pensanti" che gli hanno lanciato feroci giudizi e sprezzanti invettive ritenendolo ai loro occhi un impenitente suicida che non meritava neanche un funerale da "cristiano" dimenticando, la stessa gerarchia cattolica, che nemmeno Giuda, è stato dichiarato ufficialmente "dannato", sebbene suicida. La Chiesa non poteva farlo e non può tutt’ora; essa ha a disposizione i criteri e i parametri per poter elevare agli onori degli altari figure che si sono particolarmente distinte nella difesa e nella testimonianza della fede cattolica. Eppure, in più di 2000 anni non è mai stato dichiarato "dannato" nessuno; il motivo è più che ovvio: perchè la Chiesa (rappresentata dalla sua gerarchia) non può essere sicura che chi si trovi in stato di peccato non si sia ravveduto, in seguito o sia stato illuminato dalla Grazia proprio negli ultimissimi istanti di vita. [SM=g1543784]

Inoltre, se si dovesse accogliere in assoluto le parole di POLYMETIS, allora anche altre espressioni di volontà, per quanto dirette al bene, rischiano di essere disattese; penso, ad esempio, a quanti sono iscritti all'AIDO - Associazione Italiana Donatori Organi - i quali, con evidente anticipo sulle loro previsioni di vita, dispongono che al momento del trapasso siano espiantati loro gli organi. Ma chi ci assicura che gli stessi, in seguito ad un incidente stradale o nei loro ultimi istanti di vita non si siano rimangiati quanto sottoscritto a suo tempo? Chiunque potrebbe sostenere, a cominciare dai loro cari, che la volontà degli associati non è da prendere in considerazione perché, alla fine, è sempre fatta salva la possibilità di cambiare idea... [SM=g1543783]

Ripeto, sono per la vita e per la sua incommensurabile importanza e preziosità, in qualunque stadio si manifesti e in qualunque condizioni essa si esprima! Ma credo anche che la Chiesa nelle sue dichiarazioni ufficiali piuttosto che bollare con roboanti giudizi di merito determinati comportamenti, presi certo non alla leggera e posti in essere a seguito di un retroterra di sofferenza, di dolore, di sconforto, di senso di nullità (ma anche nel caso fossero scientificamente calcolati), dovrebbe stringersi intorno ai familiari di Eluana, far sentire la sua partecipazione alle loro sofferenze. Questo non assicura un diverso esito, ma almeno mostrerebbe il volto compassionevole di una Madre che, nonostante i dispiaceri che gli arrecano i suoi numerosi figli, non si sottrae ad amarli ugualmente. La parola ultima non la danno i preti, i vescovi, i cardinali o il papa, ma la propria coscienza. Del resto, ogni volta che la Chiesa, per compensare l'incapacità di fare breccia nella società attraverso la sua dottrina, si è rivolta al "braccio secolare" anche quando ha vinto, ha brillantemente perso!!!! [SM=x570876]

L’unica cosa che contesto al padre di Eluana, in presenza di una sovraesposizione pubblica di un fatto privato che ha scosso le coscienza di molti, è che pur di fronte a persone che accetterebbero volentieri di assistere la figlia con amore e dedizione senza nulla a pretendere, dimostrando con questo che lui e la sua famiglia non sono lasciati soli né dal punto di vista umano né da quello assistenziale e infrastrutturale, ritenga sia più vincolante per lui una promessa piuttosto che una...promessa di vita! [SM=x570888]


Un fraterno saluto. [SM=x570892]

Freddie
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Risplenda su di noi, Signore, la luce del tuo volto. Il tuo volto, Signore, io cerco.
[Modificato da !Freddie! 15/11/2008 17:10]
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“.Allora, si può anche chiudere "baracca e burattini" e buonanotte ad ogni confronto! Perché, a questo punto, mi si deve spiegare chi sia così tempestivo che, pur trovandosi nella situazione come quella di Eluana, abbia la straordinaria capacità di riuscire a vergare su carta o registrare su nastro le disposizioni circa la propria volontà di lasciare questa terra. O chi, trovandosi in stato terminale e squassato dagli spasmi, abbia la forza di fare ciò”



Questo in che modo confuterebbe il mio ragionamento? Tu dici che probabilmente sarebbe impossibile dare delle volontà attuali, ma non questo non confuta la mia argomentazione in base alla quale le volontà debbano essere attuali perché prospettarsi una situazione non è viverla. Ergo, la tua osservazione, cioè che dare le proprie volontà spesso è impossibile, serve solo a farci concludere che, in fine di vita esattamente come durante il corso normale della propria esistenza, qualsiasi testamento biologico è impossibile.


a quanti sono iscritti all'AIDO - Associazione Italiana Donatori Organi - i quali, con evidente anticipo sulle loro previsioni di vita, dispongono che al momento del trapasso siano espiantati loro gli organi. Ma chi ci assicura che gli stessi, in seguito ad un incidente stradale o nei loro ultimi istanti di vita non si siano rimangiati quanto sottoscritto a suo tempo?



Il parallelo è debole. Nel caso da me prospettato si richiede che le volontà espresse siano attuali perché la persona è ancora viva e dunque perderebbe la vita qualora si eseguissero le sue volontà di staccare la spina. Nel caso di un trapianto di organi invece il donatore è già morto, non c’è più l’interesse della sua vita da tutelare, quello che nel caso da me prospettato richiedeva che il consenso fosse attuale.
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quello che mi fa rabbia è che in tv, quando si parla di pro-eutanasia o contro, si parla automaticamente di cattolici e laici intendendo per cattolici coloro che sono contrari all'Eutanasia e laici coloro che sono favorevoli.

ma come? la questione non era sul livello della legge naturale?
se si, allora anche i laici saranno divisi tra loro in pro e contro.
Ma dove sono? Chi sono? sembra non esistano ad ascoltare la tv.
I contrari sarebbero solo i fondamentalisti cattolici!

sarebbe bello se i laici contrari all'Eutanasia si coagulassero in associazioni per far sentire forte la loro voce e far capire così che la questione non è prettamente religiosa, ma riguarda la razionalità.

Laici, fatevi avanti!!!! (se ci siete [SM=x570868] )






"Darò loro un cuore nuovo e uno spirito nuovo metterò dentro di loro."
"Formatevi un cuore nuovo e uno spirito nuovo."

Ezechiele



15/11/2008 18:14
 
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Dieci Motivi, non confessionali, per dire no all'Eutanasia:
(cliccare sul teschio)








ma si torna sempre daccapo, esistono laici "purosangue" che la pensano così? o solo chi soffre della malattia chiamata "Fede" ?
[Modificato da predestinato74 15/11/2008 18:15]






"Darò loro un cuore nuovo e uno spirito nuovo metterò dentro di loro."
"Formatevi un cuore nuovo e uno spirito nuovo."

Ezechiele



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Qualche considerazione...

a quanti sono iscritti all'AIDO - Associazione Italiana Donatori Organi - i quali, con evidente anticipo sulle loro previsioni di vita, dispongono che al momento del trapasso siano espiantati loro gli organi. Ma chi ci assicura che gli stessi, in seguito ad un incidente stradale o nei loro ultimi istanti di vita non si siano rimangiati quanto sottoscritto a suo tempo?

Il parallelo è debole. Nel caso da me prospettato si richiede che le volontà espresse siano attuali perché la persona è ancora viva e dunque perderebbe la vita qualora si eseguissero le sue volontà di staccare la spina. Nel caso di un trapianto di organi invece il donatore è già morto, non c’è più l’interesse della sua vita da tutelare, quello che nel caso da me prospettato richiedeva che il consenso fosse attuale.


Carissimo POLYMETIS, al solito i tuoi interventi sono motivi di ulteriore riflessione. La sfumatura che hai evidenziato non fa una grinza sebbene il mio accento era rivolto piuttosto alla manifestazione della volontà, al valore ad essa attribuito e alla sua attuazione sic et sempliciter. In altri termini, ritengo che uno dei nodi da sciogliere (in un futuro dibattito) sia proprio questo. La volontà espressa dal socio AIDO, nonostante sia stata manifestata in epoca più o meno remota dall’evento luttuoso (e, quindi, quando il soggetto è ancora in vita) trova soddisfazione, ha valore. Non accade lo stesso per chi, disgraziatamente, si trova nelle condizioni di Eluana pur avendo espresso una propria volontà in tempi più o meno remoti e godeva di ottima salute. Se vogliamo tener conto del contesto in cui le due volontà insistono perché siano rese eseguibili, si può osservare che la seconda è accolta in quanto il soggetto è già morto, mentre la prima comporta necessariamente la morte di quest’ultimo se venisse soddisfatta.
C’è da osservare anche che l’espianto di organi non sempre avviene “da morto”; è notizia recente di una ragazza che vive grazie al trapianto di rene donato dalla stessa madre (ancora vivente). Mi si potrà obiettare che una persona può vivere (più o meno) tranquillamente anche con un solo rene, ma questo non esclude i rischi di un’operazione che potrebbe mettere in pericolo la vita del donatore (le pagine dei giornali hanno registrato non pochi morti anche per una semplice tonsillectomia). Inoltre, nessuno può impedire che la stessa o altri possano manifestare tale desiderio anche molto prima che si verifichi l’evento scatenante. [SM=g27829]

Voglio estremizzare ancora un po’: se il fatto di donare un rene non provoca particolare scalpore nell’opinione pubblica, ma suscita addirittura ammirazione (visto anche la nobiltà e gratuità del gesto), cosa impedirebbe a qualcuno di mettere in conto la perdita di un occhio per donare la cornea? Anche questa persona continuerebbe a vivere e a vedere...con un occhio solo! Cosa le impedirebbe di esprimere una volontà in tal senso e in tempi non sospetti? Certo, esteticamente il risultato finale non è il massimo, ma è il prezzo da pagare perché sia adempiuta la propria volontà...ma tali esempi non coinvolgono solo gli organi cosiddetti “doppi”; noi tutti abbiamo un solo fegato, come si sa; è noto pure che il fegato ha una proprietà: quello di “rigenerarsi”. In altre parole, non solo è possibile vivere con una parte di esso, ma la parte mancante si ricostituisce. Ora, si consideri il caso di chi vuole donare parte del proprio fegato fin da oggi per future emergenze: verrebbe data attuazione alla sua volontà nonostante le numerose incognite legate ad una tale operazione e le possibili conseguenze, certo non indifferenti e forse anche fatali, sulla sua vita?... [SM=x570868] Ai posteri l’ardua sentenza!?!?

Con l’occasione, rispondo anche a PREDESTINATO74.

Ho letto i dieci motivi non confessionali sul link da te indicato e devo dire che mi ci ritrovo in pieno. Ma ogni tanto mi capita di fare anche un po’ “l’avvocato del diavolo” (ne sa qualcosa il mio parroco) non tanto per spirito polemico quanto per mettere meglio a fuoco e da altre angolazioni il problema in questione e trarne ulteriori elementi di riflessione al fine di arrivare ad una personale opinione.


Il primo e più importante motivo è che la vita è un diritto indisponibile, anzi il più importante fra tutti i diritti indisponibili. Ciò significa che non solo non si può decidere della vita di un altro uomo innocente, ma nemmeno è lecito disporre della propria.

Ecco, su questo punto – anzi, su questa specifica affermazione da me sottolineata - avrei qualcosa da ridire. Fermo restando l’alto valore della vita, la sua fondamentale importanza, la sua intrinseca indisponibilità, non sempre essa può essere elevata a valore assoluto, a diritto indisponibile; vi sono casi in cui è necessariamente relativizzata. A tale proposito riporto due esempi: uno di natura ecclesiale, l’altro più specificamente (anche se non solo) laico. Riguardo al primo esempio, se la vita fosse sempre e comunque un valore assoluto, allora non avrebbe senso la venerazione che la Chiesa ha per i martiri; per coloro, cioè, che hanno dato la vita per difendere e testimoniare la propria fede! Il loro è stato un gesto libero, volontario, cosciente; il fatto che la si sia persa per Cristo non toglie che in un dato e preciso momento storico per qualcuno la propria esistenza non sia stata considerata più un valore indisponibile. E’ pur vero che l’amore può avere come estrema conseguenza anche la morte (ce lo ha insegnato il Maestro dalla croce), ma questa non è un traguardo obbligato! Pur assicurando la salvezza della vita a coloro che l’avrebbero persa (non solo in senso letterale), Gesù non ha mai istigato al martirio! [SM=g1537196]

L’altro esempio ci è offerto da coloro che per salvare una vita mettono in pericolo, e a volte perdono, la propria; penso a chi si è gettato in mare per salvare un bagnante in pericolo morendo nel tentativo di salvarlo o dopo esserci riuscito; come non ricordare i valorosi pompieri e poliziotti sepolti dal crollo delle Twin Towers a New York (e non credo proprio abbiano sacrificato le loro vite unicamente per la paga o perché quello era il loro mestiere); ripenso a quel ragazzo che nella tragedia del tunnel del Monte Bianco si è gettato a più riprese nella galleria invasa dal micidiale fumo dell’incendio scoppiato a seguito dell’incidente tra un camion e alcune auto per salvare degli automobilisti intrappolati e con scarse speranze di restare vivi. Ne ha salvati diversi prima di scomparire per sempre nel budello oscuro nel tentativo di portarne fuori altri. Se questi avesse considerato la sua vita un bene indisponibile in senso assoluto credo che a tutt’oggi il numero delle vittime di quella tragedia dovrebbe essere ritoccato in eccesso perché quei sopravvissuti sarebbero tutti morti!!!!!!! [SM=x570888]


Un fraterno saluto. [SM=x570892]


Freddie
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Ancora per POLYMETIS...



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“.Allora, si può anche chiudere "baracca e burattini" e buonanotte ad ogni confronto! Perché, a questo punto, mi si deve spiegare chi sia così tempestivo che, pur trovandosi nella situazione come quella di Eluana, abbia la straordinaria capacità di riuscire a vergare su carta o registrare su nastro le disposizioni circa la propria volontà di lasciare questa terra. O chi, trovandosi in stato terminale e squassato dagli spasmi, abbia la forza di fare ciò”--------------------------------------------------------------------------------



Questo in che modo confuterebbe il mio ragionamento? Tu dici che probabilmente sarebbe impossibile dare delle volontà attuali, ma non questo non confuta la mia argomentazione in base alla quale le volontà debbano essere attuali perché prospettarsi una situazione non è viverla. Ergo, la tua osservazione, cioè che dare le proprie volontà spesso è impossibile, serve solo a farci concludere che, in fine di vita esattamente come durante il corso normale della propria esistenza, qualsiasi testamento biologico è impossibile.


Carissimo POLYMETIS,
non intendevo confutare la tua argomentazione. Solamente, ritenevo che partendo dalle tue premesse (troppo estreme, a mio avviso) allora è possibile fin da ora mettere in soffitta eventuali Forum, Commissioni Parlamentari, dibattiti, convegni, relazioni mediche, Protocolli etico morali riguardanti la questione. Era questo il senso del mio (mica tanto) paradossale esempio. [SM=g1543794]

Ogni confronto sarebbe privo di senso già in partenza, ma lo Stato è comunque chiamato a dare una risposta...anche se questa non dovesse trovare accoglimento presso coloro che si battono "onestamente" perchè convinti della sacralità della vita umana senza cavalcare l'onda delle contrastanti emozioni o porsi sotto i riflettori alla ricerca di discutibili consensi.

Un fraterno saluto. [SM=x570892]


Freddie
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Ma scusa, poly, la stessa cosa che tu dici del testamento biologico o eutanasia la possiamo capovolgere al contrario....di uno che vrrebbe morire e subito ma che non può dirlo e sta lì con i medici che gli prolungano l'agonia stile psicopatici sadici.......perche anche loro poverelli non sanno ciò che il paziente vuole realmente.....

Le situazioni paradossali e le esperienzecosi ne troviamo a migliaia sia di chi voleva morire e non l'ha fatto, sia di chi non voleva morire e l'ha fatta finita...

La cosa triste del mondo cattolico o pro vita è che utilizza i classici metodi di coercizione tanto cari ai TDG (o forse i TDG hanno copiato)

Cioè ti sparano l'esperienza strappalacrime che interessa a loro per dire che l'attaccamento alla vita è giusto, l'eutanasia è sbagliata e quant'altro....è molto trash come argomentare.......

Perchè alla fine obbligano pilitici, politicanti e la massa popolare a fare quello che dicono loro, non a fare come ognuno meglio crede e nel caso sia un cattolico devoto si possa comportare secondo vangelo e non secondo coscienza personle...

Per evitare che qualcuno cada in tentazione eliminiamo le opzioni per tutti, credenti e non.....

Pure il Re saul si è fatto uccidere dal suo servitore per non cadere in mano ai Filisdei.......

Inoltre se sul tuo testamento biologico ponderi delle fanta illusioni perche ci credi fermamente, quelli saranno problemi di chi lo fa....
se io ti dico buttati dal 30° piano perche Dio ti salverà ed invece ti schianti al suolo, il problema è di chi catalizza azioni e corrispettive conseguenze reali al fantastico mondo del'irreale..... [SM=x570864]

Ma non possiamo pagare tutti per la coscenza del singolo
[Modificato da Deliverance1979 16/11/2008 10:31]
16/11/2008 12:35
 
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Re:
filippo65, 13/11/2008 19.21:

Carissimo elghorn84,
credo che più che a persone come te,
la fede dovresti chiederla a Dio,perchè solo Lui
può fare doni così grandi,noi poveri uomini,possiamo solo pregare
per questo.
Sono molto dispiaciuto che tu abbia preso questa notizia in
questa maniera,perchè per me è solo una drammatica notizia.
L'uomo continua nel suo errore primordiale,cioè il volersi
mettere al posto di Dio,così è stato nei secoli passati,e così avviene purtroppo anche ai nostri giorni,si vede che l'esperienza di molti secoli non è servita a niente.
Anzi secondo me la situazione è persino peggiorata,perchè non solo vogliamo decidere della nostra esistenza,ma addirittura,di
quella altrui.
Vorrei tanto dire al signor Englaro,che Eluana è vero che è
sua figlia,ma non è un suo possesso.
Credo che al mondo d'oggi si viva,senza rendersi conto che stiamo facendo girare il mondo al contrario,e questo ne è
l'esempio.
La medicina non è usata per curare,ma per uccidere.
Io personalmente non vorrei essere nei panni di questi giudici
e medici che hanno deciso di far morire Eluana.
Mi spiace tanto che un fatto del genere,avvenga in Italia,
perchè pensavo di vivere in un paese civile,dove ancora
regnasse il principio dell'amore,a quanto pare mi sbagliavo.
Vorrei inoltre dire che questa ragazza era in clinica dal
1994,quindi suo padre non si è neanche preso poi così tanta cura di sua figlia,ma altre persone lo hanno fatto al suo posto,e queste stesse persone erano disponibili per continuare a farlo.
E' UN DISONORE PER L'ITALIA,FAR MORIRE DI FAME E SETE UNA PERSONA,
E OGGI MI VERGOGNO DI ESSERE ITALIANO.
Vi saluto in Cristo Gesù.
Ciao da Filippo65.





SONO IN PIENO ACCORDO CON TE!E' UNA VERGOGNA

16/11/2008 13:24
 
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Ehi, andiamoci piano con la parole...
Vorrei inoltre dire che questa ragazza era in clinica dal
1994,quindi suo padre non si è neanche preso poi così tanta cura di sua figlia,
ma altre persone lo hanno fatto al suo posto,e queste stesse persone erano disponibili per continuare a farlo.


Scusate tanto, ma io non sono assolutamente d'accordo con questa affermazione buttata con troppa fretta ed espressa in modo troppo superficiale. Che ne sappiamo noi di come abbiano vissuto in tutti questi anni i coniugi Englaro? Sappiamo noi quante notti in bianco hanno passato chiedendosi, e non una volta sola, se stessero facendo la cosa giusta? Conosciamo così tanto bene i loro cuori da permetterci di dare un giudizio su di loro (spesso squallido e vigliacco perchè formulato verso persone che sono già preda di un profondo dolore e quindi vulnerabili) per ergerci paladini di una giustizia che nemmeno noi sappiamo praticare nei nostri rapporti sociali? Come è facile parlare di Eluana seduti - anzi, comodamente sprofondati - su morbide poltrone!!!! [SM=x570870]

Anche Pietro si gonfiò il petto assicurando che sarebbe sempre stato fedele a Gesù, salvo giurare e spergiurare dopo poche ore di non conoscerlo affatto quando una semplice servetta insinuò che fosse anche lui un seguace del Rabbì di Nazareth!!!! [SM=x570888]

Il papà di Eluana ha lasciato il lavoro per stare accanto alla propria figlia notte e giorno e non solo per una fugace presenza come atto dovuto; ha seguito con angoscia la tragica parabola di sua figlia e chissà quante volte nel segreto della sua stanza ha pregato, ma che dico, URLATO il suo dolore e la sua disperazione ad un Dio che, purtroppo, lui sente lontano ed indifferente. Potrei continuare, ma mi fermo qui perchè ho paura di riempire pagine e pagine di post! [SM=g27816]

C'è qualcosa di più brutto di un padre che straziato dalla ingiusta condizione di una figlia (in stato vegetativo permanente) decide di liberarla credendo fermamente che questo sia un gesto d'amore verso di lei: ed è il bieco e cieco "perbenismo", l'ipocrisia dietro il giudizio dei cosiddetti "ben pensanti" che si arrogano il diritto di imprimere il marchio dell'infamia a coloro che sono considerati dei reietti sulla base di schemi preconfezionati a cui non va riconosciuta alcuna considerazione. [SM=x570881]

Qualcuno si vergogna di essere italiano a causa di Beppe Englaro? Bèh, io mi vergogno di appartenere al genere umano quando sento questo genere di affermazioni!!!!!!!.....

Un saluto che, nonostante tutto, mi sforzo di mantenere fraterno..... [SM=x570892]

Freddie
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[Modificato da !Freddie! 16/11/2008 15:03]
16/11/2008 13:50
 
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E siete uomini di poca fede ,
che il Signore perdoni tutti
16/11/2008 15:24
 
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Mi consolo....ma non troppo!!!!!!

E siete uomini di poca fede ,
che il Signore perdoni tutti


Sono contento di sapere che a questo mondo ci sia chi ritiene di avere un pò più di fede della media dei credenti. Ma a tutt'oggi non ho notizie di montagne che si siano spostate o di alberi che si siano sradicati per trapiantarsi in mare. Non è che forse (dico, forse) è perchè TUTTI NOI abbiamo una fede più piccola di un granello di senape? [SM=x570868]

Un fraterno saluto. [SM=x570892]

Freddie
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[Modificato da !Freddie! 16/11/2008 15:25]
16/11/2008 15:37
 
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Non è una condizione accidentale ma un elemento fondamentale che discrimina tra la vita e la morte.

La dignità è legata all'identità individuale e alla coscienza di sè.

Non si può uccidere una persona già morta.



Il fatto che Eluana sia in uno stato di incoscienza permanente e che la nostra scienza non sia in grado di farla uscire da questo stato non fanno di Eluana qualcosa di diverso da un essere umano. Una persona in coma vegetativo è e rimane una persona (altrimenti non avrebbe nemmeno senso parlare, come fanno i genitori della ragazza, di quello che lei avrebbe voluto che fosse fatto nella situazione in cui si trova), in quanto è solo per ragioni contingenti (derivanti dalla limitatezza delle nostre capacità mediche) che questa non può tornare a vivere una vita cosciente. Ergo, anche Eluana è una persona e va rispettata in quanto persona. Quindi, non possiamo provocarne direttamente la morte per nessuna ragione al mondo (e far morire una persona di fame e sete, anche se lei non se ne accorge, significa provocare direttamente la morte della suddetta).

Un mio vecchio professore di filosofia (che ora non è più tra noi) mi diceva che il male peggiore della nostra società è la "cattiva metafisica" che ne permea la cultura. Più passa il tempo, più mi rendo conto di quanto avesse ragione.

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Deus non deserit si non deseratur
Augustinus Hipponensis (De nat. et gr. 26, 29)

16/11/2008 16:00
 
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Trianello, 16/11/2008 15.37:


Non è una condizione accidentale ma un elemento fondamentale che discrimina tra la vita e la morte.

La dignità è legata all'identità individuale e alla coscienza di sè.

Non si può uccidere una persona già morta.



Il fatto che Eluana sia in uno stato di incoscienza permanente e che la nostra scienza non sia in grado di farla uscire da questo stato non fanno di Eluana qualcosa di diverso da un essere umano. Una persona in coma vegetativo è e rimane una persona (altrimenti non avrebbe nemmeno senso parlare, come fanno i genitori della ragazza, di quello che lei avrebbe voluto che fosse fatto nella situazione in cui si trova), in quanto è solo per ragioni contingenti (derivanti dalla limitatezza delle nostre capacità mediche) che questa non può tornare a vivere una vita cosciente. Ergo, anche Eluana è una persona e va rispettata in quanto persona. Quindi, non possiamo provocarne direttamente la morte per nessuna ragione al mondo (e far morire una persona di fame e sete, anche se lei non se ne accorge, significa provocare direttamente la morte della suddetta).

Un mio vecchio professore di filosofia (che ora non è più tra noi) mi diceva che il male peggiore della nostra società è la "cattiva metafisica" che ne permea la cultura. Più passa il tempo, più mi rendo conto di quanto avesse ragione.




E noi qui a ripetere sempre le stesse cose , Dio ci sta mettendo alla prova , purtroppo in queste condizioni di dominio publico e in questo stato nessun santo può guarire Eluana, e essendo che esiste un libero arbitrio ho paura che Eluana morirà
Ma secondo la giustizia Divina ,ci sarà un prezzo da pagare è speriamo che questo prezzo non sia alto.
16/11/2008 17:28
 
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Re: Re:
Jon Konneri, 16/11/2008 16.00:




E noi qui a ripetere sempre le stesse cose , Dio ci sta mettendo alla prova , purtroppo in queste condizioni di dominio publico e in questo stato nessun santo può guarire Eluana, e essendo che esiste un libero arbitrio ho paura che Eluana morirà
Ma secondo la giustizia Divina ,ci sarà un prezzo da pagare è speriamo che questo prezzo non sia alto.




Un prezzo da pagare per chi, Eluana?

Un saluto a tutti, TDG e non.
16/11/2008 20:00
 
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“La sfumatura che hai evidenziato non fa una grinza sebbene il mio accento era rivolto piuttosto alla manifestazione della volontà, al valore ad essa attribuito e alla sua attuazione sic et sempliciter. In altri termini, ritengo che uno dei nodi da sciogliere (in un futuro dibattito) sia proprio questo. La volontà espressa dal socio AIDO, nonostante sia stata manifestata in epoca più o meno remota dall’evento luttuoso (e, quindi, quando il soggetto è ancora in vita) trova soddisfazione, ha valore.!”

Nel caso che io proponevo l’argomentazione sul fatto che occorresse essere sicuri del fatto che le volontà fossero attuali, dipendeva unicamente dal fatto che si sta parlando di privare qualcuno della sua vita, mentre come è noto un cadavere cui espiantano gli organi non ha nulla da perdere. E’ la posta in gioco, cioè la vita umana, che non permette di privare qualcuno della vita senza sapere cosa vuole in quel momento, e, dal più punto di vista, non permette di privare della vita neppure se questa persona ci dicesse davvero che in quel momento vuole morire. Ma, quanto al caso in esame, basti pensare a quanta gente dice che vuole morire, e poi va davvero sulla terrazza di un palazzo per buttarsi di sotto, ma quanti poi fanno il salto? Come ripeto è proprio la meditazione ad essere nemica in questo caso: perché razionalmente puoi sapere che la tua vita fa schifo, e che vuoi morire, ma poi non ti butti: il tuo attaccamento alla vita ti impedisce di farlo, anche se razionalmente ti sei prospettato qualcosa di diverso.

“C’è da osservare anche che l’espianto di organi non sempre avviene “da morto”; è notizia recente di una ragazza che vive grazie al trapianto di rene donato dalla stessa madre (ancora vivente).”

Non capisco cosa c’entri con l’argomento in esame. E’ ovvio che non abbiano espiantato il rene alla madre perché dieci anni prima lei ha detto che avrebbe donato in rene alla figlia bensì perché, nell’hic et nunc, ha deciso di farle questo dono, perfettamente viva e perfettamente in grado di decidere.

Per Trainello

“Una persona in coma vegetativo è e rimane una persona (altrimenti non avrebbe nemmeno senso parlare, come fanno i genitori della ragazza, di quello che lei avrebbe voluto che fosse fatto nella situazione in cui si trova), in quanto è solo per ragioni contingenti (derivanti dalla limitatezza delle nostre capacità mediche) che questa non può tornare a vivere una vita cosciente.”

In effetti quello che dici è paradossale. La medicina un giorno troverà un modo per curare queste cose, ed è irrilevante che lo sappia fare adesso oppure no. Fra cent’anni, quando esisterà una cura, che cosa si dovrebbe dire di chi è stato guarito da uno stato vegetativo? Che mentre era in quelle stato aveva smesso di essere una persone e poi è tornato ad essere persona? E non invece, molto più coerentemente, è e sarà sempre una persona perché non si può smettere di esserlo? Eluana è come una musicista, cui si sia rotto il flauto con cui suonava, ma alcuni credo che Elunua sia il flauto con cui suonava e dunque dalla rottura del flauto vorrebbero dedurre che Eluana non c’è più. Questa prospettiva funzionalista crea tutta una serie di aporie che i bioetici sostanzialisti hanno messo in luce da tempo.
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Ά όταν έκτιζαν τα τείχη πώς να μην προσέξω.
Αλλά δεν άκουσα ποτέ κρότον κτιστών ή ήχον.
Ανεπαισθήτως μ' έκλεισαν απο τον κόσμο έξω
(Κ. Καβάφης)
17/11/2008 11:36
 
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Re:
Jon Konneri, 16/11/2008 13.50:

E siete uomini di poca fede ,
che il Signore perdoni tutti




Ripeto, te che ne hai tanta facci un pacchettino con quella che ti avanza per noi uomini-senza Dio
17/11/2008 12:24
 
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Re: Re:
elghorn84, 17/11/2008 11.36:




Ripeto, te che ne hai tanta facci un pacchettino con quella che ti avanza per noi uomini-senza Dio




La fede è un dono di Dio , ma non si puo trattare un essere umano come un oggetto ,bisogna avere rispetto verso il più debole.
17/11/2008 12:33
 
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Re: Re: Re:
Jon Konneri, 17/11/2008 12.24:




La fede è un dono di Dio , ma non si puo trattare un essere umano come un oggetto ,bisogna avere rispetto verso il più debole.




Non ci capiamo, ma non importa! E' il bello della diversità... Ti saluto [SM=x570892]
17/11/2008 19:09
 
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Re: Ehi, andiamoci piano con la parole...
!Freddie!, 16/11/2008 13.24:

Vorrei inoltre dire che questa ragazza era in clinica dal
1994,quindi suo padre non si è neanche preso poi così tanta cura di sua figlia,
ma altre persone lo hanno fatto al suo posto,e queste stesse persone erano disponibili per continuare a farlo.


Scusate tanto, ma io non sono assolutamente d'accordo con questa affermazione buttata con troppa fretta ed espressa in modo troppo superficiale. Che ne sappiamo noi di come abbiano vissuto in tutti questi anni i coniugi Englaro? Sappiamo noi quante notti in bianco hanno passato chiedendosi, e non una volta sola, se stessero facendo la cosa giusta? Conosciamo così tanto bene i loro cuori da permetterci di dare un giudizio su di loro (spesso squallido e vigliacco perchè formulato verso persone che sono già preda di un profondo dolore e quindi vulnerabili) per ergerci paladini di una giustizia che nemmeno noi sappiamo praticare nei nostri rapporti sociali? Come è facile parlare di Eluana seduti - anzi, comodamente sprofondati - su morbide poltrone!!!! [SM=x570870]

Anche Pietro si gonfiò il petto assicurando che sarebbe sempre stato fedele a Gesù, salvo giurare e spergiurare dopo poche ore di non conoscerlo affatto quando una semplice servetta insinuò che fosse anche lui un seguace del Rabbì di Nazareth!!!! [SM=x570888]

Il papà di Eluana ha lasciato il lavoro per stare accanto alla propria figlia notte e giorno e non solo per una fugace presenza come atto dovuto; ha seguito con angoscia la tragica parabola di sua figlia e chissà quante volte nel segreto della sua stanza ha pregato, ma che dico, URLATO il suo dolore e la sua disperazione ad un Dio che, purtroppo, lui sente lontano ed indifferente. Potrei continuare, ma mi fermo qui perchè ho paura di riempire pagine e pagine di post! [SM=g27816]

C'è qualcosa di più brutto di un padre che straziato dalla ingiusta condizione di una figlia (in stato vegetativo permanente) decide di liberarla credendo fermamente che questo sia un gesto d'amore verso di lei: ed è il bieco e cieco "perbenismo", l'ipocrisia dietro il giudizio dei cosiddetti "ben pensanti" che si arrogano il diritto di imprimere il marchio dell'infamia a coloro che sono considerati dei reietti sulla base di schemi preconfezionati a cui non va riconosciuta alcuna considerazione. [SM=x570881]

Qualcuno si vergogna di essere italiano a causa di Beppe Englaro? Bèh, io mi vergogno di appartenere al genere umano quando sento questo genere di affermazioni!!!!!!!.....

Un saluto che, nonostante tutto, mi sforzo di mantenere fraterno..... [SM=x570892]

Freddie
-------------------------
Risplenda su di noi, Signore, la luce del tuo volto. Il tuo volto, Signore, io cerco.





Carissimo Freddie,
scusami se solo adesso mi permetto di risponderti.
Innanzitutto quando ho detto questa frase,non pensavo assolutamente
al signor Beppe Englaro,
ma ce l'ho con una giustizia,che tutto mi sembra fuorchè giustizia.
Credo che tu non conosca bene la vicenda per parlare così,
vorrei ricordarti che il Signor Englaro,è dal lontano 1999,
che cerca di aggrapparsi alla giustizia,per riuscire a
far levare il sondino che nutre,e lo ripeto,NUTRE E DISSETA sua figlia.
Io non giudico il signor Beppino,come tu affermi,
esprimo solo il mio parere,come tu esprimimi il tuo.
Sò perfettamente anch'io che lui avrà sofferto,nel vedere sua
figlia in quella situazione,che avrà pianto per questo,ma riaffermo che è sua figlia,e non è una sua proprietà come può essere una casa,o un pezzo di terreno,o un qualsiasi altro oggetto,
quindi LA VITA DI SUA FIGLIA NON E' UNA SUA PROPRIETA'.
Ti consiglierei di leggere,prima di parlare,perchè non è il Signor Englaro,che alza dal letto sua figlia,per farla sedere sulla
poltrona,non è il Signor Englaro che accompagna sua figlia
a fare la terapia,nonè il signor Englaro che tutti i giorni
lava e pulisce sua figlia.
Carissimo,te lo ripeto ancora,
mi vergogno di essere italiano,
dove una persona,come me e come te,
si permette di credere di avere il potere di far morire
una persona di fame e di sete,solo perchè è un magistrato.
Vedi se tu credi che un medico debba "uccidere",anzichè
far guarire,sei libero di pensarlo,ma sei in disaccordo con la professione stessa,quando io vado dal medico non penso certo che stò andando dal macellaio.
Io ho quattro figli,e non perderei mai la speranza,
e certamente,mi rivolgerei più a Dio che a un magistrato.
La mia fede è in Dio,nel Dio della vita e non della morte.
Vi saluto in Cristo Signore.
Ciao da Filippo65. [SM=g1543902]


[SM=x570921]

17/11/2008 19:29
 
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Eluana è una persona e va rispettata in quanto persona.

*******************************************************

Costringere una persona in una situazione che aveva dichiarato di non volere non mi sembra molto rispettoso!

Speranza

"Due cose riempiono l'animo di ammirazione e venerazione sempre nuova e crescente, quanto più spesso e più a lungo la riflessione si occupa di esse: il cielo stellato sopra di me, e la legge morale in me". (Kant)
17/11/2008 19:40
 
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Costringere una persona in una situazione che aveva dichiarato di non volere non mi sembra molto rispettoso!



Per parafrasare quel Kant con una cui citazione ti firmi, potremmo dire che ogni ente razionale va sempre considerato come un fine in se stesso e mai come un mezzo (ed in questo Kant aveva perfettamente ragione, anche se fondava questa affermazione su un terreno parecchio scivoloso). Ora, secondo Kant, la volontà di uccidersi va contro questa massima, perché tale volontà comporta il voler ridurre l’ente razionale (la persona) quale mezzo per il raggiungimento di un fine (il termine delle sofferenze della persona medesima). Ergo, il rispetto delle persone trascende la volontà delle stesse e costituisce un valore morale, lì dove la volontà e le azioni delle persone sono spesso “immorali”, avendo la libertà di andare contro la ragione, la verità ed il bene.

-------------------------------------------

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17/11/2008 19:43
 
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Re:
speranza!, 17/11/2008 19.29:

Eluana è una persona e va rispettata in quanto persona.

*******************************************************

Costringere una persona in una situazione che aveva dichiarato di non volere non mi sembra molto rispettoso!

Speranza





Ma siamo sicuri che questa è il suo volere?
Siamo sicuri che quando ha detto questo,se lo ha detto,
è quello che adesso vuole veramente?
Non ti è mai capitato di dire qualcosa,e poi quando ti ci trovi
cambi idea?
Cos'è più rispettoso,lottare per la vita delle persone oppure uccidere?
Cos'è rispettoso,nutrire e dissetare una persona che non può farlo,
oppure sedarla perchè non senta più queste sensazioni e farla morire così?
Qual'è l'accanimento terapeutico tanto menzionato in questi due casi?
Vi dsaluto in Cristo Gesù.
Ciao da Filippo65. [SM=g1543902]


17/11/2008 19:51
 
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Ma siamo sicuri che questa è il suo volere?

*************************

Ma siamo sicuri che non lo sia?

*************************

Cos'è più rispettoso,lottare per la vita delle persone oppure uccidere?
Cos'è rispettoso,nutrire e dissetare una persona che non può farlo,
oppure sedarla perchè non senta più queste sensazioni e farla morire così?

*************************
E' più rispettoso ascoltare la volontà espressa dalla persona.
*************************

Qual'è l'accanimento terapeutico tanto menzionato in questi due casi?

************************

E' costringere una persona in una situazione che non desidera!

Speranza

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18/11/2008 07:44
 
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Il vero problema è: se io faccio testamento che non voglio accanimento terapeutico (sembra che Eluana lo avesse fatto) devo per forza non far rassegnare i miei cari?

Se è vero (il testamento) allora staccate le macchine. Abbiamo il libero arbitrio, pagheremo le nostre scelte, semmai.

Ma non innalzatevi ad eroi della vita altrui, per favore.

Mauro (non Alessandra, che è contraria a queste mie convinzioni).
18/11/2008 15:31
 
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Ergo, il rispetto delle persone trascende la volontà delle stesse e costituisce un valore morale, lì dove la volontà e le azioni delle persone sono spesso “immorali”, avendo la libertà di andare contro la ragione, la verità ed il bene.

***********************************

Quindi se una persona non vuole più soffrire o ha dichiarato in anticipo di non voler essere un vegetale, rispettarla significa non tenere conto della volontà espressa e costringerla ad essere un vegetale o continuare a soffrire,

non volersi consumare lentamente nella sofferenza o non volere lo stato vegetale sarebbe un'azione "immorale"?

L'immoralità è ben altro!

Speranza


"Due cose riempiono l'animo di ammirazione e venerazione sempre nuova e crescente, quanto più spesso e più a lungo la riflessione si occupa di esse: il cielo stellato sopra di me, e la legge morale in me". (Kant)
22/11/2008 15:09
 
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Una risposta doverosa...anche se tardiva!
Carissimo Freddie,
scusami se solo adesso mi permetto di risponderti.
Innanzitutto quando ho detto questa frase,non pensavo assolutamente
al signor Beppe Englaro,
ma ce l'ho con una giustizia,che tutto mi sembra fuorchè giustizia.
Credo che tu non conosca bene la vicenda per parlare così,
vorrei ricordarti che il Signor Englaro,è dal lontano 1999,
che cerca di aggrapparsi alla giustizia,per riuscire a
far levare il sondino che nutre,e lo ripeto,NUTRE E DISSETA sua figlia.
Io non giudico il signor Beppino,come tu affermi,
esprimo solo il mio parere,come tu esprimimi il tuo.
Sò perfettamente anch'io che lui avrà sofferto,nel vedere sua
figlia in quella situazione,che avrà pianto per questo,ma riaffermo che è sua figlia,e non è una sua proprietà come può essere una casa,o un pezzo di terreno,o un qualsiasi altro oggetto,
quindi LA VITA DI SUA FIGLIA NON E' UNA SUA PROPRIETA'.
Ti consiglierei di leggere,prima di parlare,perchè non è il Signor Englaro,che alza dal letto sua figlia,per farla sedere sulla
poltrona,non è il Signor Englaro che accompagna sua figlia
a fare la terapia,nonè il signor Englaro che tutti i giorni
lava e pulisce sua figlia.
Carissimo,te lo ripeto ancora,
mi vergogno di essere italiano,
dove una persona,come me e come te,
si permette di credere di avere il potere di far morire
una persona di fame e di sete,solo perchè è un magistrato.
Vedi se tu credi che un medico debba "uccidere",anzichè
far guarire,sei libero di pensarlo,ma sei in disaccordo con la professione stessa,quando io vado dal medico non penso certo che stò andando dal macellaio.
Io ho quattro figli,e non perderei mai la speranza,
e certamente,mi rivolgerei più a Dio che a un magistrato.
La mia fede è in Dio,nel Dio della vita e non della morte.
Vi saluto in Cristo Signore.
Ciao da Filippo65.



Carissimo Filippo,
ci sono alcuni punti che mi permetto di ribattere riguardo la tua risposta:
innanzitutto, ritengo che la mia conoscenza sul cosiddetto “caso Englaro” non sia inferiore a quella della maggioranza degli italiani che hanno letto giornali, settimanali, riviste specializzate (cattoliche e non ), ascoltato dibattiti ad hoc, seguito i vari speciali televisivi quale aiuto alla formazione di una personale opinione. Dubito fortemente che una folla numericamente consistente abbia seguito l’evolversi degli avvenimenti fin dal lontano 1999; forse qualcuno si è imbattuto nella vicenda seguendo il Maurizio Costanzo Show o qualche approfondimento televisivo che certamente è andato in onda durante questi quasi 17 anni di calvario, i più lo hanno appreso quando il caso è esploso. Pertanto, il mio intervento, per quanto fuori dal coro, non è privo di adeguata documentazione sebbene giunga a conclusioni che possono far storcere il naso a qualcuno... [SM=g27829]

Come ho ribadito più volte, sono per la tutela della vita dal suo nascere fino alla sua conclusione senza però avere la pretesa che le mie convinzioni debbano essere quelle di coloro che non la pensano come me. Certo, non mi sottraggo al non facile compito di essere il più possibile coerente nelle mie scelte di vita con quanto sottolineato qualche riga più sù suggerendo e testimoniando una visione differente da quella che dà il mondo su alcune tematiche alla luce del Vangelo. Ma non dimentico una regola fondamentale: che il Vangelo va proposto, non imposto! E quando prevalgono visioni negative o risposte di morte la colpa non è (soltanto) di coloro che quelle risposte danno, ma anche (e soprattutto) di noi “cristiani” che non siamo riusciti ad essere credibili, non abbiamo saputo proporre efficacemente il messaggio di vita e di speranza che ci ha lasciato il Maestro. In definitiva, invece di battere il petto del vicino recitando: “per tua culpa...” dovremmo rivolgere il pugno verso il nostro petto e batterlo fino a farci venire i lividi! Sì, perché il fallimento di Beppe Englaro (se tale dovesse essere) è il nostro fallimento, il fallimento anche di chi si fregia dell’appellativo di “cristiano”, ma che poi scarica responsabilità e colpe opportunamente sugli altri!!!! [SM=x570888]

Come ho scritto nel mio precedente post, nessuno di noi è in grado di leggere nel cuore di un uomo, possiamo solo pregare e sperare che il Signore apra i cuori ed illumini le menti...magari anche col nostro aiuto senza, però, essere invasivi e sforzandoci di rimanere accanto - fisicamente o spiritualmente - a quanti disperano in un simile aiuto o lo rifiutano addirittura. Soprattutto, occorre fare anche silenzio quando occorre senza avere la pretesa di giudicare e pontificare (perché si è fatto particolarmente questo, a mio avviso, nei discorsi del cittadino della strada). Tu ti vergogni che un uomo, solo perché magistrato, possa decidere di far morire una persona? Eppure, nei giorni scorsi ho visto molte persone ergersi (abusivamente) a magistrati e dare un giudizio sul signor Englaro; tra i tanti appellativi lanciatigli contro spicca quello di “assassino” dimenticando, questi ferventi “cristiani”, che nel momento stesso in cui hanno pronunciato un simile giudizio essi stessi sono diventati degli assassini, se vogliamo dar retta alle parole di Gesù e non prendere solo quello che ci fa comodo o che sostenga le nostre tesi!!! [SM=x570872]

Riguardo la tua affermazione secondo cui il signor Englaro di fatto non accudisce personalmente la propria figlia (e, forse, si vuole insinuare che non abbia un amore propriamente paterno per la stessa o, quanto meno, abbia scarso interesse verso di lei, se non toglierla dal mondo al più presto e con poco clamore possibile), ribatto che essa è “leggermente” demagogica e qualunquista, senza offesa.
A voler seguire quel ragionamento dovrei pensare che chi ha un proprio caro in terapia intensiva o nel reparto di cardiologia d’urgenza o al centro “grandi ustionati” per il solo fatto che non può accudirlo di persona (sebbene il familiare sia assistito da personale specializzato e competente) ne consegue che ha meno amore, sente meno dolore, soffre di meno rispetto a chi assiste un caro congiunto a casa propria o è in grado di collaborare attivamente nell’esecuzione della terapia. Assurdo!!!! [SM=g1543783]

Per certi versi è proprio il contrario; credo che una persona si strugga di più vedendo colui o colei che ama da dietro un freddo vetro o attraverso un monitor (non è il caso del padre di Eluana, ovvio) e non poter fare alcunchè. Eppoi, sei tanto sicuro che Beppe Englaro non stringa la mano di sua figlia quando è con lei? Che non colga ogni minimo momento per starle vicino (ha lasciato perfino il suo lavoro)? Che non l’accompagni a fare la terapia? Che non nutra, nel profondo del suo cuore, la piccolissima speranza di un piccolissimo cenno di miglioramento delle condizioni cliniche di Eluana che lo possa fermare dal percorrere fino in fondo il tragico sentiero su cui si è incamminato? [SM=x570868]

Siamo di fronte ad una linea sottilissima di confine dove non è possibile distinguere nettamente il bianco dal il nero (sennò non ci sarebbero tante discussioni). E’ una zona grigia in cui ognuno agisce secondo coscienza e secondo la sua cultura di provenienza (cattolica, laica, agnostica, atea...). Non è un voler gettare la spugna o un condividere certe soluzioni, ma è la consapevolezza che ognuno di noi è chiamato in alcuni casi a prendere decisioni difficili ed estreme e non sempre si ha la fortuna di trovarsi nelle migliori condizioni per poter scegliere o di sapere che si può contare sull’aiuto e sul sostegno amorevole di uno straordinario compagno di viaggio che ha promesso di starci accanto per tutti i giorni della nostra vita!!!! [SM=g1543784]

“Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno”.

Quanto abisso c’è tra le parole di misericordia che Gesù pronunciò in favore dei suoi carnefici (e di coloro che a tutt’oggi fanno scelte di morte...compresi i “ben pensanti” e coloro che si ritengono fedeli seguaci di Cristo) e le tante parole di condanna lanciate da troppi “cristiani” all’indirizzo di un padre che ha preso una decisione non condivisa da tutti, ma che in coscienza ritiene giusta. In proposito, invito te ed altri a leggere cosa sostiene la dottrina cattolica al riguardo (pur salvando il principio del rispetto per la vita)!!!!! [SM=g27829]

Per la cronaca, ho anch'io dei figli; due, per la precisione, di quattro e sei anni. Spero che il Signore possa ispirarmi sempre le giuste azioni perchè crescano alla Sua ombra e siano degni cittadini del mondo tanto nel bene quanto nelle difficoltà! Soprattutto, confido di non abbandonare le sue vie nel momento della prova pur nella certezza che, qualora sbagliassi, la misericordia del Signore supera di gran lunga il legalismo dei suoi figli...


Un fraterno saluto. [SM=x570892]


Freddie
-------------------
Risplenda su di noi, Signore, la luce del tuo volto. Il tuo volto, Signore, io cerco.




[Modificato da !Freddie! 22/11/2008 16:40]
03/02/2009 13:56
 
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Battaglia vinta.

www.repubblica.it/2009/01/sezioni/cronaca/eluana-eutanasia-6/eluana-protocollo/eluana-protoco...


dopo tanto guerreggiare, la battaglia é vinta.

Un altro mattone é stato aggiunto alla grande Piramide che sempre più si erge verso il cielo. Bravi Muratori, invidio il vostro zelo e la capacità di portare a compimento la costruzione alla faccia della gente semplice che con tanta ingegnosità manipolate secondo i vostri desideri.

Sempre più protesi verso il cielo, sempre più vicini alla meta finale, Dio abbia pietà delle vostre anime e pietà verso il suo popolo così pigro e sonnolente mentre i malvagi continuano a tramare e a lavorare.











"Darò loro un cuore nuovo e uno spirito nuovo metterò dentro di loro."
"Formatevi un cuore nuovo e uno spirito nuovo."

Ezechiele



03/02/2009 14:19
 
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Re:
predestinato74, 03/02/2009 13.56:

Battaglia vinta.

www.repubblica.it/2009/01/sezioni/cronaca/eluana-eutanasia-6/eluana-protocollo/eluana-protoco...


dopo tanto guerreggiare, la battaglia é vinta.

Un altro mattone é stato aggiunto alla grande Piramide che sempre più si erge verso il cielo. Bravi Muratori, invidio il vostro zelo e la capacità di portare a compimento la costruzione alla faccia della gente semplice che con tanta ingegnosità manipolate secondo i vostri desideri.

Sempre più protesi verso il cielo, sempre più vicini alla meta finale, Dio abbia pietà delle vostre anime e pietà verso il suo popolo così pigro e sonnolente mentre i malvagi continuano a tramare e a lavorare.









Ma perfavore dai, finalmente il buon senso (libero dai dettami papali) trionfa e qui c'è chi grida al complotto pluto-giudaico-massonico.

Abbiate pietà voi di Eluana, lasciandola morire in santa pace.
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