Ecco un altro esempio di citazioni fatte in maniera tale da far dire all'autore
il contrario di ciò che intendeva dire... Cito da uno studio di Giancarlo Apostoli:
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Mi soffermo solo sul modo in cui viene citato da Felice il Boismard:
credo sia una delle più palesi dimostrazioni di disonestà nei confronti del lettore. Ecco la testuale citazione
«Secondo l’inno primitivo … il Logos era stato creato da Dio e, dunque, non era Dio … Era il primo nell’ordine delle creature”. (
All’Alba del cristianesimo – Prima della nascita dei dogmi. Marie-Emile Boismard (2000) Edizioni PIEMME; pag. 155)»
Da questa citazione il lettore capisce che il Logos di cui parla Giovanni, cioè Gesù non è Dio perché è stato creato da Dio e dunque appartiene alle creature; e questo sarebbe confermato dallo studioso domenicano Boismard… un antentico scoop!
Ma basta andare a controllare direttamente la fonte per rendersi conto che il Boismard afferma giusto il contrario di ciò che Felice vuole far credere; ecco la citazione con le parti omesse in rosso
«Secondo l’inno primitivo,
che riprendeva le speculazioni di Filone d’Alessandria, il Logos era stato creato da Dio e, dunque, non era Dio.
Ma Giovanni IIb corregge questa idea aggiungendo la frase del versetto 1c. “E il Logos era Dio”. Peraltro, secondo Filone, il Logos, creato da Dio ma per mezzo del quale tutto è stato creato, aveva il titolo di “primo generato” (protogenès). Era il primo nell’ordine delle creature.
Giovanni IIb non può riprendere questo titolo, perciò lo cambia con “Unigenito” (monogenès), il quale evita ogni riferimento al resto della creazione. In seguito nella finale, Giovanni IIb ci dice che questo “Unigenito” si trovava “nel seno del Padre” (e non nel seno di Dio). Abbiamo già tutti gli elementi che permetteranno di formulare i primi due articoli della fede trinitaria: non v’è che un solo Dio, ma in questo Dio occorre distinguere il Padre e il Logos da lui generato»
Solo chi non ha sottomano o non ha letto il libro di Boismard può essere tratto in inganno dalla citazione di Felice: quando lo studioso francese parla dell’inno primitivo
si riferisce a quello del filosofo ebreo Filone d’Alessandria nato verso il 20 a.C.
e non a quello dell’evangelista Giovanni. In quell’ inno egli considerava le speculazioni tipiche dei libri sapienziali sulla sapienza, secondo le quali Dio avrebbe creato il mondo in due tempi: prima creando il Logos, attraverso il quale poi ha creato tutto il resto. A questo punto interviene l’evangelista che,
non potendo accettare questa idea, come dice la citazione chiaramente evitata da Felice, aggiunge la frase “e il Logos era Dio”
correggendo l’inno.
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A questo punto, di fronte a manipolazioni così sfacciate e palesi delle parole di vari studiosi, sorge solo un dubbio: ma sarà "semplice" disonestà intellettuale o pura ignoranza?
Achille
[Modificato da Achille Lorenzi 26/11/2008 06:49]