Re: Riflessioni - Ma veniamo al post iniziale
Gocciazzurra, 16/02/2008 20.54:
Cito da
wlavita.blog.lastampa.it/w_la_vita/2007/12/religione-ate...
"Fino a qualche anno fa, il mondo in cui vivevamo era fortemente impregnato di cultura cristiana. Oggi, invece, il mondo è certamente più ateo. L’ateismo, di per sé, non è un male, se è accompagnato dall’onestà intellettuale e dalla volontà di confrontarsi. Eistono valori universali. L’unità della famiglia, l’amicizia, la gentilezza, la buona educazione, il senso del pudore, il rispetto degli altri, la cultura dello sforzo e dell’impegno, la pace, il rispetto dei diritti umani, a cominciare dal diritto alla vita. Io credo che questi valori siano semplicemente “umani”, condivisibili in ogni parte del mondo, al di là di ogni confine culturale e religioso [...]"
Sono d'accordo con quanto sopra, ma mi/vi chiedo: se sin dalle origini della vita umana nn vi fosse
mai stata una minima forma "religiosa", i valori succitati sarebbero comunque esistiti??
Per me è quel "condivisibili" che smonta tutta l'impalcatura, se non può sostituirsi con un solido "condividende".
Infatti con il
condivisibili si resta sul soggettivo e sulla libera opzionalità di accettare o meno certe regole. Ma se uno decidesse di essere "onorevolmente cattivo", come suggerisce il Machiavelli al Principe. O se uno si sente per natura "lione" o "Hitler" o "superuomo nietzschiano", sai che ne fa di quel condivisibili? Li deriderà come frutto della stupidità di esseri deboli e utopici, e li calpesterà per innalzare se stesso.
Non è stato un caso se, dopo aver scoperto dei valori umani come cosa bella e desiderabile, l'umanità (è cosa che si ritrova a livello mondiale, dice la storia delle religioni) ha sentito istintivamente che sarà Dio a tutelarli con la sanzione ultraterrena. E perciò è Dio e non il consenso umano democratico né quello legislativo dittatoriale che può dare ai valori umani fondamento di osservanza moralmente obbligante, anche quando il soggetto li vedesse
indesiderabili per l'impegno che costa il loro rispetto o la loro tutela.
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est modus in rebus