È soltanto un Pokémon con le armi o è un qualcosa di più? Vieni a parlarne su Award & Oscar!


Avviso per i nuovi utenti

Per essere ammessi in questo forum è obbligatorio  
compilare il modulo di presentazione.

Cliccare qui

ATTENZIONE:
il forum è stato messo in modalità di sola lettura.
Le discussioni proseguono nel nuovo forum:
Nuovo Forum
Per partecipare alle discussioni nel nuovo forum bisogna iscriversi:
Cliccare qui
Come valeva per questo forum, anche nel nuovo forum non sono ammessi utenti anonimi, per cui i nuovi iscritti dovranno inviare la loro presentazione se vorranno partecipare.
Il forum si trova su una piattaforma indipendente da FFZ per cui anche chi è già iscritto a questo forum dovrà fare una nuova registrazione per poter scrivere nel nuovo forum.
Per registrarsi nel nuovo forum clicccare qui

Nuova Discussione
Rispondi
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Vota | Stampa | Notifica email    
Autore

Charlie Chaplin discorso all'umanita

Ultimo Aggiornamento: 13/08/2007 09:39
12/08/2007 21:23
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
OFFLINE
Discorso finale del film "Il grande dittatore" di Charlie Chaplin





Testo del discorso
Discorso all'umanità di Charlie Chaplin
Discorso finale

Mi dispiace, ma io non voglio fare l'Imperatore, non è il mio mestiere, non voglio governare ne conquistare nessuno, vorrei aiutare tutti se possibile, ebrei, ariani, uomini neri e bianchi, tutti noi esseri umani dovremmo aiutarci sempre, dovremmo godere soltanto della felicità del prossimo, non odiarci e disprezzarci l'un l'altro. In questo mondo c'è posto per tutti, la natura è ricca, è sufficiente per tutti noi, la vita può essere felice e magnifica, ma noi lo abbiamo dimenticato. L'avidità ha avvelenato i nostri cuori, ha precipitato il mondo nell'odio, ci ha condotti a passo d'oca fra le cose più abbiette, abbiamo i mezzi per spaziare, ma ci siamo chiusi in noi stessi. La macchina dell'abbondanza ci ha dato povertà, la scienza ci ha trasformato in cinici, l'avidità ci ha resi duri e cattivi, pensiamo troppo e sentiamo poco. Più che macchinari ci serve umanità, più che abilità ci serve bontà e gentilezza, senza queste qualità la vita è violenza e tutto è perduto. L'aviazione e la radio hanno riavvicinato le genti, la natura stessa di queste invenzioni reclama la bontà nell'uomo, reclama la fratellanza universale, l'unione dell'umanità. Perfino ora la mia voce raggiunge milioni di persone nel mondo, milioni di uomini, donne e bambini disperati, vittime di un sistema che impone agli uomini di torturare e imprigionare gente innocente. A coloro che mi odono, io dico, non disperate! L'avidità che ci comanda è solamente un male passeggero, l'amarezza di uomini che temono le vie del progresso umano. L'odio degli uomini scompare insieme ai dittatori e il potere che hanno tolto al popolo ritornerà al popolo e qualsiasi mezzo usino la libertà non può essere soppressa. Soldati! Non cedete a dei bruti, uomini che vi disprezzano e vi sfruttano, che vi dicono come vivere, cosa fare, cosa dire, cosa pensare, che vi irreggimentano, vi condizionano, vi trattano come bestie. Non vi consegnate a questa gente senza un'anima, uomini macchina, con macchine al posto del cervello e del cuore. Voi non siete macchine, voi non siete bestie, siete uomini!

Voi avete l'amore dell'umanità nel cuore, voi non odiate, coloro che odiano sono quelli che non hanno l'amore altrui. Soldati! Non difendete la schiavitù, ma la libertà! Ricordate nel Vangelo di S. Luca è scritto – "Il Regno di Dio è nel cuore dell'uomo" – non di un solo uomo o di un gruppo di uomini, ma di tutti gli uomini. Voi ,voi il popolo avete la forza di creare le macchine, la forza di creare la felicità, voi il popolo avete la forza di fare che la vita sia bella e libera, di fare di questa vita una splendida avventura. Quindi in nome della democrazia usiamo questa forza, uniamoci tutti! Combattiamo per un mondo nuovo che sia migliore, che dia a tutti gli uomini lavoro, ai giovani un futuro, ai vecchi la sicurezza. Promettendovi queste cose dei bruti sono andati al potere, mentivano! Non hanno mantenuto quelle promesse e mai lo faranno! I dittatori forse sono liberi perché rendono schiavi il popolo. Allora combattiamo per mantenere quelle promesse, combattiamo per liberare il mondo, eliminando confini e barriere, eliminando l'avidità, l'odio e l'intolleranza. Combattiamo per un mondo ragionevole, un mondo in cui la scienza e il progresso diano a tutti gli uomini il benessere. Soldati, nel nome della democrazia siate tutti uniti!

Hannah puoi sentirmi? Dovunque tu sia abbi fiducia. Guarda in alto Hannah le nuvole si diradano, comincia a splendere il sole. Prima o poi usciremo dall'oscurità verso la luce e vivremo in un mondo nuovo, un mondo più buono in cui gli uomini si solleveranno al di sopra della loro avidità, del loro odio, della loro brutalità. Guarda in alto Hannah l'animo umano troverà le sue ali e finalmente comincerà a volare, a volare sull'arcobaleno verso la luce della speranza, verso il futuro. Il glorioso futuro che appartiene a te, a me, a tutti noi. Guarda in alto Hannah, lassù.
[Modificato da animhatua 12/08/2007 21:23]
12/08/2007 21:35
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
OFFLINE
è il primo film sonoro di Chaplin poiché ormai da un decennio la tecnica del muto era stata soppiantata dal parlato. Tuttavia il personaggio del vagabondo Charlot non necessitava di audio, essendo la pantomima il suo linguaggio universalmente compreso e riconosciuto. Ne consegue che Il grande dittatore segna la morte del vagabondo, l’ultima sua apparizione. La sua anima poetica, angelica, ingenua, benché tenace, non ha più posto in un mondo oppresso dalle macchine, dal materialismo e, nel frangente, dall’odio demoniaco.

Il secondo straordinario aspetto è rappresentato dalla sfida coraggiosa lanciata dal film, e da uno dei pochi uomini liberi dell’epoca, al più straordinario, folle e terrificante protagonista degli avvenimenti ad esso contemporanei: Hitler, il coetaneo di Chaplin (quattro giorni dividono anagraficamente la nascita dei due) che stava trascinando il mondo verso il periodo più nero e doloroso della storia del secolo.

La grande somiglianza fisica tra i due uomini, Chaplin e Hitler, consentì al primo di imbastire una satira grottesca del secondo (qualcuno sostenne che Hitler copiò i baffetti di Charlot per richiamarne la simpatia), o almeno questo fu l’input iniziale, unitamente al desiderio di esprimere il proprio disappunto per la piega che stavano prendendo gli avvenimenti, presagendo un futuro doloroso per l’umanità, senza mai immaginare fino in fondo la portata dell'agghiacciante follia hitleriana che presto avrebbe sconvolto il mondo. Dopo la fine della seconda guerra mondiale Chaplin ebbe a dire che se all’epoca della lavorazione del film avesse conosciuto la realtà del nazismo e le atrocità dell’olocausto, probabilmente non se la sarebbe sentita di realizzare un film che si prendesse gioco di quei criminali.

La parodia dunque ispirò fin dall’inizio il film, che è straordinariamente comico, per noi spettatori contemporanei ai quali è stata risparmiata la tragica esperienza della guerra e la sua distruzione. L'imitazione risulta perfetta, nei toni e negli atteggiamenti, nel discorso alla folla tenuto dal führer Adenoid Hynkel, discorso completamente improvvisato e girato in un'unica scena. Come rimane fissata indelebilmente nella storia del cinema la scena deliziosa e intensa nella quale il dittatore danza con il mappamondo sulla musica del preludio del Lohengrin di Richard Wagner.

La verità era anche che Chaplin si immedesimava completamente nei suoi personaggi, egli "era" coloro che interpretava e dunque ne subiva psicologicamente la caratterizzazione, nel caso specifico malvagia. A detta dei suoi collaboratori, quando Chaplin indossava il costume di Hynkel, anche il suo modo di rapportarsi con loro cambiava ed assumeva sfumature aggressive e prepotenti.

La parodia, però, era destinata ad avere anche un'impronta politica. Anzi, fu proprio l’introduzione della tecnica del sonoro a consentire a Chaplin di trasmettere al mondo il suo pensiero e l’inequivocabile presa di posizione contro la follia nazista, affidando al discorso finale([1]) del barbiere ebreo l’utopia anarchica della liberazione dell’uomo da ogni forma di sudditanza e sfruttamento e dunque la speranza in un mondo migliore, che sarà però smentita dal precipitare degli eventi successivi.

Questa presa di posizione parve ad un certo punto pregiudicare l’esito della lavorazione del film allorché alcune frange della società americana di tendenza filo-nazista, in un periodo in cui anche la politica americana era improntata al non interventismo e alla preservazione della non belligeranza con la Germania, gli fecero pervenire poco velati messaggi di disapprovazione e suggerimenti a soprassedere.

La stessa scelta del luogo di presentazione della pellicola al pubblico fu oggetto di ponderata scelta. Si puntó su New York, meno influenzata dal clima fascistizzante con cui anche l’America doveva fare i conti.

La realizzazione del film fu accompagnata dallo sfiorire del rapporto sentimentale tra Chaplin e Paulette Goddard, splendida protagonista nonché sua terza moglie, in procinto di chiedere il divorzio.

Durante la lavorazione, nel dicembre del 1939, Chaplin fu anche raggiunto dalla comunicazione della morte improvvisa dell’amato Douglas Fairbanks, che soltanto un mese prima gli aveva fatto visita sul set. Egli ne fu sconvolto e la perdita del "solo vero amico che abbia mai avuto", come ebbe a dire Chaplin stesso, rimarrà una ferità mai rimarginata.

Nel film c'è una scena che raffigura Hitler e la moglie di Mussolini che in Italia non può essere mandata in onda.

it.wikipedia.org/wiki/Il_grande_dittatore
13/08/2007 09:10
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Post: 1.434
Registrato il: 08/07/2004
Utente Veteran
OFFLINE
Carissima,

Rivedo sempre con piacere questi films. Anche se apparentemente hanno lo scopo di far ridere, o meglio, sorridere, ne ho spesso ricevuto un messaggio incoraggiante e confortante e anche commovente. Ci sono ancora tante persone come Chaplin, che, anche se in maniera diversa, manifestano lo stesso spirito e se ne sente la necessita'.

Grazie [SM=x570890] di avere postato questo argomento. Mi rivedro' il Dittatore, di questi tempi sento il bisogno dell'ottimismo del suo finale.

Un caro saluto dal vecchio

Matisse
La verita' non danneggia mai una giusta causa. M. K. GANDHI
13/08/2007 09:39
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Post: 2.803
Registrato il: 23/01/2006
Utente Veteran
OFFLINE
Il Mercante Di Venezia - Monologo di Shylock


Al Pacino, doppiato da Giancarlo Giannini.



Lo strepitoso Orson Welles, sottotitolato in italiano.
[Modificato da Trianello 13/08/2007 09:43]

-------------------------------------------

Deus non deserit si non deseratur
Augustinus Hipponensis (De nat. et gr. 26, 29)

Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi
Cerca nel forum

Feed | Forum | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 17:53. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com