Luca 21:20-24

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20 “Inoltre, quando vedrete Gerusalemme circondata da eserciti accampati, allora sappiate che la sua desolazione si è avvicinata. 21 Quindi quelli che sono nella Giudea fuggano ai monti, e quelli che sono in mezzo ad essa si ritirino, e quelli che sono nelle campagne non vi entrino, 22 perché questi sono giorni per fare giustizia, affinché tutte le cose scritte siano adempiute. 23 Guai alle donne incinte e a quelle che allattano in quei giorni! Poiché ci sarà grande necessità nel paese e ira su questo popolo, 24 e cadranno sotto il taglio della spada e saranno condotti prigionieri in tutte le nazioni; e Gerusalemme sarà calpestata dalle nazioni, finché i tempi fissati delle nazioni non siano compiuti.

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Qui si parla ovviamente della istruzione di Gerusalemme del 70 d.C. profetizzata da Cristo. Ma cosa significa l'espressione 'finchè i tempi fissati delle nazioni non siano compiuti'? I tdg, anche se non so come vi ravvisano un collegamento coi sette tempi descritti nel libro di Daniele.

Pauroso!

Qualcuno ha una vaga idea di cosa voglia dire quella frase?

Oooooppppppssssss

eh eh, mi sono sbagliato alla grande!

Che figura!
Scusatemi, ma il titolo del topic è fuorivante. Il capitolo e il versetto sono giusti, ma ho sbagliato vangelo!

Rettifica: non vangleo di Matteo, ma vangelo di Luca!

Ho bevuto un po' di vino stasera a cena! Probabilmente mentre mettevo il post ne stavo subendo gli effetti!

Ciao a tutti!

PS: grazie per la segnalazione Siria!

[Modificato da Bicchiere mezzo pieno 15/01/2006 21.03]

Bicchiere mezzo pieno ha scritto:

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eh eh, mi sono sbagliato alla grande!

Che figura!
Scusatemi, ma il titolo del topic è fuorivante. Il capitolo e il versetto sono giusti, ma ho sbagliato vangelo!

Rettifica: non vangleo di Matteo, ma vangelo di Luca!

Ho bevuto un po' di vino stasera a cena! Probabilmente mentre mettevo il post ne stavo subendo gli effetti!

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Ho corretto il titolo della discussione.

Osservo che nel passo di Luca si parla di "tempi dei Gentili" (o delle nazioni), mentre nel libro di Daniele cap. 4 si menzionano semplicemente dei "tempi", senza aggiungere "delle nazioni". L'idea quindi che vi sia un collegamento fra i due passi è del tutto ipotetica e priva di ogni evidenza. Come è del tutto campata in aria l'interpretazione che in Dan. 4 vi sia un riferimento alla caduta dei Gerusalemme (e per di più nel 607) e ad un periodo di 2.520 anni che sarebbe terminato nel 1914.
Osservo che per far durare così a lungo questi ipotetici "sette tempi" i TdG si servono di un passo dell'Apocalisse dove si legge che tre tempi e mezzo durerebbero 1.260 giorni (quindi 7 tempi = 1.260x2). Solo che i 1.260 giorni dell'Apocalisse sarebbero appunto giorni (e non anni); mentre i "sette tempi/2520 giorni" di Daniele diventerebbero, non si sa bene con quale criterio interpretativo, 2.520 anni...
Qualcuno sa spiegare come mai la WTS addotti questi due diversi metodi "esegetici" su passi in cui si usa lo stesso simbolismo?

Saluti
Achille

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Scritto da: Achille Lorenzi 16/01/2006 6.20

Osservo che per far durare così a lungo questi ipotetici "sette tempi" i TdG si servono di un passo dell'Apocalisse dove si legge che tre tempi e mezzo durerebbero 1.260 giorni (quindi 7 tempi = 1.260x2). Solo che i 1.260 giorni dell'Apocalisse sarebbero appunto giorni (e non anni); mentre i "sette tempi/2520 giorni" di Daniele diventerebbero, non si sa bene con quale criterio interpretativo, 2.520 anni...
Qualcuno sa spiegare come mai la WTS addotti questi due diversi metodi "esegetici" su passi in cui si usa lo stesso simbolismo?

Saluti
Achille

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C.T. Russell scriveva a riguardo che:

«Tutti i re d’Europa hanno dichiarato di essere regni di Dio e nello stesso tempo di essere poteri civili. Ai vv. 3 e 4 è dettocce la gente adorava sia la belva, a causa delle sue peculiarità, il corpo di leopardo e la bocca di leone, sia il drago, perché rendeva onore all’autorità ecclesiastica. E il popolo diceva: “Chi è simile alla belva?” (il falso Michele, il cui nome significa “Chi è simile a Dio”). La gente, che adorava il drago (il potere civile) perché onorava l’autorità ecclesiastica, riconosceva che la belva (il potere ecclesiastico) era più forte del drago e affermava: “Chi può contendere (rivaleggiare in potenza) con la belva?”. Ad essa fu dato il potere di “condannare a morte” (dichiarare eretici) i Santi di Dio per 42 mesi. Questi corrispondono ai 1260 anni in cui il Papato ha avuto il potere di mettere a morte per eresia (539 – 1799). Nel 1799 finì l’epoca in cui nessuno poteva contendere il primato alla belva perché Napoleone fece prigioniero Papa Pio VI conducendolo a Parigi dove morì.» - Il Mistero rivelato, commento all’Apocalisse di san Giovanni , a cura di S. Gabbrielli, p. 142

Mi piacerebbe conoscere come giustificano il loro cambiamento di intendimento.

irias ha scritto:

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A me hanno spiegato la corrispondenza giorni= anni con

Numeri 14.34
"Secondo il numero dei giorni che esploraste il paese, quaranta giorni, un giorno per un anno, un giorno per un anno, risponderete dei vostri errori per quarant'anni....."

Ezechiele 4:6"E li devi compiere.E la seconda volta devi giacere sul tuo fianco destro e devi portare l'errore della casa di Giuda per quaranta giorni. Un giorno per un anno, un giorno per un anno ti ho dato"

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Sì, lo so che i TdG applicano questa "regola" ai "2.520 giorni" di Daniele 4 (in realtà in quel capitolo si parla genericamente di "tempi" e l'idea che si tratti di anni composti da 360 giorni ciascuno è solo un'ipotesi).
Supponendo però che i "tempi" di Daniele siano "tempi" come quelli menzionati nell'Apocalisse, perché i "tre tempi e mezzo" o 1.260 giorni di Apocalisse 12:6, 14 vengono intesi come un periodo di giorni letterali, mentre ai "tempi" di Daniele viene applicata la "regola" un giorno per un anno trasformandoli così in 2.520 anni?
Erano più coerenti gli "studenti biblici" del tempo di Russell, come ha osservato Biceleon, i quali intendevano anche i 1.260 giorni menzionati nel libro dell'Apocalisse come anni (così come fanno tuttora gli Avventisti del Settimo Giorno).

Ciao
Achille