Re: Re: intervento di Piccioli in Commissione
Scritto da: geovologo 17/01/2007 18.47
Se volete leggere l'audizione di Piccioli in Commissione alla Camera, leggete qui www.camera.it/_dati/lavori/bollet/frsmcdin.asp?percboll=/_dati/lavori/bollet/200701/0109/html/01/&pagpro=15n4&all=off&c...
Mi pare che il Nostro ha infarcito il suo intervento con una sottile "strategia teocratica", quale?
In questo intervento mi riferivi in particolare a due aspetti:
- Paolo Piccioli, rappresentante ufficiale della CCTDG, parlando dinanzi alla Prima Commissione della Camera dei Deputati, nel corso di un’audizione del 9 gennaio 2007, ha affermato: “la nostra confessione religiosa … opera ed è presente in Italia sin dalla fine dell'ottocento e, quindi, come tale, non rappresenta un «nuovo culto»”. Come si concilia questa pretesa con l’affermazione contenuta nell’Annuario dei tdG del 1983, p. 113, dov’è scritto: “Nel 1908 si formava in Italia la prima congregazione di servitori di Geova nei tempi moderni”? Inoltre, nel "compendio storiografico sui tdG in Italia", realizzato dal Testimone Emanuele Pace (www.triangoloviola.it/stitalia1.html), si legge che nel 1891 Russell scriveva questo appunto: "Nulla che ci incoraggi ad attendere un raccolto in Italia". Bah, misteri della strategia teocratica
- nel documento presentato da Piccioli al Parlamento si legge che "la questione dell'obiezione di coscienza al servizio militare, almeno per quanto attiene ai testimoni di Geova, è stata risolta con la legge 9 luglio 1998, n. 230". Anche questa mi pare un'affermazione tattica, tesa a presentare il geovismo come ossequiente alle leggi di Cesare; ma la verità è un'altra: se La Torre di Guardia del 1°/5/1996, p. 19, non avesse dato il via libera, i tdG non starebbero ancora a languire in galera?
Probabilmente alcuni di voi rileveranno altri esempi di strategia della guerra teocratica in quanto esposto al Parlamento dai rappresentanti geovisti, perché non informare i membri della Commissione parlamentare (i cui nominativi sono indicati qui:
www.camera.it/organiparlamentarism/10085/242/4407/4471/commissionepermanent... ) di tutto ciò?
Cordialmente
geovologo
Non è vero che chi non parla non ha nulla da dire: il silenzio è ricco di significati che spesso perdiamo perché prigionieri di una specie di ebbrezza della parola.