E per Mario che si è inserito mentre battevo il post precedente
Dicendo...
>Da quello che capisco quando parlo con un cattolico del battesimo è che
esso in finale è come un amuleto magico... infatti essi dicono che se continua a professarsi cattolico ben venga, se sceglie un'altra strada è comunque battezzato e quindi
sempre cattolico rimane.
R- Così come io non vado dal singolo Testimone per apprendere con precisione la dottrina geovista, tu dovresti fare lo stesso non andando a prendere la concezione cattolica del battesimo da quello che fanno i "cristiani nominali".
Io, che sono catechista di adulti e laureato in teologia, ti posso assicurare (e l'ho detto nel 3D precedente) che la Chiesa intende il Battesimno come un gesto sacramentale (che cioè significa e comunica la vita divina della grazia) che essa amministra prestando le proprie membra a cristo che è il reale battezzatore. E perciò il prodotto del battesimo è un tralcio unito vitalmente alla Vite. Niente di magico, ma una "nuova creatura", tempio di Dio destinata ad acquistarne la mentalità tramite la fede negli insegnamenti di Gesù.
L'unica coasa giusta di ciò che hai detto (e che anche i cristiani nominali hanno ben memorizzato) è che il battesimo vale per tutta la vita. E la denominazione precisa è "cristiano" non "cattolico". se cambia denominazione e diventa ortodosso o luterano, non viene ribattezzato. Cioè il soggetto resta figlio di Dio anche se assume una condotta degenere (come avviene per la famiglia naturale!) e perciò Dio lo amerà fino alla fine, fino a contentarsi di una lacrima in extremis (come avvenne al buon ladrone) per reimmetterlo in quella vita/veste nuziale, senza la quale si resta fuori dal Regno/Casa paterna/banchetto/gloria.
>Quello che ha risposto stefano a Bery lo condivido al 100% infatti il non battezzare mio figlio come cattolico, non significa che il mio futuro insegnamento non sia cristiano,
R- Non lo nego. Io ho risposto secondo la concezione cattolica.
>non lascio assolutamente mio figlio senza nessuna ideologia, e
che centra con questo il battesimo?
R- C'entra nel senso che se tu sapessi, come ne siamo convinti noi cattolici, che il battesimo è un sacramento voluto da Gesù, tu trascurandolo non compiresti la sua volontà interamente. E insegnando a tuo figlio che non serve, gli toglieresti nientemeno che la maggiore ricchezza che Dio vuole donargli: la figliolanza adottiva, cui è annessa l'eredità dei cieli ("se sei figlio sei anche erede" dice la Bibbia).
> conosco migliaia di cattolici battezzati da piccoli che non sanno neanche l'ABC del cristianesimo, ma che volete
sono sempre cattolici.
R- Secondo il piano ontologico sì. Secondo la statura morale a cui ti riferisci, no.
>Credo che
l'unica risposta sensata e veritiera che un cattolico mi potrebbe dare sul perchè battezza suo figlio sia che lo fa perchè lo fanno tutti o per tradizione o per non far parlare male gli altri (parenti in primis) il resto è un arrampicarsi sugli specchi.
R- Ma io non sono solo "un cattolico" sono anche catechista di adulti e perciò accetto di passare per insensato ma non per non veritiero. Confronta ciò che dico con l'insegnamento ufficiale della Chiesa e capirai che quelle opinioni di certi cattolici che giustamente metti alla berlina sono solo di cattolici ontologici (ormai avete capito tutti cosa significa vero?) ma solo "nominali" quanto ad adultità nella fede.
Io ero così convinto che dal battesimo iniziava il dovere di allevare un cristiano, che ho esigito per tutti i miei figli che i "padrini" (i quali hanno il compito di aiutare i genitori nel trasmettere la fede) fossero le persone che più vivevano il cristianesimo e più potevano influire sui bambini con un contatto durativo: le nonne!
Ciao Mario
Ciao, Bery
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est modus in rebus