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Analisi scritturistica nel NT della sopravvivenza dell'uomo.

Ultimo Aggiornamento: 19/07/2006 00:40
17/07/2006 19:43
 
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Scritto da: berescitte 17/07/2006 11.51
Per Poly
che chiede lumi sul perché Mario abbia citato Ebrei.
Credo che Mario si riferisca all'accenno che Mosé "non ottenne la promessa", il che, nel suo modo di interpretare, significherebbe che non è andato in cielo e che conseguentemente la trasfigurazione fu una sacra rappresentazione immaginaria fabbricata in toto dal Padre e in cui solo Gesù era il personaggio reale.


Bravo Bery (ci voleva tanto?) Ovviamente immagino la controrisposta che sinceramente non vorrei sentire tanto gia me la immagino... inoltre questo post mi ha alquanto stancato e credo che sia inutile proseguire essendo stati chiarite le varie posizioni.



Per chiunque ne abbia bisogno
Certe incomprensioni, e un certo avversare posizioni altrui vedendole diverse dalle proprie non derivano tanto dal testo in esame quanto dalla comprensione di esso, e ancor più dalla precomprensione dei criteri ermeneutici (=interpretativi) che sono stati accreditati nella mente dell'utente prima ancora di aprire il testo.



l'avversare posizioni altrui è comune anche da parte vostra e se leggi i post te ne renderai conto, non è facile rimanere calmi quando si accusa l'altro di essere ignorante, di non aver aperto un libro di filosofia e come asserirai tu piu sotto quelli di teologia, io credo che anche un cretino se leggesse quello che ho scritto sull'anima o sulla trinità, o su termini greci tipo proskineo ecc... si accorgerebbe che quello che ho scritto è di mio pugno (a parte citazioni dove è chiaramente specificata la fonte)questo presuppone che io abbia letto almeno i testi che parlano di quei soggetti.
Il problema è che in questi casi mi discosto dalla maggioranza "erudita" che non accetta i miei punti di vista (ovviamente non solo miei) ecco allora che la storia non cambia "nessuno dei saggi o dei dottori gli ha dato retta..." anche per gli apostoli era lo stesso.


Se dunque si vuole venire incontro al massimo a chi ha una fede diversa dalla propria, si dovrebbe fare lo sforzo di pre-documentarsi sui testi di base sui quali l'altro ha consolidato la propria precomprensione.



Diciamo che ci vorrebbe l'umiltà per ammettere che si tratta di una interpretazione diversa possibile, alternativa alla propria, ma per chi non accetta un magistero o un referente umnano che sia anche il CD o altro questo è difficile da accettare.


senza contare l'ampiezza di vedute maggiore che derivano dal non avere certi "paletti" di nome Satana,


Non me ne puo fregar di meno



pensiero indipendente,


ringrazio Dio di averlo



pensiero apostata che impediscono al povero TG di essere Bereano come vorrebbe.


Io stesso per certe affermazioni che ho fatto sarei dichiarato apostata sia dai tdg che dai cattolici, quindi pensa quanto me ne importa...


Per Mario70 ho invece il fondato dubbio che insista a non voler aprire né un trattato di teologia né di ermeneutica-esegesi cattolico...*


Sinceramente io non mi sono mai sognato di dichiarare verso di te o altri quello che tu stai facendo con me, quindi neanche sei degno di una mia risposta...



Sarò felice di fare ammenda con profondissime pubbliche scuse se in questo ho nutrito un sospetto temerario!


Credi veramente che quando io leggo la spiegazione che danno i cattolici su un argomento teologico, questo mi possa basstare per farmi cambiare idea? Sei fuori... il mio intelletto e la mia coscienza sono l'unico metro per accettare o meno una teoria di qualsivoglia religione o filosofia che essa sia.
Saluti Mario

"Il messaggio è chiaro. Il nostro amore per Geova dev’essere più forte del nostro amore per i familiari che gli divengono sleali.
Oggi Geova non mette immediatamente a morte quelli che violano le sue leggi.
Amorevolmente dà loro l’opportunità di pentirsi delle loro opere ingiuste. Ma come si sentirebbe Geova se i genitori di un trasgressore impenitente continuassero a metterLo alla prova frequentando senza necessità il loro figlio disassociato?"(La torre di Guardia 15 luglio 2011 pagine 31)
18/07/2006 00:33
 
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Re: Re:



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Scritto da: (Mario70) 12/07/2006 20.35


Molte volte si crede erroneamente che per i tdg nefesh significhi solo anima perchè la loro bibbia traduce cosi quasi tutte le volte.
Questo è sbagliato, la NM ha fatto una scelta traduttiva (sicuramente per rafforzare la loro dottrina) ma i tdg (ovviamente quelli un po piu preparati) conoscono benissimo gli altri significati di nefesh e il libro perspicacia lo chiarisce dicendo quanto segue:

"I termini nelle lingue originali (ebr. nèfesh; gr. psychè) usati nelle Scritture indicano che “anima” è una persona, un animale o la vita della persona o dell’animale.
La New Catholic Encyclopedia dice: “Nepes [nèfesh] ha un significato molto più ampio del nostro termine ‘anima’, poiché significa vita (Es 21.23; Dt 19.21) e le sue varie manifestazioni vitali: respiro (Gn 35.18; Gb 41.13[21]), sangue [Gn 9.4; Dt 12.23; Sl 140(141).8], desiderio (2 Sm 3.21; Prv 23.2). L’anima nell’AT non significa una parte dell’uomo, ma l’intero uomo: l’uomo come essere vivente. Similmente, nel NT significa vita umana: la vita di un singolo soggetto cosciente (Mt 2.20; 6.25; Lc 12.22-23; 14.26; Gv 10.11, 15, 17; 13.37)”. — 1967, vol. XIII, p. 467.
Vita come creatura. Sia nèfesh che psychè sono usati anche nel senso di vita — non semplicemente come principio o forza astratta — ma vita come creatura, umana o animale.
Infatti quando Rachele partorì Beniamino, la sua nèfesh (“anima” o vita come creatura) uscì da lei ed essa morì (Ge 35:16-19), cessò di essere una creatura vivente. Similmente, quando il profeta Elia compì un miracolo sul figlio della vedova di Zarefat che era morto, la nèfesh (“anima” o vita come creatura) del ragazzo tornò in lui ed “egli riprese vita”, fu di nuovo una creatura vivente. — 1Re 17:17-23.

Quindi quando leggono la scrittura da te menzionata è come se la leggessero nella riveduta che la traduce cosi:
NRV 1 Re 17:21
"Si distese quindi tre volte sul bambino e invocò il SIGNORE, e disse: «SIGNORE mio Dio, ti prego, torni la vita di questo bambino in lui!»"

Ciao Mario


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questo sopra è stato postato d te il 12 luglio lo vedi sì o no che nefesh non cuole solo dire anima vivente?

lo dici tu non io!!!! quindi nefesh è anche persona , essere

ed allora nefesh di genesi 2 (lo dici tu) può essere essere vivente, e non solo anima vivente!

per favore poi non ti lamentare se qualcuno a volte alza i toni con te
hai dimostrato di nonsapere cosa vuol dire il verbo analuo
che è imporatnte in greco (per intendersi la parola analisi deriva da questo verbo) , continui a citare a pappagallo le spiegazioni come un collage senza senzo (come quella di citare la profezia su mosè e metterla insieme alla trasfigurazione)

ma che cavolo di criterio ermeneutico è? Il patchwork? il collage?


continui a non voler spiegare la spiegazione della parabola di lazzaro
perchè NON puoi spiegarla

quindi per te quella parabola non ha alcun significato? Perchè Gesù l'ha raccontata?

18/07/2006 21:33
 
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Re:

Scritto da: enkidu 18/07/2006 0.33
Re: Re:



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Scritto da: (Mario70) 12/07/2006 20.35


Molte volte si crede erroneamente che per i tdg nefesh significhi solo anima perchè la loro bibbia traduce cosi quasi tutte le volte.
Questo è sbagliato, la NM ha fatto una scelta traduttiva (sicuramente per rafforzare la loro dottrina) ma i tdg (ovviamente quelli un po piu preparati) conoscono benissimo gli altri significati di nefesh e il libro perspicacia lo chiarisce dicendo quanto segue:

"I termini nelle lingue originali (ebr. nèfesh; gr. psychè) usati nelle Scritture indicano che “anima” è una persona, un animale o la vita della persona o dell’animale.
La New Catholic Encyclopedia dice: “Nepes [nèfesh] ha un significato molto più ampio del nostro termine ‘anima’, poiché significa vita (Es 21.23; Dt 19.21) e le sue varie manifestazioni vitali: respiro (Gn 35.18; Gb 41.13[21]), sangue [Gn 9.4; Dt 12.23; Sl 140(141).8], desiderio (2 Sm 3.21; Prv 23.2). L’anima nell’AT non significa una parte dell’uomo, ma l’intero uomo: l’uomo come essere vivente. Similmente, nel NT significa vita umana: la vita di un singolo soggetto cosciente (Mt 2.20; 6.25; Lc 12.22-23; 14.26; Gv 10.11, 15, 17; 13.37)”. — 1967, vol. XIII, p. 467.
Vita come creatura. Sia nèfesh che psychè sono usati anche nel senso di vita — non semplicemente come principio o forza astratta — ma vita come creatura, umana o animale.
Infatti quando Rachele partorì Beniamino, la sua nèfesh (“anima” o vita come creatura) uscì da lei ed essa morì (Ge 35:16-19), cessò di essere una creatura vivente. Similmente, quando il profeta Elia compì un miracolo sul figlio della vedova di Zarefat che era morto, la nèfesh (“anima” o vita come creatura) del ragazzo tornò in lui ed “egli riprese vita”, fu di nuovo una creatura vivente. — 1Re 17:17-23.

Quindi quando leggono la scrittura da te menzionata è come se la leggessero nella riveduta che la traduce cosi:
NRV 1 Re 17:21
"Si distese quindi tre volte sul bambino e invocò il SIGNORE, e disse: «SIGNORE mio Dio, ti prego, torni la vita di questo bambino in lui!»"

Ciao Mario


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questo sopra è stato postato d te il 12 luglio lo vedi sì o no che nefesh non cuole solo dire anima vivente?

lo dici tu non io!!!! quindi nefesh è anche persona , essere

ed allora nefesh di genesi 2 (lo dici tu) può essere essere vivente, e non solo anima vivente!

per favore poi non ti lamentare se qualcuno a volte alza i toni con te
hai dimostrato di nonsapere cosa vuol dire il verbo analuo
che è imporatnte in greco (per intendersi la parola analisi deriva da questo verbo) , continui a citare a pappagallo le spiegazioni come un collage senza senzo (come quella di citare la profezia su mosè e metterla insieme alla trasfigurazione)

ma che cavolo di criterio ermeneutico è? Il patchwork? il collage?


continui a non voler spiegare la spiegazione della parabola di lazzaro
perchè NON puoi spiegarla

quindi per te quella parabola non ha alcun significato? Perchè Gesù l'ha raccontata?



Cosa credi che non leggo i post? hai fatto un copia incolla di quello precedente... comunque i tuoi modi sono quelli di uno scaricatore di porto (senza offesa per loro ovviamente) non hai tatto e non ti sai comportare con chi crede cose diverse dalle tue, comunque genesi 2 è particolare, sta spiegando esattamente cosa è la nefesh umana, usando termini per noi comprensibili, è la prima volta che si usa questo termine per l'uomo e anche il tuo caro poly ha specificato che il mio discorso era filologicamente corretto.
Per gli ebrei l'anima umana era il composto tra polvere del suolo e spirito o alito di vita, punto e basta, cerca di fartelo entrare in testa, poi se non ci vuoi credere sono fatti tuoi, a me non interessa.
Per quanto riguarda il discorso di analuo non ho perso tempo a chiedere scusa per la mia svista quindi non capisco cosa vuoi di piu, io quando sbaglio lo ammetto tranquillamente, ma sul resto non ho dubbi, il condizionalismo dell'anima è una teoria che esce fuori proprio dalla scrittura, le vostre ipotesi su quelle due scritture sono opinioni personali che non condivido.
Con questo spero di aver chiuso la conversazione (almeno con te)
Saluti Mario

"Il messaggio è chiaro. Il nostro amore per Geova dev’essere più forte del nostro amore per i familiari che gli divengono sleali.
Oggi Geova non mette immediatamente a morte quelli che violano le sue leggi.
Amorevolmente dà loro l’opportunità di pentirsi delle loro opere ingiuste. Ma come si sentirebbe Geova se i genitori di un trasgressore impenitente continuassero a metterLo alla prova frequentando senza necessità il loro figlio disassociato?"(La torre di Guardia 15 luglio 2011 pagine 31)
18/07/2006 21:49
 
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non me ne frega molto dei modi di fare
troppe volte chi usa modi educati oi frega il prossimo
mi piace di più la sostanza
non so che cosa dovrei usare con uno che (incavolati pure, ma se vuoi tee lo cito dai TUOI post) non conosce il greco ma pensa di essere il primo in 2000 anni ( con gli avventisti e pochi altri) a trovare la vera interpretazine del NT. Rispondi da te!

con chi definisce la parola di Dio "una favoletta" quando non sa spiegarla ( sembra quel tale che dopo aver smontato una macchina e, nel rimontarla, non sapendo dove mettere un pezzo che avanza dice che non serve)

con chi prima dice che nefesh vuol dire una cosa, poi, quando gli si fa notare che la usa in un sesno diverso ripete che comunque ha ragione lui


tu come considereresti uno che si comporta in questo modo?
non si tratta di pensarla in un modo diverso, ma di non voler vedere l'evidenza

ti è mai venuto in mente che se avventisti e TdG continuano a sostenere questa visione è solo eprchè DEVONO trovare una distinzione con le altre confessioni cristiane? DEVONO avere dei "marchi" ?


[Modificato da enkidu 18/07/2006 21.53]

19/07/2006 00:40
 
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“Bravo Bery (ci voleva tanto?) Ovviamente immagino la controrisposta che sinceramente non vorrei sentire tanto gia me la immagino... inoltre questo post mi ha alquanto stancato e credo che sia inutile proseguire essendo stati chiarite le varie posizioni.”

Ma io non credo che tu abbia risposto alle mie argomentazioni, né l’ostinazione su una dottrina è prova della stessa. Ad ogni modo quel “non conseguirono la promessa” probabilmente si riferisce al fatto, attestato anche dalla dottrina cattolica, che Cristo con la sua resurrezione ha spalancato le porte del paradiso prima chiuse per i giusti dell’Antico Testamento in quando il debito dell’umanità non era stato saldato. La lettera agli Ebrei ruota tutto su questo tema, con varie immagini come quella di Cristo che entra per primo nel tempio celeste e tutti dopo di lui. Ad ogni modo questa dottrina non fa alcuna difficoltà al fatto che ci fossero Mosè ed Elia sul Tabor, come Luca dica esplicitamente: “erano Mosè ed Elia”(Lc 9,30).
Non fa difficoltà per due motivi:
1)Se anche volessi fare un discorso semplicistico potrei dire che nei vangeli non sta scritto da dove venissero Mosè ed Elia, che Dio li abbia materializzati dal paradiso o che li abbia materializzati da uno stadio intermedio non toglie il fatto che le loro anime erano vive e vegete. Non conta cioè dove si trovassero ma che erano vivi.
2)Quanto detto al punto 1 è un spiegazione a livello molto banale. In realtà occorre dire che la resurrezione non è un evento storiografico, nel senso che interseca la nostra linea temporale in un punto ma resta un evento trascendente con effetto diacronico. I Padri amavano dire che Cristo ha realizzato l’incarnazione senza lasciare il seno del Padre, per usare una bella espressione di Melitone “stava appeso al legno e reggeva l’universo”. Allo stesso modo non esiste una sincronicità tra ciò che succede sulla terra e ciò che accade nel regno di Dio, anche perché non è un altro luogo con cui si possa stabilire un rapporto di confronto spazio-tempo. Non esiste cioè un tempo trascorso dalle anime imprigionate, la resurrezione per noi situata temporalmente è insieme un evento trascendente che ha spalancato da sempre le porte dei cieli. Piuttosto ridicolo pensare che nel regno dei cieli ci sia stato un mucchio di anime fuori dai cancelli intenti a girarsi i pollici e che poi, trascorso del tempo anche in questo luogo, i cancelli finalmente siano stati aperti. La grazia di Cristo, che dal punto di vista di Mosè era posteriore nel tempo, è dal punto di vista escatologico qualcosa che precede Mosè.
E’ bene non dimenticare nessuna delle due prospettive, che ripeto non sono commisurabili o sincroniche, dal punto di vista del tempo terrestre davvero al tempo di Mosè non s’era ancora conseguita la promessa del messia. Le anime sono state liberate dalla resurrezione di Cristo, ma questo non è avvenuto in un ipotetico anno 30 d.C. di una linea temporale celeste. C'è un'interdipendenza tra cielo e terra, ed è grazie alla storia umana, grazie all'evento della resurrezione che ricapitola tutte le cose nell'eternità, che "gli spiriti dei giusti sono resi perfetti" (Ebrei 12,23) Ennesimo testimone dell'immortalità dell'anima.

“cile rimanere calmi quando si accusa l'altro di essere ignorante, di non aver aperto un libro di filosofia e come asserirai tu piu sotto quelli di teologia”

Neghi forse? Qual è la tua preparazione filosofica o la tua dimestichezza coi classici: Platone, Aristotele, Tommaso, Heidegger? Non abbiamo detto nulla per cattiveria, semplicemente è difficile non fare delle constatazioni quando si vede che l’interlocutore non ha dimestichezza coi concetti chiave della filosofia.

“credo che anche un cretino se leggesse quello che ho scritto sull'anima o sulla trinità, o su termini greci tipo proskineo ecc... si accorgerebbe che quello che ho scritto è di mio pugno (a parte citazioni dove è chiaramente specificata la fonte)questo presuppone che io abbia letto almeno i testi che parlano di quei soggetti.”

Leggere testi che parlano dei soggetti può farlo chiunque, quello che distingue uno studioso da un dilettante è che
1)Ha gli strumenti per capire quello che legge e non fraintenderlo. In questo caso conoscere sia la dottrina di Platone sia quella di Aristotele è indispensabile per capire la differenza tra immortaliamo e dualismo.
2)Lo studioso ha una preparazione accademica che gli permette di sapere se quello che legge è serio o meno. Un antichista conosce i metodi con cui lavora la filologia e dunque sa giudicare la validità di una pubblicazione.
3)Gli autodidatti oltre a non avere una base e a fraintendere la metà di quello che leggono non hanno gli strumenti per orientarsi nel panorama delle opinioni. Una delle cose che fa l’università è proprio metterti al corrente delle varie correnti di pensiero sui veri temi in modo da poter valutare criticamente i lavori che si leggano, vedere se sono parziali, ecc.Il dilettante rischia cioè di andare nelle sue scelte a simpatia perché non si rende conto che nel mondo accademico si dice di tutto, persino che l’Odissea sia ambientata nel Mar Baltico*, ma non per questo l’opinione diventa seria. Si deve cioè distinguere tra i singoli, gli outsider, e quello che invece è il consensus accademico.

“Diciamo che ci vorrebbe l'umiltà per ammettere che si tratta di una interpretazione diversa possibile, alternativa alla propria,”

Come sempre io nelle beghe intepretative godo incredibilmente perché vedo solo dimostrato giorno dopo giorno che il Sola Scriptura non funziona e che se Dio vola comunicarci così evidentemente ha fatto male i suoi conti. Lutero infatti arrivò a sostenere il Sola Scriptura basandosi su altro assunto, la perspicuitas della Scrittura, cioè che il suo messaggio fosse trasparente e chiunque leggendo da solo l’avrebbe potuto capire. Veder litigare della gente sulle mille interpretazioni di un versetto è solo l’ennesima dimostrazione che Lutero sbagliava.
Inoltre io non credo che la tua interpretazione sia diversa ma possibile, penso che sia sbagliata perché tralascia una marea di dati neotestamentari o li esclude in modo molto goffo con interpretazioni del tutto personali, e sei costretto a simili voli acrobatici per l’assunto letteralista di cui ho già parlato: l’illusione che la Bibbia sia coerente su tutti gli argomenti dalla prima all’ultima parola di cui è composta giacché sono le ipsissima verba Dei.

“Credi veramente che quando io leggo la spiegazione che danno i cattolici su un argomento teologico, questo mi possa basstare per farmi cambiare idea?”

Veramente non s’è ancora capito che genere di trattati tu abbia letto, nulla di specialistico presumo. Probabilmente non hai mai letto articoli di filologia specialistici, parlo del genere di articoli su riviste del settore che pubblicano simultaneamente articoli in quattro lingue e che non si preoccupano di tradurli perché sanno bene che genere di pubblico le riceve, del genere di riviste che passa venti pagine ad analizzare una parola greca.

Ad malora

* Mi riferisco all’avvallo dato dalla grande grecista Rosa Calzecchi Onesti alle tesi di Felice Vinci.

[Modificato da Polymetis 19/07/2006 0.47]

[Modificato da Polymetis 19/07/2006 10.51]

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Ά όταν έκτιζαν τα τείχη πώς να μην προσέξω.
Αλλά δεν άκουσα ποτέ κρότον κτιστών ή ήχον.
Ανεπαισθήτως μ' έκλεισαν απο τον κόσμο έξω
(Κ. Καβάφης)
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