Re: Le domande da te richieste
Scritto da: moscarossa 11/09/2006 2.06
Ciao Floyd,
La discussione intrapresa fra me e te sulla ‘grande folla’, nella sezione “Presentiamoci, fu spostata da Achille nella sezione “Argomenti Dottrinali”dove appartiene, e tu lo sai. Visto però che non sei intervenuto allora provo con questo messaggio di rispondere alla tua richiesta, cioè che io metta per iscritto, le domande che nel passato avevo fatto ad un tdg che non ha voluto/potuto rispondere.
Dunque, siccome in Apocalisse 7:13-14, troviamo che avvenne uno scambio di parola fra l’apostolo Giovanni e un anziano di quei 24, dei quali ognuno ha un trono introrno al trono di Dio, domando:
1) Dove ebbe luogo questo scambio di parole fra Giovanni e l’Anziano, in cielo, o in terra??
In Apocalsse 4:1,2 leggiamo che una potente voce disse a Giovanni: “Sali qua, e io ti mostrerò le cose che debbono avvenire da ora innanzi. La mia seconda domanda è:
2) Giovanni fu ubbidiente di salira lassù a colui che lo comanda di salire lassù, o si rifiutò e rimase in terra??
Il corpo direttivo dei tdg, sia nel libro “Sia Dio riconosciuto verace, che nel Rivelazione ha dogmato che la grande folla dei Gionadab risusciterà nel millennio di Cristo. Contrario ad Apocalisse 20:5, che dopo aver parlato della prima risurrezione, dice poi “Il resto dei morti non torno in vita prima che fossero compiuti i 1000 anni. La mia terza domanda è:
3) Sei tu a favore del dogma del Cd dei tdg, o a favore di Apoc.20:5?
4) Sei d’accordo o contrario al termine “venuti”, usato dall’anziano, quale indica che la gran folla era là, vicino a loro, dinanzi al trono nei cieli?
Ciao
Moscarossa
Ciao moscarossa, scusami se hai atteso oltre il tempo che pensavo, ma non ho avuto la possibilità di scriverti prima. La tua domanda è sicuramente intrigante ed impegnativa, prima di tutto perchè si basa sul libro profetico di Rivelazione (Apocalisse), secondo perchè l'argomento non è certamente dei più semplici.
Ritengo innanzitutto importante evidenziare lo scopo per cui fu data la rivelazione a Giovanni (Rivelazione 1:1) cioè quello di MOSTRARGLI avvenimenti futuri. In Rivelazione 1:10 Giovanni sostiene di essere "rapito" dallo Spirito nel giorno del Signore. Di fatto significa che andò temporaneamente in un altro luogo (visione) non come persona fisica ma in "veste spirituale". Da quanto riportato in Rivelazione 4:1-4 sembrerebbe palese che lo scambio di parole tra Giovanni e l'anziano avvenisse in cielo. Ma, a mio avviso, non è altrettanto palese dedurre per questo che le due classi (144.000 e grande folla) abbiano entrambe la speranza celeste, visto e considerato che le abbiamo trovate insieme nella visione riportata nel capitolo 7.
Mi spiego meglio...
Nel capitolo 7 vengono MOSTRATE a Giovanni le due classi approvate da Dio: nel primo caso (144.000) si parla di costoro come dei "suggellati" ovvero "schiavi di Dio", ovvero le “primizie” del genere umano (14:4) che
avevano già ottenuto il “segno” o “sigillo”, ma ai quali in seguito sarebbe stato affidato un compito molto importante, quello di giudicare e regnare con Cristo (11:15-18 / 20:4).
Nel secondo caso si tratta di una "grande folla" di persone, che hanno beneficiato del provvedimento del riscatto (vers. 10) e che provengono dalla "grande tribolazione" (vers. 14). Di loro si dice (vers. 17) che l'Agnello
li pascerà e li guiderà (il verbo è futuro) alle sorgenti delle acque della vita, il che lascia pensare che questa grande folla che vede Giovanni "davanti al trono di Dio" non abbia ancora raggiunto la propria "posizione benedetta" ma si trova appunto davanti al trono nel senso che è in una condizione di favore presso Dio (quindi è giusto naòs) il quale avrebbe preso (in futuro) degli amorevoli provvedimenti a loro favore (sulla terra).
Ora mi chiedo: se l'obiettivo di Dio fosse stato quello di portarli tutti in cielo, perchè non giustificarne il motivo così come fece per i 144.000? Invece si dice nella parte finale del versetto 7:17 che “Dio ASCIUGHERA’ ogni lacrima dai loro occhi” e lo stesso concetto viene allargato nelle parole del cap. 21 vers. 3 e 4. Queste parole, molto conosciute, sono piuttosto chiare e lasciano intendere che Dio avrebbe dato loro delle benedizioni sulla terra, in quanto si parla di lacrime, cordoglio, dolore e morte come cose precedenti, quindi condizioni terrene, che non sarebbero state più presenti.
Sono anche propenso a credere che il numero 144.000 possa effettivamente essere simbolico, ma non attribuisco grande importanza a questo fatto. Che sia simbolico o no, sappiamo che una classe di persone ha la prospettiva della vita celeste e sappiamo anche il perchè. Che “la grande folla” abbia la prospettiva di vivere sulla terra “restaurata” e benedetta è invece confermato da numerosi versetti della Bibbia, i quali enunciano le molte benedizioni che saranno riversate sulla terra (Isaia 25:8 - 1° Corinti 15:26 - Isaia 35: 3-10) e che coincidono perfettamente con le condizioni originali che Dio aveva previsto per gli uomini, la più importante di queste la vita eterna sulla terra (Genesi 2:17).
Spero di aver risposto chiaramente alla tua domanda; non vorrei a questo punto aprire un dibattito su questo argomento, che può essere visto in modo differente da ognuno di noi. Io ho semplicemente espresso la mia personale opinione non condizionata, basata sul mio studio delle scritture e consapevole del fatto che posso essere anche in errore.
Floyd