Come promesso apro questo thread per vedere insieme cosa dice il NT a proposito dell'anima immortale. Alcune persone sono convinti che questa dottrina sia un elemento estraneo dagli insegnamenti del NT.
E' così? Non è così? Staremo a vedere.
Prima di vedere insieme alcuni versetti, vorrei precisare che analizzerò i passi facendo un raffronto fra la TNM (la traduzione biblica più contraria all'immortalità dell'anima esistente al mondo) e altre bibbie come la Nardoni, la CEI o la Luzzi.
Cominciamo col primo passo:
2° Corinti 5:6-9 (TNM)
6 Noi perciò abbiamo sempre coraggio e sappiamo che, mentre abbiamo la nostra casa nel corpo, siamo assenti dal Signore, 7 poiché camminiamo per fede, non per visione. 8 Ma abbiamo coraggio e preferiamo piuttosto essere assenti dal corpo e fare la nostra casa presso il Signore. 9 Perciò abbiamo anche la mira, sia che abbiamo la nostra casa presso di lui o che siamo assenti da lui, di essergli graditi.
Stesso passo (Nardoni):
6 Essendo dunque sempre pieni di fiducia e sapendo che mentre siamo presenti nel corpo, siamo lontani dal Signore, 7 poichè camminammo per fede e non per visione, 8 tuttavia ci facciamo animo e preferiamo uscire da questo corpo, per andare a vivere presso il Signore. 9 Per questo, ci studiamo di piacere a lui sia che si debba rimanere in questo corpo, sia che lo si debba lasciare"
Commento esegetico del passo:
Finchè abitiamo nel corpo siamo lontani dal Signore, perchè è preferibile "uscire dal corpo" per andare dal Signore. Se, per andare dal Signore, bisogna "uscire dal corpo", c'è qualcosa di noi che "abita nel corpo" e che vivrà col Signore, anche quando il corpo non ci sarà più. Dunque, l'uomo non è soltanto "corpo".
Il verbo "ekdeméo" significa "essere lontano", nel tempo presente greco (aspetto durativo); significa "uscire, partire, migrare" al tempo aoristo (aspetto istantaneo). Al versetto 6 è presente: "Siamo lontani"; al versetto 8 è aoristo (ekdemesai): "uscire". Unito, come in questo caso, a "ek tu somatos" (= dal corpo), significa "partire dal corpo, uscire dal corpo". E' qualcosa di noi che esce dal corpo. Ecco perchè la TNM con quell' "assenti dal corpo" sbaglia la traduzione.
La morte qui è intesa metaforicamente come scambio di residenza ed è espressa da un chiaro gioco di parole: si tratta di muoversi da un paese all'altro, vale a dire di traslocare e stabilirsi altrove, dunque di sloggiare dal copro per guadagnare il cielo e vedere Cristo. Quaggiù i cristiani sono in esilio, lontano dal Signore e, fintantochè dimorano nel corpo, paragonato a una tenda (v. 2° Corinti 5:1-4, "skenos" = tenda, simbolo della vita nomade) vivono da emigrati.
Se non esiste nessun IO spirituale dentro di noi, solitamente chiamato 'anima', che cosa esce dal nostro copro per andare a vivere nel Signore, lasciando la tenda, ovvero il corpo?
La scrittura non avrebbe senso.
[Modificato da Bicchiere mezzo pieno 09/07/2006 16.53]
La verità non è qualcosa di statico ma è basata su una conoscenza progressiva, in grado di mettere in discussione anche i precedenti concetti raggiunti usando il modello del metodo scientifico