Re: al post di ballodasola del 17/12/2006 22.12. Che riporto...
Carissima
Dici
>...dico che i vostri ragionamenti sono belle, acuti, accattivanti, ma troppo filosofici.
Rispondo- Scusami ma stai parlando da non addetta ai lavori. fare filosofia è innanzitutto procedere con le regole della logica. Così che accusare un ragionamento di essere "troppo filosofico" significa desiderare che non sia logico ma illogico; e significa a propria volta pretendere di procedere usando argomentazioni illogiche.
Dici
>Se Gesu in Matteo ha lodato il Padre perchè ha nascosto le cose ai saggi e agli intellettuali e le ha rivelate ai bambini,vuol dire che stava parlando di qualche cosa che i bambini potevano capire,e questo qualcosa(data la elaborata spiegazione)esclude la trinità.
Rispondo- Ecco subito l'esempio di come si applica
obbligatoriamente la filosofia-logica. Essa stabilisce che una posizione concettuale, se vuole essere vera, non deve essere contraddittoria . Ma Gesù ha detto sia questa frase relativa ai piccoli, e contro i saggi, e nello stesso tempo ha rivelato le cose del regno dei cieli a Paolo, il laureato dell'epoca! il che forma una contraddizione.
Ecco allora che costretti dalla "contraddizion che non consente" tutti gli esegeti del mondo (salvo pochi che procedono contraddittoriamente e non sono qualificati per insegnare) dicono che Gesù parlando di
piccoli e semplici non intendeva indicare gli indotti e gli ignoranti, ma voleva indicare una disposizione di cuore che può coesistere anche nella mente di un dotto e saggio (il che è avvenuto appunto i S. Paolo).
Quindi sbagli a fare l'elogio della
ignoranza culturale in relazione alla comprensione della Bibbia. Ha ragione chi ti ha fatto osservare che conoscere l'ebraico e il greco richiedono già un livello culturale notevole e perciò l'esegesi la può fare solo chi è a quel livello (non escluso da questo le condizioni di cuore, bontà, modestia, apertura allo Spirito eccetera...) e perciò siamo a livello universitario.
Bisogna imparare a distinguere. La Bibbia è accessibile a questa gente (io stesso, pur teologo, in quanto esegeta sono dipendente da loro) ad un certo livello. Mentre invece ad un livello di lettura spirituale, ascetica, edificatoria, esortativa..., la Bibbia è accessibile a tutti e la più umile persona del popolo può ricevere dallo Spirito una idea particolare, un'applicazione, che l'esegeta di professione ancora non ha avuto.
Nella Chiesa Cattolica si parla di un
sensus fidei del popolo di Dio in questo senso. E ogni esetega degno di tal nome (e perciò aperto alla umiltà di cuore) si guarda bene dal disprezzare i contributi che gli possono venire dal popolo per arricchire la sua esegesi.
Dici
>Il fatto che ripetutamente in varie occasioni,ultima delle quali in questa discussione abbiate detto che ci vogliono universitari e specialisti per interpretare la bibbia,è in contrasto con quanto sostiene Gesù,che dice l'esatto opposto.
Rispondo- Gesù non ha mai detto l'esatto opposto. Se lo avesse detto, per non contraddirsi, non avrebbe fatto alcuna rivelazione né a Paolo né a Giovanni che - è impossibile non riconoscerlo - sono i due teologi del Nuovo testamento che ci hanno aperto lo spiraglio sulla comprensione del soggetto Cristo, rivelandone la identità di Verbo di Dio.
La Chiesa in seguito ha semplicemente consacrato in formule intelligibili questa e altre misteriose verità soprannaturali.
Buon Natale!
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est modus in rebus