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| Registrato il: 29/03/2005
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Mi permetto di intervenire su questo ormai intrigante dibattito sulla presunta attendibilità scientifica del libro scritto da Felice per sviluppare delle semplici osservazioni.
Innanzitutto anch’io nutro dei seri sospetti sull’accuratezza ed obiettività del libro in questione, non fosse altro perché scritto da un Testimone di Geova , non in quanto tale, ma perché scritto da una persona a cui viene insegnato a considerare tutte le altre religioni emanazione di satana.
Un “ricercatore” che per sostenere un “progetto ideologico” precostituito, non indugerà ad accettare i consigli della Torre di Guardia che autorizza i suoi adepti a “ dissimulare la verità ai nemici di Dio” ( Torre di Guardia 1 Giugno 1960, pag. 352, ed. inglese ).
Il fatto poi che il suo, più che un libro sia una sorta di opera monumentale di circa 700 pagine non ci deve abbagliare: la validità di una ricerca non si misura dai chilometri di carta impiegati per scriverla o dal numero delle citazioni riportate ( gli scritti dei TdG normalmente riportano citazioni antiquate e scientificamente superate, altre di un periodo e di un ambiente culturale di ipercritica biblica in cui chi le sparava più grosse aveva maggiori applausi),ma dal valore degli argomenti E’ doloroso dover constatare che i TdG contro il consenso pressoché unanime degli studiosi di qualsiasi confessione religiosa, vanno rimestando puntate estremizzante di pochissimi studiosi che negli ultimi due secoli hanno esercitato un’azione ipercritica motivata da preconcetti storico-letterarie,filosofici e religiosi ( vedi il modernismo) che ora sono ampiamente superati nel ritorno a posizioni critiche sì, ma molto più ragionevoli e accettabili. Anche il manzoniano don Ferrante ricorreva a molte citazioni, ma non riusciva a dimostrare l’inesistenza della peste ( e ci morì).
Per poter sostenere l’accuratezza della TNM si devono affastellare insieme citazioni bibliche parzialmente buone ad altre che non c’entrano per nulla, o addirittura contrarie ad essa.
Ricordo che nei primi secoli della storia del cristianesimo, durante la controversia cristologia vi erano interpretazioni divergenti della Scrittura ma nessuno ( tanto meno il subordinazionista Ario) si sognava di manomettere e decurtare il testo sacro, cosa che fa puntualmente la TNM.
Vorrei far notare inoltre,che per tradurre correttamente in Nuovo Testamento non è sufficiente avere conoscenza del greco, ma risulta determinante conoscere anche l’ebraico, visto che il Nuovo Testamento è impregnato di continui semitismi. Gli studiosi odierni hanno la tendenza ad essere specialisti di greco e trascurare l’ebraico,non accorgendosi che sovente dietro un’espressione greca si trova un substrato semitico che l’aveva ispirata.
Ritornando al libro di Felice, questa,presentandosi come opera apologetica, deve poter convincere gli oppositori ed i critici della TNM con argomenti apodittici e irrefutabili.
Ora, considerato che Egli non conosce il greco e tanto meno l’ebraico può correre il serio pericolo di esporsi a brutte figure tipo quelle rimediate da alcuni anonimi Testimoni di Geova, che in un sito,volendo sostenere la legittimità di tradurre la parole greca “ en” del vangelo di Giovanni con la parola “unito”, hanno citato 1Tess.4,16, dove “ l’en” è tradotto con la parola “con” dalla maggioranza delle traduzioni, non rendendosi conto che la preposizione “ en” può avere valore strumentale e, quindi, tradursi giustamente come fanno tutte le traduzioni bibliche.
Con ansia attendiamo di avere tra le mani questo libro sperando che non sia il solito “ brodino riscaldato”.
Un saluto a tutti.
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