07/03/2006 15:29 |
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Ogni tanto aleggia anche tra i nostri foristi il timore del razionalismo ateo, tanto caro, questo timore, a papa BenedettoXVII.
La parola ateo suona sempre come qualcosa di oscuro, da infondere timore. Ma forse è l’ateo che dovrebbe avere questo timore considerando che, storicamente, ancor prima che nascesse l’ateismo di stato sovietico, dichiararsi ateo significava essere dannati nel disprezzo e nella persecuzione e, a volte, proprio dai pii religiosi cristiani, essere messi al rogo.
Voglio confortare Marco “desertbreeze” che ha scritto:
>>>razionalismo ateo anticristiano che desidera ardentemente che i cristiani scompaiano per dempre
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che l’odio, contro chi negava Dio, nasce dai credenti cristiani o di altre religioni i quali non "desideravano" fare scomparire gli “atei”, ma li facevano addirittura “incenerire” .
Voglio citare alcune perle di quanto amore frateno sono portatori della parola di Gesù Cristo.
Alcuni punti espressi dal Concilio Vaticano I del 1870:
“Anatema a chi negherà il solo vero Dio
Anatema a chi non arrossirà affermando che niente esiste al di fuori della materia.
Anatema a chi sosterrà che la sostanza o l’assenza di Dio e di tutte le cose è unica e identica.
Anatema a chi sosterrà che il Dio unico e vero, nostro creatore e signore, non può essere conosciuto con certezza dalla luce naturale della ragione umana, per mezzo degli esseri creati.”
Per la confessione cattolica “anatema” significa essere maledetti da Dio.
Per il razionalismo ateo le verità non sono mai assolute e incondizionate.
Oggi l’ateo sa ben distinguere la spiritualità interiore del credente e la intromissione invadente delle organizzazioni religiose per imporre la loro morale anche ai non credenti nelle istituzioni statali. Il non credente, l'ateo, non vuole fare scomparire nessun cristiano o appartenente ad altra religione, ma vorrebbe fare cessare tale indebita invadenza delle organizzazioni religiose.
C’è una bella differenza.
Ciao
Maurizio
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09/03/2006 10:36 |
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Caro Maurizio,
Dichiararsi ateo, senza Dio, significa rifiutare in primis l’Amore di Dio. Non aspirare a lui, non necessitare della Sua benevolenza, non riporre fiducia e speranza in Lui.
Se, una volta venuti a conoscenza del Vangelo, si rifiuta il Suo Amore, lo si nega, non lo si vuole, non è possibile godere della Sua misericordia. Il Signore poi conosce ognuno di noi (cristiani, atei, islamici…), la nostra storia, i nostri sentimenti, i nostri limiti e solo a Lui toccherà giudicare.
La parola anatema la lanciava anche San Paolo… Ma tutti i cristiani sanno bene come ci si deve comportare con i nemici: non si deve giudicare, bisogna amarli e pregare Dio Padre per loro e per la loro salvezza. Questo è il messaggio di Cristo: non è facile.
Vedo che in ogni mentre per zittire si citano le atrocità compiute durante l’Inquisizione: da cristiano chiedo perdono anch’io, perché queste non hanno nulla a che fare con Cristo che è l’unica Via, l’unica Verità e l’unica Vita, ma sono state frutto dell’uomo. Come sono stati frutto dell’uomo i quaranta milioni di cristiani uccisi nel 1900, in quanto fedeli di Cristo. In me sento l’impossibilità di vivere senza Dio. Gli esempi storici dell’esaltazione del singolo individuo o di un certa classe sociale hanno dimostrato a quali abomini può giungere la razza umana. L’uomo senza Dio non esiste, perché Dio l’ha creato: posso fuggire da mio padre, ma non posso negare che mi abbia messo al mondo.
In più Maurizio ti dico che è mio compito, in quanto cristiano, aspirare alla perfezione in Cristo e, non in secondo, aspirare alla Salvezza di chi mi sta accanto: di tutti i miei fratelli e prossimi.
Come? Con l’esempio, l’aiuto, l’annuncio del Vangelo, con l’Amore e tutto ciò che può essere utile alla loro ed alla mia salvezza.
Se pretendi che, per la laicità dello Stato, i cristiani debbano stare zitti e non annunciare il loro messaggio salvifico in Cristo, non difendere la vita ed i valori che Gesù ci ha lasciato allora neghi loro di vivere da cristiani.
Non puoi chiudere la bocca a chi vive per annunciare.
Marco
Sal 41 - "Come la cerva anela ai corsi d'acqua, così l'anima mia anela a te, o Dio."
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09/03/2006 12:55 |
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"Per il razionalismo ateo le verità non sono mai assolute e incondizionate.
Oggi l’ateo sa ben distinguere la spiritualità interiore del credente e la intromissione invadente delle organizzazioni religiose per imporre la loro morale anche ai non credenti"
Le norme religiose sono spesso le norme di un popolo. E qualora il termine "democrazia" voglia dire ancora qualcosa se ex ipothesi la maggior parte dei cittadini fosse d'accordo con una dottrina morale cattolica, ad esempio il rifiuto dell'eutanasia, quello non sarebbe più il volere della Chiesa ma il volere del popolo italiano. Tu stai cercando di fare passare il presupposto che le norme etiche cattoliche siano irrazionali e sbagliate a priori, e che dunque debbano essere confinate nella sfera del privato. La pretesa della chiesa contro questa anarchia libertaria è che una cosa sia giusta o no indipendentemente dal fatto che a qualcuno piaccia o meno questa constatazione. Naturalmente l'approvazione deve passare per via democratica. La democrazia è infatti la continua imposizione del volere della maggioranza alla minoranza, e se la minoranza è atea allora c'è poco da fare. ---------------------
Ά όταν έκτιζαν τα τείχη πώς να μην προσέξω.
Αλλά δεν άκουσα ποτέ κρότον κτιστών ή ήχον.
Ανεπαισθήτως μ' έκλεισαν απο τον κόσμο έξω
(Κ. Καβάφης) |
10/03/2006 10:06 |
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Polymetis:
"...maggioranza alla minoranza, e se la minoranza è atea allora c'è poco da fare...."
E in quei paesi in cui la maggioranza e' islamico-moderata?
Che tipo di democrazia e' o sara?
Paolo |
10/03/2006 11:00 |
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| | | Post: 2.119
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"E in quei paesi in cui la maggioranza e' islamico-moderata?"
Allora a mio avviso hanno tutto il diritto di vivere con le loro tradizioni entro i loro confini e lo stato deve appoggiarle.
"Che tipo di democrazia e' o sara?"
La democrazia è un prodotto occidentale, non è detto che tutte le religioni siano compatibili, a meno che non siano purificate dalla ragione ovviamente(la poligamia e l'inferiorità femminile in primis).
Ad maiora ---------------------
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(Κ. Καβάφης) |
10/03/2006 11:58 |
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| | | Post: 385
| Registrato il: 15/07/2004
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Polymetis ha scritto:
>>>>Le norme religiose sono spesso le norme di un popolo. E qualora il termine "democrazia" voglia dire ancora qualcosa se ex ipothesi la maggior parte dei cittadini fosse d'accordo con una dottrina morale cattolica, ad esempio il rifiuto dell'eutanasia, quello non sarebbe più il volere della Chiesa ma il volere del popolo italiano.
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Ma, Woitila, in "Fides e ratio" ha....risposto:
"ci sono delle cose sulle quali una maggioranza non può decidere, perchè sono in gioco valori che non sono a disposizione di maggioranze che cambiano, ci sono delle cose dove finisce il diritto della maggioranza di decidere,......"
Ci sono "valori" che vanno sottratti all'arbitrio della maggioranza specialmente quando la maggioranza è condizionata da un fattore esterno al normale dibattito politico istituzionale.
Quando la fede si intrinseca con un culto religioso, con una organizzazione religiosa che è anche "politica" allora questo và impedito e dò ragione a Woitila.
La religione ha il diritto di chiedere il rispetto delle proprie idee, non la pretesa di imporle.
Ciao
Maurizio |
10/03/2006 19:34 |
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| | | Post: 2.124
| Registrato il: 08/07/2004
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"Ma, Woitila, in "Fides e ratio" ha....risposto:
"ci sono delle cose sulle quali una maggioranza non può decidere, perchè sono in gioco valori che non sono a disposizione di maggioranze che cambiano, ci sono delle cose dove finisce il diritto della maggioranza di decidere,......""
Io parlavo solo del caso in cui il volere dei cittadini coincide con quello della Chiesa. Nel caso non sia così riterrei ugualmente legittimo il voto ed il suo potere decisionale, ma scorretto quanto deciso.
"La religione ha il diritto di chiedere il rispetto delle proprie idee, non la pretesa di imporle."
Non è così semplice, quelli che alcuni considerano i propri diritti, per altri sono invece una violazione dei diritti altrui, è il caso dell'aborto. In questo o ci si affida alla maggioranza per sapere che c'è democraticamente legittimo, o ci si affida a Dio per sapere che cosa è giusto.
Ad maiora
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(Κ. Καβάφης) |
10/03/2006 23:40 |
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vi saluto in CRISTO SIGNORE
miei cari fratelli in CRISTO
cerco anch'io di dire il mio breve pensiero
premetto che non voglio con il mio dire passare per colui che giudica, ma
pur rispettando la libertà di scelta di ogniuno di noi
e pur cercando di riconoscere il dramma di coloro che vivono certe esperienze
voglio dire :
non facciamo forse confusione tra l'insegnamento del Magistero della Chiesa e ciò che uno stato (politica) laico decide?
mi spiego :
la Chiesa anni orsono ad esempio, ha chiesto ai fedeli di non votare a favore del divorzio (indissolubilità del matrimonio), e dell'aborto (diritto alla vita)
ma il popolo Italiano anche se la stragrande maggioranza riempie i registri di Battesimo nelle Parrocchie (solo per iscritto) /-/ ha deciso di non aderire al Magistero della Chiesa
ma di schierarsi (dal punto di vista politico) come laici "liberi e svingolati dal magistero clericale" /-/ e decidono con il proprio voto : é per l'aborto, é per il divorzio
tutti quei Cristiani che hanno votato a favore di tali leggi, hanno mai compreso se : da Cristiani (battezzati) si sono ritrovati nel comportamento di "Atei" (/-/)?
forse ogniuno di noi vive quotidianamente l'eterno conflitto di figli di DIO e figli di ....(nessuno)
sarebbe bello poter rileggere il Padre Misericordioso
Mi associo anch'io a tutti quei Cristiani Cattolici che hanno chiesto SCUSA per gli anni bui della STORIA Cristiana,
ma noi oggi cerchiamo di vivere il nostro momento, cerchiamo di assumerci le nostre responsabilità
Oggi sappiamo che un Cristiano (Unto=Profeta) non può tacere il mesasaggio Evangelico
Un Cattolico (Amore a 360°) non può non Amare DIO, se stesso e il proprio fratello (chiunque esso sia (vds per esempio S. Francesco /-/ Madre Teresa di Calcutta))
grazie
vi saluto in CRISTO RISORTO |
11/03/2006 08:40 |
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| | | Post: 83
| Registrato il: 08/10/2003
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> Dichiararsi ateo, senza Dio, significa
> rifiutare in primis l’Amore di Dio.
> Non aspirare a lui, non necessitare
> della Sua benevolenza, non riporre
> fiducia e speranza in Lui.
dichiararsi ateo significa semplicemente dire di non credere in Dio. Un ateo non rifiuta l'amore di Dio perche' se cio' avvenisse crederebbe in detto Dio e quindi non sarebbe ateo.
> Se, una volta venuti a conoscenza del Vangelo, si rifiuta il > Suo Amore, lo si nega, non lo si vuole,
cosa signica essere venuti a conoscenza del Vangelo ?
io nel corso della mia vita ho conosciuto TdG e ho conosciuto cattolici, ho letto quel libretto chiamato Vangelo, posso dire di conoscerlo, ma sono venuto a conosce del Vangelo non come libro ma come Buona Novella?
No, perche' detto libro va interpretato e io per esempio non so nemmeno come sara' il Paradiso ? Sara' come lo descrivono i cattolici (e dove io non potro' quindi mai sposarsi ?) o sara' come lo descrivono i TdG (dove io potro' sposarmi ma non potro' mai pero' vedere Dio ?)
ciao a tutti
Mauro
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11/03/2006 23:29 |
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| | | Post: 13
| Registrato il: 09/03/2006
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Maurizio Pederzini, come mai ti interessa tanto, visto che mostri di disprezzarla (o quantomeno di non gradirla), quello che diceva la Chiesa 140 anni fa a proposito degli atei?
[Modificato da Aquino 11/03/2006 23.30] Egli allora chiamò a sé i Dodici e diede loro potere e autorità su tutti i demoni e di curare le malattie.
E li mandò ad annunziare il regno di Dio e a guarire gli infermi.
Quanto a coloro che non vi accolgono, nelluscire dalla loro città, scuotete la polvere dai vostri piedi, a testimonianza contro di essi". (Luca, cap.9) |
12/03/2006 23:03 |
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| | | Post: 115
| Registrato il: 12/12/2005
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Forse essere ateo vuol dire non cercare Dio?
Scritto da: Mauro di Arcisate 11/03/2006 8.40
> Dichiararsi ateo, senza Dio, significa
> rifiutare in primis l’Amore di Dio.
> Non aspirare a lui, non necessitare
> della Sua benevolenza, non riporre
> fiducia e speranza in Lui.
dichiararsi ateo significa semplicemente dire di non credere in Dio. Un ateo non rifiuta l'amore di Dio perche' se cio' avvenisse crederebbe in detto Dio e quindi non sarebbe ateo.
> Se, una volta venuti a conoscenza del Vangelo, si rifiuta il > Suo Amore, lo si nega, non lo si vuole,
cosa signica essere venuti a conoscenza del Vangelo ?
io nel corso della mia vita ho conosciuto TdG e ho conosciuto cattolici, ho letto quel libretto chiamato Vangelo, posso dire di conoscerlo, ma sono venuto a conosce del Vangelo non come libro ma come Buona Novella?
No, perche' detto libro va interpretato e io per esempio non so nemmeno come sara' il Paradiso ? Sara' come lo descrivono i cattolici (e dove io non potro' quindi mai sposarsi ?) o sara' come lo descrivono i TdG (dove io potro' sposarmi ma non potro' mai pero' vedere Dio ?)
ciao a tutti
Mauro
Guarda, personalmente io ho sempre pensato che ci fosse un Dio anche quando non leggevo la Bibbia o non mi interessavo di religione... Mi ricordo che a sei anni mi facevo domande del tipo: dove finisce l'universo? E poi cosa c'è? Dopo è tutto bianco? E poi ritorna nero? Cercavo di spiegarmi il concetto di infinito + 1... Oppure mi chiedevo spesso se la vita fosse solo un sogno, o una specie di osservatorio dove altri vedevano le mie azioni... ed ero piccolino.
Il fatto di porsi domande esistenziali comporta l'ingesso al divino.
L'alternativa è non volere cercare le risposte, non volere porsi certe domande e camminare a testa bassa...
Ma: "Fatti non foste a viver come bruti..."
Il fatto di essere entrato in contatto con il Vangelo mi ha imposto di cominciare a cercare... Avrei potuto fregarmene, ma non è tipicamente umano.
Se uno cerca Dio, già non l'ha rifiutato.
Marco Sal 41 - "Come la cerva anela ai corsi d'acqua, così l'anima mia anela a te, o Dio."
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12/03/2006 23:14 |
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| | | Post: 116
| Registrato il: 12/12/2005
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Esempio stupido di stato laico: Ci sono due uomini adulti: A e B su un ponte e B liberamente, dopo aver considerato tutte le ipotesi e conseguenze, decide di buttarsi da basso: A può impedirglielo?
A secondo la sua morale pensa che la vita di B sia inestimabile indipendentemente dalle idee e dalle conclusioni di B.
B dice: "sono affari miei: non ti impicciare".
Lo scontro è inevitabile: voi che dite?
Marco Sal 41 - "Come la cerva anela ai corsi d'acqua, così l'anima mia anela a te, o Dio."
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14/03/2006 10:39 |
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| | | Post: 387
| Registrato il: 15/07/2004
| Utente Senior | | OFFLINE | |
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>>>Esempio stupido di stato laico:
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Capisco la metafora ma, l’esempio, è solo stupido e…..basta.
Caro amico, l’esempio è solo stupido, come tu lo hai chiamato, se è nei confronti dello stato laico.
Lo stato laico ha, nella sua organizzazione sociale, istituito degli organi che si chiamano Pubblica Sicurezza, e Vigili del Fuoco.
Questi organi devono tutelare e prevenire l’incolumità fisica delle persone.
Nella loro “stupidità laica” quando una persona è in procinto di gettarsi nel vuoto, perché ritiene sia giusto così, tentano di salvargli la vita.
Ora, di solito che tenta di gettarsi giù “non lo vuole fare” nella realtà, spesso minaccia di compierlo. Chi invece lo vuole veramente fare lo fa senza stare a gigioneggiare come il tuo teatrino.
Nessuno, lucidamente, decide in alternativa di bersi un cappuccino, di farsi maciullare sotto ad un treno. Chi lo fa ha delle gravi turbe psichiche, ecco perché lo “stato laico stupido” tenta di salvargli la vita.
Ti dico questo perché io, nella mia attività di Polizia Giudiziaria, ho affrontato questi episodi e ti garantisco che, nella maggioranza schiacciante dei casi, chi voleva farla “veramente” finita, lo faceva senza attendere il “telo” dei pompieri.
Tu, gentile amico, hai usato un esempio banale, probabilmente, per andare a parlare di “eutanasia” o di “aborto”.
Se è così propongo che riformuli meglio il quesito, perché il drammatico tema della “morte dolce”
chiesta da chi non vuole più essere consumato da una lunga agonia in attesa di una interminabile certa morte che non arriva mai e che implacabile, ti strazia le carni e la mente, va affrontato con più serietà.
So che sai fare di meglio.
Ciao
Maurizio
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14/03/2006 11:17 |
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| | | Post: 388
| Registrato il: 15/07/2004
| Utente Senior | | OFFLINE | |
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Aquino scrive:
>>>Maurizio Pederzini, come mai ti interessa tanto, visto che mostri di disprezzarla (o quantomeno di non gradirla), quello che diceva la Chiesa 140 anni fa a proposito degli atei?
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Caro Aquino, mi interessa perché a differenza di quanto scritto da “desertbreeze” non si desidera che i cristiani scompaiano per sempre. Anzi, è esattamente l’opposto, come gli “anatema” che ho riportato.
IL cristianesimo storico, non è il patos emozionale di Francesco o Teresa, questo, non è la religione cristiana nella realtà storica, quella realtà, che fa tabula rasa di tutti i sogni evangelici teorici.
IL cristianesimo fin dal suo insediamento nell’Europa è stato portatore di conflitti e guerre, non amore e vicinanza tra i popoli.
L’Europa non è stata evangelizzata ma si è “cristianizzata” quando la maggioranza dei sovrani si convertì al cristianesimo e di conseguenza ipso facto, tutti i sudditi divennero cristiani.
Se il cristianesimo fosse nella realtà quello che affermavano Francesco e Teresa, avrebbe unito in amore i popoli del continente europeo invece che dividerli in controversie di potere.
Nei fatti concreti, quelli che per la storia contano, il cristianesimo è una ideologia che si concretizza con il potere statale forte facendo leva nella società civile con il sentire religioso.
Nonostante “oggi” si siano modificati i rapporti tra stati e chiese, con atti legislativi che ne hanno sancito la separazione dei poteri, il cristianesimo non ha ancora abiurato il vezzo antico di volere imporre nei costumi della società civile la propia morale.
Ecco perché mi interessa la sua storia. Ecco perché “non la gradisco”
Ciao
Maurizio
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14/03/2006 12:19 |
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| | | Post: 213
| Registrato il: 10/07/2004
| Utente Junior | | OFFLINE |
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Una parentesi OT rispetto al 3d
Se è così propongo che riformuli meglio il quesito, perché il drammatico tema della “morte dolce”
chiesta da chi non vuole più essere consumato da una lunga agonia in attesa di una interminabile certa morte che non arriva mai e che implacabile, ti strazia le carni e la mente, va affrontato con più serietà.
Come sempre, quando si parla di eutanasia o di aborto, si porta l'esempio del caso più estremo per difendere le proprie posizioni.
Poi saremmo noi credenti a voler intenerire... (a buon intenditor...)!
Senza voler intavolare un ennesimo dibattito, ti chiedo solo questo: vorresti l'eutanasia e l'aborto solo per quei casi estremi, o in genere? Solo per capire, nulla più. [Modificato da duemulini 14/03/2006 12.20] Saluti, Mario
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www.iltimone.org |
14/03/2006 15:25 |
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| | | Post: 389
| Registrato il: 15/07/2004
| Utente Senior | | OFFLINE | |
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Aquino scrive:
>>>scuotete la polvere dai vostri piedi, a testimonianza contro di essi". (Luca, cap.9)
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Interessante questo versetto 5 del cap.9, di Luca, ma perché lo riporti? Vuoi ricordare con questo pittoresco gesto tradizionale dei Giudei, che chi rifiuta la buona notizie è escluso dal popolo di Dio?
Nei confronti di chi è ateo mi sembra superfluo.
Ciao
Maurizio
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14/03/2006 16:51 |
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| | | Post: 390
| Registrato il: 15/07/2004
| Utente Senior | | OFFLINE | |
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>>>Come sempre, quando si parla di eutanasia o di aborto, si porta l'esempio del caso più estremo per difendere le proprie posizioni.
Poi saremmo noi credenti a voler intenerire... (a buon intenditor...)!
Senza voler intavolare un ennesimo dibattito, ti chiedo solo questo: vorresti l'eutanasia e l'aborto solo per quei casi estremi, o in genere? Solo per capire, nulla più.
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Caro Mario, prima di tutto un caldo saluto.
Poi dai....non fare il martire! Il buon “desert” ha voluto metaforizizzare, io gli ho chiesto su un tema serio e doloroso, di essere più chiaro.
Amico mio, se avessi scritto io “esempio stupido di stato confessionale” intendendo il Vaticano considerando che in occidente c’è solo quello, cosa avresti detto?
Per il resto ritengo aborto e eutanasia due drammatiche necessità da considerare caso per caso.
Quando tu, caro Mario, affermi che faccio l’esempio di casi estremi per impietosire, voglio dirti che sì, sono casi pietosi e per quei casi pietosi vorrei che lo Stato cosiddetto “stupido” potesse intervenire per porre fine a quella indicibile sofferenza.
Senza obbligare nessuno, Mario, perché nessun credente sarà obbligato a farlo, mentre, i credenti, vorrebbero obbligare tutti, anche i non credenti a non farlo.
Un saluto sempre caro
Maurizio
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19/03/2006 00:21 |
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| | | Post: 99
| Registrato il: 08/10/2003
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Scritto da: maurizio pederzini 07/03/2006 15.29
Alcuni punti espressi dal Concilio Vaticano I del 1870:
(...)
Anatema a chi sosterrà che il Dio unico e vero, nostro creatore e signore, non può essere conosciuto con certezza dalla luce naturale della ragione umana, per mezzo degli esseri creati.”
evidenzio questo punto, perche' oggigiorno
e' poco conosciuto dagli stessi cattolici.
Ossia qui il Concilio Vaticano I afferma
che Dio *puo'* essere conosciuto
per mezzo della sola Ragione.
Ossia una persona umana dotata di Ragione ma non di Fede puo' arrivare a conoscere con certezza di Dio in alcune delle sue caratteristiche.
Questo diceva il Concilio Vaticano I
ciao,
Mauro
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19/03/2006 00:58 |
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| | | Post: 2.167
| Registrato il: 08/07/2004
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Il cristianesimo non ha incrementato i conflitti. Essi ci sono sempre stati e sempre ci saranno a causa della natura dell'uomo.
Ad maiora ---------------------
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(Κ. Καβάφης) |
19/03/2006 08:07 |
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Scritto da: maurizio pederzini 14/03/2006 16.51
Senza obbligare nessuno, Mario, perché nessun credente sarà obbligato a farlo, mentre, i credenti, vorrebbero obbligare tutti, anche i non credenti a non farlo.
Aborto ed eutanasia comportano la soppressione di vite umane. Questo fatto dovrebbe essere proibito sia ai credenti che ai non credenti pe difendere quelle vite umane.....
Saluti. |
20/03/2006 18:56 |
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| | | Post: 397
| Registrato il: 15/07/2004
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Polymetis ha scritto:
>>>>Il cristianesimo non ha incrementato i conflitti. Essi ci sono sempre stati e sempre ci saranno a causa della natura dell'uomo.
--------------------------------
Questo ragionamento, gentile Polymetis, è di scarso rilievo, anzi, è abbastanza banale essendo un luogo comune, ma quando esimi intellettuali come te, lo usano, è certamente per glissare il senso storico dell’affermazione.
IL cristianesimo evangelizzatore, non ha portato l’amore cristiano tra i popoli europei. La cristianizzazione d’Europa non è stata foriera d’amore, solidarietà, fratellanza, concretizzando le teorie evangeliche del “fai agli altri quello che vorresti facessero a te”.
Affermi che la natura dell’uomo è così? anche la “natura” dei cristiani? Si? Allora a cosa è servito il cristianesimo?
Vedi, dotto amico, se, nonostante l’evangelizzazione cristiana di tutti i popoli europei, i conflitti fossero esistiti “prescindendo” dal vangelo, quello che dici non sarebbe un luogo comune, ma non è così.
La religione cristiana “è” stata portatrice di ulteriori divisioni, o se si preferisce, di ulteriori lotte fratricide tra gli europei. Il cristianesimo si è diviso in lotte religiose per volere fare prevalere la supremazia di una confessione sull’altra, un esempio ? la chiesa d’Oriente e d’Occidente. Un altro esempio? La mortifera divisone in “bande” rivali tra cattolici e protestanti.
Singolare è, caro amico, che l’affermazione “così è l’uomo” la faccia un credente con affondi spesso fondamentalisti come te. Questo è più logico lo dica un ateo evoluzionista darwiniano con laggiunta che, così è l’uomo, nonostante che, per cercare di modificarlo, si sia inventato un essere soprannaturale.
Naturalmente il risultato fallimentare è sotto gli occhi di tutti.
Ciao
Maurizio
Aramisdherblai Scrive:
>>>Aborto ed eutanasia comportano la soppressione di vite umane. Questo fatto dovrebbe essere proibito sia ai credenti che ai non credenti pe difendere quelle vite umane.....
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Gentile amico, i temi che vuoi affrontare li prendi con un eccessivo “totalizzante autoritarismo”. Qui il tema invece coinvolge la morale personale e l’etica collettiva. Inoltre le due questioni vanno distinte.
L’eutanasia è il diritto di una persona di decidere con la morte di mettere fine ad atroci sofferenze.
L’aborto non è la soppressione di una persona ma, l’interruzione di una vita biologica in evoluzione per diventare “uomo-persona” che ancora non è.
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Ciao
Maurizio
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20/03/2006 19:50 |
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| | | Post: 2.178
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Mi limito a constatare che la frequenza delle guerre confrontando l’ impero romano col medioevo non ha paragone. Per di più parlando delle guerre che seguono la caduta di Roma, quelle che possono dirsi propriamente “di religione” (cioè scatenate per motivi religiosi) sono una percentuale minore (ad esempio la guerra dei trent’anni). Le restanti guerre non nascono dal cristianesimo ma da un’indifferenza verso il messaggio di questa religione, e nella maggior parte dei casi per meri motivi politici. Qui Darwin è implicato solo di striscio, più che la biologia il fattore scatenate è la geopolitica, cioè il fenomeno inedito della formazione degli Stati europei, con le inevitabili dispute che ne sono seguite.
"L’aborto non è la soppressione di una persona ma, l’interruzione di una vita biologica in evoluzione per diventare “uomo-persona” che ancora non è."
E già abbiamo parlato dell'assurdità secondo cui esiste un tempo cronologico in cui prima non si è persone e dopo lo si è. Il concetto di persone è filosofico e non dipende né dalla biologia né dalle neuroscienze.
[Modificato da Polymetis 20/03/2006 19.52] ---------------------
Ά όταν έκτιζαν τα τείχη πώς να μην προσέξω.
Αλλά δεν άκουσα ποτέ κρότον κτιστών ή ήχον.
Ανεπαισθήτως μ' έκλεισαν απο τον κόσμο έξω
(Κ. Καβάφης) |
22/03/2006 23:33 |
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Marco scrive:
>>>Se pretendi che, per la laicità dello Stato, i cristiani debbano stare zitti e non annunciare il loro messaggio salvifico in Cristo, non difendere la vita ed i valori che Gesù ci ha lasciato allora neghi loro di vivere da cristiani.
Non puoi chiudere la bocca a chi vive per annunciare.
Marco
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Gentile Marco è l'opposto.
In Italia il cattolicesimo ha impedito a chi era contrario alla sua morale di esprimersi.
Fini a pochi anni fa, il divorzio era un "reato" perchè era una "peccato. La convivenza era un "reato" se uno dei due era precedentemente all'unione sposato, perchè era un "peccato".
In Italia, ogni volta che la maggioranza parlamentare è stata cattolica-confessionale, il "reato" è stato il "peccato".
Non è il laico, o l'ateo, o l'agnostico a impedire le libertà di opinione o di espressione alla società civile e a quella confessionale.
La morale cristiano-cattolica non la si vuole impedire con la coercizione. Si vuole impedire che la morale cristiano-cattolica venga obbligata a tutti con la coercizione come è avvenuto fino ai tempi nostri.
Questo è il tema, caro Marco.
Un saluto
Maurizio
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23/03/2006 00:17 |
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Il problema è se la morale cattolica sia solo "cattolica" o semplicemente giusta. ---------------------
Ά όταν έκτιζαν τα τείχη πώς να μην προσέξω.
Αλλά δεν άκουσα ποτέ κρότον κτιστών ή ήχον.
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(Κ. Καβάφης) |
25/03/2006 00:32 |
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Polymetis scrive:
>>>Il problema è se la morale cattolica sia solo "cattolica" o semplicemente giusta.
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La morale cattolica è solo cattolica perché proviene da norme che si rispecchiano all’indimostrabile postulato dell’esistenza di un essere invisibile soprannaturale.
Se, tra queste norme, alcune sono in sintonia con quelle che la “società civile” si è data, va benissimo. Ma se non coincidono, logica vuole che debbano valere solo all’interno degli appartenenti il culto.
Ciao
Maurizio
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25/03/2006 17:47 |
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Scusate l’assenza, ma ho avuto un po’ di cose da fare… sinceramente nell’esempio non stavo pensando ad aborto ed eutanasia. Proseguiamo:
Maurizio, cito le tue parole:
aborto = interruzione di una vita biologica in evoluzione…
Belle parole: qualcuno potrebbe anche battere le mani finchè non capisce che stai parlando di uccidere una persona.
Non si può razionalizzare il non razionalizzabile.
La mia paura, come appena dimostrato dalla tua definizione, non è infondata: con che diritto puoi ergerti a giudice della vita o della morte di un tuo simile colpevole unicamente del fatto di essere al mondo?
A questo punto ti chiederei che fine ha fatto la coerenza di chi difende a spada tratta la laicità dello stato...
Non vuoi essere giudicato secondo le convinzioni altrui, ma tu puoi decidere di una vita che non ti appartiene secondo le tue convinzioni?
Qui non si parla di laicità dello Stato: si parla di diritto alla vita.
Pace!!
Marco
Sal 41 - "Come la cerva anela ai corsi d'acqua, così l'anima mia anela a te, o Dio."
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25/03/2006 23:50 |
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> Scritto da: Polymetis 23/03/2006 0.17
Il problema è se la morale cattolica
sia solo "cattolica" o semplicemente giusta.
se per immorale intendiamo cio' che e' peccato
la morale cattolica e' soltanto cattolica.
Per esempio io non ritengo immorale che due
giovani, possibilmente di sesso opposto,
si amino anche prima del matrimonio,
Ma per i cattolici cio' e' immorale/peccato.
Mauro
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25/03/2006 23:54 |
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Scritto da: desertbreeze 25/03/2006 17.47
Maurizio, cito le tue parole:
Qui non si parla di laicità dello Stato:
si parla di diritto alla vita.
belle parole,
peccato solo che in Argentina e Cile
queste belle parole molti cattolici
se le fossero scordate.
ciao,
Mauro
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26/03/2006 01:47 |
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| | | Post: 411
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Marco hai scritto:
>>>Scusate l’assenza, ma ho avuto un po’ di cose da fare… sinceramente nell’esempio non stavo pensando ad aborto ed eutanasia
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L’esempio che hai fatto diceva “esempio stupido di stato laico” . Se non pensavi ad aborto ed eutanasia, perché nei raffronti affermi “scontro inevitabile”?
B, è la morale dello stato laico e stupido che si scontra con A, dalla morale amorevole e salvifica confessionale?
Scusami ma le tue parole non lasciano grandi alternative.
Puoi spiegarti meglio?
>>>La mia paura, come appena dimostrato dalla tua definizione, non è infondata: con che diritto puoi ergerti a giudice della vita o della morte di un tuo simile colpevole unicamente del fatto di essere al mondo?
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Gentile Marco, anche sulla questione della legge sulla interruzione della gravidanza, si vede la chiusura conservatrice e autoritaria della religione.
Tutti gli stati laici a-confessionali che hanno questa legge , “non” obbligano i componenti dei culti religiosi ad usufruirne contro la loro volontà. Tanto meno si oppongono che i culti religiosi affermino la loro ragione.Il problema è quando una religione, vuole imporre per legge la propria morale a tutti, alle altre religioni che sono contrarie a questa morale e ai non credenti.La differenza è di enorme portata.
Nello specifico, quello dell’aborto, ritengo che sia una drammatica necessità da applicarsi in casi gravissimi, nonostante che, purtroppo, in molti casi si sia abusato di questa possibilità legislativa.
>>>A questo punto ti chiederei che fine ha fatto la coerenza di chi difende a spada tratta la laicità dello stato..
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La coerenza di “sentire” la società civile, di sapere vedere cosa accade e impedire che molte donne venissero rovinate dalle “mammane” degli aborti clandestini o dei ginecologi che lo attuavano solo dopo lauti compensi, o vedere donne in lista d’attesa all’aeroporto di Fiumicino o Linate per andare ad abortire in Svizzera o in Inghilterra.
Quando questo diventa un fenomeno, nonostante la drammaticità, di massa, lo Stato non può fingere che non esista.
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>>>Non vuoi essere giudicato secondo le convinzioni altrui, ma tu puoi decidere di una vita che non ti appartiene secondo le tue convinzioni?
>>>Qui non si parla di laicità dello Stato: si parla di diritto alla vita.
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Tema controverso anche nel nostro Forum, caro Marco, ne abbiamo dibattuto tanto, anzi tantissimo.
Se parliamo dell’interruzione della gravidanza, dell’aborto, non si tratta di decidere di una vita, se, per vita, si intende lo spazio esistente tra la nascita e la morte di una “persona”.Un ovulo fecondato, un pre-embrione, un embrione, sono organismi viventi, come è un organismo vivente il virus che si riproduce da una cellula che lo ospita precedentemente infettata.
L’ovulo fecondato, il pre-embrione, l’embrione, il feto non sono ancora “persona” ma, se, per convinzione religiosa come quella che all’atto dell’inseminazione sessuale Dio immette l’anima nell’ovulo e da lì è “persona”, è un problema di fede al quale i fedeli si adegueranno con coerenza.
Questo esula dall’intervento dello Stato a-confessionale il quale però, deve tutelare che l’evoluzione biologica venga salvaguardata sin dall’inizio, fino a quando questa evoluzione non metta in pericolo di vita chi già è “persona”, la donna.
Ciao
Maurizio
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26/03/2006 13:35 |
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L’ovulo fecondato, il pre-embrione, l’embrione, il feto non sono ancora “persona” ma, se, per convinzione religiosa come quella che all’atto dell’inseminazione sessuale Dio immette l’anima nell’ovulo e da lì è “persona”, è un problema di fede al quale i fedeli si adegueranno con coerenza.
Ciao Maurizio. Tu sai benissimo che non è questo l'argomento portato avanti da tantissimi laici atei che non hanno fede ma ugualmente ritengono che la vita va tutelata sin dal concepimento. Quindi questo far continuo riferimento all'anima etc. etc. puoi anche risparmiarlo...
Questo esula dall’intervento dello Stato a-confessionale il quale però, deve tutelare che l’evoluzione biologica venga salvaguardata sin dall’inizio, fino a quando questa evoluzione non metta in pericolo di vita chi già è “persona”, la donna.
E allora perchè non lotti affinchè l'aborto sia consentito esclusivamente in questo caso? Saluti, Mario
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