In primis non capisco proprio come si possa pensare di rispondere al libro di Buon Spirito, visto che il suo criterio è "qualcuno oltre a noi traduce così, dunque si può". In secondo luogo mi chiedo se un autore competente farebbe considerazioni di questo genere: "Nell’analisi dei versetti del libro, mi sono avvalso direttamente anche di venti versioni bibliche (cattoliche, protestanti e interconfessionali) che ho potuto confrontare tra loro, ma anche di altre che ho consultato grazie a diverse fonti."
Questo in genere è esattamente il modus operandi che evidenzia se si ha a che fare con un dilettante, e infatti è il metodo usato anche da Felice. Certo, contestualizzare le citazioni di Buon Spirito e mostrare che si tratta di citazioni tagliate ad arte può essere utile, ma francamente due dilettanti che si scannano a proposito di versetti greci sono l'ultima cosa che vorrei leggere. Ma ci vuole così tanto a capire che nessuno che sappia il greco seriamente leggerà più di 50 pagine del libro di Buon Spirito prima di abbandonarlo perché è una competa perdita di tempo quanto a presupposti e metodologia?
O costui è competente ed è un santo della pazienza, oppure, ma ne dubito, di quest'opera apologetica sarà attendibile quanto il libro di Buon Spirito.
Ad maiora
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Ά όταν έκτιζαν τα τείχη πώς να μην προσέξω.
Αλλά δεν άκουσα ποτέ κρότον κτιστών ή ήχον.
Ανεπαισθήτως μ' έκλεισαν απο τον κόσμο έξω
(Κ. Καβάφης)