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Nuovo libro di Odifreddi

Ultimo Aggiornamento: 10/08/2007 12:23
04/12/2006 15:29
 
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Ho letto sul nuovo numero di Panorama che il logico matematico Piergiorgio Odifreddi sta lavorando ad un nuovo libro in cui promette di attaccare ogni dogma della Chiesa Cattolica.
Cari cattolici convinti preparatevi alla battaglia [SM=g27828]
04/12/2006 17:14
 
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Quell'uomo è talmente incompetente in Storia della Chiesa che ci sarà da divertirsi. E' ancora convinto di poter dimostrare che Gesù non è mai esistito.

Ad maiora
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(Κ. Καβάφης)
04/12/2006 17:41
 
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Odifreddi è una mente eccellente purtroppo quando si mette a parlare di cose attinenti a Dio e al trascendente si lascia andare all'autocompiacimento e se la fa addosso!
Nel campo della logica matematica è geniale. Bisognerebbe che si limitasse a quella. [SM=x570867]
Forse vuole cavalcare anche lui il filone della disinformazione aperto dal romanzo di Dan Brown?
nemorino60
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nemorino60
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Ho spostato questa discussione in una sezione più appropriata al tema.

Trianello/Moderatore

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Deus non deserit si non deseratur
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05/12/2006 14:49
 
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Re:

Scritto da: Sasori 04/12/2006 15.29
Ho letto sul nuovo numero di Panorama che il logico matematico Piergiorgio Odifreddi sta lavorando ad un nuovo libro in cui promette di attaccare ogni dogma della Chiesa Cattolica.
Cari cattolici convinti preparatevi alla battaglia [SM=g27828]



Lo fece (o tentò di farlo)già Feuerbach nella sua "L'essenza del Cristianesimo"..
niente di nuovo sotto il sole!!!!
Shalom

[Modificato da Teo60 05/12/2006 14.50]

03/03/2007 11:41
 
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Finalmente è uscito in libreria il nuovo libro di Odifreddi, il titolo è:

"Perché non possiamo essere cristiani (e meno che mai cattolici)

edizioni Longanesi
03/03/2007 12:37
 
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Re:

Scritto da: Sasori 03/03/2007 11.41
Finalmente è uscito in libreria il nuovo libro di Odifreddi, il titolo è:

"Perché non possiamo essere cristiani (e meno che mai cattolici)

edizioni Longanesi

Una risposta di Massimo Introvigne:

Scienziati, cretini e cristiani liberi
di Massimo Introvigne
- venerdì 02 marzo 2007, 07:00

Il pamphlet del matematico Piergiorgio Odifreddi Perché non possiamo essere cristiani (e meno che mai cattolici), pubblicato con grandi squilli di tromba da Longanesi, è un libro nato già vecchio e moribondo, un po’ come il governo Prodi rianimato dal Parlamento. Sostiene che ogni religione è necessariamente nemica della scienza, della democrazia e del progresso economico. Il matematico ci assicura che «lo stesso termine cretino deriva da cristiano» e che il cristianesimo, «essendo una religione per letterali cretini non si adatta a quelli che, forse per loro sfortuna, sono stati condannati a non esserlo»: il che spiegherebbe anche la sua fortuna, perché «metà della popolazione mondiale ha un’intelligenza inferiore alla media». Ma ammette che questa critica risulterà poco convincente per molti - alcuni, chissà, potrebbero anche offendersi - e propone allora di scavare più a fondo per scoprire che il testo contrario alla ragione e al progresso è la Bibbia ebraica, che in più ha una carica di violenza che spiegherebbe anche perché l’attuale Israele (peraltro fondato da socialisti piuttosto laici) sia uno «Stato fascista» che perseguita i musulmani palestinesi. Certamente a Odifreddi non piace neanche l’islam, che è pur sempre una religione, ma i musulmani hanno diritto a una certa indulgenza in quanto «vittime delle Crociate» e oggi della «conquista dei loro pozzi di petrolio».
Vecchiumi, appunto, fatti a pezzi dalla storiografia e dalla sociologia storica più recenti. A Odifreddi non si può che consigliare, per limitarsi a un solo riferimento, la lettura delle opere del maggiore sociologo delle religioni vivente, Rodney Stark, che non è un cattolico e si dichiara «credente a modo suo», e non è neanche un cretino o almeno tale non è considerato dai suoi colleghi di tutto il mondo (in maggioranza non credenti) che lo hanno eletto ripetutamente alla presidenza sia della Società per lo studio scientifico della religione sia dell'Associazione di sociologia delle religioni.
Come Stark spiega nel magnifico best seller La vittoria della ragione (tradotto anche in italiano) il Dio della Bibbia ha questo di particolare: ha creato il mondo secondo ragione, il che
implica che le leggi dell’universo possano essere scoperte e comprese dalla ragione umana. La scoperta progressiva di leggi secondo cui funziona l’universo è quanto siamo abituati a chiamare scienza. La scienza non nasce in Cina o in India - dove manca la nozione di un Dio personale e ragionevole che ha messo ordine nel mondo - e neppure (benché molti si ostinino a pensare il contrario) nel mondo islamico, la cui idea di Dio è quella di un sovrano che può cambiare le leggi dell’universo come e quando crede. Grandi scoperte empiriche e sviluppi tecnologici in settori specifici non portano i musulmani alla formulazione di vere e proprie teorie scientifiche. Il cristianesimo, invece, non si limita a inventare la scienza. Inventa anche la nozione di persona umana, dotata di libertà e responsabilità. Le leggi dell’universo non sono solo di natura scientifica: ve ne sono anche di natura morale. Nasce così l'idea di persona, dotata di diritti che implicano anche la libertà politica - declinata diversamente secondo i tempi e i luoghi - e la tutela della proprietà privata.
Scienza, libertà della persona e proprietà privata sono le tre basi del progresso e dell’economia moderna. Un mondo forgiato da credenti: cristiani come Newton o i banchieri fiorentini del tardo Medioevo, o ebrei come Einstein. Tutti cretini?

Fonte:
www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=160770

Ciao [SM=x570892]

Bruno
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>>Un mondo forgiato da credenti: cristiani come Newton o i banchieri fiorentini del tardo Medioevo, o ebrei come Einstein

Einstein credente???
Di certo non credeva nè nel Dio cristiano nè in quello Ebraico.
03/03/2007 13:29
 
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L'argomentazione non verte sul fatto che fosse credente ma su chi ha forgiato la sua mentalità. E' questo lo scandalo denunciato da Introvigne, gli atei occidentali di oggi, i paladini del libero pensiero,non hanno la minima idea del debito culturale che hanno nei confronti del cristianesimo, non sanno cioè quale sia la genesi delle dottrine occidentali a loro così care. Il punto non è se Einstein poi sia arrivato a dire che credeva in un Dio spinoziano, ma quale sia stata la sua formazione intellettuale.
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Ma è lo stesso Introvigne che si faceva vendere i libri dalla WTS?
PsYkoT|k

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"Ciò che è affermato senza prova, può essere negato senza prova" - Euclide
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Esatto... sic...

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Deus non deserit si non deseratur
Augustinus Hipponensis (De nat. et gr. 26, 29)

10/03/2007 09:54
 
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Spinto dalla curiosità per il nuovo libro di Odiffredi segnalato da Sasori, entrato in libreria ... ne ho comprato un'altro. Sempre di Odiffredi: "Il Vangelo secondo la Scienza". L'altro ieri ho finito il libercolo e ancora non mi spiego una cosa: perchè si consente ad un matematico di parlare di scienza teologica e non si consente a un teologo di parlare di scienza matematica? Un logico matematico come lui deve parlare di logica matematica. Un teologo deve parlare di teologia. Allora perchè... Odiffredi e la teologia? Non sarà perchè l'amico non ha capito che ogni studioso ha le sue competenze?

Ogni bene
Marcu

[Modificato da =Marcuccio= 10/03/2007 9.59]

10/03/2007 13:15
 
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Perché quando la teologia utilizza la filosofia pretende di fare discorsi logici, e Odifreddi, che è dottore in logica, non è d’accordo. E’ su questo piano che si muove il suo libro. Comunque anch’io ho letto il Vangelo secondo la scienza, e indipendentemente dal fatto che non sono d’accordo con lui, resta comunque un libro scritto bene, divulgativo, e con degli spunti interessanti, molto meglio di quest’ultimo ridicolo pamphlet.
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Nell'eventualità in cui il libro in argomento ha intenti seri, varrebbe la pena chiedersi quanti sprovveduti, dopo essere stati trattati come scimuniti per duecento pagine, sono stati così masochisti da andare da Odifreddi a chiedergli una lezione di matematica. [SM=x570881] [SM=g27828]

Ciao [SM=x570892]

Bruno
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Perché quando la teologia utilizza la filosofia pretende di fare discorsi logici, e Odifreddi, che è dottore in logica, non è d’accordo. E’ su questo piano che si muove il suo libro.


Già, ma la logica può avere campi d'azione diversi. Difatti lui è un logico della matematica che vorrebbe applicare tali principi logici a categorie d'indagine diversa. Che resti allora nel campo della logica matematica... concordo per gli "spunti" (e rimangono tali) interessanti...

Ogni bene
Marcu
10/03/2007 14:40
 
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Io non credo all'esistenza di logiche diverse per ogni disciplina, giacché la logica innerva la struttura di tutto il reale, la logica matematica è un modello formalizzato della logica classica ma parte dagli stessi presupposti, ho ritrovato in quel libro tutto quello che si studia in logica nelle facoltà di filosofia.
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Prima che diventi un dialogo tra sordi...

Perché quando la teologia utilizza la filosofia pretende di fare discorsi logici, e Odifreddi, che è dottore in logica, non è d’accordo.


1)Certo, Odifreddi può dire quello che vuole, ma non vuol dire che sia esatto.
2)Non è perchè la

logica innerva la struttura di tutto il reale

allora un logico può avere la pretesa di dimostrare tutto. Meno che meno il contenuto della teologia che muove da un presupposto diverso. Mi spiego:
la filosofia, come la logica, sono strumenti per spiegare la teologia che parte da un dato rivelativo.

Mentre il contenuto teologico è rivelato, la filosofia e la logica cercano di riproporre tale contenuto con un linguaggio accessibile per i tempi in cui una persona si trova.

Ma se la filosofia e la logica non sono capaci di spiegare il contenuto teologico non è colpa del contenuto rivelato, o perchè è falso o perchè si deve ripensare... è colpa del mezzo inadeguato per scandagliare il contenuto teologico.

E' come se, per fare un esempio semplicistico, mi servissi di forchetta (filosofia) e coltello (logica) per bere l'acqua (Rivelazione)... non ci riuscirò mai. Lo strumento esatto per bere l'acqua può essere il cucchiaio (teologia).

Certo, la teologia sfrutta le categorie della filosofia e della logica fin quando queste non contraddicono il contenuto rivelato. E' come tra gli illuministi che volevano spiegare la Trinità con la matematica. Impossibile.

Certo, è vero che la teologia si è servita moltissimo della filosofia e della logica... penso a Tommaso che ha ripreso la logica di Aristotile e non solo... è vero pure che il teologo non di rado ha avuto la pretesa di spiegare il mondo che lo circonda inserendosi in campi d'indagine che non gli appartengono... ecc...

Tuttavia direi che il problema è ancora aperto... Cioè è ancora aperto il problema tra filosofia e teologia. Da un lato perchè la teologia oggi è un pò più autosufficiente e ha inventato le sue categorie perchè stanca della filosofia che non la sostiene più.

Dall'altro perchè sebbene in quest'ultimo periodo riconosco che ci sia una riscoperta da parte della teologia dei processi logico-matematici (riviste filosofiche in particolare) non si può stare ancora ad ascoltare l'amico Odifreddi che scrive seguendo Pitagora "la vera religione è matematica, il resto è superstizione" o che attraverso le attività matematiche si può comprendere e districare ciò che va sotto il generico nome di Dio... sono, mi pare, argomentazioni datate. Il perchè? Neanche a spiegarlo...

Ogni bene
Marcuccio

10/03/2007 19:54
 
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“allora un logico può avere la pretesa di dimostrare tutto. Meno che meno il contenuto della teologia che muove da un presupposto diverso”

Non hai capito il mio problema, non ho detto che l’essenza di Dio sia alla portata della nostra ragione. Ho detto che la teologia ha spesso usato la logica per tentare di dimostrare l’esistenza di Dio, dunque facendo di questo dato qualcosa alla portata del nostro intelletto, e anche Paolo lo sostiene in Rm 1, sotto questo profilo se la teologia pretende di avere le prove razionali e logiche dell’esistenza di Dio, come ad esempio in Anselmo, allora è alla logica che deve rispondere. Se invece è una teologia che non crede di poter dimostrare Dio con la sola ragione allora ovviamente non dovrà rispondere alla sola ragione.
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(Κ. Καβάφης)
10/03/2007 20:47
 
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Non hai capito il mio problema


Diciamo che non ho capito il "problema" di Odifreddi...


Ho detto che la teologia ha spesso usato la logica per tentare di dimostrare l’esistenza di Dio...Anselmo

Odifreddi che scrive seguendo Pitagora "la vera religione è matematica, il resto è superstizione" o che attraverso le attività matematiche si può comprendere e districare ciò che va sotto il generico nome di Dio... sono, mi pare, argomentazioni datate su argomenti datati... dico solo: il vangelo secondo la scienza avrà spunti interessanti, ma rimangono tali... e che potevo spendere meglio i miei soldini dato che se avessi saputo in anticipo le argomentazioni di Odifreddi forse l'avrei lasciato lì in libreria. Oggi invece ho finito di leggere Fenomenologia della percezione di Maurice Merleau-Ponty... problemi diversi sicuramente a livelli diversi... libro complesso, difficilotto. Però soldi spesi meglio...

Ogni bene
Marcuccio
11/03/2007 00:34
 
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Oggi invece ho finito di leggere Fenomenologia della percezione di Maurice Merleau-Ponty... problemi diversi sicuramente a livelli diversi... libro complesso, difficilotto.



Costa pure qualcosina di più, ma, in effetti, vale i soldi spesi (se non altro perché è uno degli studi più importanti di uno dei maggiori rappresentanti della scuola fenomenologica).

In relazione a scienza, logica e prove dell’esistenza di Dio, da bravo tomista quale sono, mi permetto di segnalare questo saggio di G. Basti, Filosofia della natura e della scienza. Vol. 1.

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Deus non deserit si non deseratur
Augustinus Hipponensis (De nat. et gr. 26, 29)

11/03/2007 02:25
 
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Costa pure qualcosina di più


beh si, altrochè... l'edizione che ho io però è quella, credo, meno costosa...Studi Bompiani eur 25,00. La carta è quella che è, la stampa, l'inchiostro e il carattere sono quello che sono, ma a quel prezzo il contenuto, come dicevo, ne vale davvero la pena.


saggio di G. Basti, Filosofia della natura e della scienza. Vol. 1.

, Trianello, scusa la mia domanda... How much is it? [SM=g27829]

Mammamia che tardi sono le 2:20! Meglio che vada a letto...Da circa un mese prima di dormire sono nel mondo di Shahrazàd. "Le mille e una notte" edizioni Oscar Mondadori, quella in 3 voll. a cura di Hafez Haidar. Lo comprai in una gita a Palermo...Bellissimo... l'unica cosa di cui sono rimasto profondissimamente deluso è il fatto che credevo di trovare anche delle belle figure a colori con carta patinata, non so delle icone, delle fotografie di dipinti... mi sono fatto ingannare dal cofanetto e la sovraccoperta. Arrivato a casa, la sera, quando per la prima volta l'ho aperto mi sono ritrovato a dirmi la stessa cosa che Pirandello mette in bocca all'avvocato Ciro mentre da il ben tornato a Pepè nel romanzo "Il Turno"... 'na tragedia... Comunque dicevo "le mille e una notte"... vado a leggere un pò. Buona notte a tutti

Ogni bene
Marcu
11/03/2007 02:38
 
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Non è un mio problema difendere Odifreddi perché sono cattolico e non ateo, ho solo voluto far notare che è insensato dire che un logico non possa esaminare la teologia se essa pretende di essere in alcune sue parti alla portata della logica umana e addirittura di poter dimostrare l’esistenza di Dio. Solo questo era il punto che volevo far notare, ma il fatto che io affermi questo suo diritto alla critica come pertinente al suo campo di studi non implica che io approvi le conclusioni cui giunge. Odifreddi ha una cultura umanistica raffazzonata, e lo sappiamo.
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11/03/2007 07:07
 
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Trianello, scusa la mia domanda... How much is it?



Costa 30,00 euro. In effetti, non è proprio economico, ma è un testo, a mio avviso, illuminante.
Il Prof. Basti è un pluri-laureato, è stato ricercatore presso il CNR ed ha conseguito diversi riconoscimenti internazionali per i suoi studi sulle reti neurali. E’ sicuramente uno dei filosofi di ispirazione tomista più interessanti (molto buono mi sembra anche il suo manuale di Antropologia Filosofica che sto leggendo proprio in questi giorni). Non solo egli è convinto che l’esistenza di Dio sia razionalmente dimostrabile, ma che sia anche una nozione necessaria per dare consistenza e coerenza all'intelligibilità del mondo.


Solo questo era il punto che volevo far notare, ma il fatto che io affermi questo suo diritto alla critica come pertinente al suo campo di studi non implica che io approvi le conclusioni cui giunge.



Del resto, ci sono molti logici, anche particolarmente insigni, che non condividono le posizioni di Odifreddi (si pensi a Bochenski o allo stesso Godel). Nella materia in oggetto, infatti, non è tanto in gioco la logica (su cui tutti concordano), ma la meta-logica. A questo proposito, rimando al libro di Basti di cui sopra.

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11/03/2007 16:11
 
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Il dialogo tra sordi era già iniziato...purtroppo
Mi rendo conto solo ora che il dialogo tra sordi era già iniziato prima di scongiurarlo…
Quando, Polymetis, scrivi

Non hai capito il mio problema


e io ti rispondo che forse sarebbe meglio dire che non ho capito il “problema” di Odifreddi… non sei riuscito a cogliere il mio tono conciliante… Purtroppo con la frase

ho solo voluto far notare che è insensato dire che un logico non possa esaminare la teologia se essa pretende di essere in alcune sue parti alla portata della logica umana e addirittura di poter dimostrare l’esistenza di Dio


mi fai notare che non solo non hai capito tu il mio problema, non solo non hai capito il problema di Odifreddi, ma non hai capito il problema in se… infatti, per farti capire meglio la cosa senza essere troppo esplicito e cercando di mantenere un tono conciliante ho ribadito

Già, ma la logica può avere campi d'azione diversi. Difatti lui è un logico della matematica che vorrebbe applicare tali principi logici a categorie d'indagine diversa


Quando poi scrivi

non ho detto che l’essenza di Dio sia alla portata della nostra ragione


Hai banalizzato l’argomento talmente tanto che non so se continuare… comunque, la speranza è sempre l'ultima a morire. Sappi che commetti un “quasi” errore… perché l’uomo è anche Capax Dei cioè è capace di Dio. E ogni volta che l’uomo impara e percepisce qualcosa di Dio lo percepisce e lo impara nella Sua essenza senza che quest’ultima possa cosificarsi, reificarsi, entizzarsi…Non c’è in Dio un aspetto che si può definire marginale e che non sia al tempo stesso centrale, ma ogni aspetto “marginale” è parte dell’ essenza di Dio.

Tuttavia, questa conoscenza che noi abbiamo per grazia della rivelazione sfocia nella “infinita differenza qualitativa” cara a Kierkegaard, senza però esaurirsi lì. Dio non è solo il totalmente Altro, ma si fa conoscere in un gioco di Rivelazione, un vedo colgo e non vedo, Re-velatio.

Il linguaggio è allora al tempo stesso il luogo privilegiato dell’avvento dell’essere e la ripetizione del suo esodo: ri-velazione nel doppio senso dell’offrirsi presente del velato e del nuovamente velarsi del nascosto. In sostanza non c’è identità totale tra Dio e l’essere e quindi il termine "essere" potrebbe non essere pertinente in teologia, ma il termine è pertinente per fare esperienza di Dio; purtroppo la tentazione è di ridurre Dio ad uno degli enti (come vorrebbe Odifreddi) ed è questo il suo problema che secondo me ti è sfuggito. Questo è il piano in cui si muove tutto il suo libercolo "i vangeli secondo la scienza".

Altro problema di Odifreddi è di far capire alle persone alle quali parla che la Teologia odierna è ancora ai tempi delle definizioni anselmiane. Questa è la chiara incompetenza.

Il tuo post inizialea diceva

Perché quando la teologia utilizza la filosofia pretende di fare discorsi logici, e Odifreddi, che è dottore in logica, non è d’accordo



Mi potrò anche sbagliare ma ad un certo punto da che scrivi una giustificazione alla pertinenza della critica di Odifreddi della teologia “la teologia utilizzapretendenon è d’accordo” passi ad un “la teologia ha spesso usato”. Probabilmente mi sbaglio ma io vedo una bella differenza. Se dall'inizio avessi preso una posizione di giustificazione alla pertinenza di Odifreddi della critica della teologia con il senso che lui si riferisce solo ad una teologia anselmiana... sarei balzato meno in alto dalla sedia. Senza contare il fatto che Odifreddi è veramente e seriamente convinto che la teologia di oggi rispecchi definizioni ancora anselmiane… come hai detto bene tu

Odifreddi ha una cultura umanistica raffazzonata


Poi...

e lo sappiamo


Lo sappiamo chi? Certo che non emerge con evidenza se scrivi che non lo condividi ma che il libro è piacevole a leggersi! Io quasi ad ogni piè sospinto cercavo un angolo della camera dove poterlo scagliare... eccetto per alcuni spunti interessanti.

Quando scrivi che

anche Paolo lo sostiene in Rm 1…


Ma de che? Capisco le strumentalizzazioni che sono state fatte nel passato del passo in questione e forse qualcuno strumentalizza il passo anche nel presente (Odifreddi)… povero chi ci casca. Ti rimando a una ricerca personale, se ti piace, perchè per parlartene anche a grandi linee e con serietà ci vorrebbe un altro 3D per spiegare il contesto in cui Paolo si muove, a chi si rivolge, perché, lo stile e poi tutto il rosario delle possibili interpretazioni. Ma non è il caso. Quindi desisto dal commentare e lascio perdere perchè non ne vale la pena.

Scrivi anche

sotto questo profilo se la teologia pretende di avere le prove razionali e logiche dell’esistenza di Dio … allora è alla logica che deve rispondere.


Non sono d’accordo. La logica può arrivare fino ad un certo punto, ma la Teologia svolge già un cammino indipendente dalla logica. Consiglio l'abbonamento alla rivista quadrimestrale "Filosofia e Teologia". Ci si tiene aggiornati. L’esigenza è quella di una logica che vada oltre la logica. Non è più il campo di Odifreddi anche se il libro "i vangeli secondo la scienza" vuole tirare per quello.

Quindi Polymetis, visto che il libro “i vangeli secondo la scienza” si basa su argomenti datati con argomentazioni datate al fine di stupire chi ci vuole cascare, senza dire che la Teologia odierna ha abbandonato i balbettii di un tempo per trovarne nuovi e più “ragionevoli” su Dio, visto che un autore come Odifreddi afferma che vuole districare l’ “Ente” attraverso la matematica che è l’unica forma di religione usando le suddette argomentazioni, mi sembra insensato dire che la cosa sia

pertinente al suo campo di studi


perché non lo è.

Concludo coerentemente dicendo che Odifreddi è geniale nel suo campo. Egli è

un logico della matematica che però vorrebbe applicare tali principi logici a categorie d'indagine diversa. Che resti allora nel campo della logica matematica



E che se uno ha 8 euro da spendere li spenda su giornaletti di “Topolino” almeno quelli fanno ridere sempre ma è con le figure a colori

Ogni bene
Marcuccio

[Modificato da =Marcuccio= 11/03/2007 16.13]

11/03/2007 17:02
 
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Continuiamo a non capirci. Io non ho detto che approvo le conclusioni di Odifreddi, se tu continui ad attaccarmi come se io dessi ragione a quel libro sei fuori strada, ho semplicemente detto che il tipo di indagine che fa Odifreddi è legittima perché non è possibile pensare una teologia illogica. Il discorso teologico può certo rimandare ad altro sa sé ma non può contraddirsi nei preambula fidei.

“Hai banalizzato l’argomento talmente tanto che non so se continuare… comunque, la speranza è sempre l'ultima a morire. Sappi che commetti un “quasi” errore… perché l’uomo è anche Capax Dei cioè è capace di Dio. E ogni volta che l’uomo impara e percepisce qualcosa di Dio lo percepisce e lo impara nella Sua essenza senza che quest’ultima possa cosificarsi, reificarsi, entizzarsi…Non c’è in Dio un aspetto che si può definire marginale e che non sia al tempo stesso centrale, ma ogni aspetto “marginale” è parte dell’ essenza di Dio.”

Ho usato una distinzione classica. Noi siamo capaci con la sola ragione di arrivare all’esistenza di Dio, non a quale sia la sua essenza o a quale Dio sia, questo a mio avviso è lo spirito che anima Paolo in Romani 1. Finché Odifreddi critica la teologia è pretende di dimostrare partendo nelle sue argomentazioni “etsi deus non daretur” e alla fine giunge al Dio che aveva messo tra parentesi, allora è decisamente il suo campo. Come dice Anselmo nel prologo del Monologion: “(i confratelli) haec formam praestituerunt: quatenus auctoritate scripturae penitus nihil in ea persuaderetur, sed quidquid per singulas investigationes finis assereret, id ita esse plano stylo et vulgaribus argumentis, simplicique disputatione, et rationis necessitas breviter cogeret, et veritatis claritas patenter ostenderet.”

“In sostanza non c’è identità totale tra Dio e l’essere e quindi il termine "essere" potrebbe non essere pertinente in teologia, ma il termine è pertinente per fare esperienza di Dio; purtroppo la tentazione è di ridurre Dio ad uno degli enti (come vorrebbe Odifreddi) ed è questo il suo problema che secondo me ti è sfuggito.”

Ma il problema di Odifreddi non è ridurre Dio ad un ente ma il fatto che spesso la teologia medioevale l’abbia ridotto a tale. Dio è il super-ente, è l’accusa di ontoteologia fatta da Heidegger.

“Mi potrò anche sbagliare ma ad un certo punto da che scrivi una giustificazione alla pertinenza della critica di Odifreddi della teologia “la teologia utilizza… pretende… non è d’accordo” passi ad un “la teologia ha spesso usato”.”

Il problema qui è la dimostrabilità di Dio, se la teologia pretende di poterlo fare con la sola ragione allora si sottometta da sola ad un simile tribunale. Non ho detto che la teologia pretende sempre di fare discorsi con la sola ragione, ho detto che quando li fa pretende che siano tali.

“Lo sappiamo chi? Certo che non emerge con evidenza se scrivi che non lo condividi ma che il libro è piacevole a leggersi!”

Io sono laureato in filosofia all’università di Venezia, sono uno specialista di filosofia platonica.

“Ma de che? Capisco le strumentalizzazioni che sono state fatte nel passato del passo in questione e forse qualcuno strumentalizza il passo anche nel presente (O”

Non ricordo neppure se Odifreddi citi il passo, io mi riferisco alla constatazione che la chiesa ha sempre visto in quel passo di San Paolo la possibilità per chiunque, usando il solo lume naturale, di arrivare alla consapevolezza che Dio esiste, per questo, dice l’Apostolo, i pagani sono inescusabili.

“Non sono d’accordo. La logica può arrivare fino ad un certo punto, ma la Teologia svolge già un cammino indipendente dalla logica”

Non ho detto che la teologia debba sottostare alla logica umana ( anche se vorrei sapere come si possa pensare in modo illogico), ho detto che quando la filosofia affiliata alla teologia pretende di dimostrare l’esistenza di Dio prescindendo dai dati della fede allora è ovvio che poi dev’essere all’altezza di ciò che promette.

“Consiglio l'abbonamento alla rivista quadrimestrale "Filosofia e Teologia". Ci si tiene aggiornati.”

La mia università è abbonata, anzi Mario Ruggenini, mio professore, è tra i fondatori.

Ad maiora
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Ά όταν έκτιζαν τα τείχη πώς να μην προσέξω.
Αλλά δεν άκουσα ποτέ κρότον κτιστών ή ήχον.
Ανεπαισθήτως μ' έκλεισαν απο τον κόσμο έξω
(Κ. Καβάφης)
11/03/2007 18:19
 
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Continuiamo a non capirci.

Questo l'avevo capito già dal primo post quando non hai capito che la mia critica sul libro di Odifreddi verteva e verte sul fatto che lui vuole ridurre Dio ad un ente facendosi forte dei mezzi teologici del passato. Antiquato.


se tu continui ad attaccarmi

Mi pare lapalissiano che tu sia stato il primo a dire che il mio giudizio sul libro di Odifreddi era "insensato", perdipiù senza aver capito da quale punto muoveva la mia critica


Finché Odifreddi critica la teologia è pretende di dimostrare partendo nelle sue argomentazioni “etsi deus non daretur” e alla fine giunge al Dio che aveva messo tra parentesi, allora è decisamente il suo campo.

Per l'appunto, il libro sfrutta argomenti vecchi e logori spacciandoli per attuali. Quanto tempo fa hai letto il libro. Io l'ho finito da poco...


Ma il problema di Odifreddi non è ridurre Dio ad un ente ma il fatto che spesso la teologia medioevale l’abbia ridotto a tale. Dio è il super-ente, è l’accusa di ontoteologia fatta da Heidegger.

Consiglio una ripassata del libro al cap. Opzioni per il terzo millennio


ho detto che quando li fa pretende che siano tali

mi ero riservato appunto la possibilità di averti frainteso. Cosa che tu non hai fatto, amico mio.


“Lo sappiamo chi? Certo che non emerge con evidenza se scrivi che non lo condividi ma che il libro è piacevole a leggersi!”

Io sono laureato in filosofia all’università di Venezia, sono uno specialista di filosofia platonica.


Con la frase "Lo sappiamo chi?" mi riferisco non a te che hai seguito lezioni di filosofia. Ma a chi si imbatte con curiosità e senz'armi nel libro di Odifreddi. Io, da parte mia, avrei speso meglio i soldi su "Topolino"... Odifreddi mi ha potuto fregare una volta con il suo libercolo... Mi fa piacere che ti faccia piacere essere uno specialista,ma... cui prodest?


La mia università è abbonata, anzi Mario Ruggenini, mio professore, è tra i fondatori.


eh... e non gli esporre della questione di cui abbiamo parlato e di come l'hai condotta...prima che ti tiri sulla testa quell'ottimo materiale [SM=g27822] !

Ma comunque buon Polymetis. Io sono più piccolo... mi appronto io, cristianamente, alle scuse per questo reciproco malinteso qualora ti fossi sentito attaccato o qualora non abbia avuto il mio cuore aperto a capirti [SM=x570865]
Che vuoi... sono un cristiano cattolico vero. Essere superbo non mi appartiene. Sono umile... e me ne vanto [SM=x570896] [SM=x570874]

A.M.D.G.


Ogni bene
Marcuccio

[Modificato da =Marcuccio= 11/03/2007 19.26]

[Modificato da =Marcuccio= 11/03/2007 19.28]

30/03/2007 23:13
 
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Deus non deserit si non deseratur
Augustinus Hipponensis (De nat. et gr. 26, 29)

31/03/2007 16:00
 
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Chiudo la discussione perchè lo scopo di questa sezione è tutt'altro.

Per i prossimi inserimenti si prega di leggere prima qui:

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Ciao [SM=x570892]

Bruno
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01/04/2007 20:49
 
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